Serie A
Roma, Gasperini: “Dopo 11 partite è presto per parlare di imprese. Ferguson? Bisogna avere la pazienza di aspettarlo”
Ha parlato in conferenza stampa il tecnico della Roma Gian Piero Gasperini alla viglia della sfida contro la Cremonese in programma domani alle 15:00.
La Roma vuole continuare a cavalcare l’onda positiva anche dopo la sosta. L’obiettivo è quello di consolidare il primato in classifica in una giornata dove Inter e Milan si affrontano nel derby, la Juventus va in trasferta a Firenze e il Napoli ospita l’Atalanta.
I giallorossi devono dunque approfittarne, ma per farlo servirà una grande gara sul campo di un’ostica Cremonese, squadra che ha dato filo da torcere a tante big in questa stagione. Della partita ha parlato in conferenza stampa alla viglia il tecnico Gasperini.
Roma, le parole di Gasperini

GIAN PIERO GASPERINI PENSA A EVAN FERGUSON ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Come sta vedendo Ferguson? Lo vede migliorato?
“Evan è comunque un ragazzo giovanissimo, che arriva in un altro paese con altre esperienze. Un po’ di adattamento lo deve sicuramente avere, sia al modo di giocare le partite sia al modo di allenarsi, ma anche alla vita, perché per me è stato catapultato in un’altra dimensione. Quindi, giustamente, ha avuto bisogno di un po’ di tempo per integrarsi anche con i compagni nuovi. Quando l’ho visto che stava così, l’ho buttato in campo la domenica e neanche un minuto dopo ho dovuto farlo uscire per la distorsione alla caviglia. Però, in generale, con ragazzi così giovani bisogna avere la pazienza di aspettare un attimo.
Lui ha recuperato da questa caviglia e sta benissimo come dolore: ha ancora un po’ di fastidio nel calciare, nel colpire la palla, e questo lo limita un po’. Però ha grande volontà, grande voglia di fare. Poi, durante la partita, questi piccoli acciacchi si superano”.
A che punto è la sua Roma?
“Non lo so, è difficile. Non è che si possano dare delle percentuali così in assoluto. Secondo me questa squadra sta dando molto. Tutti i ragazzi sono nella condizione giusta, sia mentale che motivazionale. Non parlerei di imprese, perché dopo 11 partite è presto per parlare di imprese, però sicuramente la strada tracciata è molto buona e molto positiva. La cosa più positiva è che la nostra sensazione è che la squadra sia cresciuta sul piano tecnico: questa è la base. È difficile dire che stiamo esprimendo già il massimo delle nostre potenzialità, altrimenti non saremmo in quella posizione di classifica. Sicuramente possiamo avere dei margini di miglioramento, non tanto sul piano atletico, dove stiamo sicuramente bene, ma sul piano tecnico sì: facciamo giocate migliori rispetto a qualche settimana fa. Abbiamo una coralità di gioco superiore rispetto a qualche tempo fa”.
Come sta la squadra? Novità su Angelino e Dybala?
“Angelino è tornato a essere in grado di lavorare: anche se in modo individuale, sta comunque facendo dei buoni allenamenti. Questa è una situazione in cui dipendiamo un po’ dai medici. Dybala, come Bailey, sta lavorando bene. Secondo me sono abbastanza avanti, però anche qui abbiamo bisogno del placet medico.
I nazionali, come in tutte le pause, questa volta sono arrivati un giorno prima rispetto alle altre settimane. In generale si sono comportati molto bene, hanno giocato quasi tutti. Da giovedì ci siamo ritrovati tutti quanti: abbiamo fatto due buoni allenamenti, giovedì e ieri. Cerchiamo di ripartire da dove ci eravamo lasciati, anche se per tutti la ripresa dopo la sosta porta sempre un po’ di incognita”.
La squadra è in grado di fare più gol?
“Per il momento cerchiamo sempre di migliorarci. C’è da dire che nelle ultime settimane abbiamo avuto fuori anche Dovbyk, Ferguson, Dybala e Bailey: erano fuori praticamente tutti gli attaccanti. Quando ti mancano tutti nello stesso reparto, qualche difficoltà la puoi avere, è normale.
Credo che, paradossalmente, abbiamo migliorato la capacità di creare occasioni da gol e di conseguenza abbiamo fatto anche qualche gol in più. Quando dico che la fase offensiva è il participio di tutta la squadra, l’esempio è l’assist di Mancini per Celik. È chiaro quindi che andiamo alla ricerca di sfruttare le caratteristiche che abbiamo in questo momento, con i giocatori che abbiamo in campo. Anche domani sarà così: cercheremo di mettere nella condizione migliore le qualità che abbiamo. Non possiamo andare a cercare altre soluzioni che, in questo momento, sono fuori”.
Baldanzi falso nove?
“Le caratteristiche le conoscete tutti benissimo. Noi, in caso di emergenza, come è successo con l’Udinese, in un momento di difficoltà magari non avremmo adottato quella soluzione se avessimo avuto tutti gli attaccanti. Però, in un momento di emergenza, io credo che lui abbia delle capacità per giocare in quel ruolo: gliene mancano altre, probabilmente, ma è un giocatore duttile, un giocatore che tiene bene il campo, è molto rapido, calcia bene e in certe situazioni può diventare molto pericoloso. Poi magari non è propriamente il suo ruolo, o chissà se lo diventerà giocando sempre in altre posizioni. Però in questo momento è un giocatore efficace per noi. È stato molto bravo con l’Udinese e, in questo momento, è quello che più si adatta: lui o Ferguson, per caratteristiche.
Lui ha più velocità, è un giocatore che, messo in certe condizioni, può fare bene. Negli allenamenti di questa settimana ha fatto cose importanti. Poi è chiaro che, per caratteristiche, gliene mancano altre”.
Il falso nove è una possibilità seria o solo in caso di emergenza? Come mai Pisilli ha poco spazio con lei?
“Nel calcio, come avete detto tante volte, si può giocare in tanti modi. L’importante è che sia efficace, come ho detto, che ci vada o meno il centravanti tradizionale. Nella mia carriera mi è capitato di avere lo Scamacca di turno che fa 24 gol, oppure Zapata, o comunque attaccanti che segnano tanto. Mi è capitato anche di fare 28 gol in campionato senza centravanti, perché si era fatto male Zapata e giocavano Ilicic, Gómez e Pašalić dietro.
Magari è quello che ci sta succedendo adesso. Dobbiamo provare in campo e vedere quali soluzioni funzionano: le capacità, la tecnica, il tiro, come si sposano tra loro i giocatori. Poi ci sono momenti della partita in cui, in certe situazioni, servono caratteristiche diverse. Io credo sia importante avere nel reparto offensivo più soluzioni, diverse e utili a seconda delle partite, che spesso dipendono più dagli avversari che da noi.
Pisilli ha fatto un gol straordinario: è un 2004 e segna con continuità. È uno dei giovani più positivi e interessanti del nostro calcio, perché non è un caso che sia nel giro dell’Under 21. In questo momento ha davanti Koné, Cristante ed El Aynaoui, e per questo sono andato più su di loro, ma è un giocatore al quale devo sicuramente qualcosa. Adesso entriamo in una fase con 16 partite consecutive fino a fine gennaio, e poi altre ancora. Ce ne sono 7 subito, e il periodo più duro sarà dal 29 dicembre al 29 gennaio: giochiamo 9 partite di fila, con in mezzo la qualificazione di Europa League, la Coppa Italia, e gare come Juventus e Atalanta. È facile prevedere che ci sarà bisogno di tutta la rosa.
Finora ho utilizzato un nucleo abbastanza largo di giocatori, che hanno fatto più o meno lo stesso numero di partite, e altri — tra cui Pisilli — che pur giocando non hanno giocato tantissimo. Però nel frattempo ci sono lui, Ghilardi e Ziolkowski, e altri che sono stati impiegati meno: arriverà il momento in cui la rosa diventerà fondamentale. Quando si giocano così tante partite, aumenta la probabilità di infortuni o di dover saltare qualche gara. Qui, se stai fuori due settimane, perdi 5-6 partite. Per questo verrà fuori il valore della rosa e la possibilità, per chi ha giocato meno, di far vedere la propria crescita”.
Come si spiega le fatiche del post-sosta? Hermoso è a disposizione?
“Non c’è niente di casuale. Quando siamo andati in svantaggio abbiamo quasi sempre perso, tranne l’unica che abbiamo ribaltato a Firenze. È sempre un’evoluzione: man mano che acquisisci capacità realizzative riesci anche a superare un episodio sfortunato. Se hai la condizione e la capacità di fare più gol, questo fa parte di un processo di crescita.
Hermoso si è fermato: si è bloccato ieri, ha un fastidio che adesso andrà valutato, ma per domani non c’è”.
Le hanno dato spiegazioni su ciò che sarà il mercato di gennaio?
“La situazione la sappiamo. Non possiamo fare niente per modificarla, quindi dobbiamo guardarla e andare avanti, affrontando le cose giorno per giorno in base alle difficoltà che avremo. È chiaro che perdiamo due giocatori che hanno giocato molto e che sono una componente forte di questa squadra, però era una cosa che si sapeva: non è che ci sia cascata sulla testa all’improvviso. Quindi dovremo rimediare in altro modo, e lo faremo”.
Serie A
Bologna, si avvicina il rinnovo di Castro
L’attaccante argentino Santiago Castro si avvicina al rinnovo con il Bologna fino al 2030, nonostante le sirene inglesi della Premier League.
Bologna, un futuro a tinte rossoblù per Castro
Il giovane talento Santiago Castro, nato nel 2004, sembra destinato a proseguire la sua avventura con il Bologna. Nonostante l’interesse di diversi club della Premier League, il club emiliano è determinato a blindare il promettente attaccante con un contratto che lo legherà ai rossoblù fino al 2030. Questa mossa rappresenta un chiaro segnale delle ambizioni del Bologna di costruire un futuro competitivo attorno a giovani talenti di valore.
L’interesse della Premier League
La notizia del possibile rinnovo arriva in un momento in cui l’interesse da parte di squadre inglesi è sempre più pressante. Tuttavia, il Bologna sembra deciso a non lasciarsi sfuggire uno dei propri gioielli, dimostrando fiducia nelle potenzialità di Castro. Il giovane attaccante è considerato uno dei prospetti più interessanti del calcio europeo, e il suo rinnovo potrebbe rappresentare un colpo importante nel calciomercato invernale.
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Fonte: l'[account X di Schira](https://x.com/NicoSchira)
🚨 Excl. – Santiago #Castro is getting closer to extend his contract with #Bologna until 2030. Some Premier League’s clubs have already shown interest in the young striker (born in 2004), but Rossoblù want to keep and lock him. #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 6, 2025
Serie A
Roma, prende corpo l’ipotesi della seconda squadra in C
La Roma sta considerando di creare una seconda squadra per partecipare alla Serie C con la loro Under 23, seguendo l’esempio di Juventus, Atalanta e Inter.
Roma, un passo avanti verso il futuro
La Roma è in fase di valutazione per l’istituzione di una seconda squadra che potrà partecipare alla Serie C con la loro formazione Under 23. Questo progetto segue la linea già adottata da club come Juventus, Atalanta e Inter, i quali hanno già formato delle squadre U23 per competere nella terza serie del calcio italiano.
L’iniziativa rappresenta un’opportunità significativa per il club giallorosso di sviluppare giovani talenti, fornendo loro l’esperienza necessaria in un campionato competitivo e aumentando le possibilità di crescita all’interno del panorama calcistico nazionale.
L’importanza delle seconde squadre
Le seconde squadre sono uno strumento cruciale per i club di Serie A, permettendo una transizione più fluida per i giovani dalle giovanili al calcio professionistico. La partecipazione in Serie C offre ai giocatori un’esperienza fondamentale, confrontandosi con realtà diverse e squadre di alto livello. Per la Roma, entrare in questo scenario potrebbe significare non solo la crescita dei propri talenti, ma anche una maggiore competitività sul lungo termine. La decisione definitiva è ancora in fase di studio, ma l’iniziativa potrebbe presto vedere la luce.
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Fonte: [l’account X di Schira](https://x.com/NicoSchira)
#ASRoma are evaluating the possibility to create the Second Team to join #SerieC with their U23 as Juventus, Atalanta and Inter. #Roma could become the fifth SerieA’s club to have the second team. #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 7, 2025
Serie A
Cremonese-Lecce, le ultimissime dallo Zini: Nicola conferma l’undici di Bologna, Di Francesco con i dubbi d’attacco
Il lunch match di questa domenica di campionato sarà lo scontro salvezza tra Cremonese e Lecce. La partita avrà luogo allo stadio Zini.
Grigiorossi da una parte, giallorossi dall’altra. Saranno questi i colori dell’ora di pranzo della domenica, caratterizzata dal lunch match tra Cremonese e Lecce.
Le due squadre vengono da una vittoria (rispettivamente contro Bologna e Torino) e vogliono continuare la propria marcia per il mantenimento della categoria.
I grigiorossi, al Dall’Ara, hanno stupito tutti, andando a violare lo stadio di una delle formazioni del momento, i felsinei di Vincenzo Italiano. Gli ospiti, invece, appena sette giorni fa, hanno strappato tre punti fondamentali, tra le mura amiche, piegando la formazione di Marco Baroni.
In vista della partita, i due tecnici andranno nel segno della continuità, anche se Eusebio Di Francesco, allenatore del Lecce, deve risolvere alcuni ballottaggi in attacco.
In particolare, Tete Morente dovrebbe partire dal 1′ a dispetto di Pierotti, mentre Stulic è in vantaggio su Camarda per il ruolo di attaccante centrale.

Probabili formazioni
Cremonese (3-5-2): Audero; Terracciano, Baschirotto, Bianchetti; Barbieri, Payero, Vandeputte, Bondo, Pezzella; Vardy, Bonazzoli. Allenatore: Davide Nicola
Lecce (4-3-3): Falcone; Veiga, Gaspar, Tiago Gabriel, Gallo; Coulibaly, Ramadani, Berisha; Banda, Stulic, Morente. Allenatore: Eusebio Di Francesco
La squadra arbitrale
Arbitro: Mucera
Assistenti: Costanzo – Passeri
Quarto ufficiale: Massa
Var: Prontera
AVar: Marini
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