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Inter, torna Zhang: c’è il piano stipendi e arrivano due rinnovi

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inter

Dopo il caos Superlega il calcio va avanti e con lui anche il presidente Zhang che ha già definito il piano stipendi da oggi fino a maggio, e al suo ritorno a Milano si firmeranno due rinnovi importantissimi.

Dopo essere stata minacciata dell’espulsione dal campionato di Serie A, a causa dell’adesione alla Superlega che è stata sospesa, l’Inter si avvia ad un finale di stagione che prevede solo belle notizie. Infatti l’Inter è a più 9 dal Milan con 7 gare restanti, quindi lo scudetto è sempre più vicino e lo sa Mr Zhang che tornerà a Milano nella prima settimana di Maggio, in attesa di festeggiare lo scudetto e di essere incoronato il primo presidente straniero a vincere il campionato di Serie A.

Inoltre è un periodo importante per i calciatori dell’Inter, perché la crisi ha colpito tutte le società e l’Inter ha tardato il pagamento delle mensilità, ma a fine mese ai nerazzurri verrà saldata lo stipendio di Febbraio, con un costo complessivo di 15 milioni lordi.

Entro la fine del mese di Maggio il giovane presidente dell’Inter pagherà gli stipendi di Marzo e Aprile e gli arretrati di Novembre e Dicembre, mesi che erano stati fatti slittare in accordo con la squadra. Poi in estate verranno pagati i mesi restanti e sarà definito il piano societario con il nuovo socio di minoranza.

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Inter, due rinnovi fondamentali: Bastoni e Lautaro

Inter  rinnovo Bastoni

Quello di Lautaro è un rinnovo già definito e di cui già si è parlato, il nuovo contratto dell’Argentina è di 4,5 milioni all’anno più bonus che fanno salire l’ammontare totale. Adeguamento del contratto più complicato, ma che ha comunque trovato una soluzione, è quello di Alessandro Bastoni.

Infatti l’entourage del difensore classe ’99 aveva sparato alto, passando da un contratto di 1,5 milioni ad un altro di 5 milioni di euro annuali, cifra che avrebbe alzato notevolmente il monte ingaggi medio. Allora tra la dirigenza nerazzurra e con l’ agente di Bastoni è stato trovato un accordo per un contratto di circa 3,5 milioni più bonus e un anno di contratto in più, dunque fino al 2024. Le firme dei due gioiellini arriveranno non appena Zhang farà il suo ritorno a Milano.

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Inter, giornata campale per Zhang: oggi scade il rimborso del prestito

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Inter, Zhang

Inter, il tempo è finito: tra alcune ore Zhang potrebbe non essere più il proprietario dell’Inter. Alle 17 di oggi scade il termine di rimborso del prestito.

Oggi è una giornata decisiva per il futuro della proprietà dell’Inter: oggi alle 17 scade il termine per il rimborso del prestito di 380 milioni di euro che Steven Zhang ha ottenuto da Oaktree nel 2021. Se il debito non verrà saldato, il fondo statunitense potrebbe diventare il nuovo proprietario del club nerazzurro.

Dopo i festeggiamenti per la vittoria anticipata dello scudetto, l’Inter vive momenti di grande tensione. Il tempo per restituire il prestito è giunto al termine. A partire dalle 17 di oggi Oaktree potrebbe annunciare in qualsiasi momento il passaggio di proprietà dell’Inter.

Inter, Zhang

L’ESULTANZA DI STEVEN ZHANG ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )

Inter, un bilancio della presidenza Zhang

Steven Zhang, 21esimo presidente dell’Inter, ha vinto 7 trofei: 2 scudetti (2021 e 2024), 2 Coppe Italia (2022 e 2023) e 3 Supercoppe italiane (2022, 2023 e 2024). Sotto la sua guida, l’Inter ha raggiunto due finali europee: l’Europa League nel 2020 e la Champions League nel 2023.

Con lo scudetto della Seconda Stella, Zhang è diventato il secondo presidente più vincente nella storia dell’Inter, alla pari con Angelo Moratti e superato solo da Massimo Moratti (11 trofei).

La cessione del club? Inevitabile

Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, Steven Zhang sembra non avere alternative per evitare il passaggio di proprietà dell’Inter a Oaktree.

Anche il tentativo di accordarsi con il fondo Pimco per un rifinanziamento è fallito. L’era di Suning potrebbe quindi concludersi oggi dopo 2906 giorni, ovvero dal 6 giugno 2016, quando la holding cinese divenne azionista di maggioranza dell’Inter.

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Bologna-Juventus, Motta: Futuro? Parlerò col presidente”

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Roma-Bologna, Thiago Motta

Bologna-Juventus, Thiago Motta ha parlato nel post-partita del match: una vittoria annunciata che è stata sovvertita a partire dal 76esimo minuto di gioco.

A Bologna-Juventus è successo l’impensabile: dopo aver costruito un vantaggio importante di tre gol, nel corso del primo tempo e anche all’inizio del secondo, il Bologna è stato rimontato, a partire dal 76esimo minuto, dai bianconeri.

Il risultato? Un 3-3 che nessuno si sarebbe aspettato. Ma, si sa, la Juventus sa riservare sorprese. E può contare su un grande orgoglio e ottimi talenti.

L’allenatore del Bologna – e con tutta probabilità futuro allenatore della Juve – Thiago Motta ha parlato poi in conferenza stampa nel post-partita, rispondendo anche alle inevitabili domande sul suo futuro.

Bologna-Juventus, le parole di Thiago Motta

Sul discorso futuro, Motta taglia corto: “Adesso dobbiamo goderci la festa, del futuro parleremo internamente col presidente“.

Il suo bilancio sulla stagione in fase di chiusura è più che positivo: “Abbiamo fatto una grande stagione fino a oggi, insieme. Per me la cosa più importante è questo rapporto che si crea coi giocatori. Guardo ognuno in faccia, cerco di dare loro quello che si meritano.

Sono tanti, non sempre possono giocare tutti, alle volte meriterebbero tutti ma non possono giocare tutti. Voglio bene a ognuno di loro, lo dico anche a loro. Hanno dato il massimo per giocare in questo modo, nessuno si aspettava questi risultati, la nostra squadra oggi è una grande realtà.

I ragazzi hanno voglia, fame, vogliono lavorare bene; dobbiamo approfittare, goderci tutto fino all’ultimo minuto”.

Poi ha tracciato un ritratto del giocatore contemporaneo: “Che caratteristica deve avere il giocatore moderno? Se fa un ruolo solo deve essere un fenomeno e fare la differenza, altrimenti deve avere intelligenza calcistica per interpretare più ruoli anche nel corso della stessa partita”.

Bologna-Juventus, Joey Saputo

Le parole di Saputo

Chiamato in causa da Motta, il presidente Joey Saputo ha chiarito la sua posizione nei confronti dell’allenatore brasiliano: “Motta lo incontriamo questa settimana e faremo di tutto per continuare questo percorso qui”.

Sulla stagione: “È stata una stagione bellissima, all’inizio dell’anno non avremmo mai pensato di essere in questo momento in questa posizione di classifica. Peccato per la partita perché volevamo chiudere al Dall’Ara con una vittoria.

Non ho mai avuto paura di mettere la faccia davanti ai nostri tifosi che sono sempre stati fantastici con noi. Per me era molto importante riportare Bologna in alto. Ci abbiamo messo un po’ di tempo però è andata bene dai”.

Sulla conquista della Champions League da parte del club: “Non mi sono ancora reso conto che siamo in Champions League, abbiamo lavorato tanto per arrivarci però ora restare a questo livello è ancora più duro”.

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Bologna-Juventus, l’impresa: parla Montero

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Bologna-Juventus, Thiago Motta

Bologna-Juventus, la partita di ieri sera ha regalato grandissime emozioni ai tifosi di entrambe le squadre. E una rimonta clamorosa da parte dei bianconeri.

Il match di Serie A Bologna-Juventus di ieri sera è una di quelle partite che è tassativo definire avvincenti.
Dopo un sonoro vantaggio di tre reti, realizzato dai felsinei fino al 53esimo minuto anche grazie a un Calafiori in stato di grazia, la Juventus è riuscita a compiere una clamorosa rimonta nell’arco di una mezz’ora.

Un’impresa che dimostra la grinta, l’orgoglio e la motivazione che muovono questa squadra. La partita era di quelle fondamentali, resa ancora più speciale dalla presenza, dall’altro lato della palizzata, del futuro allenatore in pectore della Juventus: Thiago Motta.

Ad allenare i bianconeri in quest’occasione è stato Paolo Montero, al suo debutto sulla panchina bianconera. Un esordio in salita, con il primo gol subito appena al secondo minuto di gioco. Eppure Montero, come ha poi dichiarato ai microfoni delle emittenti, non si è perso d’animo.

Indice

Bologna-Juventus, le parole di Montero

Queste le parole dell’allenatore bianconero a DAZN nel post partita di Bologna-Juventus: “Secondo me è giusto il pareggio e Ambrosini che ha vinto tutto lo deve sapere che dopo una vittoria importante come quella di mercoledì mentalmente un po’ si cala.

E fai fatica se il calo arriva contro una delle migliori squadre del momento come il Bologna. Poi è uscito l’orgoglio dei ragazzi, che hanno dimostrato l’attaccamento a questa maglietta”.

Sul suo debutto sulla panchina della Juventus: “Avevo un’agitazione speciale, non so come descriverla. Mi hanno dato una gioia incredibile. Mi hanno dato un’accoglienza incredibile. Ho trovato una squadra con un buon spirito. Il riflesso sono stati gli ultimi 20 minuti.

Sai benissimo che non sei dentro è difficile dare un’opinione. Io l’ho vista bene. Quando giocavo ero dentro a certe dinamiche potevo parlare. Io li ho visti molto bene ma ognuno reagisce in modo diverso”.

Si è parlato anche del suo abbraccio, secondo alcuni rivelatore, a Thiago Motta. Lui lo spiega così: “Gli ho fatto i complimenti per l’anno che ha fatto. Noi abbiamo vissuto insieme per 45 giorni a Coverciano, l’ho conosciuto lì. E’ un grande uomo e si merita questo”.

Le parole di Locatelli

Ai microfoni di DAZN ha parlato anche il giocatore bianconero Manuel Locatelli. Che non ha nascosto la sua frustrazione per il primo tempo: “Credo che sia meglio parlare del secondo tempo, perché se parliamo del primo … Bisogna essere equilibrati e oggettivi.

Abbiamo fatto un primo tempo inaccettabile, poi è vero che una finale ti porta via energie e quello che vuoi, ma non possiamo giocare così. Alla fine della fiera non è un caso se hai pareggiato la partita, ci abbiamo creduto ed è stato importante. Credo che questa stagione debba finire perché è stata difficile per tutti, ma alla fine parlano i fatti: abbiamo vinto la Coppa Italia e ci siamo qualificati in Champions.

Vincere un trofeo è stato quasi una liberazione dopo tre anni in cui non l’abbiamo fatto, poi tutti abbiamo vissuto quello che c’è stato, ma sono scelte della società. Noi ragazzi dobbiamo ringraziare l’allenatore perché ci ha dato tanto, ma ci siamo concentrati più sulla vittoria perché bisogna anche godersi i momenti felici.

Le voci sul futuro dell’allenatore ci hanno condizionato? Se andiamo dietro a tutto quello che dicono non viviamo più. Noi dobbiamo fare gruppo perché la Juve o la ami o la odi, gli altri la odiano, noi juventini la amiamo. Alla fine abbiamo sbagliato dopo l’Inter. Bisogna giocare meglio, provare a tenere la palla perché nelle mie caratteristiche sia importante. Non è una colpa o una critica a nessuno, ma un dato di fatto.

Analizzando le partite della stagione abbiamo sbagliato tanto tecnicamente e quando la palla ce l’hanno gli altri ti arrabbi con i compagni. Poi in questi grandi squadre serve il risultato. Al Bologna e a Thiago Motta bisogna fare i complimenti, voglio ricordare anche Mihajlovic perché ha messo le basi”.

Bologna-Juventus, Kenan Yildiz

Le parole di Yildiz

Non è mancato all’appello, ovviamente, Kenan Yildiz, il giovane uomo che ha reso possibile il pareggio con l’ultimo gol della partita, realizzato all’84esimo.

Ecco il suo punto di vista, raccontato sempre ai microfoni di DAZN: “Non è importante quale gol sia stato il più bello tra Frosinone e Bologna, sono due gol bellissimi. Però questo gol è per la squadra perché non abbiamo molltato ed era importante non perdere questa partita. La stagione è stato lunga, per me la prima, ma sono felice di quello che ho dato.

Per me la Juve signifca tutto, mi ha dato tanto e la ringrazierò per sempre. Io posso solo dire che darò sempre il massimo per questa maglia e non mi risparmierò mai. Il numero 10? Importante, ma non ci sto pensando ora. Perà ci tengo a ringraziare la mia famiglia per tutto quello che fa per me”.

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