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Milan Notizie, Mirante saluta. Rossoneri a caccia del terzo portiere
Milan-Maldini e Massara hanno comunicato ad Antonio Mirante che il contratto in scadenza non sarà rinnovato. Si cerca un altro portiere.
La breve, ma positiva esperienza di Antonio Mirante in maglia rossonera si è conclusa. Maldini e Massara a colloquio con l’agente del portiere, Valerio Giuffrida, hanno comunicato che il contratto in scadenza il 30/06/2022 non sarà rinnovato. Non è stata in discussione la serietà e l’impegno del portiere, ma lo staff tecnico avverte l’esigenza di avere alle spalle di Mike Maignan e Cyprian Tatarusanu, un portiere giovane. La delusione dell’ormai ex terzo è tantissima, aveva legato moltissimo con l’ambiente, ma ha compreso l’indirizzo tecnico della scelta.
Milan, torna Plizzari ? La situazione dell’ex portiere prodigio del vivaio
Alessandro Plizzari ha un contratto con il Milan, in scadenza il 30/06/2023. Nella stagione appena conclusa, ha messo insieme tre presenze in serie B, con la maglia del Lecce, dove era andato in prestito durante la sessione invernale del calciomercato. L’ex baby prodigio delle giovanili rossonere, fra infortuni e mancata fiducia da parte delle società alle quali è stato prestato, ha perso smalto. La società sta facendo valutazioni sul suo conto, appoggiandosi al parere di Nelson Dida, apprezzatissimo preparatore dei portieri. Il quale pensa che Plizzari ha bisogno solo di una cosa: giocare con continuità, che sia una squadra di serie A o B. Il contratto in scadenza, gioca a favore di una cessione definitiva. Anche perché Maignan ha un contratto per altri due anni ed è il titolare indiscusso. Quindi il Milan potrebbe cedere Plizzari e tenersi un diritto di recompra.
I nomi in ballo per il dopo Mirante e la suggestione Lapo Nava
Il Milan ha una lista di nomi per la successione di Antonio Mirante e spulcia in attesa di capire quale possa essere il profilo giusto. Ci sono Vicario (Cagliari), Cragno (Cagliari), Gollini (Atalanta), Silvestri (Udinese), Dragowski (Fiorentina), Gabriel Vasconcellos Ferreira (Lecce) e Gemello (Torino). Ma in fondo a questi nomi, monta la suggestione Lapo Nava. Il figlio d’arte (papà Stefano è stato un onesto gregario nel Milan di Sacchi), ha le stimmate del predestinato. A molti ricorda Donnarumma, per stile e fisico. Potrebbe essere la scommessa da fare, promuovendolo terzo portiere. Come accadde all’ex portiere ora al Psg.
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Milan, così non va: esci dalla mediocrità! | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, già dal titolo si può capire di che tenore (senz’altro duro) è il taglio di questo articolo. Non si può sprecare un’altra stagione.
Parlare con mesi di anticipo a volte può dare delle soddisfazioni, in quanto, spesso si viene smentiti. Ed è quello che spero vivamente accada. Perché altrimenti dovremo nuovamente assistere a un anno, il prossimo, sotto il segno della mediocrità.
Mediocrità, parola ricorrente durante questa stagione, basti vedere alcuni elementi in rosa. Che vanno cambiati, o meglio, vanno sostituiti con rinforzi qualitativamente superiori. Iniziamo da Calabria, bravo bello educato e con un cuore grande così, ma vederlo capitano di una squadra come il Milan appare, scusatemi, una bestemmia. Sapete vero di cosa stiamo parlando? Del Milan, squadra che ha alzato al cielo 7 Champions. Giusto per ricordarlo.
Una squadra che per due anni non è stata in grado di trovare un vice Theo Hernandez facendo giocare al suo posto terzini destri, difensori centrali e facendo il segno della croce in settimana augurandogli lunga vita calcistica.
Un centrocampo inesistente, caratterizzato da giocatori bravissimi ad accarezzare il pallone, un po’ meno a picchiare. Quanto servirebbe un Kessiè qualsiasi. E quanto servirebbe una punta centrale che non avesse 38 anni, con tutto il rispetto per Giroud, un ex campione, ma che da marzo in avanti deve giocare con l’ossigeno perché non ha un vero e proprio sostituto.
Quindi che si fa? Con Pioli a fine ciclo ci si trova praticamente a maggio senza avere deciso un allenatore e con gli altri club che stanno praticamente prendendosi i migliori attaccanti, lasciando a noi – forse – qualche briciola per quando decideremo di fare mercato.
Capitolo allenatore. Da qui capiremo se aspettarci un altro campionato mediocre, oppure no. Antonio Conte avrebbe permesso di alzare l’asticella, ma un Van Bommel, brava persona eh, ha pure pianto quando se ne è andato, pensate possa rappresentare la scelta giusta? Uno che ha la stessa esperienza di Palladino che almeno ha allenato in Serie A? Uno che ha subìto le stesse reti di Pioli, ma in Belgio? Giovane, parla 5 lingue, ma a noi serve uno con gli attributi che sappia strigliare Leao quando passeggia come fosse in Via Montenapoleone a Milano, durante un derby.
Ripeto, se sarò smentito sarò felice. In realtà è quello che voglio, essere smentito coi fatti. Con uno come Conte in panchina, con Gyokeres in attacco, magari uno come Amrabat in mediana, Buongiorno o Scalvini in difesa. Un forte terzino destro. E poi ne parliamo. Altrimenti…la solità mediocrità.
Questa deve essere la stagione della svolta, non serve molto. L’ossatura della squadra c’è, servono 4-5 rinforzi di qualità nei posti giusti. È un allenatore con le palle quadrate.
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La risposta di Lotito a Gravina: “La FIGC non è il suo granducato personale”
Continuano le schermaglie verbali a distanza fra il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della FIGC Gabriele Gravina.
Le parole di Lotito su Gravina
Non si è fatta attendere troppo la replica del presidente della Lazio Claudio Lotito alle accuse del numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Repetita iuvant: stamane vi avevamo riportato le dichiarazioni del presidente federale, rilasciate a “Il Foglio“, in cui quest’ultimo attaccava frontalmente il patron bianco celeste.
In sostanza, Gravina accusava il vulcanico patron della società capitolina di voler dettare legge all’interno del consiglio federale. Oltre ad alludere a un presunto conflitto d’interesse, dato che Lotito è al tempo stesso membro del consiglio federale e membro del consiglio della Lega Calcio.
Oltre che, ovviamente, senatore della Repubblica Italiana e Presidente della Lazio. Tempo qualche ora ed è arrivata anche la replica del diretto interessato, affidata a un’intervista concessa all’Ansa.
❝Leggo con stupore le dichiarazioni del sig. Gravina sulla mia persona, che si commentano da sole. Chiare manifestazioni di pura ostilità e scomposto rancore nei miei confronti, al fine di difendersi dalle responsabilità circa lo stato attuale del calcio in Italia che tutti gli attribuiscono. I suoi rapporti personali con alcuni presidenti non escludono il disagio e la confusione che oggi regna nel sistema calcio, condivise da tutti gli operatori che cercano, nonostante gli ostacoli posti dal sig. Gravina, di rinnovarne le regole. La mia posizione di proprietario di club, consigliere federale, consigliere di Lega e componente del Senato, ruoli peraltro acquisiti con regolari e democratiche elezioni, mi consente di avere una visione più ampia e completa dei problemi e delle soluzioni possibili per eliminare i guasti prodotti. Il mondo del calcio non chiede isolamento, ma necessita di una visione ampia delle sue varie componenti. Alle quali i miei ruoli istituzionali, attesa l’importante ed alta valenza del calcio, mi danno la possibilità di offrire un contributo fattivo, facendolo uscire da un’autonomia erroneamente intesa come ‘granducato personale’.❞
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