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Roma: Ultimatum per Di Francesco
Dopo la bruttissima sconfitta in cui è incappata la squadra giallorossa a Bologna, questa settimana sa di ultimatum per il tecnico abruzzese, che dovrà preparare ben due partite nel giro di tre giorni. Domani, all’Olimpico l’avversario sarà il Frosinone neo-promosso, sabato invece la partita sarà più delicata, la Roma sfiderà la Lazio in quello che sarà il Derby numero 171.
Nell’allenamento mattutino c’è stato un confronto tra il mister Di Francesco, squadra e dirigenza, il tecnico ha ribadito al gruppo che nessuno deve sentirsi sicuro del posto e che per uscire da questo momento serve una reazione da uomini.
La protesta dei tifosi
In città nel frattempo sale la rabbia dei tifosi e iniziano le prime proteste, che manifestano il loro disappunto attraverso uno striscione in via Salaria, con su scritto “Pallotta vattene”. E’ vero che in campo vanno i giocatori, è vero che è il tecnico che li guida e prende le decisioni riguardanti il modulo e gli interpreti, è vero che la squadra non gira, non ha identità, ma il colpevole numero uno per i supporters giallorossi è James Pallotta, il presidente americano.
Quest’ultimo infatti non si troverebbe d’accordo con la strategia di Monchi, che vorrebbe tenere saldo sulla panchina Eusebio Di Francesco, mentre il presidente e Baldini sono alla ricerca dell’erede.
Probabili sostituti
Si parla già di possibili eredi per la panchina giallorossa, nella lista dei disponibili ci sarebbero vari allenatori, come Paulo Sousa e Blanc, ma nelle ultime ore sta prendendo quota anche il nome di Donadoni, che è contrario ad allenare il Giappone, quest’ultimo piace molto alla proprietà. Altri nomi sull’elenco, Montella che già ha allenato la Roma in passato e per ultimo, il più appetibile ma anche il più difficile da ingaggiare Antonio Conte.
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Totti: “Maradona? La fascia di capitano a lui perché il numero uno”
L’ex numero dieci Totti ha risposto ad alcune domande ad un evento dove lui ha presenziato da brand ambassador toccando temi tra cui l’amicizia in campo e non.
Nella sua carriera è stato ed è tutt’oggi un idolo per i romanisti ma anche semplicemente per chi ama il pallone ed è sportivo prima che tifoso. Francesco Totti, ora brand ambassador di Betsson Sport ha risposto ad alcune domande dei fan a margine di un evento.
Capitano della Roma, con la quale ha vinto uno scudetto, ha parlato dell’amicizia, proprio con De Rossi ma anche di un episodio poco piacevole in un Roma- Inter che molti ricorderanno.
Totti: l’incontro con i fan
L’episodio poco piacevole, di cui abbiamo accennato poc’anzi è il brutto fallo che il “pupone” rifilò a Mario Balotelli, per il quale però oggi si mostra visibilmente pentito: “Se potessi tornare indietro, non farei il gesto brutto a Mario Balotelli. Bisogna dare il giusto esempio ai ragazzi che vogliono seguire la carriera sportiva, in quel momento non l’ho dato.”
Il “no” alla Lazio: “Mi voleva la Lazio a inizio carriera, mia mamma ha fatto la scelta giusta anche perché se tornava a casa che aveva scelto loro succedeva un casino.”
Alla stessa squadra lui segnò molte volte in derby più o meno accessi, uno dei quali rimane alla storia, a detta sua per l’esultanza particolare: “Una delle scene più belle della mia carriera. Era la doppietta al Derby, 2-2, e avevo già deciso che se avessi segnato avrei scattato una foto verso la Curva Sud. Avendone fatti due, fortunatamente, il selfie rimarrà per sempre nella storia del derby.”
Le amicizie
Proprio quelle partite furono vissute accanto ad una persona per Francesco Totti, di un’importanza particolare: l’amico Daniele De Rossi, ormai ex allenatore giallorosso : ” Daniele è una persona straordinaria, un ragazzo d’oro e un amico. Ama la Roma come la amo io.”
Su Del Piero: “Vedo che compare la mia battuta sul fatto che era vestito da tranviere (in una parte d’intervista fatta rispondendo ai risultati scrivendo il nome di Totti sul motore di ricerca, ndr). Siamo talmente tanto amici che possiamo dirci tutto. Materazzi poi sta sempre col telefono e ha voluto riprendere tutto. La battuta è diventata virale, ma è vero che assomigliava a un tranviere. Alex per me è stato un amico ed era un giocatore fortissimo.”
Diego Armando Maradona: Sull’argentino il numero 10 giallorosso, racconta un aneddoto in un amichevole in cui gli consegnò la fascia da capitano: “L’ho fatto perché penso che era doveroso che la indossasse lui. Per me lui è la storia del calcio, è stato il calcio, e lo sarà per sempre anche se giocavamo all’Olimpico, per me era importante che l’avesse lui, per me era il numero uno al mondo.”
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Iniesta si ritira, ora è anche ufficiale: il video saluto
Andres Iniesta da ufficialmente il suo addio al calcio. Negli scorsi giorni era circolata un’indiscrezione, oggi confermata proprio dal centrocampista spagnolo.
L’ex Barcellona ha condiviso sul suo profilo Instagram un video che annuncia la sua decisione di appendere gli scarpini al chiodo, non solo, infatti domani ci sarà un documentario celebrativo.
Iniesta saluta il calcio, il maestro scende dal palco
Se ne era parlato tanto negli scorsi giorni, tanti erano ancora intenti a contare i trofei vinti in carriera da uno dei più grandi centrocampisti di sempre. Il fatidico giorno è arrivato anche per lui, ora c’è una nuova vita all’orizzonte.
Don Andrès Iniesta lascerà per sempre un segno indelebile sulla storia del calcio mondiale. I trofei sono solo il coronamento della sua carriera, tutti derivati dallo straordinario talento e capacità di movimento all’interno del rettangolo verde.
Illusionista, palleggiatore e abile regista sono solo alcuni degli appellativi collezionati negli anni. Tanti assist ma anche goal decisivi, basti pensare a quello segnato in finale mondiale contro l’Olanda nel 2010 oppure il destro da fuori contro il Chelsea in semifinale di Champions League.
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Addio a Johan Neeskens: mondo del calcio in lutto
Il mondo del calcio è in lutto: Johan Neeskens è scomparso all’età di 73 anni. Ad annunciare la notizia è stata la federazione olandese.
Lutto nel mondo del calcio. È morto all’età di 73 anni Johan Neeskens, tuttocampista dell’Ajax della nazionale olandese del ‘calcio totale’ di Cruijff. A renderlo noto è la federazione olandese attraverso un post: “È con grande tristezza che la KNVB ha appreso della morte inaspettata di Johan Neeskens. Johan è stato uno dei nostri più grandi. Riposa in pace, Johan”.
La storia calcistica di Johan Neeskens
Pilastro dell’Ajax degli anni ’70 con cui ha vinto due volte il campionato, tre Coppe dei Campioni e una Coppa Intercontinentale, era uno dei simboli del “Totaalvoetbal”, il calcio totale, incarnato anche dalla nazionale olandese. Con la maglia Oranje, con cui vanta 49 presenze e 17 gol, ha raggiunto due finali dei Mondiali, nel 1974 e nel 1978. Nella Coppa del Mondo a Monaco, ha segnato il primo gol del match, su rigore dopo solo un minuto. Nel suo palmares però non figura il titolo di “Campione del Mondo”, avendo perso entrambe le finali.
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