Serie A
Parma, Pecchia: “Un’emozione tornare al Dall’Ara. Noi siamo pronti, ho tante alternative. Almqvist…”
Fabio Pecchia ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Bologna-Parma. L’allenatore si è soffermato sulle ultime prestazioni e su cosa migliorare.
I crociati affrontano questo derby regionale con la volontà di tornare alla vittoria dopo le rocambolesche sconfitte contro Udinese e Cagliari.
Parma, le parole di Pecchia
Hai lavorato sulla testa o sul fisico?
“Sto bene perché la squadra sta bene, è stata regolare rispetto a quella passata, tutti son stati a disposizione nelle migliori condizioni. La squadra ha lavorato bene anche sul piano mentale”.
Hai spiegato ai ragazzi quanto importante sia mantenere equilibrio?
“La squadra quando è in campo vuole giocare per vincere, la reazione e la ricerca del terzo gol contro il Cagliari è stata positiva. Poi ci sono momenti in cui bisogna essere più pronti per cambiare l’inerzia della partita, questo ci ha fatto sciupare punti lunedì e anche nelle partite precedenti”.
Hai studiato come arginare Freuler, fulcro del loro gioco?
“Credo che non sia una questione di singoli, ma un Bologna da Champions, al di là di chi gioca. E’ una rosa competitiva, può giocare chiunque, ma vedo una squadra bella, con coraggio e con un’identità precisa. Tutta la squadra va affrontato con attenzione”.
Il Bologna schiera un 4-3-3 elastico, con inserimento dei centrocampisti, può mettervi in difficoltà?
“Squadra molto elastica, molte rotazioni, tanti uomini in avanti, molto aggressiva, simile alla Fiorentina degli ultimi anni. Una squadra in grado di fare bene la fase offensiva”.
Il Bologna ha esterni forti, il Parma anche, sarà questa la chiave della partita?
“E’ limitativo, chiaro che entrambe hanno un’identità precisa, vogliamo venire dentro con gli esterni e far la nostra partita. Dovremo esser bravi ad assorbire gli inserimenti in mezzo al campo, abbiamo studiato, servirà un’interpretazione matura”.
All’inizio della sua esperienza a Parma, tanti risultati altalenanti, i risultati poi hanno risolto i problemi. Può esser lo stesso vincendo prima della sosta?
“E’ un percorso diverso. All’inizio stavamo costruendo, questo è un campionato diverso ed è in linea con il nostro campionato. Abbiamo commesso errori, fatto belle cose, la squadra ha mantenuto un’identità”.
Almqvist è sempre stato devastante a gara in corso, può esser lo stesso domani?
“Abbiamo delle alternative e delle soluzioni diverse, è entrato sempre con un bel piglio, soprattutto vicino alla porta avversaria. Ha strappo negli ultimi metri, sono molto contento, può giocare anche dall’inizio, non ci sono complicazioni in questo”.
C’è stato un confronto con Krause, le sue parole possono dare una mano?
“Non c’è stato troppo contatto, probabilmente domani sarà più vicino ai ragazzi, è stato abbastanza veloce ai ragazzi. Domani la sua presenza farà molto piacere ai ragazzi“.
Che derby è per lei?
“Sempre un’emozione, ogni derby è così per i tifosi. Un’atmosfera particolare, è innegabile che emoziona un po’ tutti. Tornare al Dall’Ara è sempre un’emozione, contento di vederla in Champions ma soprattutto di vivere il clima di festa. Tutti hanno festeggiato andando a Liverpool e sono usciti con merito, hanno mostrato grandi qualità”.
Si augura che possano fare lo stesso i tifosi del Parma?
“Io credo che ci sarà un’atmosfera fantastica. Da parte nostra c’è tutta la voglia di dare un bel segnale ai tifosi, i ragazzi saranno pronti per affrontarlo. Un’altra bella cornice, i miei vogliono esserne partecipi”.
Coulibaly ha detto di preferire stare a destra quando bisogna difendere:
“Quando gioca a sinistra gli dico di pensare ad attaccare, quando giocherà a destra dovrà pensare a difendere”.
Il dubbio della vigilia riguarda soprattutto le scelte in difesa:
“Lo abbiamo dimostrato, possiamo giocare con Coulibaly e Valeri, o anche Hainaut, a seconda delle partite. Enrico può ricoprire tutti i ruoli. Stanno bene, tutte le soluzioni sono valide. Sono pronti, nessuno ha avuto problemi”.
Serie A
Lecce, scelto il sostituto di Gotti: oggi la firma
Dopo l’esonero di Gotti, il Lecce si prepara a scrivere nuove pagine della propria storia. La società ha scelto il nuovo tecnico: in giornata l’ufficialità.
Dopo aver condotto il Lecce a una miracolosa salvezza nella passata stagione, Luca Gotti ha pagato un inizio di campionato complicato e altalenante, che ha visto la squadra scivolare al terzultimo posto in classifica dopo dodici giornate.
I risultati deludenti, uniti a prestazioni che faticavano a trovare continuità, hanno costretto la dirigenza salentina a prendere una decisione dolorosa ma inevitabile. Secondo quanto dichiarato dalla società, l’esonero è stato dettato da ragioni tecniche: i frequenti esperimenti tattici di Gotti, invece di portare beneficio, avevano creato confusione tra i giocatori, rendendo difficile trovare un equilibrio in campo.
Tuttavia, il club non si è fatto trovare impreparato e ha già scelto il nuovo allenatore per rilanciare il progetto.
Lecce, arriva Giampaolo
La scelta è ricaduta su Marco Giampaolo, un tecnico di grande esperienza in Serie A che, dopo un primo contatto positivo, ha rapidamente trovato l’accordo con i vertici del club. Il direttore dell’area tecnica Pantaleo Corvino ha ricevuto il via libera dai dirigenti per intavolare la trattativa, che dovrebbe concludersi già in giornata con tanto di annuncio ufficiale.
Giampaolo è determinato a rimettersi in gioco, desideroso di riportare in campo le sue idee dopo l’ultima esperienza sulla panchina della Sampdoria, conclusasi con un esonero nell’ottobre 2022.
L’accordo tra le parti sembra essere ormai una formalità, grazie anche alla disponibilità del tecnico abruzzese di ridimensionare il proprio ingaggio. Giampaolo, infatti, si legherà al Lecce con un contratto fino a giugno 2025 e uno stipendio netto di circa 500 mila euro. L’accordo prevede anche un premio salvezza e un’opzione fino al 2026 a favore del club.
Le prossime ore saranno decisive per definire gli ultimi dettagli, ma filtra un grande ottimismo sull’esito positivo della trattativa. Giampaolo avrà dunque l’opportunità di rilanciarsi su una panchina di Serie A, mentre il Lecce spera di aver trovato la guida giusta per risollevare la squadra e puntare a una nuova salvezza.
Serie A
Clamoroso Roma, anche Garcia tra i nomi per la panchina
Dopo l’esonero di Ivan Jurić, la Roma è alla ricerca del nuovo allenatore. Diversi nomi sul tavolo: valutato anche un possibile ritorno di Garcia.
Cala il sipario sull’era di Ivan Jurić, che chiude un capitolo breve ma estremamente turbolento nella storia recente della Roma. Una situazione che, paradossalmente, sembra segnare il punto più basso per il club capitolino negli ultimi vent’anni. Con due esoneri nel giro di pochi mesi, la società dei Friedkin si ritrova ora in una situazione delicatissima, con la consapevolezza di non poter più sbagliare.
Se con l’esonero di De Rossi la scelta era parsa affrettata e mal accolta da una piazza già scettica, l’addio di Jurić era diventato ormai inevitabile. Il tecnico croato non ha mai davvero conquistato l’ambiente giallorosso, trovandosi spesso a combattere contro la diffidenza dei tifosi e il peso delle aspettative.
Ora, approfittando della pausa per le nazionali, la dirigenza giallorossa si è presa il tempo necessario per valutare attentamente il prossimo passo. Con diversi nomi sul tavolo, questa scelta si presenta come uno snodo cruciale per il futuro del club.
Roma, tutti i nomi per la panchina
Stando alle ultime indiscrezioni, la Roma ha già avviato contatti con diversi candidati per la panchina. I primi nomi sulla lista sono quelli di Roberto Mancini, Massimiliano Allegri e Zeljko Terzic, tre profili che porterebbero esperienza internazionale e una leadership carismatica, ma che al tempo stesso richiederebbero un impegno economico significativo. Entrambi, infatti, chiedono garanzie importanti in vista del mercato di gennaio, oltre a contratti dall’ingaggio elevato.
Oltre a loro, spunta anche il nome di Frank Lampard, suggerito dall’agenzia CAA Base, alla quale i Friedkin si sono affidati per orientarsi nella scelta del nuovo tecnico.
Sullo sfondo restano Maurizio Sarri e Igor Tudor, penalizzati dal loro recente passato biancoceleste.
La suggestione Garcia
Il nome dell’ultima ora è quello di Rudi Garcia. L’allenatore francese ha già guidato la Roma tra il 2013 e il 2016, conoscen bene l’ambiente e saprebbe come gestire la pressione di una piazza che non perdona. Tuttavia, nonostante la sua esperienza e la familiarità con il club, il suo nome non scalda i cuori dei tifosi. La sua recente avventura al Napoli, conclusa con un esonero dopo un avvio deludente, pesa come un macigno sul suo possibile ritorno nella capitale.
In un clima di grande incertezza, non resta altro che aspettare. I tifosi della Roma restano in trepidante attesa. La decisione finale dei Friedkin arriverà nei prossimi giorni, e potrebbe determinare il destino della Roma anche per le stagioni a venire.
Serie A
Inter-Napoli 1-1, magia Calhanoglu ma a San Siro e’ solo pari | Le pagelle nerazzurre
Inter-Napoli 1-1, una serata lettura su corner genera il vantaggio partenopeo. Sul finale del primo tempo Calhanoglu pareggia da fuori area, ma poi fallisce il suo primo rigore in serie A. Le pagelle nerazzurre.
Sommer 6: non ha colpe sul tocco da due passi di McTominay, decisamente poco impegnato nel secondo tempo.
Pavard 6: e’ dura la vita con un cliente come Kvara. Esce indenne e concedendo il minimo.
Acerbi 7: mette il piede quando gli avversari sono pericolosi e le toppe quando ci si mette il fuoco amico. Un rientro con i fiocchi.
Bastoni 6,5: sulle sue nel primo tempo, poi offensivo nella ripresa. Partita di grande equilibrio (dall’88’ De Vrij sv).
Dumfries 6: sbaglia la lettura sul corner che genera il gol del Napoli, poi conquista il rigore che Calhanoglu sbagli. Serata agrodolce per l’olandese.
Barella 6: tutto nella norma fino al vantaggio del Napoli, poi va un po’ in appannamento. Nella ripresa torna se stesso.
Calhanoglu 6: si interrompe, dopo 17 tiri, la serie d’oro dal dischetto. In precedenza, però, disegna la parabola magica che vale l’1-1 (dall”82′ Zielinski sv).
Mkhitaryan 5: sottotono e con poca garra, si sono decisamente viste versioni migliori dell’armeno.
Dimarco 7: apre troppo la conclusione e scheggia il palo nell’occasione più nitida della partita, corre più degli altri e domina la fascia sinistra (dall’82’ Darmian sv).
Thuram 6: la difesa partenopea lo controlla a vista, anche se non produce grandi pericoli in area di rigore (dall”82′ Taremi sv).
Lautaro 5: manca il tempo quando si trova in area da solo davanti a Meret. Si vede pochissimo e l’Inter ne risente (dall”82′ Arnautovic sv).
Simone Inzaghi 6: il Napoli chiude tutti i varchi, ed e’ obiettivamente difficile esprimere il proprio gioco. Nella ripresa l’Inter trova la chiave di volta e la musica cambia. I cambi lasciano non poche perplessità.
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