Serie A
Pioli accontentato: rosa corta e giovane!
Il mercato di gennaio in casa Fiorentina è stato piuttosto movimentato, Corvino, al solito, è stato molto attivo durante la finestra invernale. Gli obiettivi dello staff viola, dirigenza e allenatore, erano tre: un attaccante che vivacizzasse la fase offensiva; un mediano di qualità; lo sfoltimento della rosa.
L’attaccante è arrivato immediatamente, Muriel ha già dimostrato di poter dare quei gol e pericolosità che erano mancati in tutto il girone d’andata. Il centrocampista non è arrivato: tentativi e sondaggi più o meno concreti sono stati fatti, Obiang, ma anche Gagliardini e Diawara sono stati oggetto d’interesse, ma non è stato possibile strapparli alle squadre d’appartenenza. Corvino allora si è mosso in prospettiva, mettendo già sotto contratto Traoré e Zurkowski, due centrocampisti giovanissimi, ma già con esperienza in prima squadra. Due giocatori, per tutti gli addetti ai lavori del calcio, di sicuro avvenire. Il terzo punto è stato portato a termine: Pioli aveva chiesto di sfoltire la rosa, in alcuni ruoli c’erano troppi giocatori, il rischio di creare malumore all’interno del gruppo, a causa del poco utilizzo da parte di alcuni elementi era forte. Bisogna registrare che in pubblico nessuno ha fatto mai alcuna polemica.
Le cessioni e la rosa più corta e giovane d’Europa
Pioli ha rilevato, in una delle ultime conferenze stampa, che Dragowski ed Eysseric avevano manifestato il desiderio di andare altrove, alla ricerca di un maggior minutaggio e sono stati accontentati. Poi negli ultimi giorni sono arrivate le cessioni in prestito per i giovani Dicks e Sottil, nella speranza che possano mettersi in mostra con l’Empoli e con il Pescara. L’ultimo affare, proprio sul gong finale del mercato, è stato il passaggio di Thereau al Cagliari, dopo che l’attaccante francese aveva rifiutato precedentemente varie ipotesi.
La rosa della Fiorentina, che è la più giovane d’Europa, ora è composta da 18 giocatori di movimento più 3 portieri. Inoltre è stato deciso di tenere in rosa 3 giovanissimi che avevano raccolto le attenzioni di varie società, Vlahovic, Montiel e Graciar. Lo staff viola ha preferito tenerli in casa per seguire attentamente il processo di maturazione. A conferma della scelta di Pioli di avere una rosa ridotta sono arrivate anche le dichiarazioni dello stesso tecnico nel post gara contro l’Udinese, che ha detto che nella ricerca dei cambi da proporre era contento di avere una panchina corta: ciò lo avrebbe messo a maggior riparo dal fare scelte sbagliate.
Serie A
Monza, si studia per un futuro ambizioso
Il Monza volerà in Salento e studia per diventare grande
L’ascesa dei brianzoli la si deve ad una società razionale ed al bel gioco messo in campo dal tecnico Raffaele Palladino. Le qualità non si discutono ma è il momento di decidere cosa diventare da grandi. La trasferta contro il Lecce servirà al tecnico per capire diverse tematiche, tra le quali il modulo per poter dire la propria in ottica europea. Il tecnico scenderà in campo con il consueto 4-2-3-1 con la zona della trequarti campo che avrà modo di svariare molto di più rispetto alle ultime uscite. Colpani e Zerbin potranno agire anche sulle corsie esterne – andando a formare un vero e proprio tridente con l’unica punta Djuric – mentre a Pessina verranno date le chiavi della rifinitura.
Serie A
Lecce, prove di salvezza in casa
Il Lecce non vuole mollare la Serie A
La sfida contro il Monza è dietro l’angolo e la salvezza non è impossibile per i salentini. I giallorossi ospitano il Monza consapevoli della possibilità di far male ai brianzoli. Pochissimi i dubbi per il tecnico che non ha intenzione di cambiare più di tanto la formazione del Via del Mare, l’unico nodo da sciogliere è sulla corsia di destra. Oudin si giocherà il posto con Almqvist per provare a mettere in difficoltà la compagine guidata da Raffaele Palldino. I salentini si affidano al tandem offensivo composto da Krstovic e Piccoli per gonfiare la rete avversaria e mettere in cascina punti preziosi.
Serie A
Ma quale pollo e pizza: Thuram e Calhanoglu sono fra i più costosi d’Italia
L’Inter è la seconda squadra d’Italia per monte ingaggi e molti dei suoi giocatori sono fra i più pagati in Serie A, eppure…
Immaginate di recarvi a un ristorante o a un fast food e anziché il solito panino ordinate un pollo arrosto. Già che ci siete magari ordinate anche un bel piatto di patatine fritte, pensando “Tanto quanto vuoi che costi un pollo arrosto?” Poi però il cameriere vi porta il conto e trasecolate: oltre 5 milioni lordi. Nemmeno Salt Bae vi avrebbe fatto pagare così tanto, eppure avevate visto una storia Instagram in cui si diceva fosse economico…
Inter campione d’Italia…per spese
Dando un’occhiata all’ultimo aggiornamento, risalente a Febbraio, l’Inter figura come la seconda squadra d’Italia per monte ingaggi. Circa 120 milioni di euro, soltanto la Juventus (che infatti ha assunto Giuntoli proprio per abbassarlo il monte ingaggi) spende di più in ingaggi: vale a dire circa 125 milioni di euro.
Sicuramente avrete notato anche voi il siparietto fra Marcus Thuram, Hakan Calhanoglu e Beppe Marotta durante i festeggiamenti per il 20esimo scudetto. Il francese e il turco scherzano con il dirigente, affermando di “esser costati all’Inter meno di una pizza“. Una battuta che si inserisce perfettamente nel filone narrativo che vorrebbe i giocatori acquistati a zero avere un impatto pressoché nullo sulle casse del club: beata ignoranza…
In realtà, gli acquisti a parametro zero, paradossalmente, sono quelli più esosi per i club. Lo dimostra la tendenza degli stessi giocatori a voler trascinare i propri contratti il più possibile verso la scadenza, per poi liberarsi da oneri contrattuali e poter alzare le pretese (in termini di ingaggio) con i nuovi club.
La bugia bianca di Thuram e Calha
Potendo risparmiare sul prezzo del cartellino, le società sono ben disposte a riconoscere uno stipendio più alto ai giocatori e commissioni più generose al loro entourage. Sono proprio i giocatori i primi a conoscere questo modus operandi, dato che è quello più redditizio per (quasi) tutte le parti in causa.
Sì, perché il risparmio derivante dall’assenza di un cartellino viene coperto da tutte le varie spese accessorie tipiche di un parametro zero. Ergo un parametro zero alle società costa più o meno quanto un giocatore prelevato direttamente da un altro club, cambia soltanto la possibilità di spalmare l’ingaggio su più anni (tramite ammortamento) in modo tale da alleggerire l’impatto che questo ha sulle casse.
Cosa che invece tendenzialmente non succede nelle trattative fra club, a meno ché il venditore non accetti un pagamento dilazionato. Casistica sempre più rara al giorno d’oggi, specialmente fra grandi club. E guarda caso Thuram e Calhanoglu sono nella TOP 10 dei calciatori più pagati in Serie A, dato che il francese percepisce uno stipendio di 6 milioni netti l’anno (7,5 a lordo) mentre il turco, pur percependo un netto simile a quello del collega (bonus esclusi), non usufruisce degli sgravi fiscali del Decreto Crescita.
Indi per cui Calhanoglu, che è il secondo giocatore più pagato della rosa nerazzurra, è scritto a bilancio per oltre 11 milioni lordi l’anno. Hakan costerà all’Inter circa 45 milioni di euro lordi per i prossimi 3 anni e mezzo, mentre Marcus costerà 38,5 milioni di euro lordi per i prossimi 4 anni e mezzo.
Non so Marotta in che pizzeria mangi, ma fossi in lui la cambierei.
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