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Sudakov: “Vi spiego perchè non ho lasciato lo Shakhtar”

Il trequartista ucraino, Georgiy Sudakov, ha svelato a Cronache di Spogliatoio i perchè delle trattative sfumate con Juventus e Napoli.
Il 22enne centrocampista offensivo dell’Ucraina e dello Shakhtar è tornato a parlare sui mancati trasferimenti estivi alla Juventus e al Napoli. E lo ha fatto tramite Cronache di spogliatoio.
I motivi del giovane Sudakov
“Ho parlato con Napoli e Juventus, ho avuto contatti con alcune squadre di Serie A. Lo Shakhtar ha deciso che dovevo rimanere perché sentivano che avevo ancora bisogno di migliorare alcuni aspetti del mio gioco per essere completamente pronto”.
Questo il motivo dietro la permanenza del classe 2002. Probabilmente, aggiungiamo noi, anche il desiderio magari della squadra ucraina di poter far partire magari un’asta più redditizia alla fine di questa stagione.
Sulla stagione in termine di calcio giocato Sudakov si è espresso così: “Sono soddisfatto della mia stagione, ma posso fare ancora meglio. Sono felice di aiutare lo Shakhtar. Non devo solo segnare, ma aiutare la squadra in tutto e per tutto. Sono molto concentrato sulla mia crescita. Attualmente siamo terzi, ma non ci può bastare”.
E sulla Serie A?. Dato l’interessamento di Napoli e Juventus in passato, del campionato italiano ha detto: “Un grande onore, perché il campionato italiano è uno dei migliori al mondo. Tuttavia, al momento sono concentrato sul presente e sulla mia crescita. Tutte le decisioni sul mio futuro saranno prese a tempo debito, insieme allo Shakhtar e ai miei agenti. Questa è la priorità: lavorare, progredite e aiutare la mia squadra”.
Qualora Sudakov volesse prendere la via della Serie A sarebbe solo positivi per il nostro campionato un giovane talento del suo calibro.
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Lazio, Lotito parla dal Gemelli: “Nessun malore, solo accertamenti”

Il presidente della Lazio Claudio Lotito, ricoverato al Policlinico Gemelli, smentisce le voci di un possibile malore. Il patron biancoceleste ha rilasciato delle breve dichiarazioni.
Notizia dell’ultima ora in casa Lazio. Il presidente biancoceleste, Claudio Lotito, stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, è stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dopo aver avvertito un malore mentre si trovava in Senato. È stato lo stesso patron laziale a smentire la notizia sul presunto malore, rassicurando ai microfoni di LaPresse di essersi recato in ospedale per dei semplici accertamenti, scongiurando le voci sulle sue condizioni di salute. Queste le prime parole rilasciate dal presidente Lotito:
“Ma quale malore, nessun malore. Sono andato per accertamenti. Queste so’ le maledizioni che mi mandano, quindi purtroppo mi devono sopportare. Capito qual è il tema?”
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Monza, Bocchetti rescinde: andrà ad allenare l’Atalanta U23

Salvatore Bocchetti lascia il Monza e si prepara a una nuova avventura con l’Atalanta U23. Una svolta importante per l’ex difensore.
Bocchetti rescinde con il Monza
Salvatore Bocchetti ha ufficialmente risolto il suo contratto con l’AC Monza, segnando la fine di un capitolo importante della sua carriera. Dopo un periodo trascorso con il club brianzolo, il difensore ha deciso di intraprendere una nuova sfida. La risoluzione del contratto è stata confermata da Gianluca Di Marzio, noto esperto di calciomercato, attraverso un tweet che ha rapidamente fatto il giro del web.
Una nuova sfida con l’Atalanta U23
La prossima tappa per Bocchetti sarà con l’Atalanta U23, una scelta che potrebbe rappresentare un rilancio per la sua carriera. L’Atalanta U23 è conosciuta per essere una fucina di talenti e potrebbe offrire a Bocchetti l’opportunità di mettere in mostra la sua esperienza e leadership, contribuendo alla crescita dei giovani talenti bergamaschi.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio
.@ACMonza Salvatore #Bocchetti ha risolto il contratto: è pronto per l’@Atalanta_U23 👇🏻https://t.co/7e4DU4fbtA
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) July 8, 2025
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Balotelli: “Ho sbagliato ad andare al Genoa. Viera? Vi racconto com’è andata…”

Mario Balotelli ha parlato ai microfoni del canale YouTube di Sandro Sabatini dove ha raccontato il suo ultimo anno calcistico e numerosi aneddoti circa il suo passato turbolento.
A seguire l’intervista completa di Balotelli
Balotelli: “In Nazionale mi trasformavo”
RAPPORTO CON ALLEGRI
“Con Allegri al Milan mi ero trovato benissimo, ancora mi faceva giocare attaccante (ride, ndr)! Poi gli altri mi mettevano più dietro. C’è chi mi ha fatto giocare anche in tribuna? Dio è grande… (ride, ndr)”.
VOGLIA
“Certo che ho ancora voglia di giocare, qualche anno ancora sì”.
GENOA
“Al Genoa gliel’hanno fatta passare? No, non sono così importanti. Non può una società sola farmi passare la voglia di giocare. Se volete sapere il perché, dovevate chiamare quell’altro e non me. Vi invito a vedere i miei allenamenti, quando volete. Poi decidete voi. E il problema è anche che gli allenamenti erano a porte chiuse. Quanto guadagnavo lì? Poco, penso che quelli della Primavera prendessero più di me. La scusa di Vieira è stata che secondo lui, a lungo andare, non avrei accettato di non giocare o di farlo poco. Questa è stata la scusa”.
AFFARE SFUMATO?
“Non ne ho idea. Ho accettato quello che volevano darmi dal Genoa, avevo proposte di squadre estere, lontane, ma volevo fare un altro anno di Serie A. Vi dico davvero, l’aspetto economico non mi interessava. E mi sto allenando. Ho avuto anche contatti col Torino prima del Genoa,mi sembrava più interessato il Genoa in quel momento e sono andato lì. Potevo anche aspettare il Torino, era una cosa nata con Cairo ma a rilento. Per il Genoa ero in contatto diretto con Gilardino, sapendo che mi voleva sono andato lì. Riaprire i dialoghi con il Torino? Perché no? Potrei giocare in ogni squadra di Serie A? Dipende da come giocano, se in modo offensivo sì”.
NOMEA
“Se penso che un giocatore sia casinista, chi può smentirmelo? I compagni di squadra. Chiedete ai miei compagni di squadra. Da quando ho cominciato fino a 24-25 anni ho fatto qualche ritardo agli allenamenti, son sincero. Ma ora… Qualcosa è stato esagerato, una di sicuro, ma non credo di aver fatto altre cose fuori dal comune. Sono state anche ingigantite”.
ROTTURA CON VIEIRA
“Il problema è stato che per poco non facevo goal, sarebbe stato un problema. La settimana seguente mi sono allenato, poi a Lecce mi ha fatto scaldare tutto il secondo tempo senza mettermi. Ho parlato col direttore Ottolini e ho detto che accettavo di non giocare o di farlo poco, in certe partite, ma se a Lecce mi fai scaldare tutto il secondo tempo senza poi mettermi, non è una scelta giusta per la squadra. Se pensi che in dieci minuti non possa segnare col Lecce, il problema è solo che ti sto sui c*******. E basta. Posso essere d’accordo di non correre per 90 minuti come faceva il Genoa, ma a Lecce non mi fai entrare e non c’entra l’affidabilità. Ti sto sul c*****. Lui ha risposto che avrebbero parlato di nuovo col mister, ma poco tempo dopo mi dissero che non ne voleva sapere”.

VIEIRA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
IL MESSAGGIO
“E lì ho scritto un messaggio a Vieira, che avrei voluto pubblicare ma non volevo essere stronzo anche io. Gli ho fatto capire che preferivo vederlo metterci la faccia, dicendo che non mi avrebbe fatto giocare. Non ho mai avuto una risposta: da lì piano piano sono finito a parte. Così ho fatto gli ultimi mesi. Gli ultimi due mi hanno tolto persino il preparatore, arrivavo al campo ed ero indipendente”.
NIZZA
“Problemi così non ne avevo mai avuti. Solo conversazioni civili, scambi di opinione. A Nizza aveva fatto la stessa cosa, giocavo sempre, sì, ma mi tirava fuori. Lui è arrivato lì e ha voluto cambiare tutti, ma venivamo da due ottimi campionati, giocando pure in Europa. Eravamo forti. Lui ha cambiato e le cose sono andate male. All’inizio ci avevo parlato, dicendogli che eravamo abituati a giocare con un certo modulo, ma non era d’accordo e gli dicevo che mi sarei impegnato a fare cosa voleva lui. Però giocavamo male. Poi ha iniziato a tirarmi fuori, sono andato dal presidente a dirgli che se lo avessi saputo prima, me ne sarei andato, e che avrei aspettato dicembre. Il presidente non voleva, alla fine ha ceduto: mi hanno messo fuori squadra e sono andato a Marsiglia. Prima di andare in Turchia, poi mi ha richiamato il presidente dicendomi che se avesse potuto tornare indietro, non sarei stato io ad andarmene via. Il bello è che alla prima col Marsiglia ho segnato al Nizza: com’ero felice… Ma non per Nizza, per lui”.
SENSAZIONI
“Sono deluso, ma avevo dato la mia parola e sono rimasto a Genova. Va bene così. Oggi sì, sono forse più propenso all’estero ma non escludo l’Italia”.
PALERMO
“Sì, perché no? Ci sono stato qualche giorno un mesetto fa, lì sto sempre bene”.
“WHY ALWAYS ME”
Ne avevo preparata una con un insulto, poi mi hanno fatto mettere ‘Why Always Me?’. Ma a me non piaceva molto…”.
MIGLIOR DIFENSORE AFFRONTATO E IL MIGLIORE DA COMPAGNO
“Sergio Ramos. Difficile da affrontare, forte fisicamente ma anche intelligente. Tra quelli con cui ho giocato Samuel o Materazzi”.
LITIGIO CON BOBAN E MAROCCHI
“Ho sbagliato a rispondere a Boban, quando mi chiede del fuoriclasse devo andarmene via e basta. Avevamo perso con la Roma, Galliani ha chiesto chi volesse andare a parlare e dissi che io c’ero, ma ero arrabbiato. E giù a farmi domande di m****, attaccando solo me e non la squadra. Non avevo lucidità, ero incazzato per aver perso. E Boban che c**** voleva?”.
NAZIONALE
“Pensate che in Nazionale cambiavo, c’era qualcosa che scattava in me. Però cambiavo proprio. Di sicuro mi sentivo in dovere di far vedere quanto fossi attaccato, più degli altri. Ricordo che a volte veniva qualcuno che non sapeva l’inno e lì mi incazzavo, non attaccando loro ma parlando ad altri, ci rimanevo male”.

MARIO BALOTELLI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
MONDIALE IN BRASILE
“Abbiamo fatto casini? No. Sarebbe stato strano però se non se la fossero tutti presa con me. Andammo male, il perché non lo so. Ricordo che faceva troppo caldo, gli altri andavano a seicento all’ora e noi non riuscivamo a fare uno scatto. Parole Buffon? Non credo fossero riferite a me, andrebbe chiesto a lui però. Con Gigi ho sempre avuto un buon rapporto”.
CHIELLINI
“Abbiamo parlato, non dico si sia scusato ma ha detto che era una cosa per il libro. Così si è spiegato. Quando mi ha chiamato non ci credevo, mi sembrava impossibile avesse detto certe cose”.
BRESCIA
“Quando ero a Brescia e il presidente Cellino mi ha messo fuori squadra, tutti se la presero con me. Adesso però stanno iniziando a capire chi sia”.
GIORNATA TIPO ORA
“Mi sveglio alle 7 e alle 8 vado ad allenarmi, dopo sennò fa troppo caldo. Lavoro o in campo o in palestra”.
MAGLIA INTER BUTTATA A TERRA
“Mi hanno fischiato, non ero abituato e ho reagito come un ragazzino”.
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