Le bombe di Vlad
Inter, c’è Buchanan nel tuo futuro?
Se i risultati in campionato sorridono all’Inter di Simone Inzaghi, al momento al primo posto a +4 sulla Juventus di Massimiliano Allegri, lo stesso non si può dire per l’infermeria, che ha costretto il tecnico piacentino a studiare nuove alternative e la dirigenza nerazzurra a mettersi all’opera in vista del mercato di gennaio. Su tutti, a destare grande preoccupazione è l’infortunio di Juan Cuadrado, che lo costringerà ad operarsi e a saltare i prossimi tre-quattro mesi. Per questo motivo, il club meneghino sta già studiando i possibili nuovi nomi da mettere a disposizione di Simone Inzaghi e, su tutti, l’Inter segue il profilo di Tajon Buchanan. In questo articolo andremo a vedere chi è l’esterno canadese, dalla fin qui breve carriera fino al possibile apporto che porterebbe allo scacchiere dell’ex tecnico della Lazio.
Dall’indecisione tra calcio e basket all’approdo in MLS
Il nuovo obiettivo dell’Inter, Buchanan nasce a Brampton, nell’Ontario, in Canada, l’8 febbraio del 1999. A differenza di molti giocatori, la carriera di Buchanan non è indirizzata da subito sulla via del calcio, ma è segnata invece dai dubbi del canadese tra il calcio e il basket, entrambi sport che hanno segnato l’infanzia di Buchanan. La decisione definitiva arriva quando il giocatore ha otto anni, con la decisione di entrare a far parte della squadra del suo paese, il Brampton Soccer Club.
Il suo approdo nel calcio che conta arriva nel draft della MLS 2019, quando viene ingaggiato dai New England Revolution. Buchanan esordisce nella massima serie americana il 9 marzo 2019, subentrando a Scott Caldwell nella sconfitta dei suoi per 2-0 contro il Columbus Crew. Per la sua prima rete bisogna aspettare oltre un anno e mezzo, più precisamente il 13 settembre 2020 nella sconfitta per 2-1 contro il Filadelphia Union.
La consacrazione in MLS e l’addio
Ben presto, a suon di buone prestazioni, che da subito delineano un giocatore che merita una big come l’Inter Buchanan attira l’attenzione di un club europeo, il Club Bruges.
L’acquisto da parte del club belga arriva ufficialmente il 24 agosto del 2021, ma il canadese si aggrega alla sua nuova squadra solo a partire dal gennaio del 2022. In totale, in MLS, mette a referto 67 presenze, con 12 gol e 12 assist.
La sua migliore stagione in MLS è quella 2021, che lo vede protagonista nella vittoria della MLS Supporters Shield, che portò il New England Revolution a disputare la finale di Eastern Conference. In quella stagione Buchanan entrò anche a far parte dell’MLS Best XI.
Buchanan al Club Bruges
Anche in Europa ci mette poco ad attirare l’attenzione dei grandi club, tra cui l’Inter che osserva Buchanan ormai da diverso tempo. Nei primi sei mesi, il canadese si adatta al nuovo contesto, collezionando 15 presenze e vincendo il campionato belga con la maglia del Bruges, e andando anche a segno per la prima volta il 24 aprile del 2022, decidendo la sfida contro l’Antwerp.
Dal 2021-2022, però, l’ex New England Revolution entra prepotentemente nei radar dei club europei, con una strepitosa stagione, sia in campionato che in Champions League. Soprattutto in quest’ultima le prestazioni sono degne di nota, con due assist nelle sue prime, e finora uniche, sei prestazioni nella massima competizione europea. In totale sono sei gli assist stagionali, impreziositi anche da una rete.
Per finire con il discorso puramente statistico, merita menzione anche l’ottimo inizio del canadese in questa stagione, andato a segno due volte in campionato e una nei playoff di Conference League, contribuendo così alla qualificazione del Bruges ai gironi. In totale sono 65 le presenze di Buchanan con la maglia del club belga, con un totale di 5 reti e 12 assist.
La nazionale
Alla luce di quanto detto sull’esterno nel radar dell’Inter, non sorprende che Buchanan sia punto fisso anche della sua nazionale, quella canadese. Il suo apporto, insieme a quello della stella della nazionale nordamericana, Alphonso Davies, è decisivo per riportare il Canada ai Mondiali, dopo 36 anni di assenza.
Sarà proprio in Qatar che l’esterno del Bruges attirerà l’attenzione dell’Inter e non solo. Sempre per amore delle statistiche, è suo l’assist per il primo gol della storia del Canada ai Mondiali, siglato proprio da Davies contro la Croazia.
Con la maglia della sua nazionale, Buchanan segna 4 gol e 7 assist in 35 presenze.
Buchanan all’Inter: duttilità, dribbling e velocità
Il lato più positivo di un possibile approdo all’Inter di Buchanan è indubbiamente la sua duttilità in campo.
Nel corso della sua carriera, infatti, il canadese è stato impiegato in diversi ruoli. Il suo ruolo naturale rimane l’ala destra, ovviamente, ma tra MLS e Jupiter League, Buchanan ha giocato anche da terzino, oltre che da esterno a piede invertito sulla fascia destra.
Il suo ruolo, qualora arrivasse all’Inter, sarebbe presumibilmente quello di quinto a destra, dove dovrebbe comunque lavorare decisamente per essere all’altezza di un ruolo tanto delicato, ma avere un giocatore duttile non è altro che utile per una squadra come l’Inter, impegnata in così tanti match su così tanti fronti.
Particolarmente interessante per l’Inter è la grande capacità di mettere in porta i compagni del canadese, oltre che il dribbling fulminante che ha messo più volte in mostra e la grande velocità, che lo ha visto raggiungere i 35,71 km/h nella scorsa edizione della Champions League.
Le cifre
Le cifre comunque per il canadese non sono basse e, per un club come l’Inter, quello di Buchanan si tratta comunque di un colpo non semplice.
Il Bruges, stando alle varie notizie, chiede una cifra minima di 20 milioni di euro e, nel momento in cui la concorrenza è quella del Manchester City, riuscire a spuntarla non sarà semplice.
Ciononostante, un rinforzo in quel ruolo è quantomai necessario per la squadra di Inzaghi, che non può puntare sul solo Darmian a fare entrambi i ruoli, centrale e quinto, nel momento in cui alcuni titolari si ritrovano infortunati.
Lo stesso Piero Ausilio, dopotutto, ha ammesso di essere in procinto di mettersi al lavoro per trovare rinforzi, e quale posizione più di quella maggiormente colpita dagli infortuni, tra Dumfries e Cuadrado.
(Foto: Depositphotos)
Calciomercato
Sassuolo, esplode Tarik Muharemovic: da promessa a titolare inamovibile
Una delle grandi rivelazioni di questo inizio di Serie A si chiama Tarik Muharemovic. Il centrale mancino del Sassuolo ha già lasciato il segno nel massimo campionato.
Uno dei segreti del grande avvio di stagione del Sassuolo è Tarik Muharemovic. Il bosniaco, cresciuto nella Juventus, sta avendo una costanza da veterano. Un talento puro che Fabio Grosso sta valorizzando partita dopo partita e che, inevitabilmente, è già diventato un nome caldo sul mercato.
Il club neroverde, però, non ha alcuna intenzione di lasciarselo scappare: l’obiettivo è blindarlo a gennaio per poi valutarne il futuro nella prossima sessione estiva.
Dai vivai sloveni alla Serie A: l’ascesa di Muharemovic

LA GRINTA DI FABIO GROSSO CHE FA IL SEGNO OK ( FOTO SALVATORE FORNELLI )
Cresciuto calcisticamente nei vivai locali sloveni, Muharemovic ha costruito le basi della sua carriera in Austria, all’interno dell’academy del Wolfsberger, con cui ha anche debuttato tra i professionisti contro il Red Bull Salisburgo.
Da lì il salto in Italia, con la firma alla Juventus, dove si impone nella Next Gen collezionando 47 presenze e 2 gol in campionato. Nell’estate del 2024 approda al Sassuolo, inizialmente in prestito. Il suo impatto è immediato: debutto contro il Cosenza in Serie B e subito un gol in Coppa Italia contro il Lecce.
Nonostante la giovane età, il messaggio è chiaro: Muharemovic è pronto. Il suo contributo è stato determinante nella cavalcata che ha riportato il Sassuolo in Serie A, convincendo il club a riscattarlo per circa 5 milioni di euro, un vero affare.
Il nuovo pilastro di Grosso
Oggi, il numero 80 sloveno è un titolare fisso nella formazione di Fabio Grosso. Le sue prestazioni sono da top di reparto e la società ha già deciso di premiarlo con un rinnovo di contratto fino al 2031.
Già nazionale bosniaco, Muharemovic rappresenta il presente e il futuro del Sassuolo. Ma se continuerà su questa strada, il suo nome tornerà sicuramente protagonista nel calciomercato estivo.
Un potenziale rimpianto per la Juventus, che non ha creduto fino in fondo in un difensore che oggi brilla nel massimo campionato.
(Foto: DepositPhotos)
Le bombe di Vlad
LBDV presenta: “Il portiere di Ceaușescu” e “Jongbloed. Il romanzo del tabaccaio”
Domenica 16 novembre, alle ore 18.00, il Punk Roma (Via dei Durantini 18, Roma) ospiterà un evento speciale dedicato alla letteratura sportiva e alla cultura calcistica.
Protagonisti della serata saranno due firme d’eccezione: Guy Chiappaventi, giornalista di La7, autore del libro “Il portiere di Ceaușescu” (Bibliotheka Edizioni), e Ciro Romano, caporedattore di LBDV, che presenterà “Jongbloed. Il romanzo del tabaccaio” (Garrincha Edizioni).
A dialogare con gli autori ci sarà Daniele Garbo, giornalista sportivo già volto di Mediaset e Direttore Editoriale di LBDV, mentre la presentazione sarà affidata al giornalista di Le Bombe di Vlad, Alberto Caccia.
L’incontro rappresenta un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati di calcio, giornalismo e narrazione sportiva. Due libri diversi ma accomunati da una stessa passione: quella per il pallone e per le storie che lo rendono eterno.
Il portiere di Ceaușescu. Helmut Duckadam, storia di un antieroe
Una storia lunga quasi quarant’anni e undici metri, la storia di quando una squadra di sconosciuti strappò il titolo più importante del calcio europeo – la Coppa dei Campioni – a una superpotenza, il Barcellona.
Era la notte magica del 7 maggio 1986 quando, nello stadio di Siviglia, Helmut Duckadam, allora ventisettenne, riuscì nell’impresa di parare tutti e quattro i rigori dei giocatori catalani consentendo alla Steaua Bucarest di laurearsi campione d’Europa, prima volta per una squadra dell’Est. Una notte di felicità per un popolo che viveva con le luci spente, senza riscaldamento e con il frigorifero vuoto.
Quando la Steaua rientrò in Romania, all’aeroporto 15 mila persone accolsero i giocatori e almeno altrettante scesero in strada per seguire il tragitto del pullman fino a Bucarest. Fu un fatto insolito per la Romania comunista, dove le manifestazioni spontanee di piazza erano vietate, ma il regime volle capitalizzare la vittoria. Il presidente Ceaușescu invitò la squadra a palazzo e Duckadam diventò per sempre l’eroe di Siviglia.
L’autore
Giornalista, inviato del tg La7. Dopo aver raccontato la suburra di Roma, la mafia e la ‘ndrangheta, due guerre in Medio Oriente, terremoti, tsunami e alluvioni, negli ultimi anni ha seguito la cronaca a Milano.
Ha vinto il premio Ilaria Alpi, il Premiolino e il premio Goffredo Parise. Ha pubblicato sette libri, incrociando spesso il calcio con la cronaca: il primo, Pistole e palloni sulla Lazio anni Settanta, ha avuto otto edizioni in quindici anni e ha ispirato la serie Sky Grande e maledetta.
Jongbloed. Il romanzo del tabaccaio
Ciro Romano ci racconta le gesta dello storico portiere olandese Jongbloed, eroe dell’arancia meccanica di sua maestà Cruijff . Un viaggio dentro la vita di uno dei calciatori più importanti della sua era. Non una monografia, dimenticate i tabellini, quello che troverete in queste pagine è l’atmosfera, è l’uomo prima del calciatore, è la storia prima dei gol, è il lato nascosto del pallone. Preparatevi, riavvolgete il nastro, premete play e godetevi questa partita di carta e inchiostri, inseguendo in campo un calciatore indimenticabile. Una nuova figurina letteraria da collezionare, una nuova figurina per completare lo scaffale dei campioni.
L’autore
Ciro Romano vive a Salerno è avvocato, abilitato alle Magistrature Superiori. Guarda il calcio dall’età di tre anni, e ne scrive per testate giornalistiche e pagine social. Prima per passione, poi per motivi professionali, diventa esperto di tifo radicale. Tiene conferenze e partecipa a dibattiti pubblici per l’abolizione alle limitazioni di legge al tifo e agli spostamenti delle tifoserie.
Ha pubblicato “Volevo solo giocare a ping pong” (Caffèorchidea).
(Foto: DepositPhotos)
Le bombe di Vlad
Napoli, allarme Lobotka: rischio stiramento e fino a 7 gare di stop. La sosta aiuta Conte
La sosta arriva nel momento giusto per il Napoli. L’infermeria azzurra è piena e le due settimane di pausa saranno fondamentali per Antonio Conte, che potrà sfruttare il tempo per recuperare alcuni uomini chiave e ricaricare una squadra apparsa stanca dopo il primo tour de force stagionale.
A Castel Volturno si lavora per rivedere in campo Alessandro Buongiorno, accelerare il rientro di Amir Rrahmani e gestire i giocatori arrivati col “serbatoio vuoto”. Ma a preoccupare di più sono gli ultimi problemi muscolari che hanno colpito due titolari, tra cui Stanislav Lobotka.
Allarme Lobotka: rischio stiramento e stop prolungato
Dalla Slovacchia sono arrivate conferme: il regista azzurro avrebbe accusato un fastidio muscolare che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe rivelarsi uno stiramento. Gli esami strumentali in programma oggi chiariranno l’entità dell’infortunio e i tempi di recupero, ma le prime indiscrezioni non lasciano tranquilli.
In caso di conferma, Lobotka rischierebbe di restare fuori per fino a sette partite, saltando quindi in Serie A, i match contro Torino, Inter, Lecce, Como e forse Bologna. In Champions League, le sfide con PSV Eindhoven ed Eintracht Francoforte.
Ovviamente, in casa Napoli si spera in uno stop più breve, con la sosta che potrebbe dimezzare i tempi di recupero.
Come cambia il centrocampo di Conte
In attesa di notizie ufficiali, Conte si prepara a riorganizzare il centrocampo. Il sostituto naturale di Lobotka è Billy Gilmour, protagonista di una buona prova nell’ultimo match contro il Genoa. Tuttavia, con sette gare ravvicinate, sarà difficile affidarsi solo allo scozzese.
Una delle alternative è Kevin De Bruyne, che già in alcune fasi arretra il suo raggio d’azione per impostare il gioco. In caso di rotazioni, potrebbe trovare spazio anche Eljif Elmas, soprattutto se Conte decidesse di confermare il 4-1-4-1.
In alternativa, il tecnico potrebbe optare per un 4-3-3 più tradizionale, sacrificando un centrocampista e inserendo un esterno sinistro puro per dare maggiore ampiezza.
Situazione infermeria Napoli
Oltre a Lobotka, si attendono aggiornamenti anche su Matteo Politano, mentre Buongiorno e Rrahmani puntano al pieno recupero entro la ripresa del campionato. La sosta, mai come stavolta, arriva nel momento perfetto per un Napoli che ha bisogno di ritrovare energie, lucidità e uomini.
(Foto: DepositPhotos)
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