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Playoff Mondiali, respinta la richiesta della Russia
La Federcalcio della Russia aveva presentato la richiesta di sospendere l’esclusione dai playoff di qualificazione ai Mondiali. Ecco cosa gli è stato risposto.
La Russia, bandita dalle partecipazioni agli eventi Fifa
Il consiglio della Fifa aveva deciso di sospendere tutte le squadre e i club russi dalle partecipazioni alle sue competizioni salvo contrordini.
La decisione del Cas
La Corte Arbitrale dello Sport (Cas) era stata chiamata a rispondere al ricorso avanzato dai russi, e oggi lo ha fatto con esito negativo.
“La decisione impugnata rimane in vigore e tutte le squadre e i club russi continuano a essere sospesi dalla partecipazione alle competizioni Fifa. Proseguono i procedimenti arbitrali del Tas.
È in corso la costituzione di un collegio arbitrale e le parti si stanno scambiando memorie scritte. Nessuna udienza è stata ancora fissata”.
Le conseguenze per la Russia
La decisione presa comporta che il 24 marzo la Russia non potrà giocare a Mosca la partita contro la Polonia che avrebbe potuto valerle la qualificazione per il prossimo Mondiale.
In altre parole, la Russia non potrà prendere parte a nessun gioco di qualificazione o allo stesso Qatar 2022, che verrà inaugurato il prossimo 21 novembre.
La Polonia, e non solo
La Nazionale polacca gioisce: aveva minacciato di boicottare la partita di playoff nel caso la Russia avesse partecipato.
Alla Polonia è stato comunque garantito l’accesso alle finali di qualificazione, nelle quali si dovrà scontrare contro la Svezia o contro la Repubblica Ceca.
Insieme alle quali, a fine febbraio, aveva inviato una lettera congiunta alla Fifa nella quale affermava di rifiutarsi di giocare ancora contro la Russia nel corso del conflitto con l’Ucraina.
Per la Russia non è ancora tutto perduto
Il divieto di partecipazione ai Mondiali in Qatar non è, però, irreversibile: la Federcalcio russa potrebbe ancora ottenere la revoca del divieto FIFA prima di un’altra serie di partite internazionali all’inizio di giugno: in questo caso, sarebbe necessario ripetere i playoff.
Notizie
Lazio, Lotito denuncia minacce e pressioni: “Costretto a rivolgermi alle istituzioni”
Il presidente della Lazio presenta denuncia dopo intimidazioni, campagne diffamatorie e notizie false tese – secondo i pm – a spingerlo a cedere il club. Cinque gli indagati.
Il patron della Lazio, Claudio Lotito, rompe il silenzio e passa al contrattacco. Il presidente biancoceleste ha presentato denuncia per una serie di minacce, pressioni e false informazioni circolate via social, mail e telefonate anonime, che – secondo quanto riferito – miravano a costringerlo a vendere la società.
“Mi sono rivolto alle istituzioni perché, più volte, sono stato minacciato di morte. Ho raccontato tutto ciò che è accaduto e l’autorità giudiziaria ha poi agito di conseguenza”, ha dichiarato Lotito.
Lazio, la reazione di Lotito
Nel decreto di perquisizione, i magistrati parlano di “un disegno ampio e unitario” volto da un lato a diffondere notizie false per abbassare il valore del titolo in Borsa, e dall’altro a indurre l’azionista di maggioranza a cedere il pacchetto di controllo. Gli indagati avrebbero utilizzato i social e una testata online, “Millenovecento”, per rilanciare notizie infondate sulla presunta vendita imminente della Lazio e sull’idea attribuita a Lotito di far retrocedere volontariamente la squadra per ottenere il cosiddetto “paracadute” economico.

Diverse le segnalazioni che hanno dato il via all’inchiesta: uno striscione esposto in piazza del Parlamento con la scritta “Lotito libera la Lazio”, una telefonata con minacce di morte e varie e-mail dal contenuto offensivo. Le indagini proseguono per chiarire la portata del presunto piano di pressione ai danni del presidente biancoceleste.
Esteri
Turchia, caso scommesse in SuperLig: in manette anche calciatori di Galatasary e Fenerbahce
Nuovo scandalo scommesse nel mondo del calcio. In Turchia sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone tra arbitri e tesserari. Tra i fermati anche calciatori di Fenerbahce e Galatasaray.
Non si ferma lo scandalo legato alle partite pilotate per le scommesse scoppiato in Turchia negli scorsi mesi. Come riportato dai media turchi, nella giornata di oggi sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone, tra cui 29 calciatori e ex arbitri. Spiccano tra gli indagati anche alcuni tesserati dei due club più importanti della SuperLig, Fenerbahce e Galatasaray.
Si tratta di Mert Hakan Yandas, centrocampista 31enne dei gialloneri di Istanbul, e Metehan Baltac, difensore della formazione giallorossa.

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Turchia, l’inchiesta sul mondo del calcio si allarga
L’inchiesta sulle scommesse con tentativo di combine è emersa a fine ottobre dopo le indagini della procura di Istanbul in seguito alle dichiarazioni dell’ex presidente delle Federcalcio turca, Ibrahim Haciosmanoglu, secondo il quale era stato scoperto molti arbitri attivamente coinvolti in scommesse sportive. Le indagini della procura si sono concentrate inizialmente sui direttori di gara, per poi allargarsi anche verso i tesserati del club.
Il coinvolgimento di calciatori anche dei club più importanti della nazione getta ulteriore ombre sul sistema calcio della Turchia.
Notizie
Juventus, blitz a Napoli: arrivo domenica mattina e mini-sosta prima del match. La decisione di Spalletti
Juventus, blitz a Napoli: la squadra arriverà solo domenica mattina per la sfida contro il Napoli, evitando tensioni e minimizzando lo stress dei giocatori.
La Juventus non dormirà a Napoli: lo ha comunicato Sky Sport nella giornata di ieri. Luciano Spalletti ha deciso di modificare l’itinerario della squadra, originariamente prevista per arrivare nel capoluogo campano sabato. Il nuovo programma prevede l’arrivo dei bianconeri in città solo domenica mattina, così da evitare eventuali tensioni con i tifosi partenopei.
La squadra rimarrà in hotel solo per poche ore, prima della consueta riunione tecnica del pomeriggio, e poi si recherà direttamente allo Stadio Diego Armando Maradona. Dopo la partita, i giocatori faranno immediato ritorno a Torino.
La strategia di Spalletti è chiara: ridurre al minimo lo stress dei calciatori in una trasferta storicamente complicata per la Juventus, caratterizzata da un clima ostile. Un vero e proprio blitz “mordi e fuggi” in terra partenopea.
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