Serie A
Riccardo Calafiori: dal terribile incubo alle luci della ribalta
Riccardo Calafiori, una carriera ad alti livelli iniziata nel peggiore dei modi, con quell’infortunio del 2018 che stava per costargli la carriera.
Ebbene sì, perché il percorso di Calafiori tra i grandi comincia nel peggior modo possibile: è il 2018, partita di Youth League tra Roma e Viktoria Plzen, il terzino giallorosso subisce un intervento killer che finisce per rompergli tutti i legamenti, i menischi e la capsula del ginocchio.
Riccardo esce in lacrime, un po’ per il tanto dolore fisico arrecatogli, un po’ perché conscio dell’entità gravissima del trauma subito.
Arrivato in clinica, il bollettino del dottor Mariani è quanto di più brutto possa sentirsi dire un giovanissimo ragazzo con il sogno di inseguire un pallone per tutta la vita:” Riccardo, ti sei rotto tutto, non so se potrai continuare a giocare”.
Il giovane è moralmente a pezzi, ma nonostante ciò deve provarci, deve provare a rialzarsi più forte di prima, concentrando tutte le proprie energie per un unico obiettivo: tornare a calciare un pallone.
Il post operazione, l’affetto dei senatori giallorossi per caricarlo a tornare più forte
L’operazione va a buon fine, con il restante dell’enorme mole di lavoro da condurre che spetta allo sfortunato ragazzo. Riccardo però non è solo.
A trovarlo assiduamente c’è il capitano De Rossi, che lo fomenta a dare tutto per tornare in campo, a rendere cosciente Richy del grandissimo talento che ha a disposizione.
E come se non bastasse, poco dopo il suo brutto infortunio, ci pensa anche il bomber Edin Dzeko a dare manforte al laterale capitolino, mostrando alle telecamere una maglietta con su scritto il suo nome dopo aver segnato l’ennesimo gol con la sua Roma, in una partita di Europa League.
Calafiori non può fallire, non può non tornare a giocare a calcio. Gli attestati di vicinanza di capisaldi della prima squadra gli danno quel surplus in grado di dare il 101% in ogni allenamento, in ogni seduta fisioterapica, spronando continuamente se stesso a fare sempre di più, a segnare sul calendario ogni giorno come uno in meno al suo rientro.
Il rientro in campo dopo 290 giorni dall’ultima volta
Riccardo ce la fa, riesce a vincere il dolore, le paure, la sofferenza mentale, e dopo 290 giorni torna a disposizione del mister della primavera Alberto De Rossi, intravedendo la proverbiale luce in fondo al tunnel.
Ora Riccardo può finalmente realizzare il suo sogno, forte di tutti gli step superati per ritornare su quel pratino verde, sgambando sulla corsia di sinistra come a lui piace fare.
Passa il tempo e Riccardo, tornato ormai a pieno regime, si mette in mostra davanti al mister Paulo Fonseca, che decide di arruolarlo stabilmente in prima squadra.
Per Calafiori questo basterebbe come appagamento di una giovane vita passata tra le trafila delle giovanili romaniste, passando il tempo a fantasticare sul diventare una bandiera giallorossa. Quello che Richy non sa però è che questo è solamente l’inizio.
Il tunnel viene superato definitivamente con un gol meraviglioso, il primo tra i grandi di Riccardo, che con un mancino fulmineo quanto potente tira fuori dal cilindro una botta violentissima che si insacca sotto al sette, in un Roma Young Boys di Europa League che Riccardo non scorderà mai.
L’esultanza successiva alla prodezza balistica è quanto di più naturale e meravigliosamente spontaneo un ragazzino romano e romanista possa fare: Richy corre all’impazzata a destra e sinistra, senza una direzione ben precisa. Il tutto accompagnato da un bacio appassionato e prolungato allo stemma della Roma, della sua Roma, quella Roma che ha saputo dargli quel quid in più per superare tutte le avversità incontrate. Quella Roma che ora Riccardo Calafiori vuole prendersi da protagonista.
Serie A
Zazzaroni: “Roma-Juventus sembrava una partita di Premier, ma l’Inter…”
Di seguito le parole del direttore de Il Corriere Dello Sport Ivan Zazzaroni relative al match Roma-Juventus e non solo.
Roma-Juventus, le parole di Zazzaroni
Di seguito le parole del direttore de Il Corriere Dello Sport Ivan Zazzaroni relative al match tra Juventus e Roma e non solo:
“Alzi la mano chi immaginava che Roma e Juve potessero mettere insieme una partita del genere. Così divertente, emozionante, viva, anche disordinata. Ma sincera fino all’ultimo istante. Una partita a ondate, tutta un’occasione. Non vedo mani alzate.
De Rossi e Allegri hanno giocato aperto, entrambi con coraggio, limitando i tatticismi, e lo spettacolo ne ha beneficiato. Si è sostanzialmente verificato un cambio di identità. Che l’Olimpico ha dimostrato di gradire, nonostante il punto preso, uno solo.
Insufficiente. Partite simili, in serie A, se ne vedono pochissime, purtroppo: io do uno schiaffo a te, tu ne restituisci un paio a me e poi preparati a riceverne tre o quattro (…).
Da Premier il ritmo e finalmente di livello i movimenti senza palla che hanno moltiplicato gli spazi e quindi lo sviluppo delle giocate. La Roma ha dimenticato la stanchezza (anche se dopo l’intervallo ha dovuto rinunciare a Dybala), la Juve se n’è fottuta del baricentro abbassato e del punto d’equilibrio e ha dato una diversa immagine di sé.
Esauriti gli apprezzamenti, devo però aggiungere che Roma e Juve non hanno niente a che vedere con l’Inter: sono imperfette, incomplete e soprattutto in mezzo, a centrocampo, concedono tanto ai campioni d’Italia. Per gamba, qualità individuale e visione. Il punto sta bene alla Juve, meno alla Roma, attesa a Bergamo dall’Atalanta“
Serie A
Giroud, record con la maglia del Milan
Olivier Giroud ha fatto registrare il suo record personale in questa stagione
La stagione del centravanti francese è andata per il meglio, in 32 presenze in campionato ha segnato 14 gol facendo segnare il suo record personale in Serie A da quando veste la maglia del Milan. Un calciatore in crescita nonostante le primavere continuano a farsi sentire. Nella prima stagione in rossonero le reti messe a segno sono state 11 mentre lo scorso anno 13. Il suo record personale è stato al Montpellier quando riuscì a gonfiare la rete per 21 volte in campionato. Nella stessa stagione è arrivato a quota 12 assist mentre ad oggi ha raggiunto i suoi numeri conquistati con la maglia dell’Arsenal.
Serie A
Inter, Inzaghi: “Ho avuto la fortuna di arrivare qui. Mercato? Siamo sempre in movimento…”
L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi ha parlato in occasione del premio Giacomo Bulgarelli in merito alla stagione del club neroazzurro e non solo.
Inter, le parole di Inzaghi
Di seguito le parole dell’allenatore dell‘Inter Simone Inzaghi, rilasciate in occasione del premio come miglior italiano dedicato a Giacomo Bulgarelli relative al club milanese e non solo:
“Un premio meritato per il percorso fatto da tutta la famiglia Inter, è giusto condividerlo con tutti voi. Personalmente non ho mai potuto vedere all’opera Bulgarelli, è stato tanti anni capitano del Bologna, ha rappresentato una squadra che ha vinto scudetti, è stato in una squadra sola e quindi ha avuto un grandissimo valore di senso di appartenenza, molto importante nel calcio d’oggi. L’ho conosciuto come telecronista ed era bravissimo, sono onorato di essere qui”
Sente di essere diventato un grande allenatore?
“È stato un percorso lungo partito da lontano, ho avuto la fortuna di arrivare all’Inter, il percorso alla Lazio è stato importantissimo. Ringrazio Lotito e Tare che mi hanno dato una grandissima opportunità, poi bisogna sempre cercare di migliorarsi. Abbiamo qua Sacchi e Capello che sono stati due grandissimi maestri, prendo esempio da allenatori che hanno vinto tanto, sono modelli importanti per noi allenatori”.
In estate si aspetta un mercato creativo?
“Ho la fortuna di avere una società sempre presente e attiva, penso a Marotta, Ausilio, Baccin, il nostro presidente che purtroppo non è qui con noi. Siamo sempre in movimento, nel calcio c’è sempre da migliorare anno dopo anno. Stiamo già facendo qualcosa.
Dal mio arrivo, abbiamo paletti e budget, i dirigenti sono bravissimi e stanno cercando di andare oltre per fare una squadra competitiva perché abbiamo una tifoseria che merita di rimanere sempre al top”
L’anno prossimo ci saranno nuova Champions e Mondiale per Club.
“Sarà una stagione nuova per tutti, a fine campionato di solito si va in vacanza per programmare la nuova stagione e invece c’è il Mondiale per Club, sarà una cosa nuova per noi allenatori ma insieme alla società si sta già pensando di fare in modo di farci trovare pronti quando arriverà il Mondiale per Club”.
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