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Roma elettrica: a Gasperini il compito di mantenere lucida una città che sogna

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Roma

Roma vive un entusiasmo contagioso, ma a Gasperini spetta il compito di mantenere equilibrio e lucidità in un momento decisivo della stagione.

Erano dodici anni esatti che la Roma non si ritrovava da sola in testa alla classifica dopo undici giornate. L’ultima volta fu nella stagione 2013-14, quella delle dieci vittorie consecutive e dell’entusiasmo dilagante firmato Rudi Garcia. Un inizio così non si era più visto, e non a caso la città si è risvegliata con un’aria diversa: in questi giorni a Roma si respira elettricità, una vibrazione quasi fisica che la Capitale non avvertiva da parecchio tempo.

Basta camminare nei pressi dell’Olimpico o ascoltare le voci nei bar: si sogna, e domenica lo ha fatto anche lo stadio, lasciandosi sfuggire un “vinceremo il tricolor” che, goliardia o meno, è rimbalzato forte e chiaro dentro l’impianto e in televisione. Ora tocca ai giocatori tenere accesa quella corrente, alimentarla con prestazioni e continuità. Perché l’entusiasmo sa essere una spinta, ma può consumarsi in un attimo.

Gasperini e il compito più difficile: tenere tutti con i piedi per terra

Se i giocatori devono cavalcare l’energia dell’ambiente, Giampiero Gasperini deve fare l’opposto: proteggerla, incanalarla, e soprattutto evitare che diventi un peso. Dovrà essere lui a mantenere entusiasmo e determinazione senza perdere lucidità. Il campionato è lunghissimo e lo sa bene. Proprio per questo, dopo la vittoria sull’Udinese, il tecnico ha scelto parole misurate, quasi chirurgiche: elogiare, sì, ma ricordare sempre che il lavoro da fare è ancora molto.

«È stata una Roma molto convincente, con pazienza e autorevolezza. Abbiamo attaccato bene, con intensità e buone manovre», ha detto Gasperini. Ma ha subito aggiunto: «Nel finale eravamo affaticati, abbiamo rischiato e fatto qualche errore. L’Udinese è fisica, e non era una partita semplice».

Lo stesso equilibrio lo si ritrova quando analizza il 2-0:
«Il gol è importante, ma ciò che conta è che qualche settimana fa certe cose non succedevano. La squadra cresce. Ora la sosta ci permette di recuperare qualche giocatore».

Una squadra consapevole: riferimenti chiari e un modo nuovo di attaccare

Questa Roma è diventata consapevole, anche nelle difficoltà. L’attacco è decimato – Bailey, Dybala, Ferguson e ora anche Dovbyk – eppure Gasperini non ha mai insistito sulla sfortuna: ha preferito evidenziare come la squadra abbia trovato «riferimenti nuovi, un modo di attaccare diverso» che permette di essere pericolosi con tanti interpreti.

La trasformazione tattica si vede anche nei singoli: Mancini spostato a destra, Hermoso a sinistra, Ndicka centrale.
«Con Mancini riusciamo a costruire di più da dietro. La squadra ci crede, e questo fa la differenza».

E poi c’è il caso Pellegrini: recuperato, rigenerato, tornato leader. «Il giocatore è forte, ma soprattutto è un ragazzo sano. Dovevamo rimetterlo a posto, fisicamente ed emotivamente. Sta dando una mano enorme».

Roma-Udinese

LORENZO PELLEGRINI IN EUROPA LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

“Non togliamo i sogni alla gente”

Quando a Gasperini è stato chiesto se i tifosi facciano bene a credere allo scudetto, la risposta è stata lucida e popolare allo stesso tempo:
«Non bisogna togliere il sogno alla gente. Siamo primi ed è un orgoglio, per noi e per i tifosi. Le percentuali le vedremo più avanti».

Numeri alla mano, la Roma ha la miglior difesa dei cinque top campionati: un dato che sorprende non tanto per il valore dei difensori, quanto per la filosofia di gioco aggressiva, “all’attacco”, che spesso espone le squadre.
Eppure questa Roma pressa, recupera, copre gli spazi e riparte senza perdere ordine.

«Sono stati bravissimi, abbiamo mantenuto ritmi alti contro una squadra fisica», ha sottolineato Gasperini, ricordando come il gruppo stia assimilando concetti e occupazioni di campo in modo sempre più naturale.

Sosta da primi in classifica: un regalo che pesa

«Andiamo alla sosta da primi in classifica: è un bel regalo per i tifosi», ha ammesso il tecnico.
Un regalo che profuma di maturità: «A inizio stagione non potevo prevedere tutto questo, ma ho trovato un gruppo disponibile, con grande ambizione».

Sul piano fisico, la squadra corre e corre bene: «Siamo vicini ai valori delle avversarie, ma sembra che corriamo di più perché occupiamo meglio gli spazi».

E anche senza Dovbyk – da valutare, ma probabilmente fuori due o tre settimane – Gasperini non si lamenta:
«Ci siamo adattati, come con Baldanzi punta. Non meno efficace, solo diverso».

Non parlare di scudetto, ma giocare da grande squadra

«Parlare di scudetto ora non serve. Vogliamo dare il massimo in ogni gara», ha ribadito.
La Roma ha già fatto passi avanti importanti, ma la strada è lunga e il tecnico lo ricorda di continuo. Dicembre e gennaio porteranno nove partite in un mese: sarà un esame di resistenza.

Roma, sogna, ma con i piedi saldi a terra

A Roma oggi si sogna, ma con una lucidità che storicamente non è sempre stata il punto forte dell’ambiente. La città si accende, l’Olimpico esplode, la squadra risponde. Gasperini tiene il timone dritto: entusiasmo sì, ma senza perdere l’equilibrio.

La storia dice che le grandi stagioni della Roma iniziano spesso così: una città in ebollizione, una squadra solida e un allenatore che parla chiaro.
Il resto lo dirà il campo. Ma per la prima volta dopo molti anni, la Capitale sente di nuovo vibrare qualcosa.

Roma

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Fiorentina, il rigore della discordia: parla Gudmundsson

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Fiorentina

La Fiorentina è in una crisi sempre più nera, che si esprime anche attraverso i rifiuti da parte dei giocatori a calciare i rigori. Almeno secondo Vanoli.

Fiorentina-Sassuolo, cosa è successo?

Nella partita tra Fiorentina e Sassuolo, persa dai Viola, c’è stato un calcio di rigore trasformato da Rolando Mandragora. Ma subito era nata una discussione tra Mandragora e Moise Kean su chi dovesse tirarlo.

Dopo la partita, l’allenatore viola Paolo Vanoli in conferenza ha dichiarato che il rigorista ufficiale era Gudmundsson, ma che secondo lui l’islandese “non ha voluto calciare”.

Fiorentina, la risposta di Gudmundsson

Gudmundsson ha smentito categoricamente la versione di Vanoli. In un commento sotto un post social ha detto che “non ha mai rifiutato un rigore” e che “non litigherebbe mai con un compagno davanti a uno stadio pieno”.

In pratica: un altro giocatore, secondo lui, ha preso spontaneamente la palla per calciare, e lui non ha opposto resistenza, per evitare tensioni davanti ai tifosi.

Una Viola in crisi profonda

La sconfitta contro il Sassuolo peggiora una situazione già drammatica: la Fiorentina ricopre l’ultimo posto in classifica.

Per Vanoli, il problema è soprattutto mentale: nella sua conferenza ha denunciato una mancanza di spirito di squadra, troppi alibi, poca “forza da uomini”.

Cosa significa per la squadra?

Il dissidio pubblico tra allenatore e giocatore, anche se mediato via social, svela molte delle tensioni e della sfiducia che aleggiano nello spogliatoio. Se da un lato Vanoli tenta di rimettere ordine e responsabilizzare la squadra, dall’altro Gudmundsson cerca di difendere la sua immagine e il rapporto con i compagni.

In ogni caso, l’episodio del rigore evidenzia come la crisi della Fiorentina non sia solo tecnica, ma anche (forse soprattutto) psicologica e relazionale.

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Cagliari-Roma, le ultimissime dall’Unipol Domus: Borrelli e Ferguson guidano gli attacchi di Pisacane e Gasperini

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Alle ore 15:00 andrà in scena la sfida pomeridiana tra Cagliari e Roma all’Unipol Domus. Un incrocio tra ambizioni salvezza e vertice della classifica.

CagliariRoma sarà il match del pomeriggio di questa domenica di serie A, che sta vivendo un turno suddiviso su tre giorni e che si concluderà domani.

I padroni di casa hanno raccolto finora 11 punti, e per ora sono fuori dalla zona retrocessione, e ambiscono a tenere a distanza le inseguitrici.

Dal lato capitolino, invece, attualmente la classifica dice quarto posto con 27 punti, frutto di nove vittorie e quattro sconfitte.

Ultime Cagliari

Dopo la parentesi Coppa Italia, Pisacane torna a puntare sui titolarissimi.

Perciò Caprile difenderà i pali, con Zappa, Deiola e Luperto in difesa.

A centrocampo agiranno Palestra, Adopo, Liteta, Folorunsho e Obert, mentre in attacco Esposito affiancherà Borrelli.

Ultime Roma

Gasperini non può concedere cali di tensione ai suoi, soprattutto alla luce del risultato di ieri dell’Inter, che è scattato a +3 sui giallorossi, in attesa degli impegni di Napoli e Milan.

La settimana che va ad iniziare sarà caratterizzata dall’impegno in Europa League contro il Celtic, ma all’Unipol Domus sarà schierata la formazione migliore, senza calcoli.

L’unico dubbio riguarda l’attacco, con Ferguson che dovrebbe partire dal 1′, ma occhio a Dybala e Baldanzi, nel caso si dovesse puntare sull’attacco leggero.

Probabili formazioni

Cagliari (3-5-2): Caprile; Zappa, Deiola, Luperto; Palestra, Adopo, Liteta, Folorunsho, Obert; S.Esposito, Borrelli. Allenatore: Fabio Pisacane

Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, N’Dicka, Hermoso; Celik, Cristante, Kone, Tsimikas; Soule, Pellegrini; Ferguson. Allenatore: Gian Piero Gasperini

La squadra arbitrale

Arbitro: Zufferli

Assistenti: Tegoni – Fontemurato

Quarto ufficiale: Di Marco

Var: Guida

AVar: Pezzuto

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Fiorentina, Goretti: “Non siamo squadra. I tifosi sono venuti a Reggio Emilia, noi no”

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Roberto Goretti commenta a DAZN e in conferenza stampa la sconfitta della Fiorentina contro il Sassuolo, analizzando uno dei momenti più difficili della storia recente viola.

Roberto Goretti ha parlato ai microfoni di DAZN dopo Sassuolo-Fiorentina, analizzando uno dei momenti più bui e delicati della squadra viola nelle ultime settimane.

Sul momento buio:

“C’è una presa di coscienza ancora più forte della situazione – ha spiegato Vanoli –. Dopo Bergamo la società ha chiamato i nostri tifosi, ma noi no. Abbiamo dimenticato di venire in Reggio Emilia e dimostrato che non siamo squadra. Ci sono aspetti positivi, ma oggi questo non è successo. Se non si trova la chiave emotiva per risolvere il blackout, continueremo a partire male, e questo non va bene”.

Sulla partenza positiva e la mancanza di fiducia:

“Se non c’è fiducia tra compagni, collaborazione e aiuto reciproco, diventa chiaramente una situazione difficile. Bisogna ritrovare le piccole cose che, messe tutte insieme, sono determinanti. E’ ora passata di farlo”.

Fiorentina, le parole di Goretti in conferenza stampa

Momento della squadra.

“Nelle ultime partite credo di aver visto dei passi in avanti, oggi siamo tornati indietro. ogni palla buttata in area di rigore dimostrano che non c’è una sufficiente connessione e un grado di fiducia tra i giocatori, e questo dimostra che siamo obbligati a trovarla in una situazione che è difficile, molto difficile, ma è vietato mollare, è vietato cedere terreno, ma è vietato retrocedere”.

Vanoli.

“Chi fa un’analisi con un giusto spirito critico è ben accetto sempre. Più volte bisogna prendere decisioni anche drastiche, a volte decise, bisogna capire la situazione, , bisogna essere realisti e bisogna agire”.

Rigore contestato da Kean e Mandragora.

“Questa è una cosa che non mi piace e non è neanche la prima volta che la facciamo, quindi non mi piace doppiamente”.

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