Serie A
Juventus, Thiago Motta perentorio su Chiesa: il dado è tratto
Il futuro di Federico Chiesa sembra segnato e, verosimilmente, sarà lontano da Torino. Con la Juventus il rapporto è ai minimi storici e Thiago Motta conferma.
“La Chiesa al centro del villaggio“.
Sembra passata un’eternità da quando i tifosi bianconeri utilizzarono questo simpatico detto per sottolineare la centralità e l’importanza dell’ex Fiorentina, nel progetto Juventus. Invece è passato solo qualche mese.
Juventus: dopo il pareggio in amichevole col Brest, arrivano le parole di Thiago Motta
Federico Chiesa sembrava poter avere tutto il necessario per diventare un’icona della Vecchia Signora.
Ed effettivamente, così è stato fino pochi mesi fa: periodo in cui qualche infortunio di troppo, prestazioni al di sotto delle aspettative e qualche ostacolo nel rinnovo, hanno iniziato a infastidire il club e la tifoseria, sovvertendo ogni scenario.
Dopo giorni passati nel limbo del “Che ne sarà di Chiesa?”, il futuro del numero 7 bianconero sembra finalmente delinearsi: e ciò che appare scontato, è che non sarà con la casacca della Juventus addosso.
Galeotta la non convocazione, da parte del neo tecnico Thiago Motta, del nazionale azzurro per l’amichevole contro il Brest .
Match che ha visto i bianconeri pareggiare per 2-2 con le reti di Danilo e Vlahovic.
Infatti, semmai ci fossero stati ancora dei dubbi sulla situazione riguardante il figlio d’arte, ci ha pensato lo stesso allenatore Italo-brasiliano a fugarne di ogni, una volta per tutte.
Le parole di Thiago Motta
“Chiesa come anche altri giocatori, sono fuori per motivi legati al mercato. Siamo stati chiari con ognuno di loro, sono giocatori bravi ma devono cercare altre soluzioni dove possono giocare di più. Le decisioni sono prese”.
Parole che non lasciano spazio ad interpretazioni e che mettono la parola ‘Fine’ su una telenovela che si protraeva da settimane.
Serie A
Open Var, Juventus-Cagliari: la decisione sui due rigori assegnati e l’espulsione per Conceicao
Durante la trasmissione Open Var, l’ex arbitro Andrea Gervasoni ha commentato i vari episodi dubbi della scorsa giornata: in particolare in Juventus-Cagliari.
L’ex arbitro ed ora vice commissario designatore della CAN di Serie A e B, Andrea Gervasoni, ha commentato, nel corso della trasmissione, gli episodi più discussi che hanno riguardato la partita di campionato tra Juventus e Cagliari: finita con il risultato di 1-1.
Open Var, gli episodi sui calci di rigore di Juventus-Cagliari
Per quanto riguarda il primo calcio di rigore concesso per un fallo di mano, commesso da Luperto, l’arbitro, Livio Marinelli, dopo aver rivisto l’azione al Var ha deciso di assegnare il penalty alla Juventus.
Gervasoni ha poi detto: “Da regolamento, rientra nella casistica perché il difensore ha la mano sopra la testa. L’arbitro ritiene il movimento non congruo, perché opta per la punibilità“.
Nel proseguito della trasmissione si è andati avanti con un secondo episodio, verificatosi nel finale della gara. In quanto il Var, dopo l’intervento di Douglas Luiz su Piccoli, ha confermato la decisione dell’arbitro nell’assegnare il calcio di rigore per il Cagliari.
L’episodio che ha fatto più discutere in Juventus-Cagliari
Infine Gervasoni, per quanto riguardo l’episodio con conseguente espulsione di Conceicao in area di rigore, ha affermato: “Eccessiva l’espulsione a Conceicao per simulazione“. In quanto l’arbitro, dopo la decisone di fischiare la simulazione, ha estratto il secondo giallo al calciatore di origine portoghese.
Serie A
Juventus, Bonucci: “Il mio incubo era Zapata”
Ai microfoni di Sky, l’ex juventino Leonardo Bonucci ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla Juventus , sugli allenatori dei top club italiani e su molto altro.
In onda su Sky, l’ex difensore dell’Italia e della Juventus Leonardo Bonucci ha parlato della Juventus di Thiago Motta, confrontandola con quella che lui conosce bene: quella guidata dall’attuale allenatore del Napoli Antonio Conte.
Indice
Juventus, le parole di Leonardo Bonucci a Sky
L’ex bianconero parte analizzando il lavoro del nuovo allenatore in panchina: “Thiago Motta ora sta facendo un po’ di fatica, ma anche al Bologna era così. Contro squadre che si chiudono dietro faceva fatica. Però la Juventus mi sta piacendo tanto per quello che sta proponendo. Le manca ancora la zampata dei killer per chiudere la partita. Una squadra che con un nuovo allenatore e tanti giocatori arrivati riesce comunque già a divertire”.
Sull’assenza di Bremer e sulla possibilità di sopperire con il mercato
“Lui cambia il reparto, senza togliere niente agli altri. Lui in certe situazioni aiuta, è uno che risolve tanto. Anche prima la Juve prendeva le ripartenze, ma Bremer ti permette di difendere 2 contro 2 con 70 metri di campo, ora è più difficile. Penso che a questo punto Kalulu farà il centrale… Cabal può fare il centrale? Un po’ meno, per le caratteristiche che ha”.
Riguardo la possibilità di trovare un sostituto sul mercato, Bonucci dice: “Se capiterà un’occasione, la Juventus sarà obbligata a prendere in considerazione l’idea di portare qualcun altro. Ma Thiago ha fatto vedere di essere bravo coi giovani, magari tirerà fuori un altro jolly“.
Su Danilo
Poi spende parole di miele sull’ex capitano brasiliano: “Conoscendolo dentro sta soffrendo, ma è un ragazzo d’oro, pulito, è molto intelligente e non ha mai creato problemi. Poi quando non giochi per tante partite si crea un fastidio, è ovvio. Terzino? Non per tutta la partita… Ci ho parlato, gli piace essere più lucido per giocare palla, ma è un grande giocatore e si adatta a tutto“.
Sull’esperienza alla Juventus di Conte
Gli inizi con Conte non sono stati semplici: “Aveva iniziato 4-2-4. I primi due giorni di preparazione sono incredibili. Per me l’inizio con lui è stato traumatico. Venivo dal viaggio di nozze non ero in condizioni ottimali. Il primo allenamento mi fermai con i crampi“.
Sull’identità di Conte e sul suo calcio
“È puntiglioso. Lui deve trovare la soluzione per vincere. Rispetto al passato il calcio è cambiato, non poteva più adattare il suo modo di fare calcio. Ora vediamo un Napoli completamente diverso che però ha la sua identità. Antonio in tutte le squadre ha sempre portato la sua idea e l’ha fatto velocemente. Lui ti entra dentro, ti entra nell’anima e trova la chiave giusta per farlo.
Kvaratskhelia ora gioca dentro il campo, lo ha convinto che sia il modo giusto. La chiave di lettura che ha nel parlare coi giocatori fa sì che i calciatori gli vadano dietro. Anche dal punto di vista motivazionale è incredibile. Va a prendere le risorse più difficili da trovare, dopo 24 ore vorresti già giocare la partita successiva”.
Messi o Ronaldo?
“Quello che mi menava e con cui mi sono divertito è stato Suarez… Lui le prende e le dà senza nessun problema. Il mio incubo che non mi faceva dormire era Zapata… Passavo le notti insonni prima di giocare con lui. Potenza, fisico, era davvero il mio incubo. Poi ho avuto la fortuna di giocare contro Drogba, Messi, Ronaldo, Torres…”.
Serie A
Serie A, la Top 11 della 7a giornata secondo Calcio Style
Benvenuti alla prima edizione della rubrica di Calcio Style dedicata alla Top 11 della Serie A, in cui verranno premiati i migliori giocatori dell’ultimo turno.
La Top 11 della settima giornata di Serie A secondo Calcio Style, appena conclusa con tanti gol ed emozioni. Oltre le conferme non mancano le sorprese. Dominano la classifica i giocatori di Inter, Atalanta e Napoli.
Serie A, la top 11 della 7 giornata
De Gea: è lui il protagonista della vittoria dei Viola. Para due rigori, prima su Theo Hernández e poi su Tammy Abraham. Basterebbe questo, ma l’ex Manchester United rimane concentrato e salva la Fiorentina su un tiro di Chukwueze. Una prestazione che vale i tre punti per la squadra di Palladino.
Bastoni: qualche volta ci scordiamo che il giocatore dell’Inter giochi in difesa. Bastoni ha la tecnica e la fantasia del migliore dei trequartisti. E’ sua la palla perfetta per l’incornata di Thuram, che sbloccherà la partita. Nel resto della partita completa 102 passaggi su 107 e si conferma il regista difensivo della squadra di Inzaghi.
Tavares: l’assist di ieri a Zaccagni è il quinto della stagione e, grazie alla qualità del suo nuovo terzino, la Lazio torna in partita. Tavares continua a sfrecciare e la Lazio si gode il suo nuovo acquisto.
Zemura: il difensore regala una perla sul calcio di punizione che decide la partita, fino a quel momento chiusa, contro il Lecce. Grazie al suo gol l’Udinese ritrova la vittoria e si gode le vette della classifica, che dista solo tre punti dal Napoli.
Ederson: il giocatore diventa il protagonista del centrocampo, dispensa qualità ed è ovunque. Firma anche il 3-0 con un gol straordinario e poi sfiora la doppietta.
McTominay: allo scozzese bastano 25 secondi per sbloccare la partita. Poi lo vedi in mezzo al campo e rimani sbalordito per la superiorità fisica dell’ex United. Il giocatore perfetto per l’intensità richiesta da Conte.
Pulisic: l’americano è uno dei giocatori più in forma del campionato. Segna in tutti i modi e ieri lo conferma, fa un gol al volo da copertina. L’unica certezza di un Milan confuso.
Adli: il classico gol dell’ex. E che gol… Un cecchino dal limite dell’area. Non si ferma al gol ma offre una prestazione completa, recupera i palloni e cambia gioco con precisione chirurgica.
Retegui: il mattatore del Genoa segna una tripletta e mette a segno un assist. L’attaccante ha trovato la sua dimensione, ora si trova in testa alla classifica dei marcatori. Anche su Retegui “la cura Gasperini” sembra aver effetto.
Thuram: Lautaro fa fatica a trovare continuità? Non c’è problema in casa Inter. Thuram, al suo secondo anno, si è reinventato bomber e, con la tripletta contro il Torino, raggiunge Retegui a quota sette gol.
Lukaku: bastava davvero solo Conte affinché il belga tornasse in forma? Non sembrano esserci più dubbi a questa domanda. L’effetto Conte si sente e Lukaku segna (su rigore) e offre ai compagni due assist. L’attaccante partecipa a tutte le reti. Conte spera di ritrovare il centravanti che aveva lasciato all’Inter.
La Top 11 definitiva della 7a giornata di Serie A. (3-4-3): De Gea; Bastoni, Tavares, Zemura; Ederson, McTominay, Pulisic, Adli; Retegui, Thuram, Lukaku.
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