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Roma: Zaniolo e la voglia di gol

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Il digiuno in campionato di Zaniolo dura ormai da tempo: 515 giorni. La Roma comunque punta moltissimo su di lui.

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Roma

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Il numero 22 dopo la rottura dei crociati di entrambe le gambe che lo hanno tenuto fermo per più di un anno, non è ancora ritornato agli alti livelli che aveva dimostrato prima di questi incidenti. Ha fornito, infatti, prestazioni altalenanti che comunque ancora non gli hanno permesso di segnare reti in campionato. Fin adesso non ha fatto nemmeno un assist vincente, anche se ha giocato quattordici incontri arrivando quasi a metà del campionato.

La penultima partita del girone di andata di serie A  2021/2022, la squadra giallorossa la giocherà a Bergamo, contro l’Atalanta di Gasperini. Sicuramente, un incontro di certo non di quelli banali, sia per il livello dei bergamaschi, sia perché la Roma spera in un risultato positivo per provare a risalire posizioni in classifica e poter provare ancora ad avvicinarsi alla zona Champions League. Con tutto il girone di ritorno ancora di affrontare.

La possibilità che Zaniolo possa finalmente realizzare la sua prima marcatura, lo sta facendo concentrare al massimo solo sul campo, rifiutando servizi fotografici ed interviste, oltre ai tanti sponsor che lo stanno corteggiando. Neppure i mancati incontri per quel rinnovo contrattuale che ancora non ci sono stati, ma che certamente ci saranno, e che invece molti suoi compagni di squadra ad oggi si sono già assicurati, possono distrarre Nicolò dal calcio.

Il giovane gioiello giallorosso continua a guardare avanti pensando al suo futuro nella squadra dei Friedkin, anche perchè sa che sarà accontentato. A giugno rinnoverà certamente, anche se molti club non solo in Italia ma anche all’estero sono pronti a fargli la corte. Quindi ora, deve pensare solo alla partita di sabato alle 15 potendo fare dei punti ed eliminando anche questa sua continua ossessione chiamata gol.

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Inter, si ferma Acerbi

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Inter

L’Inter perde uno dei suoi uomini chiave nel reparto difensivo. Francesco Acerbi è stato costretto a lasciare il campo durante l’ultima partita disputata a San Siro contro il Liverpool a causa di un problema muscolare. Le sensazioni negative delle prime ore hanno trovato conferma negli esami effettuati questa mattina.

Il report medico dell’Inter

Attraverso una nota ufficiale, il club nerazzurro ha comunicato gli esiti dei controlli svolti presso l’Istituto Humanitas di Rozzano:

“Francesco Acerbi si è sottoposto questa mattina a esami clinici e strumentali. Gli accertamenti hanno evidenziato risentimento al bicipite femorale della coscia destra.”

Si tratta dunque di un problema muscolare che richiederà prudenza e un periodo di recupero non breve.

Tempi di recupero: almeno un mese di stop

Secondo quanto riportato da Sky Sport, Acerbi dovrà restare ai box per almeno un mese. Un’assenza pesante per Simone Inzaghi, che perderà il difensore in una fase cruciale della stagione.

Il centrale salterà con certezza la Supercoppa Italiana e le gare di campionato contro Genoa, Atalanta, Bologna e Parma.

La speranza dello staff medico è di recuperarlo in tempo per il big match contro il Napoli dell’11 gennaio, ma al momento non esistono certezze. Saranno decisive le prossime settimane di terapie e monitoraggi.

Un’assenza pesante per la difesa nerazzurra

Acerbi rappresenta una pedina fondamentale per l’equilibrio difensivo dell’Inter. L’esperienza, il senso della posizione e la capacità di guidare la linea arretrata mancheranno inevitabilmente alla squadra, chiamata ora a ridefinire le proprie rotazioni nel reparto.

La palla passa a Chivu, che dovrà gestire l’emergenza utilizzando le alternative disponibili e cercando di mantenere solidità in un periodo ricco di impegni ravvicinati.

(Foto: DepositPhotos)

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Serie A

Atalanta, stop per Bellanova: i tempi di recupero

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Atalanta

Tegola in casa Atalanta. Raoul Bellanova resterà fuori dai campi per 40-45 giorni: confermata la lesione al bicipite femorale per il terzino.

Atalanta, Palladino perde Bellanova

Dopo esser uscito anzitempo nella sfida casalinga contro il Chelsea di Maresca, Raoul Bellanova è stato sottoposto a esami strumentali per chiarire le sue condizioni fisiche. Il responso medico ha evidenziato una lesione muscolare di grado fra il primo e il secondo del bicipite femorale destro. Brutte notizie, dunque, per l’Atalanta di Palladino, che dovrà fare a meno per diverse settimane di una pedina importante del suo scacchiere in questo avvio di stagione.

Champions League

RAFFAELE PALLADINO RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Impatto sull’Atalanta

La perdita di Bellanova non sarà facile da gestire. Il giovane terzino ha dimostrato di essere un elemento fondamentale per la difesa dell’Atalanta, con la sua velocità e capacità di coprire l’intera fascia. La sua assenza costringerà Palladino a rivedere le strategie di gioco e a trovare soluzioni alternative per mantenere alta la competitività della squadra in campionato e nelle competizioni europee. La speranza è che il giocatore possa tornare in campo il prima possibile, in piena forma e pronto a dare il suo contributo alla squadra.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Schira

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Serie A

Torino, Petrachi: “Qui per riprendere ciò che ho lasciato. Voglio trasmettere senso di appartenenza. Mercato? Niente rivoluzioni”

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Torino

Il Torino presenta in conferenza stampa il nuovo direttore sportivo del club Gianluca Petrachi. Per il dirigente si tratta di un ritorno dopo l’esperienza avuta nei granata tra il 2010 e il 2019.

Il Torino riparte da Gianluca Petrachi dietro la scrivania. Nella giornata di ieri il club ha comunicato a sorpresa di aver sollevato dal ruolo di ds Davide Vagnati, annunciando al suo posto il ritorno dell’ex dirigente della Roma. Per Petrachi si tratta di un ritorno a distanza di 6 anni da quando ha lasciato Torino, in cui era stato direttore sportivo dal 2010 al 2019. Oggi è arrivata la presentazione ufficiale in conferenza stampa. Di seguito le sue dichiarazioni.

Torino, Petrachi si presenta

Ritorno.

Non ero più tornato a Torino e rientrarci è stato emozionante, effettivamente quando si sprigiona un sentimento è sempre qualcosa di positivo, questo sentimento c’è in me. Non è stata una cosa studiata o pensata, ci siamo sentiti col presidente e mi ha fatto percepire c’era qualcosa che poteva nascere e voleva capire se fossi pronto a questo ritorno e se avessi le motivazioni giuste per poterlo fare, ho risposto che sono nato pronto. Sono arrivato di notte”.

Baroni.

“Mi sono fatto delle idee ed era giusto che fosse così, l’idea più importante la sviluppi col tecnico, chiarire tematiche tattiche che lo comprendono e provare a fare dei correttivi. Oggi ho le idee più chiare, ho passato la giornata con Marco e mi ha dato delle linee da seguire perché non devono esserci equivoci, da oggi in poi si parte così“.

Obiettivi.

“Da fuori, ho notato una cosa e cercherò di lavorarci: è come se ci fosse uno scollamento. Il senso di appartenenza è la priorità. Da calciatore non ho capito cosa fosse il Toro, da dirigente è stato è stato un altro mondo. Ho capito la mission, qui si entra in un club diverso. E il senso di appartenenza per tutti i giocatori deve essere rimarcato e bisogna anche farlo capire loro. Cercherò di comprendere il senso di appartenenza, ho cercato sempre di creare un senso di famiglia: voglio risentire quel calore, voglio ricreare quella sinergia. E, se possibile, alimentandola con la gente”.

Mercato di gennaio.

“Non sarà mercato di rivoluzione ma di riparazione, nel 3-5-2 c’è qualche mezzapunta di troppo, rispetto al 4-3-3 iniziale in cui aveva più senso. Valuteremo possibili cessioni e aggiustamenti“.

Errori del passato.

“Magari nell’ultimo anno ero in una situazione, dopo nove e anni e mezzo, avevo stanchezza mentale e mi sarei dovuto confrontare con il presidente. Succede anche tra moglie e marito, a volte qualcosa non va alla perfezione. Questo è stato l’errore che non commetterei più. Sono qui a riprendermi ciò che ho lasciato, con tutta l’esperienza e conoscendo la piazza posso dare qualcosa in più per crescere”.

Verso gara con la Cremonese.

“A Baroni ho chiesto di fare il Marco Baroni che conosco, di tirare fuori tutto ciò che ha dentro. Abbiamo giocato insieme a Lecce, è sempre stato uno caratteriale: da calciatore era cazzutissimo, da allenatore voglio che tiri fuori ciò che ha dentro. Marco può e deve fare di più, gliel’ho detto. Mi aspetto che la squadra gli somigli. Baroni è un grande lavoratore e ha temperamento: l’unica cosa c deve fare, è pretendere dai suoi giocatori che questa è la squadra di Baroni: deve trasmettere al gruppo le sue caratteristiche”.

Ripartire dal 3-5-2?

“Sì. Il 3-5-2 sarà il modulo da qui alla fine: può capitare che con qualche defezione, per necessità o soluzione di partita ci può stare che si cambi. Stiamo andando avanti con il 3-5-2 e sarà così fino a fine campionato”.

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