Ed ora ritorna l’Inter di Inzaghi la padrona del proprio destino in questo stranissimo campionato.
E’ vero che le 3 big in testa alla Serie A ci hanno abituato a numerosi colpi di scena (sia le due milanesi ma anche il Napoli che ieri è caduto al ‘Maradona’ contro la Fiorentina sotto i colpi di Gonzalez, Ikoné e Cabral), ma è pur vero che ora i nerazzurri sembrano aver ritrovato la fluidità e spensieratezza in fase di gioco.
Che tutto coincida col ritorno in campo dell’imprescindibile per eccellenza di Inzaghi in questa stagione (cioè Marcelo Brozovic) non possiamo affermarlo con certezza, ma sicuramente col suo playmaker i nerazzurri hanno riacquistato fiducia e sicurezza nei propri mezzi.
E Torino è stata la svolta: il blitz contro la Juventus che ha portato la firma su rigore di Chalanoglu (una vittoria allo ‘Stadium’ che mancava addirittura dal 2012) è come se avesse chiuso la ferita che si era aperta dal derby contro il Milan.
E ora lo Scudetto è nelle loro mani, del resto soltanto chi è in testa può perderlo: attualmente sono i cugini rossoneri ad essere primi in classifica, ma l’Inter sarà attesa dalla partita da recuperare al Dall’Ara contro il Bologna, da cui possono spiccare il volo in maniera definitiva.
Una virata decisiva, per l’appunto, maturata a Torino:
contro l’Hellas Verona i nerazzurri sono scesi in campo regolando di fatto l’avversario, e chiudendo la pratica nel giro di 10 minuti, prima Barella e poi comodo tap-in di Dzeko sugli sviluppi di calcio d’angolo.Certo, nulla è ancora detto/scritto (anche perché ripetiamo che nel ‘periodo no’ i nerazzurri hanno perso punti contro Genoa e Sassuolo), e comunque si ritroveranno ad affrontare la Roma in A che non perderà di certo le speranze per una Champions che dista 5 punti: la vittoria in rimonta contro la Salernitana ha riacceso le speranze giallorosse.
In più c’è il ritorno delle semifinali di Coppa Italia (guarda caso) proprio contro il Milan: quando si dice che una partita ha un’importanza capitale.. che va ben oltre il risultato: certo in palio c’è la finale di Coppa, ma c’è morale e soprattutto il fattore emotivo a determinare certi momenti.
Lo stesso fattore emotivo che ha negato 4 punti ai cugini rossoneri, fermati da due grigi 0-0 di fila: difesa over power (sono ben 6 le partite in cui Maignan
mantiene la propria porta inviolata), ma lì davanti si latita eccome.E’ un derby a distanza infinito, e soltanto il mese di Maggio metterà la parola fine e decreterà la vincitrice di questo Scudetto, Napoli permettendo.
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