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Milan, Scaroni: “Prossimo ds? Decisione a breve. Tra Ibra e Furlani ottimi rapporti”

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Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha parlato durante l’evento de Il Foglio a San Siro soffermandosi sulle ultime vicende riguardanti i rossoneri.

Paolo Scaroni, presidente del Milan, è intervenuto dal palco de Il Foglio a San Siro soffermandosi su diversi temi legati al Diavolo. Dal nuovo stadio al prossimo direttore sportivo, passando per il progetto sportivo della prossima stagione finendo con il rapporto tra Ibrahimovic e Furlani.

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ZLATAN IBRAHIMOVIC SORRIDENTE ( FOTO KEYPRESS )

Milan, le parole di Scaroni

“I tifosi sono al centro, averli al nostro fianco in una stagione così complicata significa che sono resilienti. Anche se ricordo che abbiamo vinto la Supercoppa, non la definirei proprio una stagione totalmente negativa”.

State facendo pulizia in curva dopo le inchieste della magistratura.

“È un problema che abbiamo, Milan e Inter, ma forse ce l’hanno anche altri club. La magistratura si è focalizzata su queste vicende, io devo solo ringraziarla perché noi vogliamo che gli stadi diventino luoghi per famiglie e l’ultima cosa che vogliamo è avere connivenze criminali. Approfittiamo anche delle imposizioni che arrivano dalla magistratura per fare pulizia.

Faremo tante cose, anche il riconoscimento facciale, per assicurarci che allo stadio non entrino violenti o criminali. Quando poi avremo il nuovo stadio faremo il passo decisivo. In Inghilterra gli hooligan sono spariti quando sono stati costruiti i nuovi stadi. Sarà un passaggio epocale”.

Come si può rafforzare il progetto sportivo della prossima stagione?

“Intanto essere attivi è una cosa e avere successo un’altra. Alcune delle operazioni di mercato sono state dei successi, parlo di giocatori che sono diventati del Milan a lungo termine, portandoci prestazioni valide. Altre operazioni sono state meno di successo, faccio l’esempio di Morata che per tante ragioni non è stata una grande operazione. A volte si crea una chimica, c’è un’alea non scontata. Abbiamo intenzione di continuare questa nuova politica, di essere attivi soprattutto su giocatori giovani. Continueremo questo processo, con chi si occupa di queste cose, da Furlani e Ibra, perché l’anno prossimo vorremmo una grande stagione”.

Del rapporto fra Ibrahimovic e Furlani si è parlato tanto. Ibra resta un valore aggiunto?


“Sicuramente sì, per il Milan e per RedBird. Lui è un consulente di RedBird prestato al Milan, è stato un grandissimo campione ed è ancora un grande campione nella sua attività. Io vedo un clima assolutamente positivo, leggo anche io ogni tanto di visioni diverse, ma in realtà mi sembra che i rapporti siano ottimi”.

Tante voci sul potenziale nuovo ds. Fa chiarezza?

“Noi continuiamo a guardarci intorno perché vogliamo rafforzare la squadra e chi sta intorno alla squadra. Nulla è stato deciso, stiamo facendo dei sondaggi per capire quali possono essere le persone più preparate. La decisione sarà presa nelle prossime settimane”.

Per il nuovo stadio siamo in dirittura d’arrivo?

“Ne abbiamo parlato tante volte, alcune con ottimismo e altre con pessimismo. Oggi siamo tornati, dopo un gioco dell’oca, dove eravamo partiti. Cioè a voler costruire un nuovo stadio qui a San Siro, giocando al Meazza finché il nuovo stadio sarà pronto e poi traslocare. Poi, conservando le vestigia di questo stadio che tutti noi amiamo, faremo delle attività, un albergo e tante altre cose. Oggi ho più ottimismo rispetto all’anno scorso, e la ragione è questa: questo progetto non è più solo il progetto di Inter e Milan, ma è diventato anche dell’amministrazione comunale, del sindaco di Milano.

Avete letto le dichiarazioni di Sala, lui vuole dotare Milano di un meraviglioso stadio, che questa città merita come lo meritano i due club. Milano, grazie a Milan e Inter, è una delle grandi capitali del calcio mondiale. E come tale deve avere uno squadra non bello, ma bellissimo. Efficientissimo. Io dico che oggi c’è ben più del 50% di probabilità di poter arrivare al traguardo”.

Negli anni vi siete guardati attorno, sia voi sia l’Inter.

“Sicuramente è stato un fattore, poi anche il sindaco e l’amministrazione comunale hanno tante voci. Mi metto nei panni di Sala, non è facile e lo posso capire. Poi torno al fatto che noi, sia Milan sia Inter, siamo così decisi ad avere una struttura che ci ospita: io sono sempre stato contrario alla ristrutturazione del Meazza. La ragione fondamentale è che non riesco a immaginare un grande cantiere in cui ogni tre giorni entrano 70mila persone. Lo considero una cosa pericolosissima per le persone: non esiste esempio di due squadre che giocano nello stesso stadio e che lo ristrutturano continuando a giocare. Se avessimo avuto qui vicino uno stadio anche solo da 40 mila spettatori, in cui poter traslocare anche solo per un anno, beh, la ristrutturazione avrebbe avuto senso. È una cosa che in queste condizioni non si può fare”.

La pirateria è un nemico da combattere.

“Noi abbiamo una legge che non viene applicata in modo sufficiente. O meglio, viene applicata su chi fornisce i servizi, ma non si punisce praticamente mai chi ne usufruisce. Noi abbiamo bisogno che le autorità puniscano chi compra il pezzotto. Se questo non entra nella testa noi saremo sempre indietro. La legge c’è, facciamola applicare”.

Una parola di speranza per i tifosi. Leao, Reijnders e Pulisic sono i nomi su cui puntare in futuro?

“Nomi ce ne sono tanti altri. Sicuramente Reijnders e Pulisic, di cui mi hanno chiesto, hanno avuto nel corso della stagione dei rendimenti molto buoni, poi Leao emoziona i nostri tifosi e ogni tanto abbiamo bisogno di emozioni forti… Da questo punto di vista, Leao ce ne dà. L’importante è la squadra, non voglio neanche dimenticare gli altri”.

Serie A

ULTIM’ORA Milan-Como, non si giocherà a Perth: trattativa saltata

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Milan

Nonostante l’annuncio di Ezio Simonelli, presidente della Lega Serie A, solo pochi giorni fa, Milan-Como, salvo sorprese, non si giocherà in Australia.

Ennesimo colpo di scena attorno a MilanComo, una delle partite più chiacchierate degli ultimi mesi. Solo pochi giorni fa Ezio Simonelli, presidente della Lega Serie A, aveva annunciato pubblicamente che la sfida si sarebbe disputata a Perth l’8 febbraio, aprendo a uno scenario storico per il calcio italiano.

Milan-Como

CESC FABREGAS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Milan-Como, saltato l’accordo con l’AFC

Un annuncio che sapeva di ufficialità, ma che proprio in questi minuti è stato clamorosamente smentito. Secondo quanto riportato dal giornalista Luca Bianchin tramite il suo profilo X, infatti, la trattativa per portare Milan-Como in Australia sarebbe sostanzialmente saltata. Nonostante l’accettazione delle clausole richieste dalla federazione asiatica, l’accordo non sarebbe stato finalizzato, il che fa tramontare, almeno per ora, l’ipotesi Perth.

Aggiornamenti e comunicazioni ufficiali sono attesi a breve, ma al momento la sensazione è che Milan-Como si giocherà a San Siro, chiudendo una vicenda che ha fatto molto discutere tifosi e addetti ai lavori.

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Inter, fare cerchio per ripartire

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Inter

Inter – dopo il ko in Supercoppa confronto interno ad Appiano: testa, responsabilità e Atalanta come primo banco di prova.

Guardarsi negli occhi per ripartire. È questa la strada scelta dall’Inter dopo la sconfitta in Supercoppa, un ko che ha riacceso dubbi antichi e messo a nudo fragilità soprattutto mentali. Più che cercare alibi o soluzioni all’esterno, la squadra nerazzurra ha deciso di affrontare i propri problemi dall’interno, con l’obiettivo di reagire subito, a partire dalla sfida di Bergamo contro l’Atalanta.

Inter, confronto duro nel team

Domenica ad Appiano Gentile il gruppo si è chiuso nello spogliatoio, senza la presenza della dirigenza, per un confronto diretto e schietto tra staff e calciatori. Un dibattito aperto, durato oltre un’ora, in cui tutti hanno provato a dire la propria, con un unico obiettivo: capire perché l’Inter continua a inciampare nei momenti decisivi, soprattutto negli scontri diretti.

Inter

Ange-Yoan Bonny e Lautaro Martinez ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il messaggio emerso è stato chiaro e, per certi versi, duro: il problema non è il gioco. L’Inter crea, domina, spesso gioca meglio degli avversari anche nei big match. Ma troppo spesso, alla fine, perde. Non è solo sfortuna né casualità, è la testa che cede, è la difficoltà ad accettare l’idea della sconfitta e a reagire con ferocia nei momenti chiave. La squadra si è riconosciuta un limite preciso, ovvero che l’impegno non manca, ma non sempre è totale.

Il confronto ha toccato anche episodi recenti, come la gestione dei rigori contro il Bologna, che ha lasciato qualche malumore. Segnali, indizi di una personalità che nei momenti di massima pressione tende a sfaldarsi. Proprio per questo la reazione deve essere immediata: Atalanta a Bergamo e Napoli a San Siro non concedono appelli.

Intanto, Marotta che fa?

Sul fronte mercato, la sensazione è che a gennaio si farà poco. La dirigenza ha lasciato intendere che non sarà semplice migliorare la rosa, ma i problemi strutturali restano: manca un vice Bastoni e servirebbe più qualità e personalità palla al piede. Se l’Inter vuole davvero stringersi attorno al proprio allenatore, il sostegno dovrà essere totale, dentro e fuori dal campo.

Ora la parola passa al campo. Il confronto è stato fatto, i nodi sono stati messi sul tavolo. Tocca all’Inter dimostrare di aver imparato la lezione, già dalla prossima, delicatissima, sfida.

 

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Fiorentina-Udinese 5-1: clamoroso al Franchi, la Viola sa ancora vincere | Le pagelle gigliate

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La Fiorentina trova sotto l’albero di Natale la prima vittoria in campionato: un netto 5-1 all’Udinese che regala qualche speranza.

L’Udinese porta bene alla viola, l’ultima vittoria Kean e compagni l’avevano ottenuta a Udine nell’ultimo turno dello scorso campionato, un 3-2 che aveva portato la squadra di Palladino ancora una volta in Conference.

Tre punti fondamentali, anche se i 9 in classifica sono ancora troppo pochi. Però la squadra di Vanoli, messa in campo con la difesa a quattro, stasera ha fatto travedere segnali di forte risveglio.

Certo, l’espulsione dopo 7 minuti del portiere bianconero Okoye ha spianato la strada alla vittoria, ma non era scontato che la squadra viola vista sin qui, potesse segnare cinque gol e creare altrettante nitide occasioni.

Una vittoria per ripartire. A Parma sabato prossimo scontro direttissimo, servirà la stessa Fiorentina.

Fiorentina-Udinese: le pagelle viola

Fiorentina

Albert Guðmundsson ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

DE GEA 6–  Vanoli lo sceglie come nuovo capitano. Neanche stasera riesce a tenere la porta inviolata, ma il tiro di Solet è imparabile.

DODÒ 6.5 – Gran primo tempo, coperto da Parisi soffre anche meno in difesa. Sforna diversi palloni buoni in attacco.

COMUZZO 6,5 – Partita solida del difensore friulano: anticipi e corpo a corpo con Davis a cui non concede nulla.

Dal 36’st VITI – S.v.

PONGRACIC 6 – Stasera l’attacco dell’Udinese, complice anche l’inferiorità numerica, non crea troppe apprensioni. Ma lui stasera è concentrato.

RANIERI 6 – Spogliato dalla fascia di capitano, gioca una partita di alta concentrazione e meno polemica.

MANDRAGORA 6,5 – All’inizio è lui ad avere le migliori occasioni e trova ancora il gol: il quinto. Speriamo l’infortunio non sia grave

Dal 7’st FORTINI 6 – Con il suo ingresso Vanoli passa dal 4-3-3 al 4-4-2: dinamismo e grinta.

FAGIOLI 6,5 – Continua con la sua striscia personale positiva di prestazione. Ottime giocate e assist anche stasera.

Dal 36’st NICOLUSSI CAVIGLIA S.v.

NDOUR 6 – Non prende gli occhi, legnoso e non troppo tecnico. Dal suo ha la capacità d’inserimento, con il primo gol in A che chiude la partita nel finale della prima frazione.

PARISI 7,5 – Un’anima forte di questa Fiorentina. Si adatta alle richieste di Vanoli, inizia alto a destra, e ci mette corsa e cuore.

Dal 26’st KOUAMÈ 6 – Tiene la posizione e alimenta la vittoria finale.

GUDMUNDSSON 7,5 – Un primo tempo spettacolare: giocate e gol di livello superiore.

KEAN 7 – Oggi doppietta e qualche errore: serviranno diversi gol suoi per salvarsi.

Dal 26’st PICCOLI sv – Non trova la gloria personale

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