Vent’anni compiuti da una manciata di giorni, la vocazione dell’attaccante e la voglia di spaccare il mondo. L’Atalanta si sta coccolando Rasmus Hojlund, danese di belle speranze con due esperienze nella nazionale del suo paese già cucite addosso. E cerca di proteggerlo dagli assalti di un mercato che si è accorto del suo talento.
“TuttoAtalanta”, nel tesserne le lodi, ha individuato nella sua carta d’identità calcistica due segni particolari: “la cattiveria agonistica mostrata già nei primi palloni giocati in maglia nerazzurra e lo spirito di adattamento sono due peculiarità condensate in un mancino esplosivo ed esaltate dalla rapidità d’esecuzione”. La prova cartesiana? Le tre reti messe a bersaglio in cinque partite disputate sul rettangolo verde.
Se un difetto gli si può imputare (ma difetto poi lo è fino a un certo punto)è la concessione di quando in quando alla giocata d’accademia che il tecnico Gian Piero Gasperini preferirebbe evitare di vedere privilegiando giocate più pragmatiche ed efficaci. Insomma, i diciassette milioni di Euro versati per assicurarselo agli austriaci dello Sturm Graz sembrano proprio essere stati ben spesi.
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