Serie A
Fiorentina, Quarta scalpita: “Lavoro per tornare in campo. Ho rinnovato perché…”
In casa Fiorentina nelle ultime giornate si è tornati alla difesa a quattro, per il momento a farne le spese è l’argentino Quarta, ma il 20 viola vuol riconquistare il posto.
Al momento Palladino ha scelto Comuzzo-Ranieri, i due giocatori nati nel settore giovanile viola sono quelli che nella linea a quattro utilizzata nelle ultime gare sta dando le maggiori garanzia.
Nelle ultime due partite è rimasto fuori per tutti i 180 minuti Martinez Quarta, il difensore argentino che ha rinnovato a giugno fino al 2028 nonostante le sirene di diversi club: “A giugno ho rinnovato per altri 4 anni perché sono convinto del progetto della società. Abbiamo giocato 3 finali in due anni e penso fosse giusto continuare il percorso. In estate è cambiato l’allenatore e sappiamo che con un nuovo tecnico si riparte tutti da zero. Adesso tocca a me riguadagnarmi un posto dando sempre il 100% anche per aiutare i compagni, perché solo così si può alzare il livello“, le sue parole rilasciate in un’intervista a TMW.
Sulle sue esclusioni nelle ultime gare: “Ovviamente dispiace, è normale. Sono uno che vorrebbe giocare sempre e a cui piace competere. Io do sempre tutto in allenamento e continuerò a farlo per guadagnarmi un posto negli undici. Poi ci sono le decisioni del mister basate su ciò che vede e su quello che ritiene sia meglio per la squadra. Oggi è così ma continuerò a lavorare per guadagnarmi posto e continuità”.
Si è parlato tanto del modulo a tre di inizio stagione, poi rimodulato con un ritorno alla linea a quattro come nel trienno con Vincenzo Italiano: “Il mister è arrivato con l’idea di giocare con la difesa a tre e lo abbiamo fatto per alcune partite, poi abbiamo cambiato qualcosa. Ultimamente abbiamo fatto buoni risultati con la difesa a 4 quindi penso che continueremo così. Ovviamente lavoreremo anche con la linea a 3, il mister tiene molto a questo modulo. E noi giocatori saremo pronti per tutto.
Personalmente oramai sono abituato a giocare a 4, solo il primo anno qua ho giocato a tre e in Argentina per qualche partita, come la finale di Libertadores contro il Boca alla Bombonera. Lì giocai braccetto di destra, poi sempre difesa a 4. Noi però stiamo lavorando per capire cosa ci chiede il mister e saremo pronti a giocare anche a 3″.
Serie A
Roma, persiste il problema centravanti: Baldanzi è un pesce fuor d’acqua
Nonostante la Roma sia nelle zone alte della classifica della Serie A, persiste il problema del centravanti: a gennaio servono rinforzi.
La squadra giallorossa non riesce a trovare un numero 9 in grado di garantire gol e prestazioni. L’ultima idea tattica di Gian Piero Gasperini è stata quella di schierare Baldanzi nel ruolo di punta centrale. Ormai da qualche partita il classe 2003 sta ricoprendo quella posizione, senza però portare grandi risultati.
L’ex Empoli è sicuramente dotato di un ottimo mancino, ma fisicamente fa grande fatica e reggere la marcatura asfissiante dei centrali avversari, a far salire la squadra e a partecipare alla manovra.
Per ultima, ma non per importanza, c’è sicuramente una grande difficoltà in zona realizzativa. Baldanzi è un giocatore di grande qualità, ma nel ruolo di attaccante sicuramente non porta benefici alla squadra.
Roma, l’assenza di Dovbyk è più pesante del previsto
La Roma sta facendo i conti con l’assenza di Artem Dovbyk, giocatore che nonostante le difficoltà, sembrava essere in leggera crescita. Ferguson non sembra andare particolarmente a genio al tecnico ex Atalanta: nonostante il gol contro la Cremonese, Gasperini lo ha sostituito a fine primo tempo contro il Napoli e gli ha concesso circa 20 minuti nel finale contro il Cagliari.

EVAN FERGUSON E ARTEM DOVBYK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Alla Roma serve un centravanti e con il mercato di gennaio alle porte, la dirigenza sta facendo più di qualche riflessione. La squadra ha dimostrato fin qui di essere solida e ben messa in campo, ma senza i gol di un centravanti è difficile raggiungere obiettivi particolarmente ambiziosi.
Serie A
Lazio, Nuno Tavares sempre più un fattore negativo
Il terzino della Lazio Nuno Tavares, è stato protagonista dell’ennesima prestazione negativa stagionale. Lontano anni luce dalla forma della passata stagione.
Lo scorso anno l’ambiente biancoceleste era rimasto incantato dalle prestazioni del laterale portoghese. Un giocatore in grado di abbinare un’ottima qualità tecnica ad un incredibile strapotere fisico.
Assist e partecipazione alla manovra offensiva erano gli ingredienti principali di quello che era diventato un vero e proprio fattore per la squadra biancoceleste.
Con Baroni Nuno Tavares sembrava aver ritrovato il suo stato di forma ideale e nonostante qualche problema fisico di troppo, la capitale sembrava essere l’ambiente ideale della sua rinascita.

NUNO TAVARES IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio, l’ennesima prestazione negativa di Tavares
In questa stagione il portoghese sta rendendo decisamente al di sotto delle aspettative. Dal grave errore nel derby è iniziata una parabola discendente condita da prestazioni non all’altezza, distanti anni luce da quelle della passata stagione.
Anche contro il Bologna, il laterale portoghese si fa saltare con troppa facilità da Zortea in occasione della rete degli ospiti. Nuno Tavares ha lasciato il campo tra i fischi dell’Olimpico, con il tecnico Maurizio Sarri che ha evidenziato i suoi limiti difensivi nella conferenza stampa post partita.
L’ex Arsenal sembra essere diventato a tutti gli effetti un fattore negativo per la Lazio, che almeno al momento, sembra aver perso un giocatore che ha dimostrato di poter essere determinante.
Vedremo se con l’andare avanti della stagione, Tavares riuscirà a riconquistare l’ambiente con prestazioni convincenti, o se invece potrebbe essere già l’ultima annata in maglia biancoceleste.
Serie A
Inter, finalmente Luis Henrique: il brasiliano convince contro il Como
Un assist nella vittoria dell’Inter sul Como che può riscrivere la storia nerazzurra di Luis Henrique. L’ex OM ripaga la fiducia di Chivu con un’ottima prestazione.
Da oggetto misterioso a solida alternativa. La parabola di Luis Henrique all’Inter può aver preso tutta un’altra piega a partire da ieri. Il brasiliano, arrivato in estate all’Inter come alternativa di livello per Dumfries, ci ha messo più del previsto per integrarsi nel sistema di Christian Chivu. Tanto che, in assenza dell’olandese, il tecnico dell’Inter ha preferito spesso adattare Carlos Augusto a destra.
Ieri, in una gara sulla carta difficile contro il Como, è arrivata la sua grande occasione di partire dal 1′ a San Siro in campionato. Sfruttata alla grande dal classe 2000: Luis Henrique è stato autore della prima prova convincente nella larga vittoria contro la squadra di Fabregas, impreziosita dell’assist nell’azione dell’1-0 di Lautaro Martinez. Più in generale nella prova contro i lariani si è visto anche il maggior coinvolgimento nella manovra collettiva.
Prima assistenza nerazzurra per il brasiliano ex OM che ha, di fatto, dimostrato finalmente il suo valore da quando è approdato a Milano in estate per un investimento da 23 milioni di euro. E da qui in avanti può diventare l’arma in più dei nerazzurri, anche nei finali di partita.
Inter, la crescita di Luis Henrique aggiunge imprevedibilità

CRISTIAN CHIVU PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Arrivato dal Marsiglia con il compito di risolvere in parte i numeri dell’Inter per quanto riguarda i dribbling e la capacità di creare superiorità numerica, Luis Henrique ha affrontate non poche difficoltà nel suo ambientamento in Italia. Abituato a giocare principalmente nel ruolo di ala sinistra a piede invertito con De Zerbi, in nerazzurro gli viene richiesto di agire da quinto sul lato destro.
Un ruolo che il brasiliano fatica ad interpretare, tanto da venir usato con il contagocce da Chivu nella prima parte di stagione; e quando viene chiamato in causa, nelle trasferte di Cagliari e Verona, appare un pesce fuor d’acqua. Difficoltà, come sottolineate da Chivu, dovute anche per via del carattere del calciatore. Ma alla fine la gestione del tecnico rumeno ha portato i suoi frutti: Luis Henrique si è rivelato utile alla causa nerazzurra. Chissà che non possa rappresentare, anche con il rientro di Dumfries, un’arma in più da sfruttare anche nei finali di gara.
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