Serie A
L’angolo del Monza: i biancorossi rialzano la testa
Deciso a ritrovare il filo del discorso momentaneamente smarrito al cospetto di Milan e Salernitana, il Monza non ha perso tempo e nel match con l’Empoli ha ribadito, se ce ne fosse ancora bisogno, la propria adattabilità alla categoria, superando l’ostacolo con qualche difficoltà di troppo ma senza mai smarrirsi.
Così, i giovanotti di Palladino hanno messo ulteriore fieno in cascina in attesa di momenti decisamente meno propizi che potrebbero giungere da un istante all’altro e rimettere in discussione ciò che di buono è stato fatto finora. E’ pur vero che i biancorossi brianzoli hanno, seppur non così spesso come avrebbero voluto, respirato l’aria profumata di certi momenti di esaltazione, ma di contro hanno anche, purtroppo, dovuto fare il paio con altrettanti piccoli passaggi a vuoto che, per fortuna, non hanno compromesso alcunché e neppure abbattuto il morale di Pessina e soci.
Così, il Monza continua a reggere il colpo e a stazionare, senza pericolosi rimbalzi, nella “zona mediana” della classifica. E per una neopromossa – anzi per una società alla sua prima esperienza in serie A, è bene ricordarlo… – questa posizione in graduatoria è più che mai oggetto di attenta riflessione soprattutto da parte di chi, inizialmente, ha sempre avuto dubbi e perplessità sulle possibilità di salvezza della compagine biancorossa.
Il salto di categoria, infatti, avrebbe potuto dare alla testa e farla girare come una trottola, invece con una dirigenza e una proprietà da troppo tempo sulla breccia, il Monza ha tenuto la barra dritta e i piedi ben saldi a terra senza immaginare voli pindarici rischiosi con (magari) cadute rovinose.
Nell’immediato futuro per i ragazzi di Palladino c’è alle viste la trasferta in terra scaligera contro il Verona e il derby tutto lombardo con la Cremonese: due test da superare possibilmente indenni e con i quali puntellare ancor più saldamente la classifica mettendo ulteriore distanza tra se e le posizioni a rischio retrocessione.
Poi, si potrà respirare meglio e ripartire consci di aver, fin qui, fatto il proprio dovere dando prova di solidità e tenacia. Due componenti, queste ultime, che dovranno ancor più tenere banco nel finale di campionato perché gli appuntamenti più a lungo termine che il Monza dovrà sostenere potrebbero sicuramente fa tremare i polsi e soprattutto far correre brividi freddi lungo la schiena di giovanotti volonterosi ma inesperti.
Comunque il Monza è lì a far bella mostra di se in una posizione di classifica ancora tutta da definire ma che inorgoglisce e fa sognare una tifoseria che ancora non crede ai propri occhi.
Serie A
Tardelli: “Basterebbe ammettere l’errore”
L’ex campione del mondo ’82 Tardelli ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport. L’ex Inter e Juventus ha parlato della questione Acerbi-Juan Jesus, rimarcando l’importanza delle iniziative contro il razzismo.
Le parole di Tardelli
Questione Acerbi-Juan Jesus
“I calciatori sono sotto i riflettori e dovrebbero essere esempi di educazione, quante volte lo sentiamo ripetere? Basterebbe avere la forza di dire “ho sbagliato” e non “sciacquatevi la bocca” come ho letto sui social”.
E’ una decisione giusta?
“Diciamo che nell’ultimo periodo sono state emesse delle condanne particolari da parte della giustizia sportiva. Sinceramente, credo che Acerbi abbia commesso una sciocchezza perché è un bravo ragazzo e un professionista serio. Ma penso anche che una sciocchezza più grande l’abbia commessa chi l’ha giudicato. Però è solo una mia idea”.
Qualcuno ne esce pulito?
“Non tutti. Juan Jesus aveva sistemato tutto, perdonando Acerbi già in campo. Lui è il vero vincitore”.
La corsa scudetto della Juve.
“A un certo punto ci hanno creduto, ma oggettivamente la distanza con l’Inter era e resta enorme”.
Sulla stagione dell’Inter.
“Si sono mossi bene sul mercato e Inzaghi è stato bravissimo. Peccato per la Champions a Madrid, ma hanno buttato la qualificazione nella gara d’andata a San Siro”.
Serie A
Cagliari: Ranieri ritrova due giocatori fondamentali
Cagliari: continuano gli allenamenti in casa rossoblù in vista del match contro l’Hellas Verona di Marco Baroni. Match in programma Lunedì alle ore 15.00
Continua il lavoro in casa Cagliari in vista del match di Lunedì contro l’Hellas Verona.
Nella giornata di oggi mister Claudio Ranieri avrà a disposizione quasi l’intero gruppo, tranne Gianluca Lapadula che riprenderà gli allenamenti domani mattina.
Il tecnico ha recuperato sia Luvumbo che Gaetano, entrambi al lavoro anche ieri con il resto del gruppo.
Ancora ai box Yerry Mina, che invece continua a lavorare a parte
Serie A
Inter, auguri al jolly della difesa Benjamin Pavard
Oggi si festeggia un compleanno in casa Inter: quello di Benjamin Pavard, nato in Francia il 28 marzo di 28 anni fa. Ecco qualche curiosità sul difensore.
Il difensore dell’Inter Benjamin Pavard è nato il 28 marzo 1996 a Maubeuge. Cresciuto a Jeumont, ha iniziato la carriera nel settore giovanile del Lille, per poi trasferirsi allo Stoccarda in Germania nel 2016, ottenendo una promozione in Bundesliga.
Nel 2018 ha vinto la Coppa del Mondo con la Francia prima di passare al Bayern Monaco nel 2019 e, successivamente, all’Inter.
Soprannominato Benji l’Interista, in passato ha segnato anche contro l’Inter in Champions League, indossando la maglia del Bayern Monaco. Alla fine dello scorso anno, Pavard è stato costretto in panchina da un infortunio di lieve entità (una lussazione della rotula, ndr).
Questa stagione, per lui, in maglia nerazzurra ha totalizzato 25 presenze e due assist.
Per lui, come ha svelato in un’intervista a DAZN tempo fa, il pallone è un affare di famiglia: “Mia madre giocava a basket, io giocavo con lei ma con i piedi e così mi ha iscritto subito in una squadra di pallone insieme a mio papà che era il mio allenatore.
Ho iniziato a 4-5 anni. Se non fossi diventato calciatore? Forse sarei diventato un barbiere. Non saprei davvero, ma mi sono sempre piaciuti i capelli. Ma non ci ho mai pensato”.
Nel tempo libero, Pavard pratica yoga, ama ascoltare musica, guardare le serie tv e le partite di tennis.
Il suo idolo nerazzurro? Javier Zanetti.
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