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Suarez dice addio all’Uruguay
Suarez in lacrime annuncia il proprio addio alla nazionale. L’attacante in lacrime, venerdì sarà la sua ultima partita in maglia Celeste.

Luis suarez
Suarez – Uruguay: la fine di un’era
Con la Celeste Suarez ha disputato ben 142 partite, segnando 69 gol. L’attaccante ha affermato all’interno della sua conferenza stampa che “Non è stata una decisione facile” ma “Posso andarmene con tranquillità di sapere che ho dato tutto quello che avevo, posso dire di avere l’orgoglio e il privilegio di essere il capocannoniere della nazionale di questo paese”.
Genio e sregolatezza
Spinto al limite pure di ottenere la vittoria, l’attaccante si è contraddistinto anche per i suoi modi poco convenzionali. In Sudafrica bloccò un tiro con la mano che avrebbe mandato il Ghana in semifinale; Luis venne espulso ma l’Uruguay alla fine vinse ai calci di rigore. Nel 2014 morse invece Giorgio Chiellini ad una spalla. Di nuovo la fece franca e la Celeste vinse 1-0; dopodiché l’attaccante ricevette una squalifica di nove partite.
L’ultimo saluto
L’uruguagio, attualmente all’Inter Miami, ha dichiarato all’interno della propria conferenza stampa che “Venerdì sarà l’ultima partita con la nazionale”. Ha di seguito ringraziato sua moglie Sofia Balbi, fidanzata fin dai tempi dell’adolescenza e madre dei suoi tre figli: “Sono sicuro che oggi avrò un altro brontolio perchè ho pianto e lei mi ha detto di non piangere, ma era impossibile”
😞 “𝐒𝐞𝐫𝐚́ 𝐦𝐢 𝐮́𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐥𝐞𝐜𝐜𝐢𝐨́𝐧”
Luis Suárez confirmó en conferencia que se retira de 𝐿𝑎 𝐶𝑒𝑙𝑒𝑠𝑡𝑒.
📺 https://t.co/qVMBrYJR1J #ElEquipoQueNosUne pic.twitter.com/oRuiJVUBz0
— Selección Uruguaya (@Uruguay) September 2, 2024
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World Sports Summit, Crouch e quella marcatura di Maldini
Il ricordo indelebile di Milan-Liverpool torna a vivere al World Sports Summit, con Peter Crouch che riporta alla mente la finale di Istanbul.
Il ritorno di un classico: Milan-Liverpool al World Sports Summit
A distanza di 18 anni, l’epica sfida tra Milan e Liverpool torna a far parlare di sé al World Sports Summit. Durante l’evento, l’ex attaccante dei Reds, Peter Crouch, ha ricordato con un sorriso la marcatura serrata subita nella finale di Istanbul dal leggendario capitano del Milan, Paolo Maldini. La partita, che è rimasta nella storia per il suo drammatico svolgimento e la spettacolare rimonta del Liverpool, continua a suscitare emozioni e risate tra i protagonisti di allora.
L’aneddoto di Crouch e la leggenda di Maldini
Peter Crouch ha raccontato come la difesa incrollabile di Maldini abbia reso quella notte del 2005 un ricordo indelebile. L’incontro tra i due al World Sports Summit è stato l’occasione per rivivere quei momenti con leggerezza, tra aneddoti e risate. La marcatura di Maldini è ancora oggi un esempio di maestria difensiva, e il suo nome continua a essere sinonimo di eccellenza nel mondo del calcio.

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Fonte: l’account X di Schira
18 anni dopo è ancora #Milan–#Liverpool al #WorldSportsSummit con l’ex bomber dei #Reds Peter #Crouch che si lamenta della marcatura arcigna nella Finale di Istanbul da parte dell’allora capitano dell’#ACMilan Paolo #Maldini. E giù a ridere
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 30, 2025
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Figo ed Evrà intervengono al World Sports Summit
Luis Figo e Patrice Evrà si incontrano al World Sports Summit, dimostrando che amicizia e lealtà possono superare le rivalità calcistiche.
Un Incontro tra Leggende del Calcio
Luis Figo e Patrice Evrà, due icone del calcio mondiale, si sono incontrati al World Sports Summit, un evento che celebra lo sport e promuove l’amicizia tra gli atleti. Nonostante i numerosi duelli sulla fascia che li hanno visti protagonisti in passato, i due ex calciatori hanno dimostrato che il rispetto e la lealtà fuori dal campo possono prevalere sulle rivalità del passato. Questo incontro è stato un momento simbolico di come lo sport possa unire le persone, indipendentemente dalle loro differenze.
Un Nuovo Capitolo di Collaborazione
Al summit, Figo ed Evrà non erano avversari, ma compagni che condividono una passione comune per il calcio e il desiderio di usare la loro influenza per il bene comune. La loro presenza ha attirato l’attenzione dei media e dei fan, sottolineando l’importanza delle relazioni positive tra gli ex avversari. Questo evento ha messo in luce come le leggende dello sport possano essere un esempio di unità e collaborazione in un mondo spesso caratterizzato dalla competizione.
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Fonte: l’account X di Schira
Quanti duelli sulla fascia, ma amicizia e lealtà fuori dal campo. Luis #Figo e Patrice #Evrà stavolta compagni e non avversari al #WorldSportsSummit
Video
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 30, 2025
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Guarin racconta la sua lotta all’alcolismo: “Dall’inferno alla luce, un percorso di consapevolezza”
La testimonianza di Fredy Guarin, ex calciatore dell’Inter, rivela la sua lotta contro l’alcolismo e la depressione, culminata con pensieri di suicidio.
La discesa all’inferno
Fredy Guarin, ex centrocampista dell’Inter, ha attraversato un periodo di estrema solitudine e sofferenza, al culmine di una carriera calcistica segnata da successi e sfide. Guarin racconta di come le difficoltà personali e professionali lo abbiano spinto verso l’alcolismo, un rifugio temporaneo dal dolore che alla fine lo ha condotto in una spirale di autolesionismo. “Ho conosciuto le ombre della solitudine, della depressione e dell’alcolismo. Ho toccato lo spettro del suicidio. Un malessere durato anni”, confessa l’ex calciatore.
Il cammino verso la rinascita
Dopo aver toccato il fondo, Guarin ha iniziato il suo percorso di recupero, un viaggio lungo e difficile, ma che alla fine lo ha portato a riscoprire la bellezza della vita. Guarin attribuisce la sua rinascita al sostegno dei professionisti della salute mentale, al suo impegno personale e alla fede in un potere superiore. Oggi, Guarin lavora in una fondazione per aiutare coloro che, come lui, stanno lottando contro la dipendenza. “Ho vissuto quelle esperienze per poterle mettere a disposizione delle persone, per aiutare l’essere umano”, afferma Guarin.
Guarin sottolinea l’importanza di affrontare i propri problemi e accettarsi per quello che si è, compresi i propri difetti. “Siamo anche i nostri problemi”, dice. Ora, Guarin è un uomo cambiato, un uomo che ha imparato ad apprezzare le piccole cose della vita e ad amare se stesso. “Oggi Fredy Guarin sta meglio. È un uomo diverso. Sono grato per questa seconda opportunità che la vita mi ha dato”, conclude Guarin.
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Fonte: [Gianluca Di Marzio](http://gianlucadimarzio.com/).
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