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Accuse alla Juve, da Ronaldo a Report: chi vuole una seconda calciopoli?
Se ti chiami Juve, è normale che tu sia sotto i riflettori. Nelle ultime settimane, però, i torinesi si sono trovati nell’occhio del ciclone per svariati motivi, non solo inerenti al calcio giocato. Sono stati spesi fiumi di parole per narrare le varie vicende che hanno coinvolto negativamente il mondo bianconero. Ma cosa c’è davvero sotto tutto questo inchiostro?
Tutti contro Cr7
Partiamo da Cr7. Quest’estate sbarca a Torino uno fra i giocatori più forti al mondo. Un colpo eccezionale sia ai fini tecnici che per esigenze di marketing. Cr7 non solo è un campione, ma è anche un’azienda. Comincia la Champions, l’obiettivo principale per cui l’asso portoghese è stato preso. Pronti, via e dopo neanche mezz’ora Cristiano riceve il primo cartellino rosso europeo della sua carriera.
Un’espulsione inventata completamente, a meno che l’accarezzare i capelli possa essere considerato una grave condotta di gioco. Strano, molto strano. Vabbè è stata una svista arbitrale. Passano pochi giorni e Cristiano Ronaldo torna in prima pagina. Il problema è che ci finisce per ragioni extracalcistiche. La signorina Kathryn Mayorga denuncia il portoghese al settimanale tedesco Der Spiegel per una violenza sessuale, avvenuta nove anni fa al Palms Resort di Las Vegas. Mayorga all’epoca dei fatti era un’aspirante modella che arrotondava facendo la p.r. nei locali più famosi della città.

Al Rain, posto per vip, incontra Cristiano Ronaldo, appena passato al Real dal Manchester. Qui i due flirtano un po’. La festa si sposta poi nella suite del portoghese, dove, a detta della ragazza, Cr7 si scatena e la violenta, costringendola ad avere un rapporto anale. Dopo un silenzio durato nove anni, suffragato da un accordo costato 375 000 dollari, la ragazza decide di uscire allo scoperto. Perché la vicenda viene in luce proprio ora? Perché la storia non è uscita quando Cr7 indossava la camiseta blanca?
Probabilmente la Mayorga ha preso coraggio sulla scia del movimento americano #MeToo o forse è stata convinta dal suo nuovo avvocato, o semplicemente è rimasta a corto di soldi. Non importa. L’importante è che i giornali di tutto il paese, ogni giorno, possano sbattere in prima pagina la foto di Cristiano Ronaldo, bollandolo come il peggior stupratore, dimenticandosi di dover osservare il principio della presunzione di non colpevolezza, contenuto in un documento “abbastanza importante”, chiamato Costituzione.
Perché succede tutto questo? Perché tutto questo accanimento contro la Juve? Addirittura i giornali tedeschi ritirano fuori una vicenda di nove anni fa.
Forse la Signora ha pestato i piedi alla persona sbagliata, una persona troppo potente da infastidire? Un nome su tutti potrebbe essere quello di Florentino Perez. Il n.1 blancos non ha gradito la partenza di Cr7 e sta facendo di tutto per punirlo. Sono solo teorie, certo. Però chi lo sa…
Arriva Report
Il ciclone non ha investito solo un semplice giocatore. Semplice si fa per dire. Infatti il programma Rai Report ha pensato bene di aumentare la pressione mediatica sul club torinese, promettendo di svelare, il 22 ottobre, retroscena clamorosi che coinvolgerebbero i dirigenti bianconeri sul presunto suicidio di Raffaello Bucci, ex dipendente della Juve.

Ed ecco di nuovo la Zebra su tutte le prime pagine dei rotocalchi, con i cervelloni, presunti esperti, che cominciano ad ingegnarsi per trovare un possibile collegamento fra il mancato rinnovo di Marotta ed il servizio di Report. Staremo a vedere cosa rivelerà il programma Rai su una vicenda già oggetto di ben due gradi di giudizio, dove, è bene precisare, non è stato condannato nessun tesserato bianconero.
Tutto finito? No.
Mazzia indagato
Come se non bastasse, pochi giorni fa, il Corriere di Torino ha accusato la Juve, citando un’inchiesta della procura su una presunta evasione fiscale, datata 2012. La faccenda è inerente a compensi che la societá bianconera ritiene di non dover versare, mentre Equitalia li considera dovuti. L’indagine ha a che fare con la valutazione della cosiddetta “library Juventus”, ovvero i diritti di utilizzazione economica dell’archivio storico delle immagini televisive della società. In altre parole si tratterebbe di un mancato versamento di imposte, non pagate per una compensazione. I titoloni dei giornali che gridano allo scandalo, sottolineando come Mazzia sia addirittura al vaglio degli inquirenti.

In realtà l’ex dirigente è stato indagato semplicemente perché, essendo a suo tempo a.d., ha firmato il bilancio. Solo per questo. È bene segnalare come l’avvocato della società, Luigi Chiappero, abbia subito preso posizione, ritenendo che l’operazione sia stata corretta e che dunque si tratti solo di illazioni infondate.
Come si ferma la Juve?
Dopo questa breve sintesi che mostra il temporale mediatico che si sta abbattendo sulla Juve, viene da porci una semplice domanda, di mourinhana memoria. “Perché“? Perché tutta questa ferocia? Sono episodi che casualmente convergono tutti nello stesso periodo di tempo, dando solo l’impressione di un feroce accanimento o c’è qualcosa sotto?
Magari, molto semplicemente la Juve non ha rivali in Italia, la sua superiorità è troppo evidente. Allora come si ferma? Si cerca di destabilizzare l’ambiente. Si prova a stopparla con altri metodi, poco ortodossi, come nel 2006, quando ci fu quel terremoto, chiamato Calciopoli che revocò lo scudetto ad una squadra capace di ottenere 91 punti.
Il terrore è che possa accadere un fenomeno simile. Una squadra messa alla gogna, mentre le altre trovavano il via libera e vincevano campionati fasulli.
È difficile oggi poter dare una risposta a questo interrogativo amletico, però il dubbio che ci sia qualcosa sotto resta. Come si suole dire: a pensar male si fa peccato, ma a volte ci si indovina.
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Roma-Dybala: tra rinnovo in sospeso e piste estere. Le ultime novità
Il rapporto tra Roma e Dybala resta complicato: l’argentino non è più centrale nel progetto di Gasperini. Tra rinnovo in sospeso e piste estere.
Il rapporto tra la Roma e Dybala resta complesso. Tra acciacchi fisici e scelte tecniche, l’argentino non sembra più una pedina centrale nel progetto di Gasperini, mentre l’incertezza legata al rinnovo contribuisce ad alimentare i dubbi sul suo futuro in giallorosso.
Le esclusioni dall’undici iniziale contro Napoli, Cagliari e Celtic parlano chiaro: al momento l’allenatore sembra orientato verso soluzioni diverse per il suo sistema offensivo, anche a costo di rinunciare al talento della Joya dall’inizio. Nonostante Gasperini abbia ribadito che Dybala è recuperato e in grado di giocare novanta minuti, l’idea è che possa risultare più incisivo a gara in corso.
A rendere il quadro ancora più incerto c’è la questione contrattuale. L’accordo in scadenza a giugno non è stato ancora rinnovato e, da febbraio, Dybala sarà libero di firmare con un altro club. Il Boca Juniors continua a corteggiarlo, senza escludere piste alternative come MLS o Saudi League. Per restare a Roma, però, servirà un ridimensionamento dell’ingaggio: una possibilità che il giocatore ha già detto di voler prendere in considerazione, anche per motivi familiari.
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Inter, Dumfries ancora ko: non è esclusa l’operazione
Dumfries continua ad avere problemi alla caviglia: l’Inter valuta il da farsi e tra le ipotesi non è esclusa l’operazione.
La situazione legata a Dumfries continua a tenere in apprensione l’Inter. L’esterno olandese avverte ancora dolore alla caviglia e, proprio per questo motivo, il club nerazzurro sta valutando con grande attenzione il percorso migliore da seguire per risolvere definitivamente il problema. In queste ore sono in corso una serie di consulti medici approfonditi, utili a chiarire l’entità dell’infortunio e i possibili tempi di recupero.
Secondo quanto filtra da Sky Sport, tra le opzioni al vaglio non è da escludere nemmeno l’ipotesi dell’intervento chirurgico, qualora venisse ritenuto necessario per permettere al giocatore di tornare al 100% della condizione fisica. Una decisione verrà presa solo dopo ulteriori valutazioni, con l’obiettivo di tutelare sia la salute del calciatore sia le esigenze sportive dell’Inter nel medio-lungo periodo.
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Lazio, Sarri: “Il rosso a Zaccagni mi è parso eccessivo”
Grandissima vittoria della Lazio contro il Parma al Tardini. Nonostante la doppia inferiorità numerica, la banda Sarri vince con un gol di Noslin al minuto 82.
Dopo la sconfitta contro il Milan e il pareggio contro il Bologna, torna a vincere la squadra biancoceleste in modo abbastanza clamoroso. La squadra di Sarri sbanca il Tardini con un gol di Noslin (82′), nonostante le espulsioni di Zaccagni (42′) e Basic (77′).
Per la partita di sabato prossimo contro la Cremonese, però, Sarri dovrà rinunciare a diversi giocatori. Oltre agli squalificati Zaccagni e Basic, Dele-Bashiru e Dia saranno impegnati in Coppa d’Africa con le loro rispettive Nazionali.
Lazio, le parole di Sarri

I TIFOSI DELLA LAZIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Mister, una vittoria di coraggio. A caldo la sensazione è che questo sia uno snodo fondamentale?
“Ci può dare entusiasmo, però io penso che i ragazzi abbiano trovato convinzione già da fine settembre. Sono tre mesi che questa squadra gioca bene. Se guardiamo la partita nel contesto la vittoria ci sta tutta”.
Ha raggiunto quota 200 punti con la Lazio, è una squadra Sarriana?
“E’ una squadra in crescita per mentalità, per come si allenano e come affrontano le partite. Io con questo gruppo mi diverto e l’ho detto in tempi non sospetti”.
Le era mai capitato di vincere una partita così?
“Mi sembra di aver vinto una volta in otto contro dieci”.
Complimenti, si vede una squadra di Sarri negli ultimi tempi. Mi ha sorpreso che non avete concesso spazio al Parma nei momenti di difficoltà:
“E’ l’aspetto più importante, perché già contro il Bologna non avevamo perso ordine. La doppia inferiorità era più complicata, dalla panchina sono entrati ragazzi adatti a questo tipo di situazioni, nei minuti finali era chiaro che sarebbero stati cross continui. Sono entrati ragazzi di gamba che hanno aiutato nelle ripartenze”.
Tante assenze a partire dalla prossima:
“Siamo purtroppo abituati a questo tipo di situazioni, se non ci saranno abbastanza partiremo in dieci”.
Si è discusso tanto dei rossi, cosa ne pensa?
“Siamo una delle squadre meno fallose del campionato. A me sembra un po’ troppo il rosso a Zaccagni, non lo prende male”.
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