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PSG-Napoli: impresa sfiorata, le pagelle
Al Parco dei Principi è andata in scena una delle partite più avvincenti dell’era di Ancelotti, degna del palcoscenico su cui le due squadre si sono esibite. I partenopei portano a casa 1 punto nonostante abbiano dimostrato la loro superiorità tattica in numerosi frangenti e dopo essere passati in vantaggio due volte con Insigne e Mertens, ci pensano l’autogol di Mario Rui e al 93’ Di Maria a lasciare l’amaro in bocca alla squadra napoletana.
Le pagelle
Napoli
7,5 OSPINA
Sempre più Garella. Sempre più decisivo. Un po’ col corpaccione e un po’ con le gambe si salva su Mbappé. E ancora con i piedi sul gioiellino francese. Provvidenziale e solo apparentemente fuori posizione. Determinante su Neymar a inizio ripresa e poi sulla punizione all’81’. Quella di Di Maria è una magia per cui c’è poco da fare
7 MAKSIMOVIC
Salva quasi sulla linea un tiro di Cavani. Non deve uscire dalla tana e non esce. Neppure quando Cavani di tanto in tanto gli mette del formaggio davanti per ingannarlo. Corsa elegante, attenzione al massimo livello: difficile che dal suo lato anche Di Maria gli possa sfuggire e infatti non gli va via davvero poche volte
7,5 ALBIOL
Chiude e rilancia sapiente, sul breve e in verticale. Ogni volta che può dà respiro all’azione azzurra. Gara da professore, con la solita personalità debordante: nel secondo tempo quando il centrocampo azzurro concede qualcosa in più alle stelle di casa, lui è lì attento a togliere alle castagne dal fuoco. Senza mai scomporsi.
7,5 KOULIBALY
Al primo affondo Mbappé lo trasforma in un birillo. Poi però diventa un monumento equestre piazzato al centro della difesa, dove nulla lo turba, nulla lo scalfisce. Gli basta tenere la posizione e fulminare i vari Neymar con uno sguardo. Oppure in anticipo. Quando il brasiliano allunga, un paio di falcate e gli piomba addosso.
6 MARIO RUI
Non è pressato, è tutto solo su quel traversone di Meunier: ci arriva con foga, impeto, forse disattenzione. Una iella nera. Dal suolato sembra sempre dover inseguire il suo avversario, ma Meunier non si fa vedere quasi mai nel primo tempo. Una iella nera. Stringe spesso verso il centro perché tocca a lui far densità in area.
7 CALLEJON
Assist vellutato quello per Insigne, come un fiore donato a una donna. Ormai è ancelottiano doc nel senso che trasforma sempre e subito l’azione da difensiva in offensiva. Bernat gli concede parecchia qualità e la qualità ha sempre un senso quando il pallone ce lo ha tra i piedi lo spagnolo. Nella ripresa si sacrifica e lo fa sempre bene.
7 ALLAN
Non si sa se lo ritroverà in nazionale oppure no, certo Neymar non gli dà una grande mano all’inizio. Lo strordisce in ogni maniera. Poi però d’incanto si trasforma in una specia di basamento di marmo piazzato sul limitare della linea difensiva dove raddoppia e spazza come piace a lui. Bene sia su Neymar che a lungo su Mbappé
7,5 HAMSIK
Dà una mano sia in prima che in seconda istanza su Neymar. Mai per un momento in soggezione. Domina nel primo tempo per continuità di azione, per presenza scenica, per capacità di uscire in palleggio da ogni situazione e per la personalità con cui detta i ritmi della manovra. Nella ripresa c’è da soffrire e inseguire Verratti.
7 FABIAN RUIZ
Parte lento, quasi impaurito. Poi col passare del tempo capisce che il mostro non è così brutto come raccontato nelle favole. Elastic boy, tutto corse e ripiegamenti, Verratti gli consente di avanzare spesso: mette attenzione estrema in ogni gesto anche nella ripresa quando sembra un po’ meno a suo agio per la densità centrale dei parigini
7,5 INSIGNE
È il principe del Parc des Princes. Il gol che è la summa di Lorenzo: talento, forza, indomabile coraggio, voglia di osare. Ha segnato con questa eleganza e sfronatatezza anche al Bernabeu, lo ha rifatto qui al cospetto delle stelle più luminose del firmamento. Non è una rete normale, è una rete da grande campione.
7 MERTENS
Si libera di Marquinhos con furbizia e cazzimma degna di un napoletano verace. Il brasiliano stoppa la palla al suo posto e lui completa il disegno criminale. Una rete superba. Assente a lungo dal gioco, nel senso che è evidente che soffra quando il pallino non lo hanno i suoi. Però è lì sul primo palo quando prende la traversa. Meglio da prima punta.
6 ZIELINSKI
Si sistema sulla sinistra e sposta Mertens al centro: Kehrer si prende cura di lui e lo fa piuttosto bene tanto che a un certo punto sono più le palle perse che le cose che riesce a fare in maniera corretta. Eppure poi riesce a trovare una dimensione più adatta: entra con il Psg in pressione massiccia e lui ha bisono di spazi dove affondare
sv MILIK
Deve far passare il tempo, c’è poco da fare. Entra e gioca 11 minuti, compreso il recupero dove potrebbe e dovrebbe sfruttare qualche eventuale traversone o pallone alto gettato nella mischia. Ma dove deve dare una mano soprattutto nelle mischie difensive. Non si fa vedere quasi per nulla ma non era semplice.
sv ROG
Pochi minuti, più che altro un cambio per perdere tempo e rompere il ritmo forsennato che arriva dalla disperazione dei padroni di casa. Deve aumentare la densità nella linea mediana ed evitare perforazione per via centrali dove il Psg prova inutilmente lo sfondamento. Nulla per cui si mette in mostra e per cui si fa notare.
7,5 ANCELOTTI
Qui tredici mesi fa prese tre gol e il Bayern lo mandò a casa. Si riprende la sua rivincita: Tuchel mette in campo un 4-2-3-1 che è solo un’idea di gioco, perché poi Neymar e Mbappé fanno quello che vogliono e vanno dove vogliono. Il primo tempo la superiorità numerica a centrocampo del Napoli è schiacciante: Carlo muove i pezzi sulla scacchiera a proprio piacimento. Il primo tempo è al limite della perfezione, per personalità e qualità delle giocate. Ma anche nella ripresa il Napoli non demerita. Soffre, certo, ma senza sbandare mai.
Paris Saint Germain
5,5 AREOLA
In ritardo sul gran gol di Insigne rischia di nuovo sul colpo di testa di Mertens, non regala sicurezza.
6 MEUNIER
Dal suo cross nasce l’autorete sfortunata di Mario Rui. Episodio fortunato in un match dove attacca bene sulla fascia di competenza.
5 KIMPEMBE
Sostituisce l’infortunato Thiago Silva e la differenza si vede, quando esce palla al piede è un pericolo per i suoi.
6 MARQUINHOS
L’ex Roma in Italia disputa una gara ordinata, non commette errori grossolani.
5 BERNAT
Nella ripresa resta giustamente negli spogliatoi, prima frazione con poco costrutto.
5,5 VERRATTI
Regia troppo scolastica anche se in un paio di occasioni illumina la scena, troppo poco.
6 RABIOT
Tocca molti palloni a centrocampo provando a proporre gioco, senza infamia e senza lode.
6 MBAPPE’
Quando parte in velocità non lo prendi più, la difesa del Napoli lo mura quasi sempre, in avanti è il più pericolo dei suoi.
7 DI MARIA
Dal suo sinistro parte il gol del pareggio in pieno recupero. Una bellissima rete per l’esterno d’attacco argentino che regala un punto immeritato ai suoi.
5 NEYMAR
Gioca praticamente da solo ignorando i compagni di squadra. In serate del genere il suo apporto è nullo.
5 CAVANI
Il grande ex del match non lascia traccia, match da dimenticare.
6 KEHRER
Il suo ingresso regala equilibrio tattico al Psg, partita ordinata senza fronzoli.
5,5 DRAXLER
Doveva dare il cambio di passo ma non riesce ad incidere, meritava l’espulsione per il fallo su Mario Rui.
DIABY S.V.
6 ALL. TUCHEL
Nella prima frazione schiera una squadra spaccata in due con il centrocampo sovrastato dalla compagine avversaria. Nella ripresa schiera una squadra sicuramente più logica.
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Cagliari-Roma, le ultimissime dall’Unipol Domus: Borrelli e Ferguson guidano gli attacchi di Pisacane e Gasperini
Alle ore 15:00 andrà in scena la sfida pomeridiana tra Cagliari e Roma all’Unipol Domus. Un incrocio tra ambizioni salvezza e vertice della classifica.
Cagliari–Roma sarà il match del pomeriggio di questa domenica di serie A, che sta vivendo un turno suddiviso su tre giorni e che si concluderà domani.
I padroni di casa hanno raccolto finora 11 punti, e per ora sono fuori dalla zona retrocessione, e ambiscono a tenere a distanza le inseguitrici.
Dal lato capitolino, invece, attualmente la classifica dice quarto posto con 27 punti, frutto di nove vittorie e quattro sconfitte.
Ultime Cagliari
Dopo la parentesi Coppa Italia, Pisacane torna a puntare sui titolarissimi.
Perciò Caprile difenderà i pali, con Zappa, Deiola e Luperto in difesa.
A centrocampo agiranno Palestra, Adopo, Liteta, Folorunsho e Obert, mentre in attacco Esposito affiancherà Borrelli.
Ultime Roma
Gasperini non può concedere cali di tensione ai suoi, soprattutto alla luce del risultato di ieri dell’Inter, che è scattato a +3 sui giallorossi, in attesa degli impegni di Napoli e Milan.
La settimana che va ad iniziare sarà caratterizzata dall’impegno in Europa League contro il Celtic, ma all’Unipol Domus sarà schierata la formazione migliore, senza calcoli.
L’unico dubbio riguarda l’attacco, con Ferguson che dovrebbe partire dal 1′, ma occhio a Dybala e Baldanzi, nel caso si dovesse puntare sull’attacco leggero.
Probabili formazioni
Cagliari (3-5-2): Caprile; Zappa, Deiola, Luperto; Palestra, Adopo, Liteta, Folorunsho, Obert; S.Esposito, Borrelli. Allenatore: Fabio Pisacane
Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, N’Dicka, Hermoso; Celik, Cristante, Kone, Tsimikas; Soule, Pellegrini; Ferguson. Allenatore: Gian Piero Gasperini
La squadra arbitrale
Arbitro: Zufferli
Assistenti: Tegoni – Fontemurato
Quarto ufficiale: Di Marco
Var: Guida
AVar: Pezzuto
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Fiorentina, Goretti: “Non siamo squadra. I tifosi sono venuti a Reggio Emilia, noi no”
Roberto Goretti commenta a DAZN e in conferenza stampa la sconfitta della Fiorentina contro il Sassuolo, analizzando uno dei momenti più difficili della storia recente viola.
Roberto Goretti ha parlato ai microfoni di DAZN dopo Sassuolo-Fiorentina, analizzando uno dei momenti più bui e delicati della squadra viola nelle ultime settimane.
Sul momento buio:
“C’è una presa di coscienza ancora più forte della situazione – ha spiegato Vanoli –. Dopo Bergamo la società ha chiamato i nostri tifosi, ma noi no. Abbiamo dimenticato di venire in Reggio Emilia e dimostrato che non siamo squadra. Ci sono aspetti positivi, ma oggi questo non è successo. Se non si trova la chiave emotiva per risolvere il blackout, continueremo a partire male, e questo non va bene”.
Sulla partenza positiva e la mancanza di fiducia:
“Se non c’è fiducia tra compagni, collaborazione e aiuto reciproco, diventa chiaramente una situazione difficile. Bisogna ritrovare le piccole cose che, messe tutte insieme, sono determinanti. E’ ora passata di farlo”.
Fiorentina, le parole di Goretti in conferenza stampa

Momento della squadra.
“Nelle ultime partite credo di aver visto dei passi in avanti, oggi siamo tornati indietro. ogni palla buttata in area di rigore dimostrano che non c’è una sufficiente connessione e un grado di fiducia tra i giocatori, e questo dimostra che siamo obbligati a trovarla in una situazione che è difficile, molto difficile, ma è vietato mollare, è vietato cedere terreno, ma è vietato retrocedere”.
Vanoli.
“Chi fa un’analisi con un giusto spirito critico è ben accetto sempre. Più volte bisogna prendere decisioni anche drastiche, a volte decise, bisogna capire la situazione, , bisogna essere realisti e bisogna agire”.
Rigore contestato da Kean e Mandragora.
“Questa è una cosa che non mi piace e non è neanche la prima volta che la facciamo, quindi non mi piace doppiamente”.
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Lazio, Lotito denuncia minacce e pressioni: “Costretto a rivolgermi alle istituzioni”
Il presidente della Lazio presenta denuncia dopo intimidazioni, campagne diffamatorie e notizie false tese – secondo i pm – a spingerlo a cedere il club. Cinque gli indagati.
Il patron della Lazio, Claudio Lotito, rompe il silenzio e passa al contrattacco. Il presidente biancoceleste ha presentato denuncia per una serie di minacce, pressioni e false informazioni circolate via social, mail e telefonate anonime, che – secondo quanto riferito – miravano a costringerlo a vendere la società.
“Mi sono rivolto alle istituzioni perché, più volte, sono stato minacciato di morte. Ho raccontato tutto ciò che è accaduto e l’autorità giudiziaria ha poi agito di conseguenza”, ha dichiarato Lotito.
Lazio, la reazione di Lotito
Nel decreto di perquisizione, i magistrati parlano di “un disegno ampio e unitario” volto da un lato a diffondere notizie false per abbassare il valore del titolo in Borsa, e dall’altro a indurre l’azionista di maggioranza a cedere il pacchetto di controllo. Gli indagati avrebbero utilizzato i social e una testata online, “Millenovecento”, per rilanciare notizie infondate sulla presunta vendita imminente della Lazio e sull’idea attribuita a Lotito di far retrocedere volontariamente la squadra per ottenere il cosiddetto “paracadute” economico.

Diverse le segnalazioni che hanno dato il via all’inchiesta: uno striscione esposto in piazza del Parlamento con la scritta “Lotito libera la Lazio”, una telefonata con minacce di morte e varie e-mail dal contenuto offensivo. Le indagini proseguono per chiarire la portata del presunto piano di pressione ai danni del presidente biancoceleste.
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