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Serie A

Lecce, Corvino: “Ho sempre cercato di fare il massimo con quello a disposizione, credetemi però che tenere il Lecce in Serie A non è una passeggiata”.

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Lecce, Corvino

Pantaleo Corvino in conferenza dal ritiro del Lecce: “Siamo in crescita. Se oggi investiamo 5 milioni sul mercato è perché abbiamo sistemato i conti”.

Presso la sala stampa dell’“Acaya Golf Resort & SPA”, sede di allenamento del Lecce, il responsabile dell’area tecnica ed ex Fiorentina, Pantaleo Corvino, ha parlato così in conferenza stampa: “Non è facile essere lucidi dopo giorni di intensa attività e un campionato estenuante come lo scorso. Sono rientrato solo ieri da Milano. Spero di poter dare risposte alle domande. Siamo in crescita e non solo in termini di risultati. Se oggi noi ci permettiamo di andare sul mercato e spendere 5 milioni più bonus, questa è crescita. Quando sono arrivato dovevo mettere a posto i conti e se oggi facciamo quello che facciamo sul mercato è grazie alla crescita. Mi auguro che tra 100 anni, quando non ci sarò, qualcun altro faccia meglio.”

Ecco le sue dichiarazioni:

Ci fa un punto sulle infrastrutture?
“Vi ricordate com’erano stadio e centro sportivo? C’è anche un lavoro fuori dal campo: la squadra, quando sono arrivato, si cambiava in due spogliatoi diversi. Oggi c’è una palestra, un centro sportivo, uno stadio che grazie all’impegno della società sarà tutto coperto”.

Entriamo nel dettaglio del mercato e della vostra strategia.
“Per essere una società senza debiti dobbiamo fare scommesse, non possiamo andare sui nomi e soddisfare tutti i palati. E le scommesse si chiamano così perché si rischia: noi siamo costretti a farlo. Non ci sono altre strade, dobbiamo essere l’ultimo monte ingaggi per rimanere senza debiti”.

La rosa che consegna a mister Di Francesco come la giudicate?
“Dei 25 giocatori che abbiamo, Banda, Berisha, Camarda, Tiago Gabriel, Coulibaly, Gaspar, Helgason, Perez, Ramadani, Samojaa, Siebert sono nazionali. Sono dodici, tutto in 5 anni. E due sono infortunati: Gaby Jean sarà pronto a gennaio, Marchwinski tra 15 giorni tornerà a lavorare con il gruppo”.

Com’è la situazione di Guilbert, Rafia e Maleh?
“Siamo stati chiari, a loro abbiamo detto dall’inizio che non rientrano nei nostri piani tecnici. Per noi conta il valore, abbiamo comunque il dovere di tutelare il Lecce. Se uno-due alterano le immagini morali e comportamentali del gruppo dobbiamo far sì che tutti gli altri non vengano contagiati. E non è vero che lo scorso anno avevamo un gruppo di gente che litigava, era tra i più sani che abbia mai avuto. Non sarebbero altrimenti sopravvissuti a due cambi di allenatore. Senza gruppo non vinci a Roma, contro la Lazio in dieci, pareggi con l’Atalanta o vinci con il Torino. Chi monta questi casi sbaglia. Noi decidiamo e i panni li laviamo in casa. A questi tre giocatori abbiamo detto di trovare soluzioni, per qualcuno ce n’erano addirittura in Serie A e migliori delle nostre. Sono fuori dal progetto, aspettando il mercato”.

Ci spiega i movimenti, reparto per reparto, dalla porta al centrocampo?
“In porta Falcone per noi è come un Nazionale, Fruchtl aspetta il momento per dimostrare le sue qualità e crediamo in Samojaa. Al centro della difesa abbiamo sostituito Baschirotto, una scommessa che abbiamo vinto, con Siebert e Perez. Abbiamo quattro nazionali nella linea. Per i terzini, sappiamo quanto difficile sia la ricerca, chi compra paga 10 o anche 20 milioni. I centrocampisti poi, togliendo Maleh e Rafia, sono sette. Si poteva fare di più? Tutti possono”

E sugli esterni d’attacco e le punte?
“Sugli esterni la narrazione è sbagliata, voluta nonostante i numeri. Morente e Pierotti hanno fatto 7-8 gol, quali seconde punte hanno segnato così tanto? Li abbiamo riconfermati e aggiunto Sottil, sostituendo poi Rebic con Camarda e Krstovic con Stulic, che lo scorso anno ha fatto 15 gol”.

Se torna indietro con la mente?
“Questo per me è il cinquantesimo anno da direttore sportivo, il centesimo calciomercato. Sono al ventunesimo anno in Serie A, vado verso le 800 partite. Ho sempre cercato di fare il massimo con quello a disposizione, credetemi però che tenere il Lecce e il nostro Salento in Serie A non è una passeggiata”.

Come si posiziona il vostro mercato rispetto alla concorrenza?
“La campagna acquisti è collegata alle cessioni ed è una condizione difficile, perché spesso non sai quando si finalizza. Per questo abbiamo tenuto nascosto Siebert, ma non è stato facile tenere appeso il giocatore. Abbiamo fatto scommesse rispetto alle concorrenti, quando succede sai che c’è più possibilità di perderle che di vincere. Alcune però ci hanno consentito di crescere come club e chi se ne frega se non tutte le abbiamo vinto. La Cremonese non ha fatto scommesse, come altri, hanno puntato sui nomi. Se non hai un presidente ricco la strada è come quella che abbiamo preso noi. E non condivido chi si abbona pensando che il Lecce sia squadra da doversi salvare ad ogni costo”.

Ci dice la situazione contrattuale di Helgason e Gallo?
“Sono in scadenza nel 2026. A Helgason abbiamo fatto la nostra offerta, aspettiamo risposte. Con Gallo parleremo per vedere se si trova un’intesa”.

Possiamo entrare nel dettaglio del caso Maleh?
“Se è andato ad Empoli ed ha giocato titolare per due anni, vuol dire che non è stato un investimento sbagliato. Lo abbiamo pagato 5 milioni, ha sempre giocato in Serie A. Pensiamo di avere in casa gente che vale più di Maleh, che magari vale 6. Non tutto può andare bene, qualcosa deve essere messo in discussione”.

Un punto sulla situazione finanziaria?
“Tra prima squadra, i tre esuberi e Primavera ci sono 12 milioni netti di monte ingaggi”.

Com’è andata la mancata uscita di Delle Monache?
“Ha avuto offerte dalla Serie C: lui si è sentito di non accettarla, sentendosi giocatore da B. L’ultimo giorno è arrivato il Rimini, il ragazzo voleva andare ma non ci siamo sentiti di mandarlo, così come Salomaa, per la situazione del club”.

Lecce

LA FORMAZIONE DEL LECCE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Serie A

Torino, Cairo rassicura Baroni: “Esonero? Non è in discussione”

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Torino

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, conferma la fiducia a Marco Baroni, nonostante i soli quattro punti di margine sulla zona retrocessione.

Torino

Torino, le parole di Cairo

Sconfitta bruciante con il Milan

Dopo la sconfitta per 3-2 contro il Milan, il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha rilasciato dichiarazioni importanti riguardo alla posizione dell’allenatore Marco Baroni. Cairo ha sottolineato che Baroni non è in discussione, nonostante il risultato negativo. “Il tema non è l’allenatore. Qualcosa è mancato”, ha affermato Cairo, indicando che la squadra avrebbe dovuto gestire meglio la situazione dopo l’espulsione che ha lasciato i granata in dieci uomini. Ha anche elogiato la prestazione di Zapata, definendola una bella partita. La prossima sfida contro la Cremonese è cruciale, e Cairo ha dichiarato che la squadra deve affrontarla come se fosse l’ultima gara della stagione.

Verso la sfida contro la Cremonese

Con l’ombra della sconfitta ancora presente, il Torino si prepara per la prossima partita di campionato contro la Cremonese. L’incontro sarà decisivo per rialzare il morale della squadra e dimostrare che il percorso intrapreso con Baroni è quello giusto. L’enfasi sarà posta sulla concentrazione e sulla capacità di non ripetere gli errori commessi contro il Milan. Baroni avrà l’occasione di dimostrare che la fiducia di Cairo in lui è ben riposta, cercando di ottenere un risultato positivo che possa rilanciare le ambizioni del Torino in campionato.

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Fonte: l’account X di Schira.

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Serie A

Pisa, la Nigeria convoca Akinsanmiro per la Coppa d’Africa

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Pisa

Ebenezer Akinsanmiro convocato dalla Nigeria per la Coppa d’Africa: il giovane talento è attualmente in prestito al Pisa con un futuro ancora incerto.

Pisa

ALBERTO GILARDINO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

La Convocazione di Ebenezer Akinsanmiro

La Federcalcio della Nigeria ha deciso di convocare Ebenezer Akinsanmiro, giovane centrocampista nato nel 2004, per la prossima Coppa d’Africa. Attualmente in prestito al Pisa, il giocatore ha attirato l’attenzione grazie alle sue prestazioni sul campo. Il Pisa ha un’opzione di acquisto fissata a 6 milioni di euro, ma l’Inter, club proprietario del suo cartellino, ha inserito una clausola di riacquisto del valore di 7 milioni di euro. Questa mossa strategica potrebbe permettere all’Inter di mantenere un controllo sul futuro del giocatore, garantendosi la possibilità di riportarlo a Milano se le sue prestazioni continueranno a essere all’altezza delle aspettative.

Opportunità e Scenari Futuri

La convocazione per la Coppa d’Africa rappresenta un’importante opportunità per Akinsanmiro di mettersi in mostra su un palcoscenico internazionale. Le sue prestazioni con la nazionale potrebbero influenzare le decisioni future sia del Pisa che dell’Inter riguardo al suo trasferimento definitivo o a un eventuale ritorno alla base. Questa situazione offre al giovane centrocampista non solo una vetrina per dimostrare il suo valore, ma anche la chance di far salire il suo valore di mercato. Gli occhi di molti osservatori saranno puntati su di lui durante la competizione, e le sue performance potrebbero essere decisive per il suo futuro professionale.

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Fonte: l’account X di Schira.

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Serie A

Serie A, classifica marcatori: è derby per la vetta

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Milan, Pulisic

Dopo la 14° giornata la classifica marcatori della Serie A si aggiorna e vede al comando due attaccanti contemporaneamente. Sfida che sa di derby.

Con i posticipi del lunedì anche questa giornata si è conclusa. L’ultimo incontro in ordine di tempo nello specifico ha avuto un grosso peso sulla classifica marcatori.

Serie A, Pulisic e Lautaro guidano la classifica marcatori

Questa nuova stagione ha evidenziato un problema che più degli altri identifica il calcio italiano nel resto d’Europa, ovvero quello del gol. Una delle giornate passate (la 7°) ha addirittura registrato il più basso numero di reti segnate nella storia della Serie A e di conseguenza anche la classifica marcatori è stata pesantemente influenzata.

Attualmente in Italia infatti, rispetto alle altre leghe europee, il numero di gol segnati dai giocatori nelle prime posizioni è di gran lunga inferiore a quello dei leader di LigaPremier LeagueBundesliga Ligue 1. L’egemonia di Mbappé (16 gol in 16 partite), Harry Kane (17 gol in 13 partite), Greenwood (10 gol in 15 partite) e Haaland (15 gol in 15 partite) non è paragonabile a quella dei leader della Serie A.

Infatti, al comando della classifica marcatori della Serie A ci sono Lautaro MartinezChristian Pulisic entrambi a 7 gol. Lo statunitense ha siglato proprio ieri sera una doppietta contro il Torino, che gli ha permesso di agganciare il toro. Attualmente dunque il duello per il titolo è fra Inter Milan, in un vero e proprio derby anche tra singoli.

Un dato sicuramente negativo ma che rispecchia in pieno la mancanza innanzitutto di giocatori di caratura internazionale e inoltre dimostra la differenza di ritmi tra partite giocate in patria e in Europa. La tattica prevale quasi sempre e dunque il giocatore ritenuto minaccia principale spesso viene efficacemente eclissato.

classifica marcatori

LAUTARO MARTINEZ PENSA ALLA CHAMPIONS LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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