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Calciomercato Roma, Mourinho: “Non ho una rosa migliore dello scorso anno”
Il tecnico portoghese ha commentato nel post partita la sconfitta dei giallorossi contro il Venezia di Zanetti.
Mourinho non è per niente soddisfatto della gara di oggi dei suoi ragazzi nella trasferta di Venezia. Lo Special One ha ribadito come la sua squadra non sia fortunata negli episodi e ancora una volta il tecnico non ha voluto commentare gli episodi degli arbitri.
ll tecnico ha commentato ancora una volta come nella sua rosa manchino giocatori di esperienza visto che nella rosa ci sono giocatori giovani come Darboe, Kumbulla, Reynolds, Tripi e Zalewski e altri considerati esuberi come Mayoral, Diawara e Villar.
Mourinho: “Le occasioni vanno sfruttate, manca cattiveria”
Il tecnico portoghese ha ribadito di nuovo come a questa squadra mancano dei rinforzi in rosa. Tiago Pinto sta lavorando in vista di gennaio per accontentare il tecnico visto che probabilmente a inizio anno potrebbero arrivare un centrocampista, un centrale e un terzino destro.
Queste le parole di Mourinho a Sky Sport:
“Questa è la tua opinione. Devo dare ambizione e motivazione non solo a me stesso, ma anche ai giocatori. Non significa che siamo da quarto posto se vogliamo arrivare quarti, non ho mai detto che eravamo da quarto posto però continuerò a dire che il quarto posto è il nostro obiettivo. Per qualche ragione, siamo sesti/settimi e lo sforzo della società questa estate è stato un mercato più reattivo, non penso che questa rosa sia meglio dell’anno scorso, abbiamo perso giocatori di esperienza. I due terzini in panchina erano Reynolds e Tripi, uno è della Primavera e l’altro ha fatto 2-3 partite in Serie A. Bruno Peres sarebbe utile, Jesus sarebbe utile, il mercato è stato di reazione, mi sono allineato con la società e il direttore. Il portiere è stata una scelta iniziale che ho detto io, poi un terzino è stato di reazione perché abbiamo perso Spinazzola, così Abraham è stato un acquisto di reazione. Non possiamo pensare ad obiettivi chiari, ho tre anni di tempo per lavorare e questa può anche essere una stagione così, ma per me è importante per capire qualcosa che quelli prima di me non avevano capito, ora capisco di più rispetto a uno-due mesi fa. Le squadre si costruiscono in una certa maniera, se non hai soluzioni in più ruoli devi diventare reattivo. Al di là di una partita sufficiente per vincere, abbiamo avuto difficoltà nella costruzione della squadra, Karsdorp è stato ammonito… al Milan se esce Kjaer entra Romagnoli, nell’Inter c’è Dumfries al posto di Darmian. Noi siamo in costruzione e la nostra motivazione sarà sempre il quarto posto finché è possibile, dobbiamo mettere un target e si deve sempre mettere un target al di là del proprio potenziale. Ci sono delle cose che sono nascoste negli anni e un giorno le capirò”.
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Gravina: “Serie A e arbitri sono autonomi. E su Lotito…”
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato ai microfoni di Radio 24 dell’autonomia del campionato di Serie A e della classe arbitrale italiana.
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è intervenuto all’interno del programma radiofonico Tutti convocati su Radio 24 soffermandosi sull’autonomia che godono la Serie A e la classe arbitrale. Inoltre il numero uno della Federazione si è espresso anche sulla posizione di Claudio Lotito.
Le parole di Gravina
“Chi conosce le dinamiche nel mondo del calcio e le abbina alle regole dell’economia non fatica a capire che la Serie A gode della massima
autonomia. È autonoma nell’organizzare i propri tornei, nella determinazione e nella valorizzazione dei suoi brand e in modo particolari nella gestione dei diritti tv”. Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, a “Tutti Convocati” su Radio 24.
“Manca l’organizzazione della giustizia ma questo per legge dello Stato e statuti federali del Coni, spetta alla Figc. Sul tema delle licenze dipende da una legge dello Stato. – aggiunge il numero uno del calcio italiano a Radio 24 -. L’autonomia degli arbitri? Oggi gli arbitri sono davvero autonomi. Sono già tanto autonomi. Il complottismo, purtroppo, fa parte di chi ritiene che ci possa essere comunque e sempre un pizzico di scarsa serenità. Bisogna fare una netta distinzione, e ci arriveremo a, breve, fra l’assetto tecnico, che è al top a livello internazionale, e la parte politica”.
Gravina ribadisce il pensiero su Claudio Lotito: “Non ho espresso parole dure. Si parla di conflitti di interesse e invasioni di campo, ho solo
chiesto semplicemente chiarezza sul suo ruolo effettivo”.
Per quanto riguarda Euro2024, Gravina ha proseguito a Tutti convocati:
“Le vibrazioni sono positive, siamo persone coi piedi per terra, molto pragmatici, perché abbiamo un girone di ferro ma lo affronteremo con
la consapevolezza che l’Italia è campione d’Europa uscente e ha il dovere di restituire entusiasmo ai tifosi dopo che è scemato per la
mancata qualificazione al campionato del Mondo 2022”.
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Monza: ostacoli politici per intitolare il Brianteo a Berlusconi
Il Monza, nelle vesti di Adriano Galliani, ha già da tempo inoltrato la richiesta al Comune, ma il buon esito però è frenato da ostacoli politici.
Monza, ancora nessun passo in avanti col Comune.
L’intenzione della società brianzola è chiara ed è messa nero su bianco sui banchi delle autorità competenti, ovvero intitolare lo stadio Brianteo a Silvio Berlusconi.
Sarebbe un atto di riconoscenza verso chi ha fatto tanto e un omaggio a vita per onorare la sua scomparsa.
Il Comune deve valutare ogni aspetto ed è per questo motivo che Egidio Longoni, vice-sindaco in carica, durante la trasmissione “Monza, una città da Serie A” ha preso ancora tempo in merito.
Secondo lo stesso Longoni, il fattore politico può avere una rilevanza fondamentale ai fini della scelta perché la figura del Berlusconi investitore prescinde da quella politica.
“Ci sarà da riflettere sul tema ideologico e politico. Un conto è Berlusconi che investe nel Monza e nella città, un conto è Berlusconi in politica e questo divide. Io mi asterrei dal votare, certamente però va ringraziato lui e Galliani per quanto hanno fatto.”
A buon intenditor poche parole. La lunga attesa e le dichiarazioni del vice-sindaco già di per sé possono risultare un’indicazione su quella che sarà la decisione finale, anche se di fronte ad un nobile gesto ci si aspetterebbe, per una volta, che la politica potesse restare fuori.
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Ibrahimovic a Casa Milan:” Voglio Conte”
Ibrahimovic a Casa Milan, noi di Calcio Style avevamo scritto questa mattina di un incontro con la dirigenza. Emergono alcuni particolari di quanto si sarebbero detti i diretti interessati.
Ibrahimovic questa mattina si è recato a Casa Milan per parlare con il resto della dirigenza. Un appuntamento concordato e che fa capire come le cose adesso si stiano muovendo piuttosto in fretta.
Da quanto è emerso, in base a indiscrezioni di fonti molto vicine alla galassia Milan, lo svedese avrebbe invocato a gran nome l’unico vero obiettivo per la panchina della prossima stagione: Antonio Conte.
Non sappiamo se la sua sarà una battaglia contro i mulini a vento, oppure alla lunga riuscirà a ottenere quanto voluto, fatto sta che intorno al nome di Conte c’è parecchia attenzione e le valutazioni sono in corso.
Continuiamo invece a non avere alcun riscontro su Van Bommel, uno dei tanti nomi circolati in questi ultimi giorni.
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