Serie A
Napoli vs Chievo 2 a 0. Ottima prova degli Azzurri
Ieri sera sul campo di Trento alle 21:00 si è svolta la terza amichevole del Napoli verso l’inizio del campionato prossimo. L’avversario di turno è stato il Chievo Verona, stavolta un buon avversario di serie A, ed i progressi si sono rivelati ancora una volta chiari e costanti. Il Napoli è in buona forma psico-fisica, le migliorie apportate da Ancelotti all’impostazione sarriana ormai si vedono chiaramente: lanci lunghi verso gli attaccanti, veloci cambi di gioco, Hamsik in cabina di regia, i due esterni d’attacco più vicini alla prima punta, ed i terzini che devono arrivare fino alla linea di fondo per crossare a centro-area. D’altro canto sono rimasti nel Napoli: pressing a tutto campo, squadra corta e velocità di palleggio.
Indice
Le Formazioni di Napoli vs Chievo
Dicevamo della partita di ieri; queste le formazioni scese in campo:
Il Napoli con un 4-3-3 -> Karnezis; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Luperto; Rog, Hamsik (capitano), Fabian Ruiz; Verdi, Milik, Insigne.
Allenatore: Ancelotti
Il ChievoVerona con un 4-3-2-1 -> Sorrentino; Tanasijević, Tomovic, Bani, De Paoli; Kiyine, Radovanovic (capitano), Hetemaj; Birsa, Giaccherini; Djordjevic.
Allenatore: D’Anna
Il primo tempo
La vittoria degli azzurri è stata bugiarda nelle dimensioni, perché il portiere clivense ha effettuato almeno quattro parate da campione che hanno evitato ai propri compagni una sconfitta molto più sonora. Dopo un paio di palle-gol subito sprecate da Insigne a tu per tu con Sorrentino, al 10′ è già arrivato il vantaggio del Napoli. Infatti lo stesso Lorenzo effettua un gran cross da sinistra a destra dell’attacco azzurro che viene raccolto al volo da Verdi che, con un gran tiro al volo di collo-piede batte Sorrentino, infilando il pallone nell’angolo alla destra del portiere avversario. Applausi scroscianti e meritati.
Al 24′ Tanasijevic, difensore del Chievo, entra in maniera scomposta e inutile su Insigne, costringendolo dopo pochi minuti ad uscire per una lieve distorsione. Ancelotti sposta Verdi a sinistra e inserisce Ounas a destra dell’attacco napoletano. Dopo poco lo stesso Tanasijevic, evidentemente innervosito dai dribbling prima di Insigne e poi di Verdi, si ripete su quest’ultimo con un’altra entrataccia, peraltro senza essere nemmeno ammonito!Il pubblico protesta vivacemente contro il giocatore che per il resto della gara continuerà a dimostrare vistosi limiti tecnici e caratteriali. Il Napoli continua ad attaccare il Chievo sempre rintanato nella propria area e sfiora il raddoppio in un altro paio di circostanze.
Turnover nel secondo tempo
Nel secondo tempo Ancelotti apporta molti cambi alla squadra che scende in campo: fuori Milik, Koulibaly, Hamsik, Rog, Maksimovic, Luperto e dentro rispettivamente Inglese, Albiol, Diawara, Mario Rui, Chiriches, Allan. Le occasioni a favore del Napoli fioccano e salgono alla ribalta Ounas, inatteso protagonista della serata, che da esterno d’attacco fa impazzire la difesa veronese, e Sorrentino che compie almeno quattro interventi degni di nota: 59′ gran tiro da fuori area di mario Rui e bella parata del portiere clivense, 63’ ancora Sorrentino respinge alla grande sullo stesso Ounas.
Ancelotti effettua altri tre cambi: entrano Tonelli, Grassi e Vinicius ed escono Hysaj, Verdi e Ruiz. Al 70′ di nuovo il francoalgerino ubriaca di finte la difesa del Chievo e Sorrentino ancora una volta evita il raddoppio; nove minuti dopo su punizione Mario Rui crossa per Chiriches che colpisce di testa con precisione, ma il portiere del Chievo compie un’altra grande parata, e continua poco dopo il proprio show personale intervenendo su un bolide al volo di Ounas dal limite dell’area. All’86esimo Allan batte un calcio d’angolo ed il colpo di testa di Tonelli supera stavolta l’onnipresente Sorrentino, fissando definitivamente il punteggio sul 2-0 per il Napoli.
Solo cose positive
Note molto positive per la squadra di Ancelotti:Hamsik pare già essersi abituato alla nuova posizione da regista, Ounas rigenerato dal nuovo mister ed ottimo gioco nel complesso. I nuovi acquisti si sono tutti ottimamente disimpegnati. Da qui alla fine del mercato la società azzurra acquisterà un terzino destro, forse anche uno sinistro, ed un altro portiere che potrebbe essere il messicano Ochoa. Con il prossimo rientro di Mertens, il reparto d’attacco potrebbe non subire più ritocchi, ma chissà che non arrivi un gradito regalo proprio lì davanti.
Serie A
Juventus, Bonucci commenta il ritorno di Chiellini
La Gazzetta dello Sport ha intervistato Leonardo Bonucci in merito al ritorno in bianconero del suo ex compagno Giorgio Chiellini come dirigente.
Le sue parole:
Juventus, le parole di Bonucci su Chiellini
Chiellini dirigente? “Io e Giorgio abbiamo condiviso tanti anni in campo ma anche fuori. Il suo carattere, la sua idea del dopo carriera e il suo percorso universitario ci facevano già capire quando eravamo calciatori che questo sarebbe stato il ruolo che avrebbe ricoperto una volta uscito dal terreno di gioco. Ha fatto un’esperienza negli Usa che lo ha arricchito ancora di più a livello di conoscenze e relazioni. Per me, ma credo un po’ per tutti quelli che lo conoscono, non è una sorpresa vederlo lì.”
Cosa può dare? “Fare il dirigente è sempre stato il suo obbiettivo. Alla Juve può dare quel senso di appartenenza e quella conoscenza del mondo bianconero che ha fatto suo durante gli anni da calciatore. L’augurio è sempre quello che si fa all’inizio di un nuovo percorso. Spero che questo sia solo un punto di partenza per Giorgio.”
Matteo Di Tria
Serie A
Empoli, rivelazione Vasquez: quanto può incassare il Milan
L’Empoli pare che abbia ancora azzeccato l’acquisto del nuovo portiere. Devis Vasquez, arrivato in estate dal Milan in prestito, si sta rivelando decisivo.
Sabato pomeriggio contro la Juventus, il portiere colombiano ha dato prova di poter essere importante per i toscani. Come i suoi precedenti Vicario e Caprile, anche per l’estremo difensore di 26 anni potrebbe essere una stagione per il salto di qualità.
Empoli, Vasquez convince i toscani
Le prime partite per lui sono state convincenti e il club di Corsi potrebbe decidere di riscattarlo a fine stagione. Per Vasquez le cifre del riscatto si attestano a 900mila euro da dare al Milan, che si è riservato il 10% sulla rivendita del portiere. Ma il club rossonero non ha il diritto di contro-riscatto sul giocatore colombiano.
Arrivato nell’estate 2023 al Milan, l’estremo difensore ha un passato al Guaranì, club del campionato paraguayano. Poi, durante la passata stagione, per lui prestiti prima allo Sheffield Wednesday poi all’Ascoli. In pochi scommettevano su di lui per un futuro investimento, eppure a Empoli ci hanno creduto, e per ora sembrano averci visto giusto.
Serie A
Lazio-Hellas Verona, le formazioni ufficiali
Lazio-Hellas Verona chiude la quarta giornata di Serie A. Baroni affronta per la prima volta da avversario gli scaligeri: tanti gli ex in campo.
Il campionato della Lazio riparte con più domande che risposte. Tanti (e importanti) gli acquisti. Sono arrivati giocatori di assoluta qualità, ma tutti giovani o comunque bisognosi di tempo. Tempo che però la tifoseria laziale sembra non voler dare. Era fisiologico che con gli addii di Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson si sarebbe chiuso un ciclo e ora ne è iniziato uno nuovo: esattamente com’era iniziato il primo.
Nessuno a Roma si sarebbe aspettato questo impatto dai giocatori sopracitati e neppure da colui che all’epoca li mandava in campo, ovvero Simone Inzaghi. Accolto (se possibile) con maggior scetticismo e criticismo rispetto al suo (seppur non immediato) successore spirituale. Oggi Simoncino fa le fortune dell’Inter ed è considerato all’unanimità (o quasi dai, sennò Cassano si offende) uno dei migliori tecnici italiani (e d’Italia) in circolazione.
Questo a dimostrazione della bontà del lavoro della dirigenza biancoceleste, che lavora così perché ha sempre lavorato così. La Lazio non ha (e probabilmente non avrà mai) la potenza economica delle squadre più blasonate di lei. E stendiamo un velo pietoso sul modo in cui viene permesso a determinate squadre di fare mercato, innescando un gioco paradossale in cui chi rispetta le regole è più penalizzato di chi non lo fa.
La Lazio ha questa politica aziendale e la porta avanti poiché, risultati alla mano, una parte di ragione Lotito & Co. ce l’hanno. E una parte di ragione ce l’hanno anche i tifosi biancocelesti, che legittimamente criticano poiché la libertà di critica è alla base dell’esercizio democratico. Il modo in cui Lotito gestisce la Lazio è passibile di critica, stante il presupposto che non si può pretendere che (dopo vent’anni) cambi.
Lazio-Hellas Verona è forse la partita che più di tutte incarna tutto questo. L’asse Roma-Verona, tanto criticata (spesso in maniera pretestuosa) dai supporters biancocelesti. L’abitudine della dirigenza capitolina di andare a pescare da squadre di medio-basso livello. Il futuro di Marco Baroni, che s’intreccia con il suo recente passato. Paradossalmente, potrebbe essere proprio la sua ex-squadra a permettergli di scacciare i fantasmi.
La stessa che gli ha dato l’opportunità, probabilmente insperata, di sedere su una panchina gloriosa come quella capitolina, ora ha la possibilità di permettergli di consolidarla. Perché non si può dire che la Lazio sia partita male, ma neanche bene. Ok il percorso. Ok il progetto. Ok anche “l’anno di transizione“, anche se forse un po’ meno, ma tutti i buoni propositi vengono meno se non adeguatamente corroborati dai risultati.
Lazio-Hellas Verona, le formazioni ufficiali
LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendozi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos. Allenatore: Baroni.
VERONA (3-4-2-1): Montipò; Dawidowicz, Coppola, Daniliuc; Tchatchoua, Belahyane, Dani Silva, Lazovic; Kastanos, Harroui; Tengstedt. Allenatore: Zanetti.
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