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Alle 15 José Mourinho terrà la sua prima conferenza stampa stagionale presso il centro sportivo Fulvio Bernardini in vista del match di domani contro la Salernitana.
Nel dettaglio
Milan, Inter e Juve davanti, Roma quarta forza dice Ancelotti, lei è d’accordo?
“Ancelotti è Ancelotti, sa tutto di calcio, sa tutto di questo mestiere, di questo club e di questa città, e della Serie A. Le sue parole sono sempre piene di rispetto, poi si può essere d’accordo o no, ma Carlo è Carlo“.
La sua ultima intervista è post-Tirana, le è sfuggita solo una frase poi, ‘sono frustrato’, adesso che il mercato va verso l’epilogo, c’è ancora frustrazione?
“Non mi piace che il mercato sia aperto mentre giochiamo, purtroppo lo è. Valutazione? E’ prematura, c’è da aspettare. Abbiamo preso giocatori di qualità per 7 milioni, mi sembra ovvio che qualcosa è stato fatto molto bene. Ma valutare ora con il mercato è aperto per tutti è prematuro. Voglio aspettare. Frustrazione? Parola forte ora. Abbiamo fatto cinque acquisti utili per migliorare la rosa. Sono usciti due giocatori importanti, Mkhitaryan e Veretout. Miki titolare, Jordan comunque uno dei più utilizzati. Abbiamo preso 4 giocatori di campo e un bravissimo giovane portiere. Devo dire, sono soddisfatto, ho detto sì a tutti gli acquisti. Nessuno dei 5 è stato deciso senza che io ne fossi contento. Io direi un applauso alla società. Ho bisogno di qualcosa in più per una stagione senza paure di imprevisti, allora sì”.
Mi ha colpito nelle amichevoli che la squadra spesso ha tracimato in qualche accenno di rissa, per lei è un elemento positivo?
“Non ho visto niente, solo una squadra di ragazzi seri che dal primo giorno ha lavorato al massimo, che in tutte le amichevoli ha giocato con l’obiettivo di migliorare ed essere competitivi. Rissa? Niente“.
Lei abitualmente nelle seconde stagioni fa addirittura meglio della prima, come si può fare meglio qui dopo un trofeo?
“Di solito la seconda stagione significa più tempo di lavoro, più consapevolezza di quello che siamo, dei giocatori che abbiamo, del potenziale degli avversari. Quando si cambia paese si capisce anche meglio la cultura calcistica, la filosofia delle altre squadre. Penso che per tutti gli allenatori la seconda stagione presenta condizioni per fare meglio. La verità è che in Europa per fare meglio dobbiamo vincere l’Europa League, e lì ci sono squadre che hanno potenziale economico non paragonabile, distante come la Terra da Marte.
Gente che spende 150 milioni ogni stagione. Ma ci andiamo a fare il nostro gioco, a divertirci e fare il meglio possibile. In campionato abbiamo finito sesti, fino ad ora la nostra rosa è migliorata. Ma anche gli altri. Ed è per questo che durante questo periodo dove non ho avuto bisogno dei parlare con voi mi stupisce quando si parla di noi in un modo in cui di altri non si parla.
Dire che la Roma è candidata allo scudetto lo potrei capire se ci sono 18 scudetti, perchè solo Samp e Lecce hanno speso meno di noi. Milan e Inter, per fare un esempio, hanno finito più di 20 punti avanti, hanno migliorato, perchè siamo noi candidati allo scudetto? Poi c’è tanto rumore intorno a noi perchè abbiamo fatto una partita interessante contro il Tottenham, bella contro lo Shakhtar, si parla di noi, ma la Lazio ha speso 39 milioni, sono loro candidati? Se lo sono, ok. Parlare di noi mi sembra di vendere un prodotto non reale. Il nostro scudetto già vinto è l’amore con i tifosi“.
Volevo chiederle la sua idea di squadra, se sta cambiando qualcosa nel suo progetto tattico
“Difesa a 4? Si deve lavorare, e noi abbiamo lavorato sulla difesa a 3, più adatta alle caratteristiche dei nostri giocatori. Abbiamo la possibilità di giocare a 4, ma ci si deve lavorare. Per fare questo tipo di trasformazione, non possiamo fare come gli inglesi, che quando vogliono cambiare prendono i soldi e comprano e ci sono. Noi dobbiamo lavorare sui nostri. L’anno scorso qualcosa non mi piaceva tanto, di solito quando eravamo in vantaggio sembrava che volessimo solo controllarlo, qualche volta sì, ma qualche volta no, devi essere consapevole della tua potenzialità e di poter chiudere la partita, perchè una partita con il risultato minimo è aperta. Vediamo l’evoluzione della squadra, abbiamo i nostri limiti, non li nascondo. Ma allo stesso tempo potenziale, abbiamo un gruppo di giocatori la cui qualità è creazione e gioco con la palla. E spero che possiamo essere una squadra capace di gestire ma anche di non accontentarci e di sentirci in grado di chiudere“.
Che partita si aspetta domani?
“La mia panchina d’oro andrebbe a Nicola. Complimenti a lui. Mi aspetto come sempre, alla prima gara, che l’aspetto emotivo sia difficile da gestire. Tante volte l’emozione ti dice che stai lavorando da due mesi per questo giorno, e non è vero, stai lavorando per i prossimi mesi. E’ un campo difficile, la guardo con la responsabilità di sempre e con la consapevolezza che sarà una gara difficile“.