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Milan, Cardinale vede la luce in fondo al tunnel: alla scoperta degli Steinbrenner
Milan, è notizia abbastanza recente quella secondo la quale il patron di Redbird Gerry Cardinale stia cercando di vendere la maggioranza del club alla famiglia Steinbrenner. Scopriamo insieme di chi si tratta qui di seguito in dettaglio. La dinastia Steinbrenner — storia, proprietà e impatto dei proprietari dei New York Yankees.
La famiglia Steinbrenner è tra le più influenti nel mondo dello sport professionistico statunitense: grazie all’acquisto dei New York Yankees negli anni ’70, la famiglia ha trasformato una franchigia già storica in un colosso sportivo e mediatico, mantenendo poi la proprietà e la gestione all’interno del nucleo familiare per generazioni.
1) Come è cominciata: l’acquisto dei Yankees (1973)
Il punto di svolta arriva il 3 gennaio 1973, quando un gruppo guidato da George M. Steinbrenner III acquista i New York Yankees dalla CBS per circa 10 milioni di dollari. Quell’operazione, all’epoca cospicua ma lontana dalle valutazioni odierne, ha posto le basi per la trasformazione economica e sportiva del club.
2) George Steinbrenner: l’artefice del progetto
George Steinbrenner (1930–2010), soprannominato “The Boss”, è stato il principale artefice della rinascita dei Yankees: uomo autoritario e polemico, ma con una forte visione imprenditoriale. Sotto la sua guida i Yankees vinsero numerosi titoli (inclusi sette World Series durante la sua proprietà) e divennero un brand globale, simbolo dell’intersezione tra sport, intrattenimento e affari.
3) La famiglia oggi: ruoli e passaggio generazionale
Dopo la morte di George (2010), la proprietà e la gestione rimasero in mano ai figli e ai discendenti:
- Hal Steinbrenner — managing general partner e figura principale nella gestione quotidiana del club. Ha ribadito più volte l’intenzione della famiglia di mantenere la proprietà e di non vendere la franchigia.
- Hank Steinbrenner (Henry G. “Hank” Steinbrenner) — è stato co-presidente e general partner fino alla sua morte nel 2020.
- Jessica e Jennifer Steinbrenner — entrambe coinvolte in attività collegate alla famiglia e alla gestione degli asset (filantropia, allevamento di cavalli, altri investimenti).
La famiglia ha esplicitato più volte la volontà di un passaggio generazionale interno, con nipoti e pronipoti che già sono coinvolti in vari progetti sportivi e imprenditoriali.
4) Valore economico e impatto finanziario
Il valore della franchigia è enorme rispetto al prezzo d’acquisto degli anni ’70: le stime più recenti (Forbes, Reuters, Sportico e altri) valutano i New York Yankees tra le franchigie più preziose al mondo — con valutazioni che negli ultimi anni si sono collocate attorno ai 7–8 miliardi di dollari (varia a seconda della fonte e dell’anno). Questo enorme incremento dimostra non solo il successo sportivo ma anche l’efficacia del modello commerciale (diritti TV, merchandising, sponsorizzazioni, real estate).
5) Stile di gestione, filosofia e critiche
La gestione Steinbrenner è nota per essere molto orientata al risultato: forte investimento sul roster, attenzione al brand e decisioni spesso decise “dall’alto”. George è stato spesso criticato per il suo approccio autoritario e per il ricorso frequente ai licenziamenti dei manager; però molti riconoscono come queste scelte — anche controverse — abbiano contribuito a stabilire la competitività e la visibilità internazionale del team.
6) Attività collaterali e filantropia
Oltre al baseball, i Steinbrenner hanno interessi in: corse di cavalli, motorsport (Steinbrenner Racing e partecipazioni in IndyCar), immobili e altri investimenti. La famiglia è anche impegnata in iniziative filantropiche (donazioni a enti educativi e sportivi, tra cui importanti contributi ad istituzioni come il MIT e programmi locali legati al club).
7) Perché lo studio dei Steinbrenner è interessante
- È un caso emblematico di come la proprietà familiare, se ben gestita, possa trasformare una squadra sportiva in un asset globale multimiliardario.
- Mostra le sfide del passaggio generazionale in aziende familiari molto visibili pubblicamente.
- È un esempio pratico di gestione del brand sportivo in epoca moderna (media rights, merchandising, sviluppo immobiliare e fan engagement internazionale).
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Il Monza vuole la promozione diretta: ecco l’idea per l’attacco
Il Monza guida la classifica di Serie B: non è un segreto la voglia di tornare subito nel massimo campionato per il club brianzolo.
Per dare il definitivo scacco matto al campionato, la squadra di Paolo Bianco deve trovare una prima punta top da affiancare agli attaccanti illustri già in rosa come Caprari, Keita Balde e Dani Mota Carvalho.
Petagna e Maric non sembrano convincere troppo il tecnico biancorosso e l’infortunio di Alvarez ha fatto alzare le antenne agli uomini mercato.
Nel mirino ci sarebbe l’attaccante polacco Filip Stojikovic come riporta Sky Sport De. Attaccante classe 2000 in forza Ks Cracovia, in questa prima parte di stagione nel massimo campionato polacco ha messo a segno 7 reti e fornito un assist in 14 partite. Stojikovic è un giocatore svizzero di origini serbe ed è legato all’attuale club fino al 2028.
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“I fischi non sono vergogna, ma amore”. La Russa risponde a Gattuso
Ignazio La Russa difende i tifosi: «I fischi non sono vergogna, ma un gesto d’amore per la Nazionale». Poi la battuta all’AIA: «Meno errori contro l’Inter».
Il presidente del Senato Ignazio La Russa è intervenuto oggi in Regione Lombardia durante l’evento “Il fischio che unisce – Costruire una cultura di rispetto nello sport”, ospitato al Belvedere Silvio Berlusconi di Palazzo Lombardia.
Un passaggio del suo intervento è stato dedicato alle recenti parole di Rino Gattuso, che dopo la gara della Nazionale in Moldavia aveva criticato i fischi di alcuni tifosi azzurri.
«In vista della speranza, questa volta, di andare al Mondiale, dobbiamo unirci e sostenere tutti la Nazionale», ha dichiarato La Russa. «Ma anche i fischi degli spettatori possono essere uno stimolo».
Il presidente del Senato ha poi aggiunto: «Finché non sono violente, le contestazioni non devono essere considerate eccessive. Non si può dire “vergogna” a un tifoso che fischia: bisogna ringraziarlo, perché anche quel fischio è figlio dell’amore che ha per la squadra».
La Russa ha invitato i tifosi ad avvicinarsi nuovamente alla Nazionale, «visto che speriamo che ce la faccia a qualificarsi al Mondiale». E ha concluso con un messaggio di equilibrio: «Rispetto assoluto per chi applaude, incoraggia o fischia. Tutti hanno diritto di esprimersi».
Chiudendo il suo intervento, La Russa ha ironizzato rivolgendosi al presidente dell’AIA: «Un occhio di riguardo per l’Inter, meno errori contro l’Inter che ne commettete troppi».
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Milan, Franculino strega l’Europa!
Milan, è Franculino uno dei giocatori maggiormente seguiti da numerosi club europei, compresi Milan e Roma. Vediamo qui di seguito le caratteristiche del giocatore classe 2004 attaccante del Midtjylland.
Franculino Gluda Djú è un attaccante classe 2004, nato il 28 giugno a Bissau, in Guinea-Bissau.
Gioca attualmente per il FC Midtjylland, in Danimarca, e veste anche la maglia della nazionale della Guinea-Bissau.
Franculino ha giocato nelle giovanili dell’Olivais e Moscavide, club portoghesi, prima di trasferirsi alle giovanili del Benfica nel 2019.
Con il Benfica giovanile ha avuto un grande impatto: ad esempio, nella UEFA Youth League 2021/22 ha contribuito ai successi della squadra.
Nel 2023 si trasferisce al Midtjylland. Ha esordito in Superliga danese il 13 agosto 2023 contro il Vejle. Quattro giorni dopo, il 17 agosto, segna una tripletta in una partita di qualificazione alla UEFA Conference League contro l’Omonia.
Milan, statistiche e caratteristiche tecniche di Franculino

- Altezza: circa 1,82 m
- Può giocare non solo come centravanti ma anche come seconda punta o ala destra.
- È mancino, caratteristica utile per vari ruoli offensivi.
- Nel Midtjylland è già diventato un giocatore importante: ha numeri offensive importanti per la sua giovane età.
- E’ veloce, tecnico, bravo anche nel dribbling e nel gioco aereo.
- In nazionale ha scelto di rappresentare la Guinea-Bissau, nonostante abbia anche passaporto portoghese.
- Ha esordito con la nazionale e ha già collezionato delle presenze internazionali.
Mercato e prospettive
- Franculino è finito nel mirino di diversi club europei. Ad esempio, la Roma ha chiesto informazioni al Midtjylland su di lui. Il Milan lo segue da alcuni mesi.
- Per assicurarselo servirebbero circa 20 milioni di euro.
- Il Bologna lo segue con attenzione, valutando le sue qualità di attaccante giovane ma già molto concreto.
- Nel 2024, il Torino aveva fatto una proposta, ma il club danese chiedeva una cifra più alta.
Punti di forza e potenziale
- Potenza fisica: nonostante la giovane età ha una struttura robusta, utile per giocare come punta centrale.
- Versatilità: può giocare come centravanti, seconda punta o ala, il che lo rende un profilo molto flessibile.
- Velocità e tecnica: bravo nel dribbling, con accelerazione “esplosiva” e buon controllo della palla.
- Istinto per il gol: le sue prestazioni al Midtjylland e in competizioni europee mostrano un buon fiuto realizzativo anche in contesti importanti.
Criticità e rischi
- Essendo giovane (classe 2004), ha ancora da dimostrare la costanza su altissimi livelli europei.
- Il salto da un campionato come la Superliga danese a campionati top (Serie A, Premier, Bundesliga) potrebbe essere impegnativo in termini di intensità e pressione.
- Ci sono club interessati, ma il prezzo potrebbe alzarsi, rendendo il suo acquisto complicato — il Midtjylland sa di avere un talento su cui puntare anche come valore da rivendere.
Franculino Djú è quindi senza dubbio uno dei giovani più interessanti del panorama calcistico. Nonostante la giovane età, ha già esperienza, numeri e qualità tecniche che attirano molte squadre di medio-alto livello.
Se continuerà a crescere come nelle ultime stagioni, potrebbe essere una delle scommesse più vincenti nel mercato dei giovani prospetti offensivi.
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