Serie A
Juventus, i convocati di Tudor per la sfida al Parma

La Juventus ha diramato la lista dei giocatori convocati da Igor Tudor per la sfida contro il Parma, in programma oggi alle ore 18:30.
La Juventus si prepara alla trasferta di Parma…di nuovo. Dopo il rinvio dovuto alla scomparsa di Papa Francesco, oggi i bianconeri avranno la possibilità in terra ducale di rispondere alla vittoria del Bologna contro l’Inter e riconquistare il quarto posto in classifica. Di fronte troveranno un avversario sulla carta inferiore ma che, dall’arrivo in panchina di Chivu, ha ritrovato solidità, come dimostrano i 5 pareggi consecutivi nelle ultime giornate.
Juventus, la lista dei convocati
Serie A
Ultimissime Milan, infiammazione per Chukwueze: i dettagli

Milan, dopo il ko in Coppa Italia, i rossoneri si aggrappano alla sfida dell’Olimpico per tenere accese le speranze europee.
Archiviata la cocente delusione per la sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Bologna, il Milan si rituffa in campionato con l’unico obiettivo di vincere a Roma per tenere in vita le residue speranze di qualificazione europea. Il match dell’Olimpico, in programma domenica sera, rappresenta un crocevia decisivo per il futuro della squadra rossonera, reduce da una stagione al di sotto delle aspettative e ormai a caccia di un posto utile per l’Europa League o, quantomeno, la Conference.
Milan, le condizioni di Chukwueze
Ma la marcia di avvicinamento alla sfida contro i giallorossi non inizia nel migliore dei modi. Dall’allenamento odierno arrivano infatti notizie poco incoraggianti per Sérgio Conceição. Come riportato da Sky Sport, il giovane Bondo, alle prese con un fastidio alla caviglia, non riuscirà a recuperare in tempo.
A preoccupare ulteriormente il tecnico portoghese è anche lo stop di Samuel Chukwueze. L’esterno nigeriano non sarà della partita a causa di un’infiammazione al pube, problema che lo ha costretto a lavorare a parte e che non gli permetterà di essere a disposizione per il big match di domenica.

Samuel Chukwueze e Noah Okafor in azione ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Inter, Moratti: “Champions? Per me sarà nerazzurra. Yamal è davvero impressionante”

L’ex storico presidente dell’Inter Massimo Moratti ha rilasciato una lunga al quotidiano Il Terreno in occasione dei suoi 80 anni.
A seguire l’intervista completa
Inter, le parole di Moratti
Presidente, non è uno scherzo: oggi compie 80 anni.
“Il tempo è volato. Guardi, niente fuochi d’artificio o grandi ricevimenti. Li festeggio in famiglia con grande semplicità: assieme a mia moglie Milly Bossi, vivace e sorprendente come il primo giorno, le sorelle, i figli e i nipoti. E mi piacerebbe che accanto a me ci fossero tre persone care che non ci sono più”.
A chi si riferisce?
“A don Ermanno Pascotto, bravissimo insegnante al ginnasio Leone XIII di Milano che mi ha dato una solida formazione umanistica, a Gino Strada, il fondatore di Emergency, un mio amico perfetto, di una concretezza e una generosità assoluta che aveva come unico obiettivo l’aiuto alle persone e ai bambini a prescindere dal Paese di provenienza e al colore della pelle e al giurista Guido Rossi, ex presidente Consob e Telecom Italia, un uomo colto e divertente con cui era piacevole passare il tempo. Quando la sera ci incontravamo a cena c’era sempre qualcosa da imparare sulla situazione sociale e politica in Italia”.
Quindici anni fa la gioia del Triplete culminata con la vittoria in Champions al Santiago Bernabeu. Dalla Beneamata si attende quel tipo di regalo per gli 80 anni?
“Non sarò a Monaco, ma vedrò la partita sul divano di casa in compagnia di uno dei miei figli. Tifare Inter significa convivere col rischio infarto. Mi è capitato nella semifinale di ritorno contro il Barcellona che ha portato la squadra alla seconda finale in tre anni. Sono sincero: non solo credo che alzeremo la Coppa dalle Grandi Orecchie, ma possiamo ancora vincere lo scudetto. Per aver battuto il Bayern e i catalani, due formazioni stellari, ci meritiamo la Champions. Il calciatore simbolo di questa Inter? Nessun dubbio, Lautaro Martinez. È il capitano ideale. Si mette davanti alla squadra, soffrendo e stringendo i denti quando è necessario. Ma sono stati bravi tutti da Thuram ad Acerbi, che incarna l’autentica anima interista capace di non mollare neanche quando tutto sembra perduto”.
C’è un giocatore tra i nerazzurri di oggi che incarna lo spirito della sua Inter?
“Barella. È migliorato tantissimo. Un calciatore che ti coglie di sorpresa, salta l’uomo, combatte, è pericoloso in attacco e aiuta in fase difensiva. Per questo è amato dai tifosi”.
Ha cambiato idea su Simone Inzaghi?
“Confesso che non lo conoscevo abbastanza e all’inizio non lo consideravo adatto all’Inter. Mi sono dovuto ricredere: è un allenatore completo. Bravo nella comunicazione, nella gestione dei momenti difficili, tatticamente preparato e dotato di buon senso. Tra gli allenatori che ho avuto per certi versi mi ricorda Gigi Simoni, a cui resto affezionato assieme ai suoi meravigliosi ragazzi del 1997-98 che non vinsero lo scudetto per colpa di un sistema malato emerso anni dopo con Calciopoli. Anche Inzaghi, come faceva Simoni, nelle dichiarazioni usa pacatezza e non si esalta. Un antidivo diametralmente opposto a Mourinho. Su Marotta non ho mai avuto dubbi: l’avevo cercato ai tempi in cui era direttore nella Sampdoria dell’amico Mantovani”.

L’ESULTANZA DI SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
C’è oggi un calciatore che le ricorda Ronaldo il Fenomeno e c’è stato un giocatore che non è riuscito ad ingaggiare?
“Ronny era unico ed inimitabile. Ma nel Barcellona mi ha impressionato Lamine Yamal, 17 anni e mezzo. Un giocatore pazzesco, con riflessi incredibili e che gioca con una semplicità disarmante. Il campione del futuro. Ai tempi della mia presidenza avrei voluto acquistare Cantona, con la sua personalità e le sue qualità l’Inter avrebbe vinto di più e molto prima. Ma era squalificato e ripiegammo su Paul Ince”.
Facchetti e Prisco due interisti che le mancano tanto…
“Giacinto era prima di tutto una persona perbene. Un atleta eccezionale e un uomo dotato di grande buon senso mantenendo la schiena dritta. L’avvocato Peppino, dietro la sua ironia e l’innata simpatia, era un eroe di guerra e un principe del foro che nel suo lavoro aveva pochi avversari. Poi vorrei ricordare anche un altro collaboratore a cui sono molto affezionato e con il quale conservo un rapporto di amicizia…”.
A chi fa riferimento?
“A un altro toscano come il dottor Stefano Filucchi, collaboratore di valore ed essenziale prima come responsabile per la sicurezza del club e poi come dirigente e accompagnatore dell’Inter. La sua dedizione al ruolo e i suoi preziosi consigli hanno avuto un’importanza rilevante nella vita della società nerazzurra”.
Serie A
Napoli, accadde oggi: festa da Champions al Marassi

Oggi, 15 anni fa, il Napoli faceva visita alla Sampdoria per la 38a giornata della Serie A 2009/10. C’è chi sogna di andare in Europa e chi già ci è arrivato.
La stagione 2009/10 si può considerare tutto sommato positiva per la squadra di Mazzarri. E pensare che all’arrivo del tecnico livornese (ottobre 2009) la squadra Partenopea era in cattive acque.
Dopo la vittoria in casa contro l’Atalanta, gli azzurri sono certi dell’accesso ai preliminari della prossima Europa League. Dunque, l’ultima partita in trasferta contro la Sampdoria è una specie di amichevole: per i padroni di casa invece, è tutt’altro.
Sampdoria-Napoli, 16 maggio 2010
La Sampdoria della Serie A 2009/10 è senza dubbio una delle più grandi rivelazioni del campionato insieme al Palermo. La squadra guidata da Luigi Delneri, grazie alle reti di Cassano e Pazzini, sogna i preliminari di Champions.
Ai blucerchiati servono assolutamente i tre punti che, anche con una vittoria del Palermo a Bergamo, vorrebbero dire Champions League.
I Partenopei però vogliono chiudere la stagione al meglio e provare a rovinare la festa: infatti, nel primo tempo sono loro a prendere il pieno controllo della gara. Le parate di Storari su Quagliarella, però, tengono il risultato senza reti.
Nella ripresa, la Sampdoria entra meglio in campo e infatti arriva subito il vantaggio con Pazzini di testa (51′) su assist di Ziegler: il Marassi impazzisce.
Il gol scuote la banda Delneri che cerca di chiudere l’incontro, mancando di precisione. Dall’altro lato intanto, Storari continua a fermare le diverse palle gol dei Partenopei.
Al fischio finale, esplode la festa: la Sampdoria torna in Champions League dopo 18 anni, quando si arresero solo in finale contro il Barcellona.
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