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All Eyes On Me – il focus sul 21° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della ventunesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventunesimo turno: passa il City all’ultimo respiro, pari spettacolo tra United e Tottenham. Poker del Liverpool.

All Eyes On Me

BOURNEMOUTH 0-4 LIVERPOOL (49′, 93′ Nunez, 70′, 79′ D. Jota)

Il Liverpool non si ferma più. Terza vittoria consecutiva dopo i due pareggi interni con Manchester United ed Arsenal, la quinta se aggiungiamo il 2-1 nell’andata della semifinale di Coppa di Lega con il Fulham e lo 0-2 inflitto proprio ai Gunners in FA Cup.

I Reds espugnano anche il Vitality Stadium, bissando l’1-2 dello scorso 1 novembre in Coppa di Lega, peraltro grazie allo stesso protagonista di quel match: Darwin Nunez. Dopo aver deciso quella gara ed aver cestinato diverse opportunità da gol nelle ultime uscite l’uruguaiano si riscopre cecchino sbloccando una sfida fino a quel momento molto equilibrata, distintasi soprattutto nel primo tempo per le pochissime occasioni concesse da entrambe le difese.

Per scrivere lo 0-1 sul tabellino il 9 di Klopp finalizza con il piatto destro una combinazione sulla trequarti nata da Gakpo e rifinita da Diogo Jota. Proprio il portoghese si prende le luci della ribalta tra il 70′ ed il 79′ chiudendo la disputa prima con un destro secco sul primo palo e poi con un diagonale da centro area, propiziato dall’assist del 2003 Conor Bradley, schierato dal 1′ viste le contemporanee assenze di AlexanderArnold, Robertson e Tsimikas.

Il definitivo poker lo cala ancora Nunez spingendo in porta il cross di Gomez, portandosi a quota sette in classifica marcatori e siglando la seconda doppietta stagionale dopo quella decisiva di Newcastle alla terza giornata.

Il Liverpool tiene, dunque, a distanza le inseguitrici nonostante anche l’imponente defezione di Salah causa Coppa d’Africa. Il Bournemouth incassa, invece, la seconda sconfitta di fila dopo il 3-1 contro il Tottenham, trend parzialmente invertito dal 2-3 in rimonta imposto al QPR in FA Cup.

NEWCASTLE 2-3 MANCHESTER CITY (26′ B. Silva, 35′ Isak, 37′ Gordon, 74′ De Bruyne, 91′ Bobb)

Terzo successo di fila in campionato, il sesto in tutte le competizioni, per il Manchester City che rilancia con vigore la propria candidatura al titolo.

I campioni di tutto in carica danno continuità al loro momento positivo, corroborato anche dal 5-0 in FA Cup ai danni dell’Huddersfield dello scorso weekend, espugnando un campo sempre ostico come il St. James’ Park. Dopo il 3-3 in rimonta dello scorso campionato e l’1-0 incassato in Coppa di Lega i Citizens tornano a conquistare il bottino pieno nel Tyneside che permette loro di agganciare al secondo posto l’Aston Villa.

I ritmi della gara sono incessanti sin dalle primissime battute con il Newcastle che vede annullato il vantaggio firmato Longstaff complice il fuorigioco di partenza di Isak. Lo scontro tra il 36 bianconero ed Ederson proteso in uscita nell’occasione procura un infortunio alla spalla del portiere brasiliano, costretto ad uscire qualche minuto dopo, non prima, però, di concedere una ghiotta palla gol agli avversari regalando con i piedi il pallone a Gordon.

La risposta ospite non si fa attendere e arriva con la stoccata al volo da centro area di Bernardo Silva che non centra lo specchio, al contrario di quanto riesce a fare al 26′, minuto in cui il portoghese, al sesto acuto in campionato, si inventa un colpo di tacco visionario sul cross teso di Walker che sorprende Dubravka. La solidità difensiva degli Sky Blues, come sappiamo, non è più uno dei tratti maggiormente distintivi al contrario della precedente annata, così, complice un posizionamento errato che vede l’ultima linea praticamente all’altezza del centrocampo, i Magpies mettono a referto un terribile uno-due.

Al 35′ è Isak a capitalizzare la splendida apertura di Bruno Guimaraes che questa volta lo pesca sul filo del fuorigioco. Lo svedese taglia il traguardo della doppia cifra in questa Premier con un destro a giro sul secondo palo. Al 37′ arriva il sorpasso con una finalizzazione analoga a quella di Isak: a prendersi la scena è Anthony Gordon che conduce palla per una ventina di metri prima di sterzare sul destro e piazzarla sul palo lungo, mettendo fuori causa Ortega.

L’undici di Guardiola prende definitivamente in mano la gara nella ripresa prima sfiorando il pari con Julian Alvarez e Doku, e successivamente affidandosi al rientrante De Bruyne. Il figliol prodigo belga, tornato in campo nel match di FA Cup dopo quattro mesi di stop, entra al 69′, piazza il colpo del 2-2 con un destro chirurgico in buca d’angolo da fuori area al 74′ e al 91′ sforna un assist dei suoi trasformato nel gol partita dal 2003 Bobb, alla prima gioia in carriera in Premier League dopo aver già timbrato il cartellino nell’ultima uscita di Champions League contro la Stella Rossa.

In attesa dei recuperi di Haaland e Stones, previsti per fine mese, il Manchester City si stanzia a quota 43 punti. La formazione di Howe, invece, incassa il quarto ko consecutivo in Premier League, alternato solamente dal netto 0-3 rifilato al Sunderland nel derby di FA Cup, scivolando al decimo posto. Restano nella lista degli indisponibili Joelinton, PopeWilson e Barnes, ma sembra che qualcosa si sia inceppato nel percorso di crescita della squadra.

ARSENAL 5-0 CRYSTAL PALACE (11′ Gabriel, 37′ (aut.) Henderson, 59′ Trossard, 94′, 95′ Martinelli)

Match senza storia all’Emirates tra Arsenal e Crystal Palace. I Gunners rialzano la testa dopo i due ko consecutivi in altrettanti derby con West Ham e Fulham, a cui si aggiunge la sconfitta interna per mano del Liverpool in FA Cup. Eagles, invece, schiantate nonostante l’ardore mostrato e i diversi punti preziosi conquistati nelle ultime uscite.

L’undici di Arteta mette in discesa la gara già all’11’ con l’incornata di Gabriel, uscito poi a risultato acquisito per un risentimento muscolare, sul corner calciato da Rice: secondo acuto in campionato per il brasiliano dopo quello di Anfield. Il 6 di casa si rende protagonista anche in occasione del raddoppio scaturito ancora da un calcio d’angolo, questa volta battuto da Saka, propiziando il rocambolesco autogol di Henderson nuovamente con un colpo di testa.

La formazione di Hodgson senza Edouard ed Olise affida tutte le proprie chances di rientrare in partita ad Eze, ma i suoi due tentativi ad inizio ripresa vengono agevolmente sventati da Raya. Proprio dalle mani del portiere spagnolo nasce il contropiede del 3-0, rifinito da Gabriel Jesus e concretizzato da Trossard, a secco dallo scorso 11 novembre. Nel finale c’è spazio anche per la doppietta in un minuto di Martinelli, che ritrova il sorriso casalingo in casa dopo tre mesi, bravo a superare l’estremo difensore ospite con due gol fotocopia (destro piazzato sul secondo palo) grazie alle assistenze di Nketiah e Jorginho.

L’Arsenal aggancia, dunque, l’Aston Villa al secondo posto e tiene il passo del Manchester City, tornando al successo dopo un mese (ultima vittoria datata 17 dicembre contro il Brighton). Il Crystal Palace, invece, dopo aver perso di misura il replay di FA Cup con l’Everton, subisce il sorpasso in classifica del Brentford tornando ad incassare cinque gol in una singola sfida dopo tre anni (0-7 contro il Liverpool nel dicembre 2020).

EVERTON 0-0 ASTON VILLA

Partita bloccata e conseguente pareggio senza reti a Goodison Park tra due formazioni che comunque fino all’ultimo hanno tentato di portarla a casa.

Il primo sussulto del match arriva all’altezza del 20′ con protagonisti Bailey e Alex Moreno: sugli sviluppi di un corner corto il giamaicano serve all’indietro lo spagnolo che da fuori area trova la coordinazione e lo spiraglio giusto per punire Pickford. Il secondo timbro in campionato del terzino ex Betis viene, però, cancellato dal Var per una posizione irregolare di Bailey prima del suggerimento arretrato.

L’Aston Villa va nuovamente vicino al vantaggio ancora con il 31 che esalta i riflessi di Pickford con un destro sul primo palo, ma si espone eccessivamente alle ripartenze dell’Everton che cestina una colossale opportunità con CalvertLewin, reo di calciare sul piede di Martinez a tu per tu, e Garner sul cui tentativo si oppone in controtempo ancora “El Dibu”.

Nella ripresa c’è spazio per un paio di occasioni per parte: McGinn sfiora il palo con un minaccioso destro da fuori ed il tentativo a botta sicura di Cash viene murato dal miracoloso intervento in scivolata da Mykolenko per i Villans, mentre i Toffees ci vanno vicini con il mancino incrociato di Danjuma e vedono annullata la rete di Doucourè, partito oltre l’ultima linea sulla giocata profonda di Branthwaite.

Nel finale l’ultimo affondo è ancora dell’undici di Emery che accarezza solamente l’idea del vantaggio con la girata del subentrante Duran sul cross teso di Cash spentasi di un nulla sul fondo.

Frenano, dunque, i Villans, ancora orfani in difesa di Digne e Pau Torres in difesa, reduci da una sequela di prestazioni in calando che hanno fruttato due vittorie nelle ultime cinque uscite di campionato, tre nelle ultime sei se prendiamo in considerazione lo 0-1 in FA Cup con il Middlesbrough, tutte arrivate di misura e, per giunta, nei minuti finali. Secondo 0-0 consecutivo, invece, per l’Everton dopo quello in FA Cup con il Crystal Palace e primo punto conquistato dopo i tre ko nelle ultime tre di campionato con appena due gol all’attivo.

MANCHESTER UNITED 2-2 TOTTENHAM (3′ Hojlund, 19′ Richarlison, 40′ Rashford, 46′ Bentancur)

Due gol a testa, ribaltamenti di fronte, ampio coinvolgimento emotivo, esordi, ritorni al gol, tutto questo e anche molto altro è racchiuso in questo pareggio all’insegna della sfrontatezza.

Il match si apre con il secondo centro in campionato di Hojlund, bravo a sfruttare l’iniziativa personale di Rashford raccogliendo il pallone vagante scaraventandolo sotto la traversa con una bordata mancina. Il danese bissa, così, la rete del Boxing Day contro l’Aston Villa rispedendo parzialmente al mittente le critiche piovutegli addosso al termine dello 0-2 imposto al Wigan in FA Cup.

La risposta del Tottenham non si lascia attendere ed arriva puntuale al 19′ con la spizzata di Richarlison che trafigge Onana tramutando in gol il corner calciato da Pedro Porro. Il brasiliano graffia per la sesta volta negli ultimi sei match di campionato rendendo meno tangibile l’assenza di Son, partito per la Coppa d’Asia. Al posto del coreano c’è Timo Werner, appena arrivato in prestito dal Lipsia, al ritorno in Premier League un anno e mezzo dopo il termine della sua non esaltante parentesi al Chelsea. Il tedesco, schierato come ala sinistra, batte un colpo alla mezz’ora incrociando il mancino sul suggerimento profondo di Skipp, non riuscendo, però, ad inquadrare lo specchio.

La porta, invece, viene inquadrata eccome da Rashford al 40′: il 10, tornato in pianta stabile nell’undici titolare, dialoga con Hojlund nel cuore dell’area prima di lasciar partire un diagonale destro imprendibile per Vicario, stanziandosi a quota quattro nella classifica marcatori, ritrovando la rete casalinga che gli mancava dallo scorso 25 maggio.

Nella parte finale della prima frazione c’è ancora tempo per il clamoroso auto-palo di Udogie sul cross di Rashford e la traversa colpita di testa da Romero sull’angolo di Brennan Johnson.

Il 2-2 non tarda, comunque, ad arrivare: pronti e via, al rientro dagli spogliatoi gli Spurs piazzano il colpo del pari con Bentancur, a secco dal 12 novembre 2022, la cui transizione interna viene vista e premiata da Werner.

Alla rete del nuovo pareggio ospite si susseguono minuti in cui a prevalere è la stanchezza: la formazione di Postecoglu ci prova ancora con Richarlison, mentre i Red Devils vanno davvero vicini al 3-2 con due tentativi di McTominay spentisi a pochi centimetri dai legni. Negli ultimi minuti c’è spazio anche per l’esordio dell’altro acquisto del Tottenham Dragusin, appena arrivato dal Genoa, e per il rientro dopo quattro mesi di Lisandro Martinez.

Lo United muove la classifica ma continua nella sua ormai atavica discontinuità: la speranza è che i ristabiliti Martinez e, soprattutto, Casemiro possano dare nuova linfa. La squadra di Postecoglu, reduce da un periodo positivo impreziosito dall’1-0 griffato Pedro Porro in FA Cup al Burnley, invece, sarà chiamata ancora a stringere i denti considerate le assenze di Bissouma, Sarr e Son causa relative coppe continentali, e di Maddison, Davies e Lo Celso causa problemi fisici. In compenso il tecnico australiano può finalmente riabbracciare Van de Ven e spera che i due nuovi innesti arrivati dal mercato risultino più che utili.

SHEFFIELD UNITED 2-2 WEST HAM (28′ Cornet, 44′ Brereton Diaz, 79′ (rig.) Ward-Prowse, 99′ (rig.) McBurnie)

Periodo di magra per il West Ham che, dopo aver perso il replay di FA Cup per 1-0 contro il Bristol City, incappa in un rocambolesco pari contro il fanalino di coda Sheffield United.

Gli Hammers, orfani di Aguerd e Kudus partiti per la Coppa d’Africa, oltre che dello squalificato Benrahma e dell’infortunato Paquetà, affidano le proprie velleità offensive al solito Bowen, a Danny Ings ed al reintegrato Cornet. I primi due ci provano senza riuscirci nel primo quarto d’ora, il terzo ci riesce al primo tentativo scaraventando in porta con un potente collo mancino il tiro di Ings sporcato da una deviazione. L’ivoriano, alla prima da titolare in stagione, trova così il primo centro, che mancava dal 22 maggio 2022 quando indossava la maglia del Burnley, con la squadra londinese.

Nel prosieguo della prima frazione gli ospiti legittimano il vantaggio con altre due occasioni sprecate da Ings, ma le Blades proprio allo scadere trovano l’inaspettato 1-1 con Brereton Diaz, appena arrivato in prestito dal Villarreal, bravo a ribattere in gol la corta respinta di Areola sul colpo di testa di Osula.

Nella ripresa accade poco o nulla fino alla prossimità dell’80’, momento in cui Ings, decisamente il più attivo dei suoi, viene atterrato in area da Hamer. Il penalty viene trasformato centralmente da WardProwse, al quarto acuto in campionato. Nei sei minuti di recupero assegnati dal direttore di gara Michael, che si prospettavano piuttosto tranquilli considerata la gestione del West Ham, accade di tutto: al 93′ Brewster riceve un rosso diretto con l’ausilio del Var per un intervento killer su Emerson Palmieri, al 97′ Coufal ristabilisce la parità numerica incassando il doppio giallo per un intervento in ritardo su McAtee, e al 99′ Areola colpisce con un pugno, nel tentativo di uscita alta, McBurnie in area.

Il 9 di casa batte Fabianski, subentrato nel frattempo proprio ad Areola infortunatosi nel frangente, sale a quota quattro nella classifica marcatori e permette ai suoi di incamerare un punto molto importante che alimenta il lumicino di speranza in ottica salvezza. L’undici di Moyes resta, invece, al sesto posto, ma perde terreno dalla zona Champions.

BRIGHTON 0-0 WOLVERHAMPTON

Termina a sorpresa 0-0 il monday night di questo 21° turno spalmato su due weekend. Per il Brighton si tratta del secondo pareggio a reti bianche consecutivo in campionato dopo quello del London Stadium contro il West Ham, mentre per il Wolverhampton è il primo stagionale.

I Seagulls, dopo il successo per 2-4 al Britannia Stadium contro lo Stoke City in FA Cup nell’ultima gara disputata, affidano le loro velleità relizzative al tridente BuonanotteWelbeckJoao Pedro, vista la temporanea assenza di Mitoma partito per la Coppa d’Asia nonostante l’infortunio alla caviglia. Tra le fila dell’undici di De Zerbi ad andare più vicino al vantaggio nel primo tempo è, però, Gilmour che vede respinto sulla linea da Doyle il proprio tentativo aereo.

I Wolves, anche loro orfani di una pedina fondamentale come Hwang HeeChan per la stessa ragione di Mitoma, ritrovano dopo oltre due mesi la titolarità di Pedro Neto, e si nota. Proprio il portoghese, infatti, semina il panico in più frangenti nella difesa avversaria procurando a suoi tre palle gol non sfruttate a dovere sia per bravura del portiere di casa Steele sia per un eccesso di imprecisione. Nella ripresa, oltre al numero 7, si mette in luce anche Matheus Cunha, tra i protagonisti del 3-2 in FA Cup ai danni del Brentford, che dopo aver saltato Steele non riesce ad inquadrare la porta da posizione defilata.

Il Brighton prova a trovare la stoccata decisiva nel finale con il doppio tentativo di Joao Pedro vanificato, però, rispettivamente da Semedo e Kilman. Il punto che scaturisce da una gara non così vibrante come ci si sarebbe aspettati permette ai padroni di casa di restare al settimo posto a -3 dal West Ham, e alla formazione di O’Neil di agganciare il Newcastle in decima posizione.

CHELSEA 1-0 FULHAM (49’pt (rig.) Palmer)

Terza vittoria consecutiva di misura in campionato per il Chelsea che nel match tra reduci dalle sconfitte nell’andata delle semifinali di Coppa di Lega piega 1-0 il Fulham.

I Blues rialzano la testa dopo l’1-0 incassato a Middlesbrough e lo fanno contro i Cottagers, vittoriosi nell’ultimo turno di Premier contro l’Arsenal, ma piegati per 2-1 dal Liverpool in coppa. Pochettino, orfano di Nicolas Jackson partito per la Coppa d’Africa e nuovamente di Nkunku rimasto fuori anche nelle gare con Preston in FA Cup terminata 4-0 e Middlesbrough per un problema alla caviglia, affida l’intero peso dell’attacco a Broja, tornato al gol dopo tre mesi proprio contro il Preston.

Proprio dell’albanese è uno dei tentativi più pericolosi dalle parti di Leno nel primo tempo, poco dopo quello di Gallagher il cui destro dal limite termina sopra la traversa. L’occasione più ghiotta dei primi 45 minuti capita, però, sui piedi di Andreas Pereira che trova l’ottimo riflesso di Petrovic a sventare la sua conclusione ravvicinata a botta sicura sul cross basso di Robinson.

L’1-0, poi decisivo, arriva, infatti, a 45′ superato tramite un calcio di rigore causato dal fallo di Diop sul tentativo di dribbling di Sterling e trasformato da Palmer. L’ex Manchester City realizza il nono gol in campionato e fa cinque su cinque dal dischetto in stagione.

Nella ripresa sono poche le occasioni da annoverare. Ci provano gli ospiti al 72′ con Raul Jimenez, imbeccato da Andreas Pereira in area, il cui mancino viene respinto da Petrovic, mentre i padroni di casa legittimano il vantaggio con il palo colpito da Gallagher con un esterno destro al volo di pregevole fattura ed il mancino stretto di Madueke bloccato in due tempi da Leno.

Il Chelsea ottiene, dunque, il quarto successo interno consecutivo in campionato, scavalcando così il Newcastle ed affacciandosi per la prima volta in stagione nella parte sinistra della classifica. Il Fulham, invece, incassa la quarta sconfitta nelle ultime cinque di campionato, ripiombando nella negatività dopo essersi imposto di misura su Arsenal, come detto, e Rotherham in FA Cup.

BRENTFORD 3-2 NOTTINGHAM FOREST (3′ Danilo, 19′ Toney, 58′ Mee, 65′ Wood, 68′ Maupay)

Dopo cinque stop di fila e nel giorno del ritorno di Ivan Toney il Brentford torna a vincere, e lo fa contro un Nottingham duro a morire.

A sbloccare il match è proprio il Forest dopo appena tre giri d’orologio con il destro al volo di Danilo, in gol anche nel replay di FA Cup vinto per 2-3 in casa del Blackpool, coadiuvato da un tutt’altro che perfetto disimpegno della difesa di casa. L’1-1 arriva dopo sedici minuti e non poteva portare in dote un marcatore diverso: Ivan Toney, con la fascia di capitano al braccio, all’esordio stagionale dopo essere stato lontano dal campo per dieci mesi a causa della squalifica inflittagli per la questione scommesse, infila Turner con un calcio di punizione diretto dai venti metri, riprendendo da dove aveva terminato, considerate le venti reti messe a segno nella scorsa stagione.

Dal pareggio dei padroni di casa scaturisce una fase di stallo, prolungata anche dalla scarsa freddezza di LewisPotter da una parte e Mangala dall’altra, a più riprese vicini al sussulto. Fase interlocutoria interrotta al 58′ dal colpo di testa di Mee, secondo gol in campionato dopo quello al Luton, sul corner calciato da Jensen, ma ristabilita, quantomeno in termini di risultato, da un’altra girata aerea al 65′, questa volta di Wood, sul cross tagliato di HudsonOdoi. Il neozelandese regala il nuovo pari a suoi, dando continuità al suo splendido momento di forma: sesto centro nelle ultime sei gare complessive.

Il definitivo 3-2 viene fissato sul tabellone del Brentford Community Stadium dall’altro attaccante delle Bees, Neal Maupay, bravo ad addomesticare con il destro il cross di Roerslev e girarlo in porta con il mancino, mettendo a referto il terzo gol consecutivo, considerando i due arrivati nei due scontri ravvicinati di FA Cup con il Wolverhampton terminati 1-1 e 3-2 in favore dei Wolves.

L’undici di Frank conquista, dunque, tre punti vitali in ottica salvezza, conscio di aver riabbracciato il calciatore più qualitativamente dotato della rosa per distacco. Dopo due successi di fila cade, invece, la formazione di Espirito Santo, sempre a +4 dal terzultimo posto.

BURNLEY 1-1 LUTON (36′ Amdouni, 92′ Morris)

Termina in parità e tra le inevitabili polemiche lo scontro salvezza tra la penultima e la terzultima forza del campionato.

La prima frazione si apre con un’ottima combinazione nello stretto tra Amdouni e Gudmundsson che porta al tiro proprio l’islandese a cui si oppone Kaminski. La risposta del Luton è immediata e si concretizza in tre momenti diversi: prima il cross teso di Doughty non trova la correzione di Adebayo, poi Barkley esalta i riflessi di Trafford con un destro violento da fuori area ed infine Ogbene, tra i più attivi, vede murarsi un tentativo diagonale sempre dall’estremo difensore di casa.

Nel momento migliore degli ospiti, però, sono i padroni di casa a mettere la freccia. Non c’è Koleosho? Nessun problema, ci pensa ancora l’altro 2004, Odobert, a rendere proficua la ripartenza da corner avversario, saltando secco Mengi e servendo il rimorchio di Amdouni che fa quattro in campionato ma, soprattutto, scrive l’1-0 sul tabellino di Turf Moor.

Nella ripresa è il Burnley a legittimare il vantaggio piuttosto che il Luton a cercare con insistenza l’1-1. Il migliore per distacco risulta essere sempre Odobert che in due frangenti chiama all’intervento Kaminski, costringendolo agli straordinari per evitare il raddoppio al termine di due splendide iniziative personali.

Proprio quando il match sembrava incanalato sui giusti binari per l’undici di Kompany, arriva la doccia fredda: il traversone apparentemente innocuo di Doughty viene trasformato, di fatto, in assist da Adebayo che compie un’evidente ostruzione ai danni di Trafford proteso in uscita, permettendo a Morris, a secco dallo scorso 30 settembre, di insaccare di testa.

Il Var decide inspiegabilmente di non richiamare il direttore di gara Harrington e, dunque, l’1-1 diventa il risultato finale che fa restare tutto invariato in termini di classifica tra le due compagini.

L’undici di Edwards conquista, quindi, un punto preziosissimo riscattando, seppur parzialmente, il deludente 0-0 nel terzo turno di FA Cup contro il Bolton. Il Burnley, dal canto suo, resta a -4 dagli Hatters, confermando la buona impressione lasciata nell’1-0 incassato dal Tottenham in FA Cup.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

48 21 14 6 1 47:18 +29
2

Manchester City*

43 20 13 4 3 48:23 +25
3

Arsenal

43 21 13 4 4 42:20 +22
4

Aston Villa

43 21 13 4 4 43:27 +16
5

Tottenham

40 21 12 4 5 44:31 +13
6

West Ham

35 21 10 5 6 35:32 +3
7

Brighton

32 21 8 8 5 38:33 +5
8

Manchester United

32 21 10 2 9 24:29  -5
9  Chelsea 31 21 9 4 8 35:31 +4
10 Newcastle 29 21 9 2 10 41:32 +9
11 Wolverhampton 29 21 8 5 8 30:31 -1
12

Bournemouth*

25 20 7 4 9 28:39 -11
13

Fulham

24 21 7 3 11 28:36 -8
14

Brentford*

22 20 6 4 10 29:33 -4
15

Crystal Palace

21 21 5 6 10 22:34 -12
16

Nottingham Forest

20 21 5 5 11 26:38 -12
17

Everton

17 21 8 3 10 24:28 -4
18

Luton Town*

16 20 4 4 12 24:38 -14
19

Burnley

12 21 3 3 15 21:42 -21
20

Sheffield United

10 21 2 4 15 17:51 -34

– Everton 10 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Martedì 30 gennaio

Nottingham Forest 20:30 Arsenal

Luton 20:45 Brighton

Fulham 20:45 Everton

Crystal Palace 21:00 Sheffield United

Aston Villa 21:15 Newcastle

Mercoledì 31 gennaio

Manchester City 20:30 Burnley

Tottenham 20:30 Brentford

Liverpool 21:15 Chelsea

Giovedì 1 febbraio

West Ham 20:30 Bournemouth

Wolverhampton 21:15 Manchester United

 

Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 36° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentaseiesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentaseiesimo turno: Arsenal sul velluto, cinquina City. Scatto salvezza del Forest.

All Eyes On Me

ARSENAL 3-0 BOURNEMOUTH (45′ (rig.) Saka, 70′ Trossard, 97′ Rice)

Gara senza storia all’Emirates dove l’Arsenal si sbarazza facilmente dell’insidioso, quantomeno sulla carta, Bournemouth, reduce da due successi di fila senza incassare reti.

I Gunners, invece, allungano la loro striscia di successi a quota quattro con annesso terzo clean sheet, incrementando ulteriormente la differenza reti, primo parametro da prendere in considerazione in caso di arrivo a pari punti con il Manchester City al termine del campionato. Il dominio dell’undici di Arteta appare evidente sin dalle prime battute, con Travers costretto a superarsi in un paio di occasioni, ma poi principale responsabile dell’assegnazione del calcio di rigore che sblocca il match per un fallo ai danni di Havertz lanciato a rete. Penalty poi trasformato da Saka che fa sei su sei dal dischetto e sedici nel torneo.

Nella ripresa ci pensano Trossard, al terzo centro nelle ultime quattro, e Rice, migliore in campo e a secco dallo scorso 9 marzo, a chiudere definitivamente i giochi tra il 70′ ed il 97′, assicurando all’Arsenal la ventiseiesima vittoria su trentasei match disputati che coincide con il mantenimento della prima posizione in classifica.

Nel prossimo turno i londinesi voleranno ad Old Trafford, mentre le Cherries, al nono ko esterno sui quattordici totali, dicono ufficialmente addio alle proprie chances europee.

MANCHESTER CITY 5-1 WOLVERHAMPTON (12′ (rig.), 35′, 48’pt (rig.), 54′ Haaland, 53′ Hwang Hee-Chan, 85′ J. Alvarez)

Il Manchester City risponde al tris dell’Arsenal con una sonora cinquina rifilata al Wolverhampton, vendicando il 2-1 dell’andata. Fa festa ancora Guardiola che ottiene la vittoria numero 222 in 301 gare da manager dei Citizens in Premier League, nessuno come lui.

Il tecnico spagnolo può ulteriormente sorridere perché sembra poter tornare a contare sulla miglior versione di Haaland, assoluto protagonista del match. Il norvegese cala il suo primo poker in carriera in campionato, dopo le cinque reti siglate in una singola partita contro il Lipsia nella scorsa Champions League ed il Luton nell’attuale FA Cup, con due rigori nel primo tempo, uno splendido stacco aereo sul cross di Rodri sempre nella prima frazione, ed un altrettanto meraviglioso sinistro a giro all’ingresso dell’area di rigore nella ripresa. Con queste quattro marcature l’ex Borussia Dortmund si porta a quota venticinque in classifica marcatori, allungando a più quattro sull’inseguitore più prossimo Palmer.

Gli altri due sussulti della gara portano la firma di Hwang HeeChan, bravo a sfruttare l’incertezza in uscita di Ederson, e di Julian Alvarez che raggiunge la doppia cifra realizzativa in campionato. Nella prossima giornata gli Sky Blues, ancora padroni del loro destino, faranno visita al Fulham, mentre i Wolves, al terzo stop nelle ultime quattro, ospiteranno il Crystal Palace.

LIVERPOOL 4-2 TOTTENHAM (16′ Salah, 45′ Robertson, 50′ Gakpo, 59′ Elliott, 72′ Richarlison, 77′ Son)

Dopo un aprile piuttosto cupo che ha visto sfumare sia l’obiettivo Europa League che il primo posto in campionato il Liverpool torna a sorridere con un pirotecnico 4-2 rifilato al Tottenham ad Anfield.

I Reds dominano letteralmente i primi sessanta minuti di gioco producendo un enorme quantità di occasioni concretizzandone quattro. A sbloccare il punteggio ci pensa il solito Salah, che torna a segnare su azione in campionato dopo più di un mese, bravo a finalizzare di testa l’assist di Gakpo, mentre il raddoppio è ad opera di Robertson, secondo centro consecutivo, che raccoglie la corta respinta di Vicario sul tentativo ravvicinato dell’attaccante egiziano.

Tra il 50′ ed il 59′ arrivano altri due gol: Gakpo mangia in testa a Romero sul cross di Elliott e fa 3-0, il classe 2003, invece, smarcato ancora da Salah, si inventa un pregevole mancino dalla distanza che si infila all’incrocio dei pali. Con questo assist l’ex Roma diventa il primo calciatore nella storia della Premier a mettere a referto una doppia-doppia in termini di gol ed assist per tre stagioni consecutive.

La reazione d’orgoglio degli Spurs si concretizza negli ultimi venti minuti con Richarlison, che ritrova la rete dopo due mesi, ed il solito Son, che nel finale rischia seriamente di riaprirla sfiorando il 4-3.

La formazione di Klopp blinda, così, il terzo posto prima della trasferta al Villa Park, mentre i ragazzi di Postecoglou, al quarto ko consecutivo, vedono allontanarsi sempre di più l’obiettivo Champions League.

BRIGHTON 1-0 ASTON VILLA (87′ Joao Pedro)

Il Brighton centra un successo che mancava dal 10 marzo in campionato contro il Nottingham, anche in quel caso per 1-0, superando meritatamente un Aston Villa visibilmente scosso dal 2-4 incassato nell’andata delle semifinali di Conference League per mano dell’Olympiacos.

I Seagulls tambureggiano già dai primi minuti con un Adingra davvero incontenibile che prima impensierisce Olsen, e poi smarca Gross a tu per tu con il portiere svedese che riesce ad ipnotizzarlo, ma la stoccata vincente sembra mancare, come troppe volte è capitato in questa stagione.

Stoccata che sembra arrivare a metà ripresa proprio con il centrocampista tedesco che vede, però, annullata la propria rete per un millimetrico fuorigioco sul cross teso di Joao Pedro. Discorso analogo per quanto riguarda il capitano dei Villans McGinn, reo di trovarsi di poco oltre rispetto a Dunk sul tocco di Bailey.

Alla fine l’undici di De Zerbi riesce a passare con il rigore provocato da un fallo di Konsa sull’imprendibile Adingra e ribadito in porta da Joao Pedro, a secco dal 3 febbraio anche per via dell’infortunio patito, dopo la prima respinta di Olsen.

I tre punti, probabilmente, non serviranno al Brighton per tornare in Europa, ma rappresentano comunque una boccata d’ossigeno considerando anche gli ultimi impegni da affrontare con Newcastle, Chelsea e Manchester United. La sconfitta non complica più di tanto, invece, la situazione di classifica della squadra di Emery, ancora a +7 con una partita in più sul quinto posto, a cui basterà una vittoria nelle ultime due per tornare a competere nella più importante competizione continentale.

BURNLEY 1-4 NEWCASTLE (19′ Wilson, 35′ Longstaff, 40′ B. Guimaraes, 55′ Isak, 86′ O’Shea)

Quarto successo nelle ultime cinque con annessi quattordici gol all’attivo per il Newcastle che si conferma il quarto attacco del campionato e rafforza il proprio status di contendente all’Europa.

Tutto troppo facile a Turf Moor per i Magpies che, nonostante concedano una buona opportunità a Bruun Larsen in apertura, chiudono i giochi già nel primo tempo. Apre le danze il tap-in di Wilson che ribadisce in porta la corta respinta di Muric sul destro di Isak, prosegue Longstaff, settimo centro stagionale, che tramuta in gol il cross arretrato di Murphy e sublima il tutto Bruno Guimaraes, terzo acuto nelle ultime cinque, bravo a piazzare sul primo palo l’assist di Gordon.

Ad inizio ripresa, dopo un calcio di rigore fallito, arriva anche lo 0-4 di Isak che si porta a quota venti in classifica marcatori, insidiando il secondo posto occupato da Palmer. L’1-4 di O’Shea nel finale serve solo per le statistiche.

Il Burnley, infatti, vede ampliarsi a cinque punti il distacco dal quartultimo posto e, di conseguenza, incombere su di sé lo spettro della retrocessione, mentre i ragazzi di Howe scopriranno il loro futuro tra due settimane.

CHELSEA 5-0 WEST HAM (15′ Palmer, 30′ Gallagher, 36′ Madueke, 48′, 80′ Jackson)

Il Chelsea vuole crederci fino in fondo: dopo aver sconfitto il Tottenham nella gara di recupero di giovedì la squadra di Pochettino vince, anzi stravince, un altro derby, questa volta contro il West Ham.

Incontenibili i Blues, guidati dal solito Cole Palmer che sblocca il risultato con un piattone mancino potente e preciso da centro area imprendibile per Areola, toccando quota ventuno gol in campionato, e da capitan Gallagher, tre centri e due assist nell’ultimo mese, che lascia impietrito il portiere francese con un ammirevole destro al volo con palla a scendere.

Madueke, anche per lui tre reti nell’ultimo mese, chiude i giochi già al 36′ correggendo in porta l’incornata di Thiago Silva sul corner calciato da Mudryk. Nel secondo tempo trova la gloria anche Nicolas Jackson, a cui la  marcatura doppia gli mancava dalla tripletta al Tottenham dello scorso 6 novembre, che porta le segnature dei padroni di casa a cinque e le proprie a tredici. Per il West Ham ci prova solamente Bowen, costretto ad arrendersi alla sfortuna considerate le tre traverse colpite.

Finale di campionato che si preannuncia incandescente per i blu di Londra, al contrario degli Hammers, le cui vittorie nel 2024 in campionato restano sempre tre a fronte dei diciassette match disputati, i cui gol incassati sono arrivati ad essere addirittura settanta e la cui separazione da Moyes a fine stagione appare inevitabile.

CRYSTAL PALACE 4-0 MANCHESTER UNITED (12′, 66′ Olise, 40′ Mateta, 58′ Mitchell)

Clamoroso e roboante 4-0 a Selhurst Park del Crystal Palace ai danni di un Manchester United praticamente mai sceso in campo.

Il monday night del 36° turno consacra il talento di Michael Olise che con due gol, uno più bello dell’altro, si conferma l’assoluta stella delle Eagles, oltre che un calciatore destinato a palcoscenici decisamente importanti. Sono nove i centri in campionato in appena diciassette presenze (causa infortunio) per il classe 2001 che già in estate potrebbe approdare in un top team.

Ad arrotondare il risultato ci pensano Mitchell, bravo a sfruttare una palla vagante da piazzato, e Mateta, alla quinta rete nelle ultime quattro, che si inventa un coast to coast figlio del suo grande periodo di forma.

La squadra di Ten Hag si fa viva dalle parti di Henderson solamente al quarto d’ora della ripresa con la rete annullata per fuorigioco a Casemiro, davvero troppo poco per una squadra in lotta per un posto in Europa, ora scivolata addirittura in ottava posizione.

Quarto successo nelle ultime cinque per i ragazzi di Glasner che stanno chiudendo alla grande la stagione, mentre per i Red Devils si fa sempre più dura.

BRENTFORD 0-0 FULHAM

Partita avara di emozioni al Brentford Community Stadium tra Brentford e Fulham, due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato.

Nell’altro derby di Londra di giornata le occasioni si condensano quasi tutte nel primo tempo, una per parte: prima Iwobi calcia di poco alto dal limite dell’area e poi Mbeumo colpisce la traversa sugli sviluppi di un’interessante ripartenza da lui condotta. Nella ripresa c’è spazio solamente per la buona opportunità sciupata da posizione favorevole da Raul Jimenez che non riesce a trovare il proprio primo gol nel 2024.

Quarto pareggio nelle ultime sette per le Bees, dunque, mentre è il secondo consecutivo per i Cottagers che restano in tredicesima posizione.

LUTON 1-1 EVERTON (24′ (rig.) Calvert-Lewin, 31′ Adebayo)

Termina in pareggio la gara di apertura della 36° giornata a Kenilworth Road tra Luton ed Everton.

I Toffees partono meglio creando i presupposti per il vantaggio già nei primi dieci minuti di gara con McNeil e Garner poco lucidi nei pressi della porta avversaria. Vantaggio che si concretizza al 24′ con il rigore assegnato dopo revisione al Var da Robinson per una vistosa trattenuta di Mengi ai danni di Branthwaite e trasformato da CalvertLewin, al quarto centro nelle ultime cinque.

Gli Hatters riescono a reagire immediatamente ed a pervenire al pareggio dopo appena sette minuti con il rientrante Adebayo, assente dal 10 febbraio, che addomestica di petto lo spiovente di Sambi Lokonga e scarica in porta un mancino che non lascia scampo a Pickford.

Nella ripresa la squadra di Edwards ci prova, specie nel recupero, prima con Berry e poi con l’ex di turno Barkley, ma anche per via di un pizzico di sfortuna non riesce a portare a casa l’intera posta.

Con questo pari il Luton resta in vita, ma la distanza dal Nottingham quartultimo è ora di tre punti e la salvezza si fa sempre più complicata, mentre l’Everton, assicuratosi già un posto nel prossimo campionato, ottiene il quarto risultato utile consecutivo.

SHEFFIELD UNITED 1-3 NOTTINGHAM FOREST (17′ (rig.) Brereton Diaz, 27′, 65′ Hudson-Odoi, 51′ Yates)

Vittoria di capitale importanza, la prima fuori casa nel 2024, per il Nottingham Forest sul campo del già retrocesso Sheffield United che vale l’allungo a +3 sulla zona rossa.

Le Blades passano al 17′ con il rigore guadagnato e trasformato da Brereton Diaz, ma la squadra di Espirito Santo risponde dopo appena dieci minuti con un favoloso gol di HudsonOdoi che butta giù la porta con un interno destro da fuori area imprendibile per Foderingham.

Il Forest la vince nella ripresa grazie alla prima rete in carriera di Yates in Premier League e al secondo acuto di giornata di HudsonOdoi alla prima doppietta in carriera nel massimo campionato inglese che assicura ai suoi un buon margine di vantaggio sul Luton a due giornate dal termine.

Il Nottingham sarà chiamato a sfruttare questo vantaggio contro Chelsea e Burnley.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

83 36 26 5 5 88:28 +60
2 Manchester City* 82 35 25 7 3 87:33 +54
3

Liverpool

78 36 23 9 4 81:38 +43
4

Aston Villa

67 36 20 7 9 73:53 +20
5

Tottenham*

60 35 18 6 11 69:58 +11
6

Newcastle*

56 35 17 5 13 78:56 +22
7

Chelsea*

54 35 15 9 11 70:59 +11
8

Manchester United*

54 35 16 6 13 52:55  -3
9 West Ham 49 36 13 10 13 56:70 -14
10 Bournemouth 48 36 13 9 14 52:63 -11
11 Brighton* 47 35 12 11 12 53:57 -4
12

Wolverhampton

46 36 13 7 16 49:60 -11
13

Fulham

44 36 12 8 16 51:55 -4
14

Crystal Palace

43 36 11 10 15 49:57 -8
15

Everton

37 36 12 9 15 38:49 -11
16

Brentford

36 36 9 9 18 52:60 -8
17

Nottingham Forest

29 36 8 9 19 45:63 -18
18

Luton Town

26 36 6 8 22 49:78 -29
19

Burnley

24 36 5 9 22 39:74 -35
20

Sheffield United

16 36 3 7 26 35:100 -65

– Everton 8 punti di penalizzazione

– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 11 maggio

Fulham 13:30 Manchester City

Everton 16:00 Sheffield United

West Ham 16:00 Luton

Bournemouth 16:00 Brentford

Wolverhampton 16:00 Crystal Palace

Tottenham 16:00 Burnley

Newcastle 16:00 Brighton

Nottingham Forest 18:30 Chelsea

Domenica 12 maggio

Manchester United 17:30 Arsenal

Lunedì 13 maggio

Aston Villa 21:00 Liverpool

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Premier League

Manchester United, si riparte da Hojlund per il futuro

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Premier League, Hojlund ai tempi dell'Atalanta

Il Manchester United lavora sodo per tornare sul tetto d’Europa

Chi non ricorda i tempi della squadra guidata da un certo Sir Alex? I campioni che hanno calcato l’Old Trafford sono molti ma nell’era post-Ferguson qualcosa sembra essersi interrotto. Dopo i ventisette anni d’amore l’erede fu David Moyes che, però, durò molto poco nonostante la Supercoppa vinta. Dal 2013 sono solo sei i trofei conquistati dai Red Devils, pochi per un club glorioso come questo. La finale contro i cugini del Manchester City può dare la svolta e può aprire una piccola speranza in ottica futura. In estate è stato acquistato Rasmus Hojlund per 74 milioni di euro.

L’attaccante nato a Copenaghen si è inserito molto bene nella squadra inglese riuscendo a non sentire più di tanto l’impatto con la Premier League. Il contratto scade nel 2028 ma è inserita una clausola di opzione per il rinnovo fino al 2029. In trentotto partite ha segnato 14 gol e dispensato 2 assist, il tutto a 21 anni. Il Manchester United ripartirà proprio da lui con la consapevolezza di aver preso un ipotetico crack per il futuro, con la speranza di tornare sul tetto d’Inghilterra – prima – e d’Europa per tornare ad essere grandi come un tempo.

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Premier League

Lopetegui, niente Milan: è fatta con il West Ham

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Milan, opzione Lopetegui

Julen Lopetegui, stando a quanto riportato oltremanica, avrebbe trovato l’accordo con il West Ham per la prossima stagione.

Lopetegui al West Ham: i dettagli

Julen Lopetegui è pronto a tornare in Inghilterra dopo la fugace esperienza semestrale al Wolverhampton.

E’ infatti di oggi la notizia secondo la quale il tecnico spagnolo avrebbe trovato un accordo per allenare il West Ham nella prossima stagione. Gli hammers saluteranno David Moyes (il cui contratto scadrà il prossimo 30 Giugno) a fine stagione e si sta muovendo oramai da settimane per individuare il profilo del suo successore.

Negli scorsi giorni sembrava fatta per l’arrivo di Ruben Amorim, con tanto di viaggio oltremanica documentato del tecnico portoghese, ma la possibilità di arrivare a un allenatore pluridecorato come l’ex-Real Madrid era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

L’ostacolo principale nella trattativa che avrebbe dovuto portare l’attuale tecnico dello Sporting Lisbona a Londra sarebbe la presenza nel suo contratto di una clausola rescissoria da 15 milioni di euro.

Troppi per il West Ham, che (come confermato anche da Fabrizio Romano) avrebbe virato su profilo libero da oneri contrattuali. Lopetegui era stato accostato con forza anche al Milan, ma i dubbi in seno alla dirigenza e una protesta incomprensibile da parte della tifoseria hanno spinto il Diavolo a fare un brusco passo indietro.

Amorim, all’indomani del campionato vinto, ha fatto sapere che rimarrà il tecnico dei lusitani anche nella prossima stagione per giocare la Champions League. Invece, per quanto concerne la panchina dei rossoneri, nelle ultime ore è balzato in pole l’ex-Roma Paulo Fonseca: conteso anche dal Marsiglia.

Lopetegui

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