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Milan: le condizioni di Musacchio e Kessie
È vera e propria emergenza in casa Milan causa una stracolma infermeria e domenica a San Siro arriverà la capolista Juventus di Cristiano Ronaldo che vorrà di certo continuare a mantenere l’anonimato vetta della classifica e riscattarsi dalla bruciante quanto bugiarda sconfitta di mercoledì sera in Champion. La trasferta di ieri sera in terra spagnola contro il Betis Siviglia è costata molto cara alla squadra di Gattuso che partita dopo partita sta perdendo pezzi importanti per la strada e ad ogni gara è costretto ad inventarsi un undici titolare nuovo.
Musacchio fuori in barella
Mateo Musacchio nel finale di gara di ieri sera si è scontrato col suo compagno di squadra kessie, il colpo è stato talmente violento che il difensore è stato costretto ad uscire in barella dal campo. Il colpo alla schiena è stato traumatico e per alcuni secondi pareva avesse addirittura perso conoscenza con gli immediati soccorsi dei medici prontamente corsi in campo. Mustacchio si è ripreso quasi subito una volta negli spogliatoi e il Milan si riserverà nelle prossime ore di effettuare ulteriori accertamenti, ma è quasi certa la sua presenza contro la Juventus domenica sera.
Preoccupa Kessie
Da parecchie partite Franck Kessie non sta bene, il suo problema al ginocchio non tende a passare e il giocatore sta stoicamente continuando a giocare con l’aiuto degli antidolorifici. Avrebbe sicuramente bisogno di qualche partita di stop, ma l’attuale stato di emergenza a centrocampo impone di stringere i denti e non mollare. Ieri sera il centrocampista di è accasciato a terra, è uscito e poi rientrato per terminare la gara uscendo zoppicante e dimostrando uno spirito di sacrificio encomiabile. La sua presenza contro la Juve è in forte dubbio, Kessie spingerà certamente per giocare, conoscendo la sua indole da guerriero, ma le sue condizioni verranno attentamente valutate tra oggi e domani per non compromettere la situazione ulteriormente.
Come stanno gli altri
Lucas Biglia è stato operato ieri in Finlandia dal professor Sakari Orava per la lesione al gemello mediale del polpaccio destro e dovrà stare fuori dai campi di gioco per almeno 4 mesi. Anche Bonaventura, salvo sorprese, non ce la dovrebbe fare, su di lui non ci sono praticamente speranze di vederlo in campo.
Decisamente in miglioramento Calabria che è alle prese col suo problema alla caviglia, ma il dolore è in attenuazione pertanto contro la Juve le possibilità di vederlo tra gli undici titolari sono buone. Quasi sicuro il rientro del bomber Gonzalo Higuain tenuto precauzionalmente a riposo ieri, ma assolutamente determinato per affrontare i suoi ex compagni bianconeri.
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Ferraris, oggi l’offerta di Genoa e Samp per acquistare lo stadio
La Genova Stadium, società pariteticamente partecipata da Genoa e Sampdoria, è pronta a inviare oggi una PEC al Comune di Genova con la proposta di acquisto dello stadio Luigi Ferraris, valutata attorno ai 14 milioni di euro.
Questo passaggio consentirà al sindaco Marco Bucci di dichiarare l’offerta di pubblico interesse, avviando così la procedura per formalizzare l’acquisto e presentarsi al Ministro per lo sport, Andrea Abodi, con un’offerta concreta.
Negli ultimi giorni, Bucci ha intensificato la pressione sui club affinché si arrivasse a questo momento decisivo, fondamentale per mantenere viva la candidatura di Genova come una delle cinque sedi italiane per EURO 2032, torneo che si svolgerà in Italia e Turchia.
Sebbene le trattative siano state lunghe e complesse, le uniche alternative concrete emerse fino a ora sono state legate a Cds Holding, che ha mostrato interesse in passato.
Ci sono stati diversi punti da chiarire tra Genoa e Sampdoria, in particolare riguardo all’aspetto economico dell’operazione, le modalità di investimento e le garanzie necessarie.
Nelle settimane precedenti, entrambi i club avevano affermato di avere le potenzialità per affrontare l’acquisto anche autonomamente.
Ora, con gli ultimi dettagli da definire, sembra che la proposta di acquisto possa finalmente partire, a meno di imprevisti dell’ultim’ora.
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Pochettino: “Pulisic va protetto, al Milan gioca ogni minuto”
Maurizio Pochettino, intervenuto in conferenza stampa pre Stati Uniti-Panama, ha elogiato il trequartista rossonero non nascondendo, però, preoccupazione.
Christian Pulisic è un elemento cardine nel Milan: lo sa bene Pochettino che ne riconosce le indubbie qualità. Ciò non toglie però che un talento come il suo, spiega, va anche preservato. Per questo non nasconde la sua preoccupazione.
Le parole di Pochettino
Le sue parole sembrano ortica: pungono non facendo troppo male. Il Milan, però, è quanto meno avvisato dal Ct Usa che il trequartista-tutto fare, ha bisogno di un po’più di riposo.
“È un grande giocatore, un calciatore fantastico, uno dei migliori talenti offensivi al mondo. Penso che, sia nel presente che nel futuro, contribuirà a portare questa nazionale nella posizione che vogliamo raggiungere. Nel Milan sta giocando ogni singolo minuto di ogni singola partita, e questo un po’ ci preoccupa. Alcune volte bisogna proteggerlo. E’ arrivato stanco, vedremo se giocherà. Dobbiamo cercare di aiutarlo quando abbiamo davvero bisogno di lui, perché dovrà essere in forma, forte e felice; dobbiamo costruire un rapporto ottimo con il suo club.”
Le scelte del Ct: ” Vogliamo giocare con undici giocatori che stiano bene, si sentano freschi e abbiano la possibilità di scendere in campo senza correre nessun rischio. Abbiamo una responsabilità verso i club, e dobbiamo mandarli indietro nelle stesse condizioni in cui sono arrivati, senza far rischiare loro nessun infortunio.”
Ciò sembra significare che il trequartista rossonero, guardi la prossima partita della sua nazionale, almeno inizialmente dalla panchina per poi subentrare solo se ce ne fosse davvero bisogno: un modo per farlo riposare dai troppi impegni in campionato.
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Theo Hernandez e il gelo con il Milan: il banco salta in estate
Theo Hernandez, sono giorni decisamente delicati per il terzino sinistro rossonero la cui permanenza sembra essere in forte dubbio per la prossima stagione. Vediamo insieme ogni dettaglio.
La scorsa estate è stato molto vicino all’addio, diversi club europei avevano infatti bussato in Via Aldo Rossi. Tuttavia l’intercessione di Zlatan Ibrahimovic e le promesse di fare un Milan migliore avevano fatto desistere Theo Hernandez dal prendere altri tipi di decisioni.
L’inizio stentato in campionato e in Champions League hanno però riacutizzato un certo mal di pancia del francese il quale, giusto sottolinearlo, proprio esente da colpe non è.
In questi mesi abbiamo infatti visto un corollario di comportamenti che di certo non si confanno a uno dei capitani di questo Milan. Partiamo dalla risposta a Ibrahimovic il quale aveva assicurato davanti ai microfoni della stampa che Theo sarebbe rimasto (cosa che poi è successa). Il giorno dopo il giocatore aveva risposto, sempre davanti alle telecamere:” Rimango? Vedremo…“.
Veniamo poi al caso cooling break contro la Lazio. Un comportamento poi cercato di mascherare con alcune imbarazzanti parole di Giorgio Furlani il quale aveva provato a dire che si trattava di un non problema. Ma si vedeva che nel momento in cui le pronunciava, non era convinto neppure lui. In seguito a quello tuttavia non è stata presa posizione, né da parte di Paulo Fonseca e né da parte della proprietà, cosa più grave.
Veniamo al gol contro il Venezia quando zittisce il pubblico reo di averlo giustamente criticato i giorni prima per un colpevole ritardo di condizione.
Col tempo arriviamo a domenica sera contro la Fiorentina quando da non rigorista calcia (male) un rigore togliendolo letteralmente dalle mani di Christian Pulisic. A fine partita, per eccessivo nervosismo, si farà poi espellere.
Tutti segnali che non devono essere sottovalutati, ma che ci fanno capire che probabilmente in cuor suo, Theo Hernandez una decisione l’ha già presa. Ma da professionista ci aspettiamo un comportamento diverso che preveda il rispetto per i colori della maglia, dei compagni e dell’allenatore, oltre di chi ovviamente gli paga lo stipendio.
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