Serie A
Moggi si confessa: “Non avrei mai preso CR7 a 33 anni…”
Il Corriere dello Sport ha pubblicato stamani un intervista esclusiva a Luciano Moggi.
Breve biografia
Luciano Moggi soprannominato oramai da tutti “Lucianone” nacque a Monticiano il 10 luglio del 1937. Nacque in una famiglia di ceto modesto, ma con grande passione per il calcio trasmessagli dal panettiere di Grosseto che ogni domenica lo portava in giro per gli stadi toscani. Provò anche a giocare a calcio ma non ebbe fortuna, Trovò impiego nelle Ferrovie dello Stato e si stabilì a Civitavecchia. Alla fine degli anni Sessanta, decise di cambiare lavoro e tentò a scoprire talenti del calcio, iniziando dal calcio minore. Negli anni settanta mosse i primi passi come osservatore e scopritore di talenti nel calcio maggiore. Fu dirigente sportivo e manager calcistico di molte squadre italiane Roma, Lazio, Torino, Napoli e Juventus. Numerosi i successi portati a casa da Napoli e Juventus durante la sua gestione, sei scudetti (ciqnue con la Juve e uno con il Napoli), tre Coppe Italia (con Roma Napoli Juventus), cinque Supercoppe italiane (quattro con la Juve e una con il Napoli) una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Uefa e una Coppa Intretoto (tutte con la Juventus).
Lo scandalo di Calciopoli
Il 4 maggio 2006 è una data che Moggi non dimenticherà; alcuni giornali iniziano a pubblicare intercettazioni telefoniche di un inchiesta archiviata dal Tribunale di Torino in cui alcuni dirigenti si informavano con il designatore arbitrale Pairetto, delegato arbitrale UEFA, sui nomi di alcuni direttori di gara che dovevano essere sorteggiati per dirigere le partite della successiva Champions League e da qui l’uscita a cadenza giornaliera sui quotidiani di ulteriori intercettazioni provenienti da un’inchiesta ancora in corso della procura di Napoli aperta nel 2004 per indagare su un giro di scommesse clandestine. Scoppiò quindi uno scandalo mediatico che portò l’11 maggio alle dimissioni di Moggi e degli altri due dirigenti Antonio Giraudo e Roberto Bettega in un’inchiesta che teorizzava il reato di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.
Inoltre stando alle accuse Moggi intratteneva singolari rapporti con alcuni soggetti (tra cui Fabio Baldas, ex arbitro e all’epoca addetto alla moviola della trasmissione ‘Il processo di Biscardi’) che gravitavano attorno al giornalismo sportivo italiano grazie alla condiscendenza dei quali poteva esercitare pressioni atte a mettere in buona o cattiva luce l’operato di arbitri e società a seconda delle convenienze del caso.
Nel mese di luglio la Corte di Giustizia federale della FIGC confermò la squalifica di Moggi per cinque anni con proposta di radiazione. Il 28 marzo 2010 la FIGC dichiarò che viste le vicende dello scandalo Moggi era stato radiato. Poco dopo Moggi ha comunicato che nessuna comunicazione in tal senso gli è stata rinvenuta. La Commissione disciplinare nazionale ha emanato la sentenza di primo grado il 15 giugno 2011 condannando Moggi, Giraudo e Mazzini alla “sanzione della preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC”, ovvero alla radiazione.
Il 9 luglio 2011 la Corte federale si è espressa confermando la sentenza in primo grado. Il 4 aprile 2012 l’Alta corte di giustizia del CONI ha confermato la sentenza di radiazione per Moggi. Il 3 agosto 2012 il TAR del Lazio ha rigettato la richiesta sospensiva del provvedimento dell’Alta corte di giustizia sportiva e dopo quattro anni di attesa il 15 ottobre 2016 lo stesso TAR ha respinto il ricorso nel merito per difetto di giurisdizione, confermando così in via definitiva la preclusione da qualsiasi incarico nell’ambito dello sport italiano. Il 15 marzo 2017 il Consiglio di Stato ha giudicato inammissibile ‘per difetto di giurisdizione del giudice statale’ il ricorso fatto da Moggi contro la sentenza di radiazione della Corte federale della FIGC.
Le confessioni di oggi
Vi proponiamo alcune delle confessioni che Moggi ha rilasciato al Corriere dello Sport. Dichiara di sentire spesso Andrea Agnelli che è stato con lui 12 anni ed ha imparato molto. Continua a ribadire che gli scudetti vinti dalla Juventus sono 36 e tutti vinti in campo e che nessuno ha mai aiutato a vincere la Vecchia Signora. Alla domanda se ha suggerito Cristiano Ronaldo, questa la sua risposta: “No, lì è roba Fiat. E comunque io Cristiano Ronaldo l’avevo comprato. Aveva 18 anni e giocava nello Sporting di Lisbona. Lo vidi e la mattina dopo firmai il contratto. Cinque miliardi più il nostro Salas, al quale avrei anche regalato un miliardo di buonuscita. Ma poi Salas preferì il River Plate e su Ronaldo arrivò il Manchester United. All’epoca era crisi nera alla Juve. Non avevamo una lira“. “Come marketing, un’operazione straordinaria. Ma io non avrei mai preso un giocatore di 33 anni a quelle cifre e certo non l’avrei mai sbandierato prima di vendere Higuain, uno che comunque ti fa 20 gol a campionato“.
Nello specifico queste sono state le sue parole sull’operazione che ha portato Higuain e Caldara in rossonero: “Higuain lo avrei venduto prima. Se avrei ripreso Bonucci? No. Dare Caldara al Milan in cambio è stata una cazzata. Ma hanno dovuto farlo per evitare una pesante minusvalenza su Higuain”.
Chicca anche su Zidane e Perez. Quando Perez disse a Moggi “Punto a diventare presidente del Real, se dico che compro Zidane posso riuscirci”. Gli rispondo: “Ti autorizzo a sbandierare questa cosa, ma poi non so se te lo do davvero“. “Quando capisco che Perez poteva essere eletto davvero, vado in gran segreto da Cragnotti e compro Nedved, a Parma prendo Buffon e Thuram. Nessuno sapeva niente di Zidane. Avessero saputo, quei tre li avrei pagati molto di più. E poi ho incassato i 150 miliardi di Zidane, di cui 145 di plusvalenza“.
Serie A
Milan, novità su Pulisic: l’americano parte per Torino
Christian Pulisic, l’esterno rossonero, dopo un forte stato febbrile, sta migliorando notevolmente. Si sta recando in hotel a Torino per unirsi al resto della squadra. La decisione sul suo impiego nella partita contro il Torino verrà presa dopo una valutazione medica.
MIlan, le condizioni di Pulisic
Christian Pulisic, l’ala del Milan, sembra essere in netto miglioramento. Nelle ultime ore l’atleta aveva accusato un forte stato febbrile, che non gli aveva permesso di viaggiare per la trasferta di Torino con la squadra ross0nera, ma ora non presenta quasi più sintomi e sta raggiungendo i compagni nell’hotel a Torino. La febbre, che l’aveva costretto a restare a riposo, sembra ora essere sotto controllo.
Valutazione medica e decisioni tattiche
Nel pomeriggio, lo staff medico del Milan valuterà nuovamente le condizioni di Pulisic, monitorando in particolare l’andamento della febbre. In base a questa valutazione, l’allenatore Allegri prenderà la decisione definitiva sulla sua disponibilità per la sfida di questa sera contro il Torino. Sarà quindi importante vedere se il giocatore avrà recuperato completamente per poter dare il suo contributo in campo.
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Serie A
Cagliari, Folorunsho: “Mi scuso, l’adrenalina ha prevalso”
Michael Folorunsho si scusa pubblicamente per un episodio avvenuto in campo, ammettendo che l’adrenalina ha preso il sopravvento.
Le scuse di Folorunsho
Michael Folorunsho ha recentemente espresso pubblicamente il suo rammarico per un comportamento scorretto tenuto durante il match contro Hermoso. Il giocatore ha dichiarato che, in un momento di alta tensione, l’adrenalina ha avuto la meglio, portandolo a rispondere a un’offesa con un’altra. Folorunsho ha sottolineato l’importanza di mantenere la calma durante le situazioni difficili e ha espresso il suo dispiacere a chiunque possa essersi sentito offeso dal suo gesto. Ha inoltre fatto riferimento al detto comune secondo cui “finita la partita finito tutto”, evidenziando il suo desiderio di superare l’accaduto.
L’importanza della sportività
Questo episodio mette in luce quanto sia cruciale mantenere la sportività all’interno del campo da gioco. Le emozioni possono diventare travolgenti durante momenti particolarmente accesi, ma è fondamentale per i giocatori ricordare il loro ruolo di modelli per i tifosi e per le giovani generazioni. Le scuse di Folorunsho rappresentano un passo importante verso la riconciliazione e mostrano la sua volontà di migliorare il proprio comportamento in futuro.
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Fonte: l’account X di Schira
#Folorunsho: “Non posso che chiedere scusa. In campo l’adrenalina ha preso il sopravvento: era momento delicato, c’era tensione e ad un’offesa ho risposto con un’altra. Chiedo scusa a chiunque si sia sentito offeso, anche se si dice che ‘finita la partita finito tutto…” #Hermoso
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 7, 2025
Serie A
Pisa-Parma, le ultimissime: Cuesta lancia il giovane Trabucchi, torna Semper per i nerazzurri
Pisa-Parma sarà il primo dei tre match in programma quest’oggi per la quindicesima giornata di serie A. La gara è in programma dalle ore 15:00.
La gara del pomeriggio di questo lunedì di campionato sarà quella tra Pisa e Parma alla Cetilar Arena.
I nerazzurri giocano in casa e puntano a uscire dalla zona retrocessione affrontando una squadra che ci è appena fuori. In casa toscana è arrivata, fino adesso, una sola vittoria in campionato e si vuole sfruttare l’occasione per fare il bis.
Dal lato ducale, invece, non sono ammessi passi falsi visto che, nelle ultime tre uscite di campionato, sono arrivate tre sconfitte.
Probabili formazioni
Pisa (3-5-2): Semper; Caracciolo, Albiol, Canestrelli; Angori, Aebischer, Piccinini, Marin, Toure; Meister, Nzola. Allenatore: Alberto Gilardino
Parma (3-5-2): Corvi; Delprato, Valenti, Trabucchi; Britschgi, Bernabè, Keita, Sorensen, Lovik; Cutrone, Pellegrino. Allenatore: Carlos Cuesta
La squadra arbitrale
Arbitro: Doveri
Assistenti: Mondin – Luciani
Quarto ufficiale: Perri
Var: Camplone
AVar: Pezzuto
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