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Milan: Pioli gioca le sue carte per rimanere
L’arrivo di Ralf Rangnick parrebbe quasi sicuro, sono ormai numerosi i contratti tra il tecnico tedesco e Gazidis tramite conference call durante questo periodo prolungato di emergenza causa Coronavirus. L’ex Lipsia ricordiamo era stato contattato dallo stesso AD rossonero i giorni successivi la pesante batosta subìta contro l’Atalanta per 5-0 ed era stato raggiunto un pre-accordo, motivo per il quale Boban era stato licenziato in seguito alla famosa intervista davanti ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
Ritengo che Rangnick arriverà, ma il principale nodo da sciogliere – ed al momento non si hanno conferme – è se si accomoderà in panchina, se ricoprirà un ruolo dirigenziale oppure tutti e due. Ben conosciamo il carattere del tedesco, pretende pieni poteri, conditio sine qua non per arrivare in rossonero, non accetterà ruoli dove non possa avere autonomia nelle scelte dei giocatori. Al momento le principali distanze tra lui ed il Milan sono proprio queste, oltre alle residue discussioni sul budget che Elliott metterà per il mercato estivo.
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Pioli resiste
Stefano Pioli è consapevole di essere seduto su un qualcosa di etereo, ma intende fino in fondo giocarsi le sue carte per rimanere allenatore del Milan anche la prossima stagione. Non sappiamo se ci riuscirà come non sappiamo nemmeno ancora di preciso se il campionato potrà ripartire, ma in caso positivo il tecnico avrebbe ancora un discreto numero di partite per provare sul campo a convincere la dirigenza che è lui il profilo giusto per la prossima stagione. Compito arduo, difficilissimo, ma è giusto e doveroso provarci.
Pioli ha un punto molto forte, piace ai giocatori con il suo carattere moderato, ma fermo ha saputo conquistarsi le simpatie di Ibrahimovic, giocatore di solito molto spigoloso se un allenatore non gli va a genio, oltre a recuperare alcuni giocatori, Rebic e Castillejo su tutti. Il tecnico parmigiano ha saputo ridare un’identità alla squadra dopo la sciagurata gestione Gianpaolo complice anche – ritengo doveroso dirlo – l’arrivo dello svedese a gennaio che ha dato una sferzata di aria nuova e giusta cattiveria agonistica che prima non era presente.
I dubbi
Oltre a questo però Stefano Pioli non piace a tutti, la dirigenza rossonera nutre infatti fortissimi dubbi in merito all’operato del tecnico in questi mesi. Se da una parte ha dato tranquillità, non si può certo dire che la media di 1.4 punti a partita sia da considerarsi soddisfacente, non lo è affatto e non si addice ad una squadra che punta ogni anno verso posizioni di classifica importanti. Evidenti lacune si sono viste durante le gare con Pioli in panchina, non sempre ovviamente è andato tutto per il meglio, abbiamo ancora davanti agli occhi la pochezza dei rossoneri inermi contro l’Atalanta che li ha asfaltati per 5-0, oppure l’ultima gara contro il Genoa persa in casa per 2-1 con errori di formazione e cambi inspiegabili.
Una possibilità di rimanere
Più no che sì, questo è quello che penso sulla permanenza in rossonera del Normal One Pioli, il fatto che abbia fatto meglio di Gianpaolo non può essere una soddisfazione, probabilmente chiunque avrebbe fatto di più del tecnico abruzzese. Pioli avrà una sola ed unica possibilità di restare ed è conseguente di ciò che deciderà di fare Rangnick. Se il tecnico tedesco non se la sentirà di sedersi su una panchina che scotta già prima di iniziare il campionato preferendo un ruolo da Direttore Sportivo, per esempio, ecco che le azioni di Pioli avranno un’impennata importante. Se questo non accadrà, difficile sarà la sua riconferma.
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Ventola e Zaccardo all’evento di Operazione Nostalgia
Nicola Ventola e Cristian Zaccardo, insieme ad Amelia, Pellissier ed Hubner hanno presentato le maglie dei raduni dei raduni Operazione Nostalgia.
Nel corso dell’evento, gli ex campioni della nostra Serie A si sono cimentati in sfide, quiz e hanno rilasciato qualche dichiarazione interessante su nazionale e mercato allenatori.
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Ventola e i complimenti all’Inter
Nicola Ventola ha esaltato ai microfoni di Calciomercato.com l’Inter scudettata di Inzaghi:
“Un gioco che sinceramente penso di avere visto poche volte nella storia nerazzurra. In attacco, però, bisogna ampliare la rosa, aumentare il peso offensivo”.
Scamacca all’Europeo
Ventola, da ex attaccante, si espone sul prossimo numero 9 della Nazionale italiana all’Europeo:
“Sicuro andrei con Scamacca. Con chiunque discuta, tra cui i giocatori attuali, con cui noi parliamo, siamo d’accordo sul fatto che Scamacca sia quello che deve tirare fuori quel qualcosa in più, perché vediamo in lui caratteristiche importanti. Se continua così, di sicuro Spalletti ci penserà”.
Zaccardo sul Milan e Thiago Motta
Zaccardo si sofferma sulla situazione di Pioli e sul possibile erede al Milan:
“Conosco Pioli personalmente, è un gran signore. Come allenatore ha dato tanto al Milan, ha ancora un anno di contratto anche se sembra che le strade si possano dividere, probabilmente quest’estate, per il bene di tutti.
Nel caso dovesse andare via, l’allenatore che in questo momento sta facendo molto bene, anche se è di un’altra squadra, ma è ambito da tanti club, è Thiago Motta“.
Le date di ‘Operazione Nostalgia’
L’appuntamento con i raduni di ‘Operazione Nostalgia 2024‘ è per giorno 8 giugno a Salerno e 7 luglio a Novara.
Tantissimi gli ex campioni presenti, in attesa di ulteriori sorprese tra i convocati.
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Svolta sulla panchina, una voce clamorosa:” Conte è già del Milan”
Svolta sulla panchina rossonera? Una voce raccolta da Il Salotto del Kaiserjny lascia intendere quello da sempre scritto anche da noi di Calcio Style. Ma entriamo qui di seguito in dettaglio per spiegare la clamorosa informazione raccolta.
La questione Antonio Conte sta tenendo banco negli ambienti rossoneri, i tifosi invocano a gran voce il suo nome riconoscendo nel tecnico leccese probabilmente uno dei pochi in grado di raccogliere i cocci e portare la squadra alla vittoria durante la prossima stagione. La cocente sconfitta nel derby non ha fatto altro che acuire questa voglia di rivalsa nei confronti dei nerazzurri e la prossima stagione dovrà essere ben differente a quella attuale.
Il prossimo mercato, come scritto questa mattina, sarà di un certo livello e la priorità sarà quella di non sbagliare allenatore. Quindi, chi meglio di Conte per arrivare subito alla vittoria, mettendolo subito in condizione di fare bene?
A supportare la nostra tesi non possiamo non scrivere di una notizia rivelata da Il Salotto del Kaiserjny i quali, tramite il loro canale ufficiale Telegram, hanno raccolto una dichiarazione confidenziale di Costantino Coratti, ex collaboratore del tecnico leccese, il quale si sarebbe lasciato scappare queste parole:” Conte è già del Milan“.
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Radio Rai, lo sciopero stravolge la programmazione. Anche sul calcio
Un programma storico di Radio Rai, Tutto il calcio minuto per minuto, domani non andrà in onda. Il motivo? C’entra uno sciopero importante: anzi, due.
Domani il celebre programma radiofonico di Radio Rai, Tutto il calcio minuto per minuto, non sarà trasmesso. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, la ragione di questa assenza è da attribuire a un doppio sciopero che determinerà cambiamenti nella programmazione sia televisiva che radiofonica.
La protesta è legata alla proposta di fusione tra la redazione sportiva di Radio Rai e quella televisiva di RaiSport, coinvolgendo anche Gr Parlamento e Rai Parlamento.
Nella giornata di domani non verranno trasmesse né le partite di Serie B né quelle di Serie A, inclusi i match Juventus-Milan alle 18 e Lazio-Verona in serata. Anche la radiocronaca della Sprint della MotoGP da Jerez subirà una pausa forzata.
Sciopero Radio Rai, il punto di vista del caporedattore Filippo Corsini
Questo il commento di Filippo Corsini, caporedattore centrale: “Togliere l’informazione sportiva a Radio Rai è un fatto epocale. Noi non siamo contrari per principio alla cosa, ma chiediamo un confronto con l’azienda per capire le motivazioni. Se dobbiamo parlare di sinergie, parliamone.
Radio e Tv sono diverse, binari paralleli, negli anni noi abbiamo acquisito una storicità del nostro essere. Ora non capiamo il senso di questo cambiamento. Abbiamo sempre trasmesso tutto, dalla Serie A alle Coppe europee, dal Sei Nazioni alla F1, dalla moto al ciclismo, perché i nostri diritti costano meno e ci sono sempre stati garantiti. Sarò sempre aziendalista, ma non spegnerò io Tutto il calcio: se dobbiamo cambiare spiegateci il perché”.
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