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Lazio, si cerca il sostituto di Immobile: due le possibili scelte

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Lazio

Lazio: Felipe Anderson, esterno d’attacco brasiliano classe 93′, in questa stagione con la maglia della Lazio ha collezionato 14 presenze con 2 gol.

Arrivato a Roma  nell’estate 2021 per 3 milioni di euro dal West Ham, il brasiliano si è subito preso la titolarità sulla fascia destra d’attacco nel 4-3-3 di mister Sarri.

Tornato a Roma dopo 3 anni dal suo passaggio al club inglese per 38 milioni di euro, nelle parentesi fuori Italia fra Londra e Porto in prestito, l’ex attaccante del Santos non ha dimostrato tutte le sue qualità espresse nella sua prima esperienza biancoceleste.

Dal suo ritorno in Italia, l’esterno ha ritrovato tanta continuità grazie alla fiducia che Sarri ripone in lui, e in questa stagione ha giocato tutte le partite fra campionato ed Europa League andando a segno due volte.

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Lazio, si cerca il sostituto di Immobile: due le possibili scelte

Felipe Anderson Lazio

In questa settimana senza coppe, mister Sarri sta lavorando con la squadra per preparare l’importante sfida di domenica alle ore 18 contro l’Atalanta a Bergamo, dove la squadra biancoceleste dovrà fare a meno di Ciro Immobile.

Nella doppia seduta di ieri il tecnico toscano ha provato alcuni assetti per capire chi schierare al posto dell’attaccante napoletano, con Felipe Anderson in pole position per ricoprire il posto di falso nueve rispetto al giovane Cancellieri, che già durante il ritiro è stato provato da vice Immobile da Sarri.

Oltre al capitano, Sarri per la trasferta di Bergamo dovrà fare a meno anche di Marcos Antonio, il centrocampista brasiliano durante l’allenamento ha avuto un problema muscolare al polpaccio sinistro.

Serie A

Milan-Inter, Inzaghi: “Abbiamo fatto qualcosa di incredibile”

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Milan-Inter, Inzaghi

La vittoria dei nerazzurri a Milan-Inter di ieri ha consegnato loro matematicamente lo scudetto. Ecco le parole nel post-partita l’allenatore Simone Inzaghi.

Nel post partita di Milan-Inter, l’allenatore dei nerazzurri Simone Inzaghi ha risposto ad alcune domande ai microfoni di DAZN.

Indice

Milan-Inter, le parole di Simone Inzaghi

Esordendo così: “Ringrazio Pippo in studio, è una bellissima sensazione, abbiamo fatto qualcosa di incredibile ed è giusto condividerlo con tante persone. Ci sono tanti protagonisti, penso ai miei giocatori in primis, alla società che è sempre stata vicina, al presidente sempre molto importante, c’è sempre stato nel percorso.

Un pensiero va anche alla mia famiglia, ai bambini, ai genitori, un mio limite è quello che tante volte non riesco a lasciare il lavoro fuori di casa, a volte lo porto e loro sono stati fondamentali per me”.

Su Milan-Inter

La corsa sul gol, come va?


Tutto bene sì, è stata una partita combattuta, corretta, dispiace per gli ultimi 5 minuti che si è innervosita. Abbiamo giocato molto bene e tenuto bene il campo, ho rivisto qualcosa, nel primo tempo potevamo fare un gol in più. Siamo molto, molto contenti”.

Parolo ripercorre poi tutto il percorso da allenatore di Inzaghi, iniziato alla Lazio insieme…

Parolo mi conosce bene, ho condiviso con lui anni importanti, ci ha aiutati nel percorso. Tutti i giorni ci si impegna per migliorare, se penso al primo anno la partita col Real, poi col Liverpool son state le finaliste. Lì ero già fiducioso, poi sono arrivati i trofei e la finale Champions.

Abbiamo una grandissima condivisione, Acerbi sai bene cos’era alla Lazio, ho insistito tanto per portarlo qui, i ragazzi sono stati straordinari. Stamattina ci siamo allenati quasi un’ora e mezza sui piazzati, sono quei particolari che fanno la differenza”.

Lautaro, Thuram e Pippo, chi rimane fuori?

“Lì potrei lasciare in panchina Mkhitaryan e farli giocare tutti assieme (ride, ndr)”

Sul fratello Filippo

Super Simone ora dopo Super Pippo?

Mio fratello per me è stato un esempio da calciatore e anche nel proseguo, ha grandissimi principi che mi ha sempre trasmesso, lui mi controllava con gli amici la sera, per me è stato importantissimo e lo è ancora. Lui è sempre presente come lo sono io, poi siamo diventati grandi e c’è grande attaccamento per i genitori, l’amore che c’è tra me e lui non cambierà mai”.

Nel pre, Pippo Inzaghi aveva parlato di Inzaghi in relazione ad Ancelotti…

Ancelotti mio fratello l’ha avuto per tanti anni, sta facendo tantissimo, ho visto ultimamente le 1350 panchine da professionista, qualcosa di ineguagliabile, gli vanno fatti i complimenti, vince sempre trofei ed è fonte di ispirazione”.

Sull’evoluzione come allenatore

L’evoluzione di Inzaghi qual è stata?

“Sicuramente è stato un bellissimo percorso, ringrazierò sempre la Lazio, Lotito e Tare, ho iniziato lì questo mio grande percorso. Abbiamo fatto benissimo degli anni, ricordo il campionato sospeso per il Covid, non so se avremmo vinto ma saremmo stati pericolosi.

La Lazio voleva proseguire, ma qualcosina mi diceva di cambiare, molti mi dicevano magari non l’Inter che ha vinto lo scudetto e sta vendendo i migliori, ma qualcosa mi diceva di venire qui. La mia scelta era mirata, conoscevo Marotta, Ausilio e Baccin, gente competente, conoscevo Zanetti da avversario.

Sapevo avremmo potuto continuare il ciclo nonostante le difficoltà. Si è lavorato e non si è mollato, non ha parlato chi non doveva, ho solo da fare vedere i trofei io, nessun sassolino. Voglio festeggiare coi miei tifosi e finire nel migliore dei modi il campionato ora, un campionato dominato e strameritato, ora è giusto goderselo, abbiamo lavorato tanto per arrivare qui”.

Sui desiderata di mercato

Un acquisto da chiedere ad Ausilio?

“Lavoro con Piero, Baccin e Marotta, so già che stanno lavorando per migliorare la squadra, sapendo i paletti. Magari i parametri e i paletti possiamo anche superarli“.

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Milan – Inter 1-2, Acerbi e Thuram firmano derby e seconda stella | Le pagelle nerazzurre

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Milan-Inter 1-2, i nerazzurri si laureano campioni d’Italia con cinque giornate d’anticipo vincendo il sesto derby consecutivo. Le pagelle nerazzurre.

Sommer 6,5: si fa trafiggere da Timori nel finale, ma evita anche un gol importante sul gong del primo tempo. Non arriva un altro clean sheet, ma per una volta non conta nulla.

Pavard 6,5: tocco determinante che allunga il pallone per Acerbi, che insacca in rete. Forse poteva fare qualcosa di più sul colpo di testa vincente di Tomori.

Acerbi 7: due anni fa, simbolicamente, fu determinante nel consegnare uno scudetto insperato al Milan. Oggi apre la scatola del derby, sancendo matematicamente quello nerazzurro.

Bastoni 6: il gol del 2-0 e’ in parte merito suo, ma il 2-1 di Timori stagna anche sulla sua coscienza (dall’88’ De Vrij sv).

Darmian 6: non e’ infaticabile come al solito, anzi, gira al livello minimo, per una volta (dall’84’ Dumfries 3: entra giusto il tempo di beccarsi con Theo Hernandez e farsi cacciare. La nota negativa di una serata trionfale).

Barella 7,5: un derby giocato al livello a cui ci ha abituato negli ultimi tre anni, cioè da vero e proprio top player (dal 77′ Frattesi sv).

Calhanoglu 6: una prestazione normale, ma tanto basta per gioire di fronte a chi, due anni fa, tolse la soddisfazione del tricolore al primo tentativo (dall’84’ Asllani sv).

Mkhitaryan 6: anche lui non brilla come ci ha abituato, ma gioca una partita più che dignitosa.

Dimarco 6,5: frizzante come al solito, vari cross interessanti (dal 77′ Carlos Augusto sv).

Thuram 7: grande prestazione, che gli restituisce il lustro perso per oltre un mese. Un palo scheggiato e il momentaneo 2-0 sono le sue impronte sul derby.

Lautaro 6: si mangia un gol praticamente fatto, non brilla per precisione.

 

Simone Inzaghi 8: impone al Milan la sesta sconfitta di fila in un derby, ed e’ una striscia forse irripetibile. Al terzo anno, arriva il primo tricolore sulla panchina nerazzurra, quello della seconda stella.

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Roma – Bologna 1-3, Saelemaekers e Zirkzee scherzano De Rossi | Le pagelle rossoblù

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Roma-Bologna 1-3, i felsinei fanno l’impresa ed espugnano l’Olimpico. La vittoria porta gli uomini di Thiago Motta a -2 dalla Juventus. Le pagelle rossoblù.

Bologna

Pagelle

Skorupski 7: subisce un solo gol, ma ne evita almeno altri tre. Addirittura due respinte su Azmoun prima della rete giallorossa. Non gli si poteva chiedere davvero di più.

Posch 6: ordinato quanto basta per evitare brutte sorprese in marcatura, qualche sortita offensiva che supporta la spinta (dall’80’ De Silvestri sv).

Beukema 7: chiamato in causa soprattutto nel secondo tempo, non si fa mai cogliere impreparato, anche quando Dybala prova a usare la fantasia.

Lucumi 7: chiude la porta e l’area ai tentativi aerei. Respinge tutto, senza esitazione.

Calafiori 7,5: sempre più tinto di azzurro il suo spirito. Da ex giallorosso si dimostra un grande rimpianto, forma strepitosa (dall’80’ Kristiansen sv).

Freuler 7: giganteggia in regia, catapulta ogni pallone con la precisione del chirurgo. La scuola di Gasp la sta tramandando anche nella mediana di Thiago Motta.

Ndoye 8: mostruoso in velocità, brucia qualsiasi avversari che provi a contrastarlo (dall’80’ Fabbian 6: mette un paio di cross bassi, che però non hanno esito).

El Azzouzi 7: gesto tecnico alla Parola che apre il tabellino, delizioso l’assist per Zirkzee. Straripa e brilla (dal 77′ Urbanski sv).

Aebischer 7: non perde mai la lucidità, gestisce al meglio la sfera quando gli viene affidata.

Saelemaekers 8: cucchiaio sontuoso per blindare la vittoria del Bologna, in precedenza una traversa su punizione che sta ancora tremando. Nella serata dello scudetto nerazzurro nel derby, anche lui mette la firma sul registro dei rimpianti del Milan.

Zirkzee 8: non lo si tiene quando ha la palla tra i piedi. Assiste il gol di Saelemaekers, fa rifiatare i compagni e partecipa allo 0-2. Pronto per una big (dal 69′ Castro 6: trova un gol, ma e’ in offside).

 

Thiago Motta 8,5: più che di El Azzouzi, più che di Saelemaekers e più che di Zirkzee, questi tre punti sono suoi. Una vittoria che porta il Bologna a -2 dalla Juventus. Cambia poco in termini di campo, ma ora all’ombra delle tre torri si sogna un clamoroso sorpasso.

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