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Napoli, Mazzarri: “Voglio restituire serenità ai tifosi. Non ho preconcetti su nessuno. Sull’addio di Kim…”

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Napoli, Mazzarri

Il tecnico del Napoli Walter Mazzarri ha parlato nel corso della conferenza stampa pre-gara in vista del match di domani contro la Salernitana. Di seguito le sue parole.

Le parole di Mazzarri

“Lo sanno tutti, Kim era velocissimo, nei momenti di difficoltà partiva tutti ed aveva quella forza per ovviare. E’ evidente. Se fai un calcio così propositivo devi pensare che ogni tanto fai un errore e sui 45 metri devi avere delle caratteristiche di quel tipo. E’ anche vero però, tanto è passato un po’ di tempo, che mi avevano contattato dal Messico, parlai con Lozano quando andò via dal Napoli.

Era un giocatore importante… nel calcio moderno ci sono 5 cambi, i titolari non sono più 11, a Bergamo vincemmo col cambio di Elmas. Ma anche Ndombele, ora non ricordo… Sono venuto perché ho visto il fermento della piazza, un po’ esperto lo sono dopo 23 anni, volevo dare un po’ di serenità ai tifosi che ci soffrono. Cerchiamo di vedere anche quello che ci può essere di positivo”.

Il Napoli subisce molti gol di testa, da specialisti, ma anche da giocatori meno strutturati. Ci sarà spazio anche per Ostigard per il gioco aereo?
“Io non ho preconcetti verso nessuno, quando fai gli 11 e ne hai 16 pensi alle caratteristiche, all’avversario, se ho fatto giocare chi ha giocato è perché li reputavo più adatti, non migliori. Non dovrebbero esserci problemi, giocò con l’Inter e lasciai fuori Jesus, e non fece male. Sul gioco aereo un conto è offensivo, un altro difensivo.

Per un difensore è più importante non prenderli, si marca a zona, ma nella zona c’è sempre l’uomo e si marca. Un conto che salti e fai gol come un attaccante, ma sono due cose diverse per un difensore. Se l’uomo ti sfila dietro, prendi gol anche se sei forte di testa, non so se mi spiego”.

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Torino-Milan, la conferenza di Massimiliano Allegri

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Torino-Milan, la conferenza di Massimiliano Allegri

Torino-Milan si gioca domani sera alle 20:45. In conferenza stampa, Massimiliano Allegri ha fatto il punto sulla sua squadra e sull’imminente sfida.

Torino-Milan, le parole di Massimiliano Allegri in conferenza stampa

Torino-Milan sarà una partita crocevia come quella contro l’Udinese?
“Bisogna essere pronti a fare una partita solida. Domani affronteremo una squadra contro cui abbiamo dei numeri da invertire. Il Milan, negli ultimi 12 anni ha fatto 6 pareggi, 5 scinfitte e 1 vittoria col Toro.

Negli ultimi tre anni ci ha sempre perso. Affrontiamo una squadra molto fisica, vengono da una serie di risultati negativi e giocare in casa loro in questo momento sarà molto difficile. Da ora fino a gennaio sarà il momento in cui si delinea la classifica del campionato”

Ci fa il punto sugli infortunati?
“Speriamo di riavere Gimenez il più presto possibile perché è un giocatore importante e numericamente abbiamo bisogno di un attaccante in più. Pulisic nella notte ha avuto un attacco di febbre. Vedremo se sarà a disposizione o meno. Athekame sta completando il recupero.

Fofana? Speriamo di averlo in campo contro il Sassuolo. Affrontiamo una settimana molto importante: fra Torino e Sassuolo sono due partite da giocare con umiltà e la testa giusta prima di andare a disputare la Supercoppa“.

Sulla sfida per lo Scudetto
Inter e Napoli sono le squadre più attrezzate per vincere il campionato. Sono tante in poche punti sia in testa che in coda. È un’anomalia per la Serie A. Dovremo avere la forza di rimanere lì attaccati alla vetta”.

Come ha reagito la squadra alla sconfitta di Coppa Italia? E cosa pensa delle parole di Fabregas che, dopo il 4-0 con l’Inter ha detto “preferisco perdere che stare tutti dietro la palla a difendere”?
Fabregas sta facendo un lavoro importante a Como, non sta a me giudicare le sue parole. Contro la Lazio non abbiamo avuto la cattiveria giusta per portare a casa il risultato. Conseriamola come un’opportunità di miglioramento”.

Mancano i gol dei centrocampisti e in particolare di Rabiot?
“Eravamo partiti bene a Lecce col gol di Loftus-Cheek su palla inattiva, poi ci siamo fermati. Ma vedrete che arriveranno, perché abbiamo giocatori che hanno quelle caratteristiche. Invece dobbiamo migliorare sulle palle inattive, lì facciamo pochi gol. Con la Lazio abbiamo rischiato in campionato e preso gol in coppa.

Giovedì una nota positiva c’è stata: secondo me il Milan ha giocato difensivamente una delle sue migliori partite. Ma non basta. Bisogna continuare a migliorare le due fasi. Rabiot? Sta crescendo di condizione, anche i suoi gol arriveranno. Così come quelli di Loftus-Cheek. Ci aspettiamo molto da lui, deve essere più convinto delle sue qualità”.

A che punto è il suo Milan? È soddisfatto fin qui o crede che manchi qualcosa?
“In pieno non sono assolutamente soddisfatto, ma perché quando si è al Milan si ragiona così: non dobbiamo mai essere soddisfatti, dobbiamo sempre lavorare sulle cose sbagliate per migliorare. Ogni giorno dobbiamo avere la convinzione di poter migliorare. Bisogna fare il massimo per ottenere quello che sembra impossibile.

Come ho detto tante volte, non esiste il mantenimento: c’è miglioramento o peggioramento. Quando andiamo in campo le partite passano dai piedi e dalla testa. Il volere le cose diventa fondamentale. E noi vogliamo andare in Champions, con le buone o con le cattive…”.

Chi può giocare al posto di Fofana?
“Innanzitutto sono contento per la prova di Jashari: era la prima volta, credo, quel ruolo lì. In carriera ha sempre giocato in un centrocampo a due o da mezz’ala. Ha grandi margini di miglioramento. Ricci è un giocatore intelligente e affidabile, soprattutto a livello mentale, sia che giochi titolare sia che subentri. Loftus-Cheek deve convincersi ancora di più delle qualità che ha”.

Su Nkunku
“E’ un giocatore che ha qualità tecniche straordinarie, ma rispetto agli altri è arrivato dopo. Contro la Lazio a San Siro ha fatto bene. Anche lui una buona partita. Anche lui si deve convincere delle sue qualità e deve essere determinante. Ma sono contento di Nkunku e convinto che possa fare bene. Magari fa gol domani…”

Su Gimenez
“Santiago sta lavorando bene, la caviglia è ok. Speriamo di riaggregarlo con la squadra in settimana. Abbiamo bisogno di lui. È un giocatore affidabile, che lavora molto per la squadra. E’ uno che al Feyenoord ha fatto tanti gol, non è che si disimpara a farli… Ha avuto tante occasioni qui e tre gol annullati per un centimetro… Gimenez lo aspettiamo”.

Sul suo bilancio personale contro il Torino
“I numeri positivi risalgono a quando allenavo la Juve, ma per me non è assolutamente un derby. È una partita difficile, per tutti. Una partita importantissima. Una volta che avremo chiaro quello sarà più facile”.

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Napoli, McTominay chiamato agli straordinari: il centrocampo è sulle sue spalle

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Napoli in fermento per la sfida con la Juventus: Conte è in emergenza a centrocampo e si affida al suo leader, McTominay, chiamato a guidare il reparto.

C’è grande trepidazione in casa Napoli per la super sfida di questa sera contro la Juventus. Vincendo, i partenopei tornerebbero al primo posto in classifica in solitaria almeno per una notte, in attesa della gara di domani tra Torino e Milan. Un incrocio ad alta tensione che arriva però nel momento più complicato possibile per Antonio Conte, alle prese con una vera e propria emergenza, soprattutto in mezzo al campo.

Come noto, infatti, gli unici centrocampisti a disposizione sono Vergara, Elmas e Scott McTominay. Se resta ancora qualche dubbio su chi affiancherà lo scozzese dal primo minuto, con il ballottaggio aperto tra il classe 2002 cresciuto nel vivaio azzurro e il macedone, chi sicuramente non mancherà all’appello è lo scozzese. Il gigante ex Manchester United è ormai un pilastro del Napoli, un leader tecnico ed emotivo, riferimento costante per compagni e allenatore.

Napoli

SCOTT MCTOMINAY E MANU KONE IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Napoli, McTominay sempre più leader

I numeri raccontano meglio di ogni altra cosa l’importanza dello scozzese nello scacchiere di Conte. Finora McTominay ha giocato praticamente tutte le partite stagionali, saltando soltanto il match perso contro il Torino il 18 ottobre per un affaticamento. In due sole occasioni non è partito titolare: contro il Lecce alla nona giornata di campionato e negli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Cagliari di qualche giorno fa, subendtrando comunque in entrambe le occasioni. Per il resto, sempre in campo dal primo minuto.

Nelle ultime tre uscite contro Atalanta, Qarabag e Roma, lo scozzese è tornato a ricoprire il ruolo di mediano puro, un po’ come ai tempi dello United. Meno inserimenti offensivi, meno presenza costante in area, ma un lavoro essenziale in fase di interdizione, equilibrio e gestione del pallone. Una scelta dettata dalle necessità e dalla coperta corta, che McTominay ha accettato senza esitazioni, mettendosi ancora una volta al servizio della squadra.

Napoli

ANTONIO CONTE CARICA SCOTT McTOMINAY ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Regia e sacrificio contro la Juventus

Contro la Juventus, però, servirà qualcosa in più. Con compagni di reparto dalle attitudini più offensive come Vergara ed Elmas, McTominay sarà chiamato agli straordinari, interpretando anche compiti di regia e guida tattica. Conte avrebbe in mente di preservarlo nel medio periodo – lo scozzese ha già collezionato 18 presenze stagionali con 5 gol e 2 assist – ma al momento non può permetterselo. Prima dovranno rientrare uomini chiave, poi si potrà pensare a una gestione più oculata.

Ora, però, c’è solo la Juventus all’orizzonte. E in una notte che può riportare il Napoli in vetta, il peso del centrocampo è tutto sulle spalle larghe di McTominay: uomo ovunque, simbolo di un Napoli che prova a resistere all’emergenza aggrappandosi ai suoi punti fermi.

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Milan, chi al posto di Fofana: Fiducia a Ricci o chance per Jashari?

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Milan

Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia il Milan è di scena in trasferta sul campo del Torino. Max Allegri deve individuare con chi sostituire l’assente Fofana a centrocampo.

Archiviata la sconfitta in Coppa Italia contro la Lazio, al Milan non resta che concentrarsi sul campionato. I rossoneri vogliono godersi un’altra settimana al comando della Serie A, sperando in risultati positivi sugli altri campi nel weekend, con qualche stop per le contendenti alla zona Champions.

Il Milan chiuderà il weekend della 14° giornata di Serie A lunedì sera sul campo del Torino. Trasferta storicamente ostica per i rossoneri, che proveranno ad approfittare del momento negativo della formazione granata. Per la gara dell’Olimpico Grande Torino il grande dilemma di Max Allegri è come sostituire Youssouf Fofana.

Il centrocampista francese ha riportato un infortunio all’inguine durante la gara di campionato contro la Lazio, e sarà costretto a saltare anche la trasferta piemontese dopo quella di Coppa Italia. Una perdita importante dal punto di vista tattico: Allegri non ha mai rinunciato fin qui all’ex Monaco.

Milan, Ricci, Loftus o Jashari: in 3 per una maglia

Milan

Ardon Jashari ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Modric e Rabiot sono certi di giocare dal primo minut0 anche contro il Torino. Il dubbio di Allegri riguarda con chi completare il reparto di mezzo. L’indiziato numero uno dovrebbe essere il grande ex Samuele Ricci. Il centrocampista italiano, arrivato in estate dal Torino, è stato spesso impiegato nel ruolo di mezzala destra fin qui.

Ricci ha alternato prove convincenti, come quella di Bergamo dove ha trovato il suo 1° gol in rossonero, ad altre deludenti, vedasi la gara contro la Lazio in Coppa. Le alternative ci sono, a partire da Loftus-Cheek. L’inglese rappresenta l’opzione più offensiva, dato che non è stato mai impiegato nei 3 di centrocampo. L’ex Chelsea potrebbe quindi essere tenuto da Allegri inizialmente in panchina, come arma da usare all’occorrenza a gara in corso, come centrocampista o da punta.

L’ultimo centrocampista potenzialmente in corsa per il posto lasciato libero da Fofana è Ardon Jashari. Lo svizzero ha fatto il suo esordio in rossonero da titolare nella gara di giovedì. L’ex Bruges è stato impiegato nel ruolo da play, al posto di Modric. In teoria può giocare anche da interno, ma essendo mancino rischierebbe di pestarsi i piedi con Rabiot.

 

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