Serie A
L’angolo tecnico della diciannovesima giornata di serie A
Nella diciannovesima giornata l’Inter non si ferma e doma il Toro, riparte il Milan e si ferma il Napoli. Continua la scalata della Juventus, Mourinho impatta contro la Sampdoria. Atalanta in crisi.
I campioni d’inverno battono anche il Torino (settima vittoria consecutiva), con una botta di Dumfries, al terzo gol in nerazzurro. L’olandese appare sempre più il giocatore adatto a far dimenticare Hakimi, passato in estate al Paris Saint Germain. La squadra nerazzurra, meno brillante rispetto alla partita precedente, ha giocato con il piglio tipico della squadra che sa di essere forte, a volte con qualche punta di narcisismo.
Adesso Inzaghi si trova nella favorevole situazione di gestire i distacchi: +4 sul Milan, +7 sul Napoli, +8 sull’Atalanta, +12 sulla Juventus e +14 su Roma e Fiorentina. Lo staff tecnico interista ha la fortuna di poter contare su una rosa profonda, che con adeguate rotazioni può competere su tutti i fronti. Il tecnico granata Juric, invoca rinforzi di qualità in attacco, vista l’evanescenza dei vari Sanabria, Pjaca e Zaza. Intanto ieri sera ha impressionato il giovane attaccante danese Warming, lanciato nella mischia ed entrato a testa alta. Alla corazzata nerazzurra resiste il Milan, tornato alla vittoria in terra toscana: nel 2-4 rifilato all’Empoli, poca estetica e molta praticità.
Osservazioni: Romagnoli sembra tornato su alti standard di rendimento (come dimostra la traversa nel finale e gli imperiosi recuperi difensivi compiuti fra Napoli ed Empoli), Bennacer è indispensabile quanto e più di Tonali in mediana per la capacità di verticalizzare e aprire il gioco, Kessie trequartista ha un senso per la spiccata capacità di inserirsi, Giroud è più funzionale di Ibrahimovic per il gioco voluto da Pioli. Perché lo svedese è un accentratore, mentre Giroud si muove su tutto il fronte di attacco e va in pressing costante sulle difese.
Una vera disdetta le partenze di Kessie e Bennacer per la Coppa d’Africa. Infine: recuperando gli infortunati e sfruttando l’assenza dalle coppe europee, Pioli potrebbe prendere la rincorsa vincente stavolta. La Juventus ha la meglio sul dimesso Cagliari (cervellotiche molte scelte, a partire dall’esonero di Semplici fino alla fiducia ostinata in Mazzarri, passando per l’allontanamento di Godin e Caceres) e adesso punta alla zona Europa. Molti i meriti di Allegri: il primo di avere tenuto la barra dritta quando la tempesta infuriava e in particolare quello di avere ridisegnato la squadra sul 4-3-3 con scelte chiare e che appaiono definitive.
Se dal cilindro del mercato invernale dovessero uscire un attaccante di livello e un regista di spessore, la squadra farebbe un ulteriore salto di qualità verso la caccia ai primi quattro posti. Il Napoli paga la fortuna avuta a Milano: autorete di Juan Jesus, nessun tiro in porta subito e sconfitta con lo Spezia che sprofonda Spalletti a -7. Certo, non avere a disposizione Fabian Ruiz, Insigne e Osimhen non aiuta. Ma la squadra vista ieri è stata una vera delusione, sotto molti aspetti.
La sosta arriva al momento giusto, sia per il Napoli sia per il Milan, perchè consente di riprogrammare il lavoro atletico e recuperare uomini. Dopo il sacco di Bergamo, Mourinho non riesce a superare lo scoglio Sampdoria: colpa grave per una squadra che vuole alzare l’asticella delle ambizioni. Il gol di Shomurodov andava difeso con le unghie e con i denti. Invece i giallorossi hanno addirittura rischiato di perderla: palo di Candreva e rete del pareggio firmata da Gabbiadini. Il tecnico portoghese adesso spera nel mercato per alzare il livello delle seconde linee, fidando nelle promesse dei Friedkin.
Esulta Shevchenko che blocca l’Atalanta a Marassi, arrestando la caduta rossoblù: Gasperini le prova tutte, inserendo anche il giovane attaccante Piccoli nel finale. Ma l’assedio orobico non ha prodotto quella vittoria che avrebbe sanato la sconfitta interna patita con la Roma. La piazza genovese adesso spera nel mercato per alzare la qualità di una squadra in seria difficoltà in tutti i reparti.
Diciannovesima giornata: rinviata Udinese-Salernitana, la Fiorentina bloccata a Verona, il Bologna annichilisce un brutto Sassuolo. Lazio corsara a Venezia, tempesta Acerbi
Per via dei casi di positività al Covid, rinviata Udinese-Salernitana a data da destinarsi. Notizie importanti in casa campana: l’imprenditore Domenico Cerruti lavora per riunire una cordata di imprenditori pronti a rilevare la proprietà del club da Claudio Lotito.
Con la speranza di non vedere mai più multiproprietà nel calcio e nello sport in generale. Il Verona ha provato a sottrarsi all’assedio viola, andando a segno con il redivivo Lasagna, ma Castrovilli nel finale ha ripreso i gialloblù. Privo di tutta la difesa titolare, Tudor ha imbrigliato Vlahovic con il trio Tameze (centrocampista…), Casale, Sutalo: queste sono le stimmate del grande allenatore.
Contro ogni pronostico, il Bologna ha sbancato lo “Gewiss Stadium”: Sassuolo annichilito sul piano del gioco e dell’intensità.
Una battuta di arresto che deve fare riflettere Dionisi, a centrocampo la coperta è troppo corta. Mentre in casa Bologna si guarda con grande soddisfazione al rilancio di Orsolini: gol, corsa e piede fino.
Questo ragazzo ha grandi qualità, gli manca il filo della continuità, dovuta a limiti caratteriali sul quale lavora Mijhailovic. Altra rete per il giovane terzino scozzese Hickey, ormai una splendida realtà e sicuramente nell’occhio delle big italiane ed estere. Vince ancora la Lazio, ma il film è rovinato dallo stucchevole “caso Acerbi”.
Non esiste che nella società di oggi gli ultras possano orientare il destino di un calciatore, solo perchè non gli è piaciuto un atteggiamento, con tanto di comunicato ufficiale redatto dai capi della frangia. Fra l’altro il giocatore si è anche scusato tramite social, basta e avanza.
Aver zittito la tifoseria, dopo aver segnato un gol, memore delle critiche ricevute da tifosi e allenatore, è un gesto umano. I calciatori professionisti non sono robot, hanno una sensibilità e possono soffrire le critiche. Un vero peccato, perchè nelle ultime partite, la Lazio sta diventando sempre più “sarriana”, sfruttando la vena realizzativa di Pedro e il lancio in pianta stabile di Cataldi in regia.
Oltre al ritorno di Strakhosa in porta, che ha restituito certezze alla difesa. Il Venezia se l’è giocata, con stile e a testa alta: non dovrebbe avere problemi a salvarsi, anche osservando la qualità di alcuni singoli, Aramu e Caldara in testa. Adesso il campionato va in vacanza, riapre i battenti il giorno della Befana, con due partite di cartello: Milan-Roma e Juventus-Napoli !
Serie A
De Siervo: “La Champions diminuisce il fascino della Serie A”
L’Amministratore Delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha sollevato questioni cruciali al Social Football Summit di Torino.
Nel corso del Social Football Summit all’Allianz Stadium di Torino, Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, ha preso la parola, affrontando vari argomenti di rilievo nel panorama del calcio attuale.
Le parole di De Siervo
L’AD ha esordito mettendo in rilievo il ruolo dell’ECA (European Club Association): “Le squadre che governavano il calcio erano in G14, oggi sono 20 le squadre che guidano l’ex ECA, ma sono l’elemento che serve a FIFA e UEFA per dimostrare che condividono un progetto fatto dalle squadre.”

De Siervo ha poi parlato del ruolo della Champions League nella popolarità dei campionati: “È la Champions League ad aver reso meno popolare il nostro campionato all’estero. La crisi perciò riguarda tutti i campionati, non solo la Serie A. Quello che può fare la Lega Serie A è cercare di sensibilizzare FIFA e UEFA per bloccare questo fenomeno, altrimenti rischiamo di distruggere il tessuto di queste squadre.”
Sul tema dell’ECA, De Siervo ha poi commentato: “La differenza tra ECA e leghe è che noi rappresentiamo un elemento di democraticità del sistema. La trasformazione della Champions League è avvenuta quando è venuto il tema della Superlega: ha strappato quel sistema prevenente e ha creato un modello che comunque portava guadagni alle squadre più importanti.”
L’AD ha poi sottolineato come i presidenti di oggi siano differenti da quelli del passato: “Non ci sono più i presidenti di una volta che con un assegno coprivano le perdite, oggi ci sono strutture che cercano di avere un punto di equilibrio. Otteniamo meno soldi dai diritti televisivi di quanti ne vengono spesi per calciatori e procuratori, porta tutti gli anni il nostro calcio ad alzare l’indebitamento. Facciamo fatica a programmarci, ci mancano le risorse per gli investimenti.”
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Fonte: Gianluca Di Marzio
Serie A
Atalanta, Palladino imita Gasp: a Napoli senza numero nove?
L’Atalanta riparte da Raffaele Palladino, che sabato esordirà sulla panchina nerazzurra nella sua Napoli. Il tecnico sta già pensando a una mossa a sorpresa.
Quasi terminati gli impegni delle Nazionali, l’attesa per la ripresa della Serie A aumenta di giorno in giorno. E sabato il campionato ripartirà subito con due big match molto intriganti: Fiorentina-Juventus e Napoli–Atalanta. Al Maradona ci sarà l’esordio di Raffaele Palladino sulla panchina nerazzurra, un debutto particolare per il tecnico napoletano, arrivato per sostituire Ivan Jurić e chiamato a dare una scossa a una squadra che si ritrova al 13° posto, a 6 punti dalla zona Europa e a 9 da quella Champions.
Certo, il primo impegno non è dei più semplici. Si va in casa dei campioni d’Italia, alla ricerca di riscatto dopo alcune settimane non proprio entusiasmanti. Nonostante ciò, c’è molta curiosità per capire quale sarà il primo undici scelto da Palladino che, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe sorprendere, soprattutto in avanti.

Ademola Lookman a terra rammaricato ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Atalanta, ipotesi attacco leggero
Con uno Scamacca ancora alla ricerca della miglior condizione e un Krstović che continua a mancare di incisività, pare infatti che Palladino stia pensando di partire al Maradona con un attacco leggero. L’idea sarebbe quella di schierare Lookman, De Ketelaere e Pasalić, cioè lo stesso tridente che poco più di un anno fa mandò in grande difficoltà la difesa azzurra e contribuì al netto 3-0 con cui l’Atalanta di Gasperini espugnò lo stadio partenopeo.
Al momento resta comunque un’ipotesi, anche perché il tecnico aspetterà di avere tutti i giocatori a disposizione prima di prendere una decisione definitiva. Ma la sensazione è che Palladino voglia partire subito con un’idea chiara, puntando su mobilità, qualità tra le linee e tanta aggressività.
La partita di Napoli, in questo senso, rappresenterà un primo esame importante per capire quanto in fretta la Dea potrà rialzarsi e ritrovare continuità.
Serie A
Napoli, è l’ora di Elmas: Conte si affida al macedone
Gli ultimi pesanti infortuni avuti in casa Napoli aprono gli spazi per Eljif Elmas, tornato in estate al club azzurro come riserva. Adesso Conte si affiderà a lui.
Tornato a Napoli un po’ in sordina negli ultimi giorni di mercato, Eljif Elmas è adesso atteso da un compito importante: non far rimpiangere i titolari. Chiamato già spesso in causa da Antonio Conte nelle ultime uscite prima della sosta, per sostituire De Bruyne nel ruolo di esterno, adesso il macedone dovrà farsi trovare pronto anche per l’assenza di Zambo Anguissa. Il centrocampista camerunense è finito ko durante la sosta, e non rientrerà in campo prima del 2026.
Da qui fino all’apertura del mercato, in cui il ds Manna è chiamato a tamponare l’emergenza, Conte avrà di fatto a disposizione solo 4 centrocampisti: i due mediani Lobotka e Gilmour, McTominay ed Elmas. Un reparto risicato visti i tanti impegni degli azzurri da qui a fine anno tra campionato, Champions e Supercoppa in Arabia.
Napoli, Elmas la soluzione all’emergenza

ANTONIO CONTE PARLA CON NOA LANG ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Considerando quindi Gilmour il giocatore designato a far rifiatare Lobotka, aumentano le possibilità che sia proprio il macedone a diventare il nuovo titolare a centrocampo. Probabilmente il classe 1999 verrà impiegato sempre meno nel tridente offensivo, lasciando libera la casella di sinistra per Lang o Neres.
Già nella prossima gara di campionato, che vedrà gli azzurri ricevere l’Atalanta di Palladino al Maradona, Elmas sarà impiegato nel ruolo di Anguissa. Lui e McTominay saranno chiamati a doversi sacrificare per cercare di non sentire troppo l’assenza dell’ex Fulham, fin qui il migliore della stagione degli azzurri.
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