Serie A
Hellas Verona, gol dove sei?
L’Hellas Verona sembra soffrire di un male che, se non curato a dovere e in fretta, la pone a forte rischio: l’astinenza da gol realizzati.
Hellas Verona, cercasi reti

Marco Zaffaroni
Già i risultati non sono favorevoli. Se poi, in casa Hellas Verona, cominciano a mancare anche i gol all’attivo la situazione si fa ancora più incandescente. E preoccupa non poco Marco Zaffaroni
Terzultima con soli 19 punti e a meno sei dallo Spezia e reduce dallo stop contro la Juventus. la squadra scaligera ha violato le porte avversarie in sole due occasioni negli ultimi sei turni.
Pochine, specie per una squadra che punta a tenere i piedi in massima serie.” Nell’illustrare la realtà dipinta di nero, “Hellas 1903” lascia da parte gli slalom verbali e va al centro del cerchio: “l’Hellas- spiega – ha il peggior dato della serie A quanto a gol fatti in trasferta (sette) e in assoluto per reti realizzate”. Che sono ventidue. Più in basso vi è la sola Sampdoria.
Serie A
Serie A, nostalgia di numeri 9: classifica marcatori invasa da centrocampisti
In Serie A non si vedono più gli attaccanti di qualche anno fa. Sono sempre di meno i bomber di razza e sempre di più i centrocampisti predisposti ad offendere.
Il calcio sta cambiando e l’assenza di grandi centravanti ne è l’ennesima dimostrazione. Se fino a qualche anno fa l’azione di una squadra veniva sviluppata per poi essere conclusa e finalizzata dal numero 9, adesso è sempre meno frequente.
Gli attaccanti hanno spesso la funzione di legare il gioco con la squadra e i tecnici seguono un’idea di calcio “corale” dove tutti possono attaccare e tutti sono coinvolti nella manovra offensiva.
Questo modo di interpretare il gioco ha portato ad una naturale conseguenza, ovvero una redistribuzione dei gol: gli attaccanti segnano meno perché pensano maggiormente alla rifinitura piuttosto che all’attacco dell’area di rigore, mentre i centrocampisti o gli esterni ne fanno di più, perché sono costantemente coinvolti nella manovra offensiva.

IL GOL DI CALHANOGLU ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A, dominio di centrocampisti nella classifica marcatori
In Serie A questo processo è molto evidente: tra i primi 8 della classifica marcatori, ci sono solamente Lautaro Martinez, Bonazzoli e se vogliamo anche Leao, che di mestiere fanno i centravanti. Per il resto è un dominio di centrocampisti o esterni: Pulisic, Calhanoglu, Orsolini, Nico Paz, Mandragora. Andando avanti se ne trovano tanti altri e ad esempio a quota 4 reti ci sono anche: De Bruyne, Anguissa, Zaniolo, Soulé, Vlasic.
Ormai si è anche abbassata la quota di gol raggiungibile dai numeri 9, che spesso e volentieri non superano le 20 reti stagionali, al netto di qualche eccezione. Negli anni passati giocatori come Icardi, Immobile, Quagliarella, Higuain e chi più ne ha più ne metta, raggiungevano in modo abituale la quota 20, per poi lottarsi tra di loro il titolo di capo cannoniere.
Quest’anno invece, l’unica eccezione da un punto di vista realizzativo è Lautaro Martinez, che se dovesse continuare con questa media gol, chiuderebbe la stagione con circa 18/19 reti. Per il resto tutti gli altri attaccanti sono decisamente indietro, e difficilmente ci sarà qualcuno che supererà quota 15.
Serie A
Serie A, chi sono i giocatori con più presenze ma senza gol segnati?
In Serie A sono molti i giocatori a non aver ancora trovato il gol e, con la rete di Hien arrivata nell’ultima giornata, la lista è diminuita.
Natale è periodo di cene, di gioia e un attimo di distrazione da un mondo che non cessa mai di muoversi.
Tuttavia, in tanti esprimono desideri e risparmiano soldi per i regali. Molti calciatori vorrebbero realizzare il primo gol in Serie A, dopo anni senza alcun gol realizzato.
Scopriamo insieme di quali calciatori stiamo parlando e quanti di questi potrebbero sbloccarsi in questo campionato.

Isak Hien ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A, gli 8 giocatori con più presenze a non aver mai segnato un gol
8: Filippo Romagna.
Il difensore del Sassuolo vanta 64 presenze in Serie A, ma nessuna rete segnata.
7: Yunus Musah.
Arrivato in Italia dal Valencia, il Milan non l’aveva certo acquistato per le capacità offensive (243 presenze totali in carriera, 11 gol segnati).
Non a caso, nonostante le 67 presenze in campionato, non è mai riuscito a realizzare una singola rete in campionato.
6: Marcus Pedersen.
Non ha mai avuto grandi numeri in carriera e, in Italia, ha confermato questa narrativa. 70 presenze, 0 gol e una buona crescita rispetto alla scorsa stagione.
5: Evan Ndicka.
Il difensore centrale giallorosso, arrivato a parametro 0 dopo la scadenza del contratto con L’Eintracht Francoforte, non è riuscito a realizzare una rete nel nostro campionato.
Una grande qualità del centrale della Costa d’Avorio, specialmente in Germania, era quella di trovare spesso il gol (2, 4 e 3 reti realizzate nelle ultime 3 stagioni a Francoforte).
Dopo 78 presenze in Italia, non è ancora riuscito a tornare sullo stesso livello realizzativo.
4. Marin Pongraĉić.
Una sola presenza in più rispetto a Ndicka, ma con lo stesso esito. Il difensore della Fiorentina, da quando è arrivato in Italia, non è riuscito a trovare il gol.
È da dire che non trova il gol dalla stagione 2019/20, dunque dai tempi del Wolfsburg.
3. Valentino Lazaro.
Altro esterno del Torino senza reti. Molto paradossale, ma la situazione è questa. L’ex Inter da quando è arrivato in Italia ha giocato 112 partite, senza trovare il gol. Di preciso non segna dalla stagione 2019/20, da quando giocava per il Newcastle.
2 e 1. Antonino Gallo e Sebastian Walukiewicz.
Il terzino del Lecce in 113 presenze ha avuto lo stesso identico destino degli altri giocatori presenti in lista.
L’ultima volta (e anche l’unica) ad aver realizzato una rete per il Lecce? Nella stagione 2021/22, in Serie B.
Mentre il difensore centrale polacco nonostante abbia giocato per il Cagliari, l’Empoli, il Torino e il Sassuolo, in 125 presenze totali è il primo giocatore in Serie A per partite giocate senza trovare il gol.
Serie A
Inter, Sucic ha perso terreno nelle gerarchie: Zielinski è salito in cattedra
Il nuovo arrivato in casa Inter Petar Sucic ha perso minuti rispetto ad inizio stagione. Il croato era partito forte, ma il suo rendimento è calato nelle ultime prestazioni.
Sono rimasti tutti incantati dopo la prima presenza in campionato contro il Torino. Assist, giocate, dribbling e imbucate da mezz’ala di grande qualità. Quella versione di Sucic però, non ha trovato sempre continuità durante questa prima parte di stagione, ma si è vista a sprazzi.
Il croato ha alternato prestazioni eccezionali, come quella contro la Fiorentina dove ha messo a referto il suo primo gol, a partite anonime e prive di grande contenuto. Sucic ha manifestato un grande potenziale ed ha ampi margini di miglioramento, viste le sue qualità.
Va comunque considerato che il giocatore arrivava da un campionato modesto ed ha fatto un grande salto di qualità, arrivando fin da subito a far parte di una realtà decisamente più grande di quella a cui era abituato.
Dunque è sicuramente comprensibile che serva del tempo per trovare la giusta costanza e il giusto equilibrio per riuscire a rendere con continuità al massimo delle capacità.

LA CONCENTRAZIONE DI PIOTR ZIELINSKI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, Zielinski lo ha superato nelle gerarchie
Ad inizio stagione Sucic è partito in pole position nelle gerarchie di Cristian Chivu. Con il passare delle partite però, sono cambiate molte cose nel centrocampo nerazzurro.
Mkhytarian, nonostante l’età, sta dimostrando di essere un giocatore difficilmente sostituibile, ma quello che ha stupito è stato l’impatto di Zielinski. In estate sembrava essere ai margini del progetto e in procinto di partire dopo un’annata deludente caratterizzata dagli infortuni.
Quest’anno invece, come annunciato dallo stesso giocatore, stiamo vedendo il polacco nella versione migliore. Il suo rendimento ha sicuramente condizionato anche il minutaggio di Sucic, che nell’ultimo periodo per il più delle volte è stato accantonato in panchina.
Vedremo con il passare della stagione chi riuscirà ad imporsi come titolare nelle idee dell’allenatore, il quale ha a disposizione giocatori di primissima qualità.
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