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Nazionale Azzurra, Verratti investe sul Metaverso
Il centrocampista della Nazionale Marco Verratti è il primo calciatore italiano a investire sul nuovo ambizioso progetto di Mark Zuckerberg, il Metaverso.
Indice
Un innovativo concetto di Web
Già il 28 ottobre 2021, il fondatore di Facebook aveva annunciato il renaming di Facebook in “Meta“, che in greco significa “oltre”.
Contestualmente al nuovo nome, ha lanciato un concetto innovativo di Internet: quello del Metaverso, un ambiente interattivo nel quale non ci sono distinzioni fra realtà e virtualità.
Il Metaverso non è una novità assoluta: il nome (e l’idea) vengono dal libro di fantascienza cyberpunk Snow Crash di Neal Stephenson, pubblicato nel 1992.
L’esempio di Second Life
Inoltre il Metaverso segue le orme di Second Life, nato nel 2003 come universo virtuale popolato da avatar, che potevano incontrarsi sulla piattaforma, partecipare a eventi, scattare foto, scambiare beni e servizi.
E anche soldi, grazie al Linden Dollar, valuta “locale” virtuale convertibile in dollari e in euro.
Il progetto di Second Life esiste ancora, ma dopo aver avuto un picco di utenti nel 2013, è progressivamente caduto nel dimenticatoio fino a diventare un fenomeno per pochi nostalgici. Che ora, grazie al Metaverso, potrebbe risorgere.
Al momento, l’universo virtuale made in Zuckerberg è in difficoltà: ha registrato un calo dell’utile trimestrale dell’8%, corrispondente a una perdita di oltre 10 miliardi di dollari.
Investire nel Metaverso
Gli investimenti a lungo termine sul progetto, tuttavia, hanno ottime prospettive: Bloomberg Intelligence parla di un valore complessivo di 800 miliardi di dollari entro il 2024.
Così il progetto del Metaverso attira molto interesse da parte di molte entità: aziende, personaggi pubblici e città (come Seoul, la prima città ad annunciare l’intenzione di sbarcare sul nuovo universo virtuale).
L’ultimo investimento di Verratti
Il primo calciatore a investire sul Metaverso è proprio Marco Verratti, che ha appena acquistato un’isola virtuale spendendo NFT (Non-Fungible Token), la valuta virtuale più popolare del momento, il cui uso nel 2021 è aumentato di oltre l’11.000%.
Verratti si è servito dell’intermediazione di Acta Fintech, attraverso cui ha acquistato una delle venticinque “Exclusible Private Islands” messe in vendita su The Sandbox dal marketplace Exclusible. In due settimane, sono andate esaurite.
Tra gli altri acquirenti di isole sul Metaverso spiccano sportivi ed ex sportivi, modelle e società: il giocatore del Bayern Kingsley Coman, l’ex tennista Ana Ivanovic, il tennista Stanislas Wawrinka, l’imprenditore Basel Dan Holzmann, l’ ex “angelo” di Victoria’s Secret Sara Sampaio, la società di brokeraggio eToro.
Due cuori, un’isola
Sull’isola, Verratti non ci “andrebbe” da solo. Infatti ha dichiarato: “Sull’isola andrei con mia moglie (Jessica Aidi, ndr), tutto questo è per lei. Poi per amici e fan ci sarà la possibilità di visitare l’isola e acquistare appartamenti“.
Come sarà l’isola di Marco Verratti? Lui non ha voluto svelare dettagli in merito, ma annuncia che “chiaramente ci sarà anche uno stadio“.
I compagni di Verratti
Parlando dei suoi compagni del Paris Saint Germain, Verratti dice che “molti di loro ora vogliono partecipare. Con Neymar e Paredes abbiamo già fatto esperienze simili, acquistando per esempio una Bored Ape”.
Siamo certi che il Metaverso avrà presto nuovi inquilini con la passione per il pallone.
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eFootball™: è iniziata la qualificazione per l’Arsenal
eFootball™: il 25 marzo sono iniziate le competizioni per il club inglese. Quattro round per decidere chi si qualificherà alla finale del 4 maggio.
Oggi si sta disputando la finale del Bayern, che ha visto fronteggiarsi 4 players di console e 4 di mobile.
Mentre è iniziata lunedì quella per l’Arsenal. Ecco il calendario.
Indice
Le qualificazioni online
Chi rappresenterà “I Gunners”?
Il primo round, iniziato il 25 marzo, è tutt’ora in corso.
Il secondo si svolgerà dal 1 al 4 aprile. Il terzo sarà dal 5 al 7 aprile.
L’ultima fase di qualificazione online si svolgerà il 20 aprile tramite la modalità torneo.
Finale il 4 maggio.
Gli altri club
Decretati un mese fa i gamers che rappresenteranno il Barcellona alle finali mondiali di Tokyo in estate.
Saranno l’americano LaCasAA su piattaforme mobile, e il brasiliano FuTeFacil su console.
Verso la finale, il 3 aprile, anche l’Inter.
I Canali ufficiali dell’evento eFootball™:
Website: konami.com/efootball
Youtube: youtube.com/PlayeFootball
Instagram: instagram.com/efootball
Twitter: twitter.com/play_eFootball
Facebook: facebook.com/playeFootball
Media
Ultras Juventus, messaggio profondo e incisivo
Gli ultras della Juventus sono pronti a sostenere la squadra fino alla fine della stagione, senza contestazioni, ma con una condizione chiara.
Ultras dei 7 Gruppi annunciano sostegno alla Juventus
Nel cuore di Torino, di fronte alla maestosità dell’Allianz Stadium e agli occhi vigili della Continassa, quartier generale della Juventus, si è verificato un momento di comunione straordinaria tra la squadra e i suoi tifosi più appassionati. Gli Ultras della Juventus hanno dato vita a un gesto che ha fatto eco nell’animo di molti: uno striscione, imponente e carico di significato, è stato srotolato con orgoglio e determinazione.
La frase incisa su questo striscione è stata una dichiarazione di intenti, una promessa di sostegno eterno: “Ciò che facciamo in vita riecheggia nell’eternità. Forza Juve, noi siamo la Serie A”. Questo potente messaggio è stato firmato dagli “Ultras Juve“, una firma che porta con sé un senso di autenticità e appartenenza profonda.
La citazione, tratta dal celebre film “Il Gladiatore”, non è stata scelta a caso. Evoca un senso di grandezza e immortalità, suggerendo che le azioni compiute durante la vita lasciano un’impronta indelebile nella storia. È un richiamo alla grandezza della Juventus, una squadra che ha scritto pagine di gloria nel panorama calcistico nazionale e internazionale, e che continuerà a farlo per sempre.
Ma il messaggio va oltre la semplice glorificazione del passato. Con la frase “Forza Juve, noi siamo la Serie A”, gli ultras ribadiscono il loro impegno totale verso la squadra e la competizione stessa. Essi si identificano con la Serie A, la massima espressione del calcio italiano, e considerano la Juventus come il suo cuore pulsante, il fulcro intorno al quale ruota tutto il mondo calcistico nazionale.
Questo gesto non è solo un atto di tifo, ma una testimonianza della profonda relazione che lega la squadra ai suoi tifosi più accesi. In un’epoca in cui il calcio è spesso dominato da polemiche e controversie, gli ultras della Juventus offrono un esempio di passione e dedizione.
Oltre al suo impatto emotivo, questo striscione rappresenta anche un richiamo alla responsabilità che la Juventus ha nei confronti dei suoi tifosi. È un impegno a dare sempre il massimo sul campo, a lottare per ogni pallone e a perseguire la gloria con determinazione e spirito di squadra.
In conclusione, lo striscione “Ciò che facciamo in vita riecheggia nell’eternità. Forza Juve, noi siamo la Serie A”, rimarrà come un simbolo tangibile della passione e della dedizione che caratterizzano il rapporto tra la Juventus e i suoi tifosi. E mentre la stagione calcistica continua il suo corso, questo messaggio continuerà a risuonare nell’anima di tutti coloro che amano e sostengono la Vecchia Signora.
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Juan Jesus, lo sfogo dell’agente: “Ricostruzioni fantasiose e offensive. Ecco come stanno le cose…”
Roberto Calenda, agente di Juan Jesus, si è sfogato su Twitter per la nota vicenda che ha visto coinvolti e il suo assistito e Acerbi.
Juan Jesus, il messaggio social di Calenda
In maniera particolare, il procuratore del brasiliano si è soffermato su un articolo recentemente pubblicato su “La Gazzetta dello Sport“, a firma di Elisabetta Esposito, ritenute da Roberto Calenda “fantasiose, se non addirittura offensive“.
Non è la prima volta quest’anno che la Gazzetta strumentalizza i fatti in modo tale da piegarli alla propria linea editoriale. Era già successo con il naufragio della trattativa fra Sensi e il Leicester, con l’articolo di Andrea Ramazzotti, che aveva fatto molto scalpore in Inghilterra e di cui vi ho parlato qui su CalcioStyle.
Di seguito, la versione integrale delle dichiarazioni di Calenda:
❝Ho sentito e letto varie ricostruzioni molto discutibili sui media riguardo gli ultimi sviluppi della vicenda Juan Jesus – Acerbi.
In particolare nell’articolo a firma della giornalista Elisabetta Esposito, pubblicato sulla Gazzetta dello Sport, sono contenute gravi inesattezze e deduzioni fantasiose e, per certi versi, offensive.
Voglio, quindi, precisare quanto segue a tutela della reputazione mia e di Juan a cui ho cercato di dare tutto il supporto in questi giorni così difficili:
- Juan Jesus si è presentato all’audizione senza avvocato perché essendo teste/persona offesa non è prevista la presenza di alcun legale: lo stesso Ufficio che lo aveva convocato aveva precisato questo aspetto. Non ci siamo dimenticati dell’avvocato: abbiamo seguito le regole. Basta conoscerle;
- Juan Jesus ha dato il suo contributo alle investigazioni, raccontando quanto successo e depositando anche un filmato, senza doversi affannare a “cercare” (ex post?) un compagno che potesse “confermare” quello che è chiaramente accaduto;
- Posso rassicurare tutti, e in particolare la dott.ssa Esposito, che Juan Jesus capisce perfettamente l’italiano, sa leggere un verbale di dichiarazioni e non è un ingenuo né uno sprovveduto come viene dipinto nell’articolo, con accenti che, sinceramente, sembrano figli di stereotipi (per non dire altro) duri a morire e che non fanno onore al più importante quotidiano sportivo italiano;
- Mi sarei piuttosto chiesto perché mai sia stata necessaria ad Acerbi una fitta preparazione di una settimana per “studiare la migliore strategia difensiva” se era così evidente l’assenza della discriminazione?
- Mi sarei piuttosto interrogato su quali “prove” abbia portato Acerbi oltre alla sua interpretazione delle parole rivolte a Juan Jesus, … ma non faccio il giornalista e, quindi, non so spiegarmi perché queste semplici domande non siano state neppure affrontate. Ancora una volta siamo di fronte al tentativo di non guardare il problema, fermandosi a considerazioni para-giuridiche maldestre e che non aiutano a capire. Peccato!❞
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