Serie A
Milinkovic-Savic portiere ed aspirante goleador
Vanja Milinkovic-Savic, portiere del Torino, ha chiesto al suo allenatore Juric di dargli la possibilità di segnare un gol con la maglia granata.
L’ultimo portiere ad essere andato a segno in serie A è stato Alberto Brignoli, che nel dicembre 2017 ha segnato un gol storico per il Benevento ed ha fatto esplodere di gioia i tifosi assiepati sugli spalti dello stadio Ciro Vigorito ed è valso alla squadra il 2-2 contro il Milan ed il primo punto in serie A nella storia della squadra campana. Nel campionato italiano non sono stati molti i portieri goleador, ecco gli altri: Massimo Taibi segnò, con la maglia della Reggina, il gol che valse l’1-1 per la formazione calabrese contro l’Udinese nel 2001. Un altro è Michelangelo Rampulla che per diversi anni è stato il dodicesimo uomo della Juventus ma prima, nel 1992 quando era il portiere titolare della Cremonese, fu il primo estremo difensore a trovare il gol su azione in serie A, nello specifico di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione segnò il gol dell’1-1 in casa dell’Atalanta. I più prolifici numeri 1 in serie A invece furono: Antonio Rigamonti capace di tre realizzazioni dagli 11 metri con la maglia del Como, tutte su calcio di rigore, nella stagione 75/76; prima ancora Lucidio Sentimenti, meglio noto come Sentimenti IV, riuscì a mettere il pallone in rete, sempre su rigore, per 5 volte tra il 1942 ed il 1953 con le maglie di Modena, Juventus e Lazio.
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Milinkovic-Savic il portiere che tira i calci di punizione
Tornando al presente il portiere granata Milinkovic-Savic spesso si ferma a fine allenamento per allenarsi a tirare calci di punizione, già nel 2017 in una partita di coppa Italia nel Torino allenato da Sinisa Mihajlovic il portiere serbo aveva tentato, con l’ok del mister, era andato vicinissimo al gol contro il Carpi quando con un calcio di punizione da circa 25 metri aveva stampato la palla sulla traversa. Ora Vanja ha chiesto espressamente all’attuale tecnico del Torino di avere la possibilità di calciare talvolta dei calci di punizione, lo stesso Juric sollecitato sull’argomento in conferenza stampa ha detto che se possibile sarà felice di dare al suo estremo difensore la possibilità di battere dei calci da fermo.
Sarà Milinkovic-Savic il prossimo portiere a segnare in serie A? Vedremo se davvero potrà mettere in mostra le sue doti balistiche su calcio di punizione, se dovesse riuscirci sarebbe il primo tra i portieri a segnare su calcio di punizione, visto che i suoi predecessori sono andati a segno su calcio di rigore o su azione, ma nessuno ancora nel massimo campionato italiano ci è riuscito su calcio di punizione diretta.
Serie A
Inter, il rinnovo di Barella procede spedito: il punto
Archiviata la seconda stella, è tempo di pianificare la prossima stagione e sciogliere i nodi dei rinnovi di contratto ancora in sospeso. Barella è uno di questi.
Inter, il punto sul rinnovo di Barella
L’obiettivo della società meneghina è continuare a vincere per confermarsi anche a livello internazionale. Per farlo è necessario blindare i pezzi pregiati oltre che rinforzare la rosa. Ragion per cui la presenza di un giocatore come Nicolò Barella diventa fondamentale.
Ausilio e Marotta sono infatti al lavoro da mesi per prolungare il contratto del centrocampista sardo. Il contratto attuale prevede la scadenza dell’accordo fissata al 30 giugno 2026 ma la volontà è di concludere la trattativa con un aumento salariale e scadenza allungata.
In particolare, la proposta per l’ex Cagliari comprenderebbe l’aumento dell’ingaggio da 4,5 milioni di euro netti + bonus a 6,5 milioni + bonus e la nuova scadenza fissa per il 30 giugno 2029.
Mancherebbe solo la firma per ufficializzare l’operazione così da mettere un’altra pedina nello scacchiere di Inzaghi per le prossime stagioni.
Serie A
Roma, Pochettino apre nuovi scenari su Lukaku
Roma, Romelu Lukaku, attaccante belga classe 93′, in questa stagione con la maglia giallorossa ha collezionato 41 presenze con 18 gol.
Arrivato nella capitale nell’estate 2023 in prestito oneroso di 6 milioni di euro dal Chelsea, dal suo approdo in giallorosso si è dimostrato un calciatore fondamentale per la squadra allenata da mister De Rossi.
La dirigenza giallorossa assieme al tecnico sta valutando se continuare anche nella prossima stagione con il centravanti belga, e la qualificazione in Champions League permetterebbe una possibile offerta per il cartellino a titolo definitivo al Chelsea.
Roma, Pochettino apre nuovi scenari su Lukaku
Il tecnico del Chelsea ha risposto ad una domanda riguardante l’attuale attaccante della Roma, ecco le sue parole:
” Lukaku è un calciatore del Chelsea, quindi sicuramente presteremo attenzione a lui. Per il futuro è un’opzione, ma non abbiamo ancora preso una decisione definitiva.”
Serie A
Napoli, l’agente di Di Lorenzo non ci sta: “Inaccettabile scaricare tutto sui giocatori, ognuno si assuma le proprie responsabilità”
Mario Giuffredi, agente di Giovanni Di Lorenzo, ha recentemente rilasciato la seguente intervista ai microfoni di TVPlay.
Napoli, le parole dell’agente di Di Lorenzo
❝I risultati negativi sono sotto gli occhi di tutti, calciatori. compresi. Ovviamente nemmeno quelli che seguo io possono essere esenti da responsabilità. Chi mi conosce sa bene che dico solo ciò che penso e quando lo faccio è perché ne sono certo. Tuttavia, e ci tengo a dirlo a voce alta, questi ragazzi, pur non riuscendo in risultati importanti, profondono il massimo impegno e hanno un grande attaccamento per la maglia. Non ho mai messo in dubbio che ci sia stata l’anima sul terreno di gioco in ogni gara, anche dopo le performance più negative. Entrando nello specifico dei miei calciatori, voglio smentire alcune falsità lette in giro: nessuno sta assolutamente pensando di andare via a fine anno. Su questo posso metterci la mano sul fuoco.
I miei calciatori ed io rispettiamo il diritto di critica da parte dei tifosi. Sono la parte sana del calcio. Sono quelli che fanno tanti sacrifici, soprattutto economici, per venire allo stadio. Lasciano a casa le famiglie per le trasferte. Fanno tante rinunce per seguire la propria squadra. Hanno tutto il diritto di esercitare il dissenso liberamente, stando sempre nei limiti del buon senso. I miei assistiti sono consapevoli di far il lavoro più bello del mondo. Sanno di essere dei privilegiati, ma soprattutto ho sempre trasferito loro il pensiero che nella vita ci si prende il dolce, come nella vittoria dello scudetto per cui sono stati osannati, ma anche l’amaro di stagioni come queste. Rispettando, come in questo caso, il pensiero di chi ama la maglia azzurra.
L’immagine di Di Lorenzo sotto quella curva è stata forte dal punto di vista emotivo. Lui, come me, ha enorme rispetto e si sente responsabile, da capitano, perché quei tifosi ci rimettono soldi per seguire la propria squadra. Dedicano la loro vita al Napoli senza chiedere nulla in cambio da nessuno, perché il Napoli per loro è una fede. C’è rispetto anche per la grande educazione e la correttezza che a Empoli hanno avuto nel modo di porsi. Impeccabili, dimostrando a Di Lorenzo l’amore che hanno per questa maglia e per il capitano.
Due momenti opposti, ma Di Lorenzo in entrambi i casi ha mostrato gli attributi e ci ha messo la faccia. A Udine è quello che porta la stemma dello scudetto nel settore dei tifosi del Napoli, ricevendo cori e applausi. È sempre lui che da capitano, nella caduta di Empoli, è andato sotto la curva a prendersi gli aspetti negativi del momento. Nel bene e nel male lui c’è sempre e non fa mai un passo indietro. E’ sempre pronto ad ammettere anche le sue prestazioni negative, non scappando davanti alle responsabilità. Ed è per questo che, quando leggo critiche che vanno oltre il legittimo diritto di esprimere il proprio parere sugli aspetti tecnici, penso di dover scendere in campo per difendere il mio assistito.
I calciatori di questa squadra vogliono regalare dei momenti di gioia ai tifosi dopo tutte queste delusioni. C’è ancora la possibilità di approdare in Champions. Fin quando l’aritmetica lo permette e c’è un campionato da onorare, sono certo che ci sarà il desiderio di mettere tutto in campo: a partire dalla Roma.
Le dico che quando si vince vincono un insieme di persone. I calciatori. L’allenatore. I dirigenti e la società tutta. Quando si perde non è più accettabile lo scaricabarile solo sui giocatori. Nella stessa misura della vittoria, anche in questo caso ci sono le responsabilità delle altre componenti. Sotto la curva a Empoli, assieme al capitano ed ai suoi compagni di squadra, avrei voluto vedere anche qualche altra persona a metterci la faccia. Lo dico a voce alta: mi sta bene fino a un certo punto che siano i miei assistiti e tutto il gruppo a prendersi una contestazione così forte. A fine campionato dirò la mia verità perché mi aspetto che, come noi, anche qualcun altro faccia un’analisi seria e approfondita di ciò che è successo. C’è un limite a tutto: mi sono stancato di vedere la colpa scaricata sempre e solo sui giocatori.❞
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