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Milan, gli episodi arbitrali non devono essere un alibi: Pioli ha sbagliato tutto
Milan, i rossoneri escono da un’altra competizione, quella della Coppa Italia. Una sconfitta che ha fatto male, soprattutto per come è arrivata e per il fatto che gli uomini di Pioli erano pure passati in vantaggio
Il Milan recrimina due torti arbitrali, con il senno di poi piuttosto evidenti, ma solo con l’utilizzo della moviola. A velocità normale il fallo di Jimenez sembrava nettissimo e la mano in area orobica allo scadere della gara non sembrava affatto volontaria. Per questo motivo hanno ideato il Var, basterebbe usarlo, ma questa è un’altra storia.
Fatta questa doverosa premessa, perché di fatto i rossoneri sono stati penalizzati da due episodi, andiamo a vedere cosa invece avrebbero potuto fare di meglio per mantenere inalterato il vantaggio di Rafael Leao.
Analizzando la formazione, Pioli ha commesso errori prima e durante la gara. Innanzitutto si è ostinato a schierare Theo Hernandez centrale quando questa volta le alternative le aveva, vedasi Kjaer, Gabbia e Kjaer. Rimettere Jimenez a sinistra, che nella vita fa il terzino destro, sembra un reiterare di un errore che prima poteva essere visto come necessità, ora appunto come errore.
A destra sarebbe probabilmente servito uno come Pulisic il quale, nel suo ruolo naturale, ha sempre dimostrato di fare bene. Mettere Musah è stato probabilmente un errore, il giocatore infatti, al netto della sua vigorìa fisica, è apparso confuso e fuori ruolo.
L’idea poi di togliere sia Reijnders che Loftus-Cheek per passare ad un modulo 4-2-4 è sembrata più una mossa dettata dalla disperazione piuttosto che di una lucida analisi. Di questo ha peccato Pioli, del fatto di non aver saputo intervenire coi cambi durante la gara. Un problema che durante questa stagione è emerso più di una volta.
Quindi, per tirare le somme, gli errori arbitrali hanno di certo condizionato la gara, su questo pensiamo non ci siano dubbi, ma un’attenta gestione dei cambi e qualche scelta di formazione a monte, avrebbero permesso ai rossoneri probabilmente di portare a casa la gara. Col senno di poi, è vero, siamo tutti bravi a parlare, tuttavia gli errori del tecnico, anche da fuori e da non addetti ai lavori, sono parsi piuttosto grossolani.
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Tonali torna sulla vicenda scommesse: “Chiedete aiuto”
Sandro Tonali è tornato a parlare pubblicamente e lo ha fatto durante un incontro previsto all’interno del suo percorso riabilitativo organizzato dalla FIGC.
Tonali: “Io mi sono nascosto e ho sbagliato perché non ti fermi da solo, ti fermano gli altri”
Sandro Tonali dovrà seguire un percorso di riabilitazione accordato dalla FIGC che fa parte del patteggiamento successivo alla squalifica.
All’interno di esso sono previsti degli incontri pubblici in cui l’ex centrocampista del Milan dovrà presenziare per parlare della vicenda che lo ha visto protagonista, riguardante le scommesse sportive.
Questa mattina è stato ospite del liceo scientifico Gaetano Salvemini di Bari.
Di seguito riportiamo le sue parole:
“Tra di voi magari qualcuno scommette e non lo dice, ma non dovete nascondervi perché io l’ho fatto e ho sbagliato. Quando hai uno stipendio alto e giochi d’azzardo il rischio è dietro l’angolo e non riesci a fermarti da solo, puoi compromettere amicizie, rapporti e lavoro.”
“Nascondersi dietro a un problema non è la soluzione”, ha detto, “chiedete aiuto, fatevi aiutare, io sono stato fortunato ad avere intorno persone che mi vogliono bene e me lo dimostrano quotidianamente.”
“Sono stato in una fabbrica e ho capito quante persone lavorano dieci ore al giorno pur di portare uno stipendio a casa. Ho capito tante cose, se un operaio perdesse il lavoro ne pagherebbe tutta la famiglia ed anche per questo sono fortunato, perché io ho sbagliato ma non ho perso nulla.”
Sul calcio in Inghilterra:
“La Premier è più faticosa ma in Inghilterra ci sono meno pressioni, qualsiasi sia il risultato la sera puoi vivere la tua vita, mentre in Italia se ti va male non puoi uscire di casa. Dobbiamo crescere tutti insieme per il bene del calcio e della società.”
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Stadio Flaminio: il Comune di Roma tifa Lazio
Stadio Flaminio, si lavora al progetto di riqualificazione dell’impianto costruito a fine anni ’50 e al momento inutilizzabile.
In questi giorni si passerà dalle parole ai fatti sul futuro dello stadio Flaminio: è al via il percorso che vedrà la riqualificazione dell’impianto, ci sarà gara in cui, secondo quanto scrive Repubblica oggi, saranno tre i soggetti pronti a fare la propria proposta.
La Lazio di Lotito, la Roma Nuoto e una una joint venture tra Cassa Depositi e Prestiti e Credito sportivo.
L’ultima, in ordine di tempo, è il progetto che vedrebbe protagonista Lotito, da tempo voglioso di avere uno stadio tutto suo. Il patron laziale ha affidato ad Arup, che sta lavorando ad un altro stadio progettato da Nervi, il Franchi di Firenze, ad un progetto che dovrebbe portare la capienza ad oltre 40mila posti tutti coperti, con uno sviluppo in altezza della struttura.
Le parole dell’asssessore alla sport Onorato sembrano dare molte speranze a Lotito: «Ho visto il progetto della Lazio per lo stadio Flaminio: è molto ambizioso, esalta la bellezza dell’impianto e dell’architettura di Nervi. Per questo siamo ottimisti. Il presidente Lotito si è mosso in maniera concreta e fa sul serio».
Se l’amministrazione romana sembra aver accolto positivamente l’idea lotitiana, ci sarebbero anche idee alternative a livello nazionale: con una capienza ridotta da circa 25 mila posti, per uno stadio dedicato a calcio, rugby e grandi concerti, sovvenzionato dall’Istituto per il credito sportivo e la Cassa Depositi e Prestiti per creare una cittadella dello sport con PalaTiziano, il circolo del Tennis Paolo Rossi e l’ex galoppatoio di Villa Glori.
Terza parte in causa sarà anche Roma Nuoto, che ha un progetto per lo Stadio.
A risolvere in buona parte il problema parcheggi per l’afflusso al Flaminio, qualsiasi sarà la sua destinazione, sarà l’arrivo in zona della metro C.
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Totti: “L’Atalanta sta facendo benissimo. Sulla finale di stasera…”
L’ex capitano della Roma Francesco Totti ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sport Mediaset. Di seguito un estratto delle sue parole.
Le parole di Totti
Cosa dobbiamo aspettarci da Gasperini e Allegri?
“Sarà una grande finale, ogni allenatore ha il suo modo di giocare, sanno come impostarla”.
L’ha stupita il cammino dell’Atalanta quest’anno?
“No, sono tanti anni che fa bene, quest’anno benissimo. Sta dando continuità al progetto, ha un grande allenatore e grandi giocatori”.
Le voci sul futuro di Allegri possono influenzare la squadra?
“I giocatori sono sempre gli ultimi a sapere cosa fanno gli allenatori. Penso che sia una cosa interna, solo loro sanno la verità”.
Dove si decide la sfida?
“Ovunque, è una finale e una partita secca. Quando giochi queste partite cerchi di non prendere gol intanto”.
Chi può deciderla?
“Chiunque, può succedere di tutto”.
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