Serie A
Mourinho conferma: “La Roma non era candidata alla Champions. E su Dybala..”
Mourinho, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa, al termine del pareggio contro la Salernitana del collega portoghese Paulo Sousa.
Un aggiornamento su Dybala?
“Devi chiedere l’aggiornamento su Dybala alla stessa persona che oggi ti ha dato la formazione alle 12, se hai una spia che ti dà la formazione 6-7 ore prima della partita sicuramente la stessa spia ti può dire come sta Dybala. La partita era difficile, l’avversario ha giocato la finale di Champions League e non lo dico come critica: il calcio deve essere così, si deve giocare ai limiti al di là di quello di cui hai bisogno. Loro non avevano bisogno di punti, ma di essere professionisti e hanno giocato questa gara con questo atteggiamento. Noi abbiamo fatto tanti cambi, ma già sappiamo che quando facciamo i cambi non cambiano i principi di base della squadra, che sono onestà, serietà e umiltà, ma cambia la qualità. Nel secondo tempo abbiamo fatto dei cambi e la squadra ovviamente è migliorata. Nel secondo tempo abbiamo vinto 2-1, nel primo perso 1-0. Magari meritavamo qualcosina in più, ma magari anche per il loro atteggiamento loro meritano il pareggio”.
Visto che oggi è diventato impossibile qualificarsi in Champions attraverso il campionato con il pareggio di oggi, quanto è difficile giocare una finale europea sapendo di giocarsi tutta la stagione in 90 minuti?
“Prima di tutto chi ha parlato della Champions come obiettivo della Roma? Io non l’ho fatto sicuramente. Cerco di essere sempre onesto, non mi piace vendere fumo e non ho mai detto che la Roma era candidata alla Champions. Quando hai questo tipo di squadre come avversarie sarebbe una responsabilità da parte mia parlare della Champions, non l’ho mai fatto. Una squadra che arriva in finale di Europa League, non parlo delle squadre che abbiamo eliminato ma anche quelle eliminate durante il tragitto da altre squadre: Arsenal, Manchester United, Barcellona, Sporting, Juventus. Stiamo parlando di un numero quasi infinito di squadre top, l’unica cosa che mi gioco in finale è la finale, nulla di più. Ci sono allenatori, giocatori e club che giocano una finale europea nella vita e sono già fortunati, immagina noi a giocare due finali di fila, immagina i miei ragazzi a giocarne due di fila. Per me questo è una grande stagione, perché diventa storica al di là di quello che possa succedere. Voglio giocare la finale”.
Credo sia stato Tiago Pinto a parlare esplicitamente di Champions League.
“È un problema suo, non mio. Tiago Pinto è il direttore e io sono allenatore. Siamo tanto amici, possiamo avere opinioni diverse ed è così. Per me mai. Noi siamo capaci di fare la storia, l’abbiamo già fatta e vogliamo continuare a farla. Ma la Champions con 7 milioni di euro nel mercato non è storia, non è neanche un miracolo ma è Gesù Cristo che è arrivato a Roma ed è andato a fare una passeggiata al Vaticano”.
È questa differenza di vedute che può provocare eventuali sue decisioni di addio?
“Addio per due giorni di vacanza, devo prendere un aereo”.
Serie A
Roma, un trionfo che ha conseguenze: anche sul ranking
Serie A
Roma-Bologna: curiosità e statistiche
Roma–Bologna, match valido per la 33ª giornata di Serie A 2023/24, si giocherà allo Stadio Olimpico di Roma lunedì 22 aprile alle ore 18:30.
Dopo il successo per 2-0 nella gara d’andata dello scorso 17 dicembre, il Bologna potrebbe vincere entrambe le sfide stagionali di Serie A contro la Roma per la prima volta dal 1966/67 con Luis Carniglia allenatore.
Ma entriamo nel vivo del match e scopriamo che…
La Roma è l’avversaria contro cui il Bologna ha vinto il maggior numero di partite in Serie A: 52 successi degli emiliani in 151 sfide, completano 45 pareggi e 54 vittorie giallorosse.
Serie A
Juventus, ripartire dai giovani fin da subito
La Juventus non può permettersi nuovi passi falsi
Massimiliano Allegri è consapevole di dover invertire la rotta quanto prima, soprattutto per il futuro. La società bianconera deve decidere cosa vuole fare da grande ed arrivare nelle prime posizioni dovrebbe essere la normalità per la Vecchia Signora. Il tecnico, dunque, non può fare a meno dei giovani che devono integrarsi quanto prima nei meccanismi di gioco. La sfida contro il Cagliari può essere l’occasione giusta per far esplodere definitivamente la fiducia in questi giocatori. Iling Junior e Yildiz si giocano un posto dal primo minuto rispettivamente con Kostic e Federico Chiesa.
L’incognita dell’ex Fiorentina riguarda la sessione estiva di mercato perchè da questo finale di stagione si valuterà per bene il da farsi. L’esterno ha ancora estimatori in giro per l’Europa ed il rientro alla base di Soulè – unita alle buone prestazioni di Yildiz – potrebbe allontanare l’attaccante da Torino. Fondamentale anche per lui giocare ad un livello adeguato alle sue caratteristiche.
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