Le bombe di Vlad
Napoli, Cassano attacca gli scudetti azzurri
E’ un fiume in piena Antonio Cassano. L’ex calciatore dell’Inter intervenuto ai microfoni della trasmissione condotta da Fedez e Luis Sal, Muschio selvaggio, tra i vari temi trattati ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni su alcuni grandi campioni del passato, tra cui l’intramontabile Diego Armando Maradona.
Il talento di Bari vecchia si è espresso sul percorso del campione argentino con la maglia del Napoli, definendolo una leggenda immortale che da solo ha trascinato il Napoli al primo Scudetto, nonostante una squadra non proprio di altissimo livello.
“Penso che sia difficile trovare un’idolatria come c’è stata tra Maradona e la città di Napoli in quel momento storico. Ha vinto il primo scudetto con degli scappati di casa in squadra. Il secondo era una squadra decente. Ha fatto qualcosa di unico, è rimasto a Napoli e poteva andarsene a guadagnare altrove tutti i soldi che voleva. Può essere considerato una bandiera, oggi non sarebbe mai accaduto. Se tra 50 anni chiedi ai bambini chi è Maradona sapranno dirtelo. Invece se chiedo ai miei figli chi è Roberto Baggio o Cruijff non li conoscono. Insieme a Messi e Michael Jordan sarà per sempre una delle icone della storia dello sport”
Focus
LBDV presenta: “Un inviato poco speciale” e “Volevo solo giocare a ping pong
Domenica 21 aprile 2024, alle ore 18.30 presso il Punk Roma, in Via dei Durantini 18, a Roma, saranno presentati i libri “Un inviato poco speciale” (Edizioni2000diciassette) del Direttore Editoriale di LBDV, Daniele Garbo e “Volevo solo giocare a ping pong”, del caporedattore di LBDV, l’Avv. Ciro Romano (Caffèorchidea editore).
Indice
Dialogherà con gli autori il giornalista Mediaset Guido Del Turco, mentre a presentare l’incontro ci sarà il vice direttore di LBDV Alessandro Piacentini.
Un inviato poco speciale:
Il giornalista sportivo, già Mediaset, e direttore editoriale de Le Bombe Di Vlad Daniele Garbo ha depositato con 2000diciassette edizioni la sua opera giornalistico-letteraria: “Un inviato poco speciale” (clicca qui per ordinare la tua copia).
Tra interviste inedite, aneddoti e curiosità, “Un inviato poco speciale” ci guiderà lungo la ricca storia del giornalismo dagli anni ottanta in poi, così come vista dagli occhi di Garbo stesso, pregno protagonista di quei decenni.
A tal proposito, il nostro direttore editoriale così si è espresso:
“Non esagero se dico che questo libro è un “danno collaterale” del Covid-19. Perché senza la pandemia che ha colpito il mondo intero, non mi sarei mai messo a scrivere. Costretto in casa come tutti, in clausura, mi sono dedicato all’ascolto della musica, alla lettura dei giornali, alla rilettura di molti libri (tutti thriller, il mio genere preferito), ho limitato al minimo indispensabile la televisione.
Ma a un certo punto è esplosa la voglia di scrivere.
Ho scoperto che si può pubblicare un libro digitale su Amazon in “self publishing” ed è stata la molla che mi ha fatto tuffare sul PC.
In realtà volevo scrivere per me, per passare il tempo, per combattere la noia, per fissare alcuni momenti del mio percorso professionale. E mi sono accorto che avevo molto da raccontare.”
Garbo ci dà anche qualche “scorcio”, in anteprima, del suo libro:
“Ho scritto così il primo capitolo, quello intitolato “Week end a casa Gheddafi”, una sorta di sequestro di persona durato tre giorni in Libia.
Mi sembrava interessante, l’ho mandato a qualche amico e collega per avere un’opinione, possibilmente critica.
Le risposte entusiastiche e gli incoraggiamenti ricevuti sono andati ad li là di ogni più rosea aspettativa e mi hanno convinto di essere sulla strada giusta.
Ho scavato nei cassetti della mia memoria ritrovando episodi che avevo dimenticato, li ho messi in pagina e quando li ho riletti mi sono sembrati divertenti, oltre che inediti.
Ho cominciato a scrivere con regolarità, 4 o 5 ore ogni giorno, ho riletto tutto almeno dieci volte, trovando ogni volta un refuso, un’imperfezione, qualcosa che si poteva dire meglio. E ho limato e corretto e ancora corretto.
Non sono uno scrittore, quindi non ho idea di come facciano i veri scrittori: per me è stata un’esperienza fantastica perché mi sono proprio divertito.
Quando ho sottoposto il libro intero alla mia giuria di amici e colleghi, oltre ai complimenti, ho ricevuto inviti unanimi: “Devi trovare un editore e pubblicare un libro cartaceo”. Più che un consiglio sembrava un ordine.”
“Ed eccoci qui, dopo aver firmato il mio primo contratto da “scrittore” in attesa di conoscere le date di uscita del libro.”, continua Daniele: “Mi piace il titolo, “Un inviato poco speciale”, ed è piaciuto a tutti perché rispecchia alla perfezione la mia personalità.
E secondo me sono azzeccati anche i titoli dei singoli capitoli. Non so se il libro piacerà e se venderà qualche copia, ma già il fatto di vederlo pubblicato è per me un successo.
Confesso di essere rimasto sorpreso dalle reazioni alla notizia pubblicata sui social network: 31 mila visualizzazioni del tweet in cui annunciavo la firma del contratto mi sembrano un’enormità, ma naturalmente le vendite sono un’altra cosa.
Incredibili le reazioni anche su Facebook e Instagram. Mi hanno chiamato radio e televisioni private offrendomi di fare la presentazione del libro. Confesso che sono molto curioso di verificare come andrà a finire.”
La prefazione, inoltre, è stata curata dal giornalista e radiocronista sportivo Riccardo Cucchi. Anche lui, come Garbo, ha tenuto a condividere un piccolo accenno della sua visione di questo mondo.
A dirne di “Un inviato poco speciale” anche Maria Pia Selvaggio, proprietaria della casa Editrice: “Un libro “fiume” fatto di ricordi; un insieme brillante di inchieste e interviste, di cose accadute messe in fila e a fuoco attraverso un realismo psicologico ed un’ironia senza eguali.
L’attenzione per i particolari, per i gesti compiuti da campioni sportivi, ma anche da personalità poliedriche, che gli sono passati “davanti al microfono”, ci aprono un panorama intellettuale da cui spesso si tira fuori, palesando un’umiltà senza eguali.
Daniele Garbo, scrittore, racconta in maniera distesa e rilassata, rispettando il ritmo che devono avere le cose narrate, riuscendo ad accendere riflettori su aneddoti e vite vissute di cui avremmo ignorato l’esistenza.
Per quanto straordinaria l’aneddotica, lo scrittore affonda in tutta una serie di persone e personaggi (Maradona, per citarne uno a caso), di cui rivela aspetti insoliti trattati in una tonalità capace di chiudere un cerchio narrativo, senza annoiare né pontificare.
Una storia? Una biografia? Un libro? Con lo scrittore Garbo la storia è stata scritta, la biografie raccontate, il libro pubblicato, a breve, con nostro sommo piacere.”
Volevo solo giocare a ping pong:
È il secondo dopoguerra, il mondo è diviso in due blocchi, ma da una parte e dall’altra le crepe si insinuano: Nixon cerca una exit strategy dal Vietnam, URSSe Cina confliggono sulla politica estera. I Beatles si sono sciolti, ma il loro ultimo singolo “Let it be” lo cantano tutti.
Nell’anticamera di un conflitto mondiale nefasto lo sport diventa un mezzo di propaganda ideologica. Ma la vita dei campioni non è mai facile ed è tra il campo e gli spalti che si apre un varco di pace e ribellione.
Storie e aneddoti di un mondo non troppo lontano si alternano fra le pagine di questo libro, rischiarando le vicende di Presidenti, leggende dello sport, attivisti politici e semplici comparse.
Fra un golpe e una rivoluzione, ai garofani di Lisbona e alle strade di Budapestfanno da contraltare campi di calcio, piscine di nuoto e piste di atletica. Sport e politica si nutrono delle stesse narrazioni: i popoli e gli atleti affrontano le loro battaglie, che a volte durano vent’anni, altre solo novanta minuti.
Con una scrittura che ha la voce calda di una cronaca appassionata, Ciro Romano disegna una mappa inedita degli anni della guerra fredda e di quel tempo – che forse non è mai passato del tutto – in cui una partita non era mai solo una partita. E in cui un pullman cinese che fa salire a bordo un campione americano di ping pong potrebbe cambiare il corso della Storia.
L’autore:
Ciro Romano vive a Salerno con la moglie, due figli e una cagnolina con fre zampe. È avvocato, abilitato alle Magistrature Superiori. Guarda il calcio dall’età di tre anni, e ne scrive per testate giornalistiche e pagine social. Prima per passione, poi per motivi professionali, diventa esperto di tifo radicale. Tiene conferenze e partecipa a dibattiti pubblici per l’abolizione alle limitazioni di legge al tifo e agli spostamenti delle tifoserie.
Volevo solo giocare a ping pong è il suo primo libro.
La promozione del libro:
Volevo solo giocare a ping pong sarà distribuito in tutte le librerie italiane (sia fisiche che online) a partire dall’11 aprile 2024. Il libro è già in lettura presso la stampa nazionale (Il Fatto Quotidiano, L’Avvenire e La Domenica de Il Sole 24 Ore hanno già confermato l’interesse a pubblicarne una recensione).
Inoltre il libro sarà presente al Salone del Libro di Torino dal 9 al 13 maggio, a Napoli Città Libro dal 14 al 16 Giugno e alla Frankfurter Buchmesse, la più importante fiera del libro a livello internazionale per lo scambio dei diritti, dal 16 al 20 ottobre 2024.
Volevo solo giocare a ping pong è disponibile anche su Amazon.
Le bombe di Vlad
Volevo solo giocare a ping pong. L’esordio letterario di Ciro Romano
Volevo solo giocare a ping pong è l’esordio letterario di Ciro Romano.
Sabato 23 marzo 2024, alle ore 18.00 presso il Salone dei Marmi a Palazzo di Città, in Piazza Giovanni Amendola, a Salerno, sarà presentato in anteprima nazionale il libro “Volevo solo giocare a ping pong”, di Ciro Romano (Caffèorchidea editore).
Per l’evento sono previsti i saluti del Vicesindaco del Comune di Salerno Paky Memoli.
Indice
Dialogherà con l’autore Corrado De Rosa (psichiatra e scrittore) e interverrà Ciccio Rocco.
Il libro:
È il secondo dopoguerra, il mondo è diviso in due blocchi, ma da una parte e dall’altra le crepe si insinuano: Nixon cerca una exit strategy dal Vietnam, URSS e Cina confliggono sulla politica estera. I Beatles si sono sciolti, ma il loro ultimo singolo “Let it be” lo cantano tutti.
Nell’anticamera di un conflitto mondiale nefasto lo sport diventa un mezzo di propaganda ideologica. Ma la vita dei campioni non è mai facile ed è tra il campo e gli spalti che si apre un varco di pace e ribellione.
Storie e aneddoti di un mondo non troppo lontano si alternano fra le pagine di questo libro, rischiarando le vicende di Presidenti, leggende dello sport, attivisti politici e semplici comparse.
Fra un golpe e una rivoluzione, ai garofani di Lisbona e alle strade di Budapest fanno da contraltare campi di calcio, piscine di nuoto e piste di atletica. Sport e politica si nutrono delle stesse narrazioni: i popoli e gli atleti affrontano le loro battaglie, che a volte durano vent’anni, altre solo novanta minuti.
Con una scrittura che ha la voce calda di una cronaca appassionata, Ciro Romano disegna una mappa inedita degli anni della guerra fredda e di quel tempo – che forse non è mai passato del tutto – in cui una partita non era mai solo una partita. E in cui un pullman cinese che fa salire a bordo un campione americano di ping pong potrebbe cambiare il corso della Storia.
L’autore:
Ciro Romano vive a Salerno con la moglie, due figli e una cagnolina con fre zampe. È avvocato, abilitato alle Magistrature Superiori. Guarda il calcio dall’età di tre anni, e ne scrive per testate giornalistiche e pagine social. Prima per passione, poi per motivi professionali, diventa esperto di tifo radicale. Tiene conferenze e partecipa a dibattiti pubblici per l’abolizione alle limitazioni di legge al tifo e agli spostamenti delle tifoserie.
Volevo solo giocare a ping pong è il suo primo libro.
La promozione del libro:
Volevo solo giocare a ping pong sarà distribuito in tutte le librerie italiane (sia fisiche che online) a partire dall’11 aprile 2024. Il libro è già in lettura presso la stampa nazionale (Il Fatto Quotidiano, L’Avvenire e La Domenica de Il Sole 24 Ore hanno già confermato l’interesse a pubblicarne una recensione). Inoltre il libro sarà presente al Salone del Libro di Torino dal 9 al 13 maggio, a Napoli Città Libro dal 14 al 16 Giugno e alla Frankfurter Buchmesse, la più importante fiera del libro a livello internazionale per lo scambio dei diritti, dal 16 al 20 ottobre 2024.
L’editore:
Nata nel 2017, ispirandosi a un luogo letterario – Il Cafè Orquidea del Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi – Caffèorchidea si è imposta da subito fra le realtà editoriali più interessanti nel settore della piccola e media editoria nazionale. Nell’ultimo anno è stata finalista al Premio Mastercard, nella sezione Esordi, con La Sperta e La Babba di Giovanna Di Marco. Titolo finalista anche in altri concorsi prestigiosi (tra i quali: Premio Il Ceppo e Premio Letterario Mario La Cava).
L’editore ha all’attivo importanti collaborazioni con i maggiori professionisti del settore, tra i quali Francesco Borrasso, editor e scrittore, e Stefano Marra, designer dal curriculum internazionale (collaborazioni con Einaudi, Il Sole 24 Ore, The Guardian, The Wall StreetJournal) e autore delle copertine dei titoli Caffèorchidea.
Calciomercato
ESCLUSIVA LBDV – Juve: Rinnovo Rugani, l’agente frena
Davide Torchia, agente di Daniele Rugani, ha parlato in esclusiva ai microfoni di LBDV.
Incalzato sulla questione del rinnovo contrattuale del suo assistito, il procuratore del difensore bianconero ha così risposto:
“Al contrario di quanto stanno scrivendo in queste ore, al momento con la Juventus ancora non abbiamo firmato nulla”.
Indice
Il contratto di Rugani con la Juventus
Il contratto di Daniele Rugani con i bianconeri scadrà al termine di questa stagione, il 30 giugno 2024.
Il difensore, nato a Lucca il 29 luglio 1994, veste i colori bianconeri dalla stagione 2015/2016.
Una lunga permanenza con la Juventus, interrotta solo dalla parentesi in cui ha militato, fra il 2020 e il 2021, al Rennes, in Francia, e al Cagliari in Serie A.
Con la maglia della Juventus, Rugani, ha vinto 5 scudetti, 3 Coppe Italia e due Supercoppe Italiane, oltre a una Coppa Italia Primavera nella stagione 2012/2013.
Nel frattempo la Juventus sarà impegnata in campionato domenica alle 12.30 contro il Genoa.
Queste le probabili formazioni:
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cambiaso, McKennie, Locatelli, Miretti, Kostic; Chiesa, Vlahovic.
GENOA (3-5-1-1): Martinez; De Winter, Bani, Vasquez; Messias, Frendrup, Badelj, Malinovsky, Spence; Gudmundsson; Retegui.
I bianconeri, inoltre, grazie all’eliminazione del Napoli dalla Champions League, parteciperanno al prossimo Mondiale per Club.
Questa la nota dei bianconeri:
“È ufficiale: la Juventus prenderà parte alla prima edizione del nuovo formato del Mondiale per Club, in programma nell’estate 2025 negli Stati Uniti.
Una competizione che permetterà ai bianconeri di scendere in campo e competere contro alcuni dei migliori club al mondo in un torneo che vedrà coinvolte 32 squadre che arriveranno da ogni angolo del globo.
(Foto: Depositphotos)
-
Notizie6 giorni fa
Milan, Furlani:” Pioli è il nostro allenatore. Il mercato sarà più soft”
-
Notizie5 giorni fa
Ibrahimovic a Casa Milan:” Voglio Conte”
-
Calciomercato4 giorni fa
Fiorentina, contatto in Bundesliga
-
Notizie6 giorni fa
Milan, Pioli via al 100%: settimana decisiva per il successore | Abbandonata la pista Conte?
-
Notizie3 giorni fa
Milan, perché Furlani non vuole Conte
-
Notizie3 giorni fa
Clamoroso Milan, per Repubblica Cardinale non è il proprietario
-
Notizie3 giorni fa
Svolta sulla panchina, una voce clamorosa:” Conte è già del Milan”
-
Notizie3 giorni fa
Milan, primi contrasti con Calabria: la dirigenza non ci sta