Serie A
Juventus, scelte sconsiderate di Thiago Motta: è già al capolinea?

La Juventus esce dallo Stadium con le ossa rotte dopo la pesantissima sconfitta contro l’Atalanta, e in società continuano le valutazioni sull’operato di Motta.
La Juventus subisce in casa la più sonora sconfitta degli ultimi 50 anni, perdendo 0-4 contro l’Atalanta. Il vero problema, però, non è solo la sconfitta in sé, seppur umiliante, ma soprattutto l’atteggiamento remissivo dei giocatori bianconeri, apparsi sin dal primo minuto incapaci di contrastare la veemenza e le trame della Dea. Anche stavolta, come per tutta la stagione, il capro espiatorio è Thiago Motta, che con le sue scelte ha praticamente apparecchiato la vittoria bergamasca.

THIAGO MOTTA PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, le scelte discutibili di Thiago Motta
Partendo dall’undici titolare, è difficile capire cosa abbia spinto il tecnico bianconero a optare nuovamente per Yildiz a destra e Nico Gonzalez a sinistra, nonostante entrambi abbiano dimostrato di rendere meglio a piede invertito. Ancor più inspiegabile è l’insistenza su Yildiz come ala, quando il giovane turco ha dato il meglio da trequartista puro.
Il primo tempo è stato un monologo dell’Atalanta, con numeri impietosi che parlano chiaro: 12 tiri a 3 per la Dea e un clamoroso 2.42 di expected goals contro lo 0.10 della Juventus. Un dominio proseguito anche nella ripresa, dove Motta ha deciso di inserire Koopmeiners al posto di Yildiz, togliendo l’unico giocatore capace di dare imprevedibilità all’attacco.
L’ingresso di Koopmeiners non ha sortito alcun effetto, tanto che l’ex Atalanta è sembrato quasi un semplice spettatore in campo. Dopo il secondo gol subito, Motta ha provato a cambiare la squadra, ma solo nei nomi e mai nel sistema di gioco. La scelta di puntare su Kalulu, Mbangula e Alberto Costa ha dato una scossa minima, senza mai realmente cambiare l’inerzia del match, sempre saldamente nelle mani della Dea.
Il terzo gol di Zappacosta ha di fatto chiuso i conti e l’ingresso di Vlahovic al 75° minuto è sembrato più una beffa che una mossa tattica. Il serbo ha contribuito ulteriormente al disastro, regalando palla a Lookman per il 4-0 finale.

Teun Koopmeiners e Thiago Motta ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
I problemi di Motta vanno oltre la partita con l’Atalanta
Le scelte sbagliate di Thiago Motta non si limitano certo alla disfatta contro l’Atalanta. Dalle panchine per Thuram, il migliore della Juventus in questo periodo, alla continua fiducia in Koopmeiners, fino all’ostinazione per un modulo che non ha mai portato i risultati sperati. A questo si aggiungono la mancanza di coraggio nelle partite più equilibrate e i continui esperimenti in attacco, che hanno visto Nico Gonzalez e Yildiz provati un po’ ovunque, senza mai trovare continuità.
Il tecnico sembra non essere riuscito a creare una solida spina dorsale per la squadra con ai continui e frenetici cambi di formazione. Una mancanza di stabilità che si riflette sul campo, dove i bianconeri appaiono sempre più spaesati e privi di identità.

RANDAL KOLO MUANI E KENAN YILDIZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, l’illusione del bel gioco e l’inevitabile epilogo
Thiago Motta non era stato scelto per avere risultati immediati, ma per portare il bel gioco tanto invocato da stampa e tifosi. Dopo otto mesi, però, del bel gioco non c’è traccia.
L’uscita dalla Champions League, dalla Supercoppa e dalla Coppa Italia, unita alla fine di ogni speranza di scudetto, dipingono un quadro desolante.
Ora Motta sembra rimasto solo e probabilmente sta già facendo il conto alla rovescia verso la fine del campionato, consapevole che un addio a fine stagione appare quasi inevitabile.
Serie A
Cagliari, col Monza obbligo di vittoria: il tempo stringe

Il Cagliari di Nicola sta attraversando un momento piuttosto negativo e la vittoria manca da parecchio. Nel prossimo turno arriva il Monza, c’è un risultato.
I sardi si trovano attualmente a 26 punti, a 4 lunghezze dalla zona retrocessione e in questo momento più che mai urge un cambiamento radicale nell’atteggiamento.
Cagliari, col Monza quasi una finale
La sconfitta di Roma ha lasciato dell’amaro in bocca per come è arrivata ma le 3 sconfitte nelle ultime 5 partite a questo punto della stagione sono piuttosto preoccupanti. Il prossimo turno vedrà arrivare nel capolouogo sardo la squadra che occupa l’ultima posizione in classifica, e per questo motivo, sarà fondamentale conquistare i 3 punti per mantenere vive le speranze.
Lo stato di forma della squadra è piuttosto buono e con un Piccoli in grande spolvero le possibilità di salvezza aumentano. Contro i brianzoli si spera nel rientro di Luvumbo dall’infortunio alla coscia. L’angolano è indisponibile dal match col Bologna ma era appena rientrato dopo una contusione alla caviglia, che l’aveva costretto a saltare tanti match dal 22 dicembre.
Il finale di stagione si prospetta molto duro tra scontri salvezza e sfide contro le big (Inter e Napoli su tutte) ma la concentrazione deve essere massima soprattutto nei prossimi 2 incontri, infatti oltre a quello contro la squadra di Nesta c’è anche il delicatissimo scontro contro l’Empoli al Castellani.
Serie A
Serie A, quali giocatori subiscono più falli?

Sono sempre meno i giocatori che fanno del dribbling la loro abilità migliore e diventano dunque i bersagli dei difensori. Ma in Serie A, chi subisce più falli?
Un dato rilevante è sicuramente quello di sapere quali sono i calciatori ai quali vengono fischiati più falli. Questo perché da qui si può dedurre chi sono quei profili centrali nel gioco delle rispettive squadre e che sono dunque in grado di accelerare, tenere tanto il pallone e giocare anche un pò d’astuzia e di esperienza facendo respirare i propri compagni. In Serie A la vetta è contesa da 2 pretendenti.
Serie A, chi subisce più falli?
1° Dan Ndoye, Bologna= 76 falli subiti
1° Mattia Zaccagni, Lazio= 76 falli subiti
2° Gaetano Oristanio, Venezia= 64 falli subiti
3° Manu Koné, Roma= 61 falli subiti
4° Paulo Dybala, Roma= 60 falli subiti
5° Samuele Ricci, Torino= 59 falli subiti
5° Gabriel Strefezza, Como= 59 falli subiti
5° Tomas Suslov, Hellas Verona= 59 falli subiti
Serie A
Genoa, possibili un paio di rientri contro la Juventus

Il Genoa prosegue il lavoro di avvicinamento all’importante sfida contro la Juventus, a Torino sabato 29 marzo alle ore 18.
Come riporta l’edizione genovese di Repubblica prosegue il lavoro di Vieira al Signorini per preparare la sfida alla Vecchia Signora, tra infortunati e giocatori impegnati con le nazionali, il tecnico rossoblu ha dovuto chiamare qualche ragazzi delle giovanili per avere dei numeri sufficienti per gli allenamenti.
Ad inizio settimana Vieira spera di avere a disposizione alcuni dei giocatori assenti contro il Lecce, che erano ben 11. Il tecnico francese potrebbe recuperare per la sfida all’ex Motta tre giocatori: Thorsby, Messias e Vitinha.
Il centrocampista norvegese fermatosi ad inizio febbraio per un problema al polpaccio sta già lavorando parzialmente in gruppo, Messias che è fermo non per un guaio muscolare, ma per un’infiammazione tendinea, potrebbe rientrare in maniera graduale. Il suo passato, fatto di diverse complicazioni fisica, pretende cautela e non vi è emergenza per accelerarne il rientro.
Più possibile il rientro del portoghese Vitinha, che si è infortunato a Venezia il 17 febbraio scorso e quindi fermo da oltre un mese. Il rientro sembra vicino, si sottoporrà agli ultimi test, ma per la sfida di Torino potrebbe essere utile almeno dalla panchina.
-
Notizie5 giorni fa
Milan, Furlani vola da Maldini? Viaggio galeotto a Dubai
-
Calciomercato3 giorni fa
Milan, Paratici-Allegri a cena per un futuro a tinte rossonere: la situazione
-
Calciomercato2 giorni fa
Fiorentina, riscatto in bilico per Adli? | La situazione
-
Calciomercato6 giorni fa
Milan e Allegri: un ritorno possibile? Il tecnico parla con Galliani
-
Serie A6 giorni fa
Milan, il gesto di fair play di Walker fa discutere
-
Notizie3 giorni fa
Milan, scelto Paratici: i tempi di ingresso nella dirigenza
-
Nazionale3 giorni fa
Serie A, 186 convocati per gli impegni delle nazionali
-
Serie A3 giorni fa
Morata al vetriolo: “Non sarei mai dovuto andare al Milan”