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Milan: considerazioni e voti sul mercato invernale
Si è concluso da nemmeno un giorno il mercato invernale e come di consueto andiamo a fare il bilancio delle squadra che più si sono rinforzate a scapito di altre che probabilmente hanno agito di meno perché già sufficientemente coperte, vedasi la Juventus, oppure altre ancora che sono state vere e proprie protagoniste, per esempio la Fiorentina a cui va la palma di squadra più attiva. Ma analizziamo il Milan, nelle righe che verranno mi addentrerò nei vari reparti analizzando chi è uscito, chi è entrato inserendoci un voto, un gioco che mi va di fare a commento finale di un mercato che non va al di là della sufficienza piena, un 6,5 che lascia un po’ di amaro in bocca soprattutto perché certi reparti non sono presidiati come si dovrebbe. Ma entriamo nello specifico.
Indice
Difesa voto 7
Per un attimo tralascio le voci che stanno nuovamente gravitando intorno all’estremo difensore Gianluigi Donnarumma voto 8, per analizzare le uscite di Reina voto 7 e Caldara voto 5. Il primo è uscito un po’ in punta di piedi, ma èstato un esempio di serietà, correttezza ed esperienza sicuramente utili per la crescita della squadra, oltre a quella di Gigio. Il secondo è stato una sorta di oggetto misterioso, dietro il quale un alone di poca chiarezza rimane, pare infatti che il giocatore avesse chiesto di essere ceduto e da quel momento Pioli lo ha tenuto al di fuori del suo progetto. Subentra Begovic voto 6, ricordato più per il gol dalla sua difesa che per altro, insieme a Kjaer voto 6,5 per come si sta ambientando in campo e Laxalt voto 5 di cui i tifosi rossoneri di certo non sentivano la mancanza, ma che non si è potuto fare a meno dopo la cessione di Ricardo Rodriguez voto 5. Lunga vita a Theo Hernandez voto 8, se si infortuna lui saranno dolori. Per il resto confermati sia Calabria voto 4 che Conti voto 5,5 in una fascia destra che ha sempre dell’incompiuto. In centro alla difesa capitan Romagnoli voto 6,5 insieme a Musacchio voto 6, nell’attesa che guarisca anche Duarte voto 4 le cui possibilità di vederlo in campo per fortuna si ridur4anno ulteriormente.
Centrocampo voto 6,5
Un eterno incompiuto il centrocampo rossonero, con due grandi incognite. Potrebbe diventare da 7, ma soltanto al verificarsi di alcune condizioni al momento poco prevedibile. Ceduto Borini voto 7, non tanto per le prestazioni quanto per l’impegno sempre profuso, permangono dubbi legati alla tenuta atletica di Castillejo voto 6,5 tanta corsa, ma poca lucidità e Kessie voto 4,5 che sembra leggermente rigenerato dalla cura Pioli voto 7 e dal nuovo modulo 4-4-2, ma di fatto ancora troppo lontano dal giocatore ammirato quando era tra le file dell’Atalanta. Oltre a loro, da monitorare le condizioni fisiche e soprattutto mentali di Paquetá voto 4,5 il quale sembrava in partenza, mentre all’ultimo, complici offerte mai arrivate, è rimasto in rossonero con l’umore di certo non alle stelle. Starà a lui dimostrare di essere un giocatore da Milan, le occasioni ci saranno, farsi trovare pronto sarà la sua priorità. Pochissimi rinforzi, la dirigenza rossonera voto 5 reputa di essere a posto in questo reparto, Bonaventura voto 6 e Krunic voto 6 saranno due abili rincalzi pronti a subentrare, mentre spetterà gestire le chiavi della regia a Bennacer voto 7,5 vera sorpresa di questo Milan, un acquisto più che azzeccato l’estate scorsa che sta dimostrando ottime doti in entrambe le fasi. Arriviamo ora al nuovo acquisto Saelemaekers voto 7 per quanto ha fatto vedere con l’Anderlecht il quale partita dalla panchina, ma avrà occasioni per mostrare il suo valore e per crescere, reputo sia un centrocampista moderno dai piedi buoni e dall’ottima visione di gioco, al momento è una pura scommessa, se saprà integrarsi potrebbe diventare una pedina molto, ma molto importante. Resta da capire quale sarà il ruolo di Calhanoglu voto 6,5 diposto ad aiutare a centrocampo, oppure essere schierato al bisogno anche da trequartista, ruolo che potrebbe a mio parere bene interpretare.
Attacco 6,5
Un mercato in uscita da 8, due sono state le cessioni illustri che in un colpo solo hanno ridotto sensibilmente gli ingaggi ed i mugugni nello spogliatoio, sto parlando di Suso e Piatek entrambi voto 4, due giocatori che non hanno saputo replicare quanto di buono fatto vedere durante la scorsa stagione è che stavano diventando davvero un peso per l’economia di tutta la squadra. Fuochi d’artificio a seguito dell’arrivo di Ibrahimovic voto 8, più determinante al momento fuori dal campo che all’interno del rettangolo di gioco. Lo svedese è un vero e proprio allenatore, un mental coach, il primo ad arrivare e l’untilo ad andarsene da Milanello e chissà è frega se in campo cammina, i compagni di lui hanno una tale ammirazione che sarebbero disposti ad andarci in guerra, vincendola. Titolare a fianco a lui Leao voto 5, giocatore al momento inespresso, ma di qualità e prospettiva, Ibra dovrà lavorarci su. In panchina troviamo a scalpitare Ante Rebic voto 6,5 il quale da qualche giornata pare essersi svegliato dal letargo e giustamente reclama più spazio. Di fatto però l’attacco andava rinforzato, puntare tutto o quasi su un giocatore che quest’anno compirà 39 anni ritengo sia da scellerati, vero che ci sono Leao e Rebic, ma la loro vena realizzativa non è particolarmente spiccata, serviva un rinforzo che la sapesse buttare dentro con maggiore efficacia in grado di far rifiatare lo svedese senza il patema di doverlo rimpiangere ad ogni azione, come è successo in Coppa Italia contro il Torino quando un disperato Pioli ha dovuto farlo entrare nel secondo tempo.
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Milan, Pioli via al 100%: settimana decisiva per il successore | Abbandonata la pista Conte?
Milan, continuano i ragionamenti in casa rossonera per il successore di Stefano Pioli. Questa sarà una settimana decisiva per arrivare ad una soluzione condivisa.
Le certezze a oggi sono due: Pioli lascerà il Milan e nel mese di gennaio c’è stato un accordo di massima con Antonio Conte. Tutto il resto è noia, come cantava Califano, o quasi. Abbiamo letto sentito in questi ultimi giorni decine di nomi per il prossimo allenatore. Siamo passati da Lopetegui a Fonseca, da Pellegrini a Potter, da Xavi ad Allegri, fino ad arrivare a Thiago Motta e al tecnico leccese, coi quali a gennaio i contatti erano stati più assidui.
Juventus e Milan stanno tuttavia avendo un comportamento speculare. Una parte delle rispettive dirigenze starebbe caldeggiando Conte, il quale gradirebbe in egual misura sia la soluzione bianconera che quella rossonera, perché rispetterebbero la volontà di rimanere in Italia e possibilmente vicino a Torino. Conte alla Juventus e Motta al Milan? Soluzione possibile, ma ci risulta che l’attuale tecnico del Bologna stia accelerando per sostituire Allegri.
Quindi Conte al Milan? Non è matematico, né scontato, nonostante una grossa fetta dei tifosi rossoneri starebbe in queste ore acclamando il suo nome. Parte della dirigenza è contro l’arrivo di Conte e lo stesso Ibrahimovic, che invece lo vuole, si trova al momento in un forte stato di difficoltà. Imporsi da ultimo arrivato, oppure ragionare su un profilo condiviso? A occhio potrebbe prevalere la seconda scelta, tuttavia continuiamo a registrare contatti con Conte. Non abbandoniamo di certo questa pista.
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Milan, Furlani:” Pioli è il nostro allenatore. Il mercato sarà più soft”
Milan, si è presentato alla fine della gara contro l’Inter davanti alle telecamere l’Amministratore Delegato rossonero. Leggiamo qui di seguito le sue parole.
Un mix di dichiarazioni catalogabili alla voce Cose che un tifoso in questo momento non vuole sentire. Tuttavia, come spesso accade, Giorgio Furlani si presenta con massima disponibilità prima e spesso anche dopo le partite. Come quest’ultima persa ai danni dell’Inter. Una sconfitta che fa male, sesto derby consecutivo perso e scudetto consegnato ai nerazzurri.
Poche parole, forse di circostanza, ma piuttosto chiare e decise:” L’allenatore è Stefano Pioli e confermo questa cosa. Siamo concentrati sul finire bene la stagione. Sulla parte sportiva chi riferisce a Gerry Cardinale siamo io, Moncada e Ibrahimovic. Poi è lui che prende la decisione finale. Abbiamo un secondo posto da difendere, noi facciamo la squadra per vincere, ma non sempre si riesce. Quest’anno il lavoro sul mercato sarà un po’ più soft”.
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Milan, 34 anni fa la seconda Fatal Verona e quel gesto di Van Basten
Sono passati 34 anni ma la ferita nel cuore di ogni tifoso rossonero resta tutt’oggi aperta. Penultima giornata, Hellas Verona-Milan, la nuova fatal Verona.
22 aprile 1990, Hellas Verona-Milan 2-1: la seconda Fatal Verona
Stadio Bentegodi, penultima giornata di Serie A. La classifica recita Milan 47 e Napoli 47 (siamo ancora nell’era dei 2 punti per vittoria). I rossoneri di Arrigo Sacchi affrontano una delle squadra candidate ormai alla retrocessione in Serie B. In caso di vittoria lo scudetto sarebbe a un passo.
Marco Van Basten è l’attaccante più forte in circolazione e guida la classifica dei cannonieri a quota 19 reti. Tutto fa presagire una facile scampagnata per i rivali del Napoli di Maradona.
Al 33esimo Simone porta in vantaggio il Milan con un gran calcio di punizione e manda le squadre negli spogliatoi sullo 0-1. Sembra fatta per i rossoneri ma l’Hellas rinasce dalle ceneri e prima o con Sotomayor al 63esimo, poi (col Milan in 9 uomini) con lo storico pallonetto di Davide Pellegrini all’89esimo, ribalta il risultato consegnando di fatto lo Scudetto ai partenopei.
Dopo la clamorosa debacle del 20 maggio 1973 per la quale è stato coniato appositamente il termine Fatal Verona, la storia si ripete con Van Basten che, dopo l’espulsione appena rimediata, si toglie la maglia e la scaglia a terra in segno di frustrazione e delusione. Un gesto storico che rimarrà negli annali.
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