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Milan, 300 milioni senza plusvalenze da mercato: la svolta di Elliott
Milan, il Fondo Elliott mette la freccia ed è pronto a superare i 300. Andiamo qui di seguito a vedere le ambizioni ed i numeri di bilancio da qui in avanti.
Il Milan sta perseguendo il suo principale obiettivo, diventare nel breve termine il club più virtuoso in Italia e tra i primi in Europa. La strada è tracciata, iniziamo ora a vederne i frutti. Secondo un’analisi formulata da Calcio e Finanza, le previsioni sui ricavi 2022 sorridono alla gestione di Paul Singer.
Verranno infatti superati i 300 milioni di euro, cifre record che non si vedevano dai tempi del 2011/2012. Ma la situazione adesso èmigliorata rispetto a 10 anni fa. La previsione di chiusura del 2021 sarà di quasi 305 milioni, cifra simile, ma del tutto diversa da quella toccata nel 2006 e drogata dalle plusvalenze ricavate dalla cessione di Shevchenko al Chelsea. Ben diversa anche da quelle registrate durante quegli anni dove il Milan ha comunque sempre venduto prezzo pregiati.
Il Milan attuale arriverà a superare i 300 milioni senza ricavi provenienti dalle cessioni, ergo la nuova dirigenza non venderà i suoi pezzi pregiati per dovere di bilancio. Il club infatti, per continuare ad avere una presenza fissa in Champions, non venderà i suoi gioielli e continuerà a rinforzare l’organico senza eccessivi colpi di testa, bensì acquisti mirati e sostenibili, ma al contempo funzionalità e futuribili.
Milan, il futuro sorride

Paul Singer, founder, CEO, and co-chief investment officer for Elliott Management Corporation, attends the Skybridge Alternatives (SALT) Conference in Las Vegas, Nevada in this May 9, 2012, file photo. Billionaire New York investor Paul Singer sent a letter to dozens of other donors on October 30, 2015, declaring his support for Rubio in a major blow to the struggling campaign of former Florida Governor Jeb Bush, the newspaper said. REUTERS/Steve Marcus/Files
I numeri sviscerati qui sopra non tengono conto di un aspetto molto importante, il nuovo stadio. Una volta definito, ci vorranno ancora anni, il Milan potrà continuare a viaggiare sulle proprie gambe con ricavi annui superiori agli 80 milioni di euro rivenienti dagli incassi dei biglietti.
Il futuro sorride quindi ai rossoneri che stanno trovando appeal per portare nuovi sponsor oltre ad un’ oculata gestione del monte ingaggi. Singer vuole arrivare al pareggio di bilancio entro il 2023, obiettivo decisamente alla portata.
Notizie
Fiorentina, Goretti: “Non siamo squadra. I tifosi sono venuti a Reggio Emilia, noi no”
Roberto Goretti commenta a DAZN e in conferenza stampa la sconfitta della Fiorentina contro il Sassuolo, analizzando uno dei momenti più difficili della storia recente viola.
Roberto Goretti ha parlato ai microfoni di DAZN dopo Sassuolo-Fiorentina, analizzando uno dei momenti più bui e delicati della squadra viola nelle ultime settimane.
Sul momento buio:
“C’è una presa di coscienza ancora più forte della situazione – ha spiegato Vanoli –. Dopo Bergamo la società ha chiamato i nostri tifosi, ma noi no. Abbiamo dimenticato di venire in Reggio Emilia e dimostrato che non siamo squadra. Ci sono aspetti positivi, ma oggi questo non è successo. Se non si trova la chiave emotiva per risolvere il blackout, continueremo a partire male, e questo non va bene”.
Sulla partenza positiva e la mancanza di fiducia:
“Se non c’è fiducia tra compagni, collaborazione e aiuto reciproco, diventa chiaramente una situazione difficile. Bisogna ritrovare le piccole cose che, messe tutte insieme, sono determinanti. E’ ora passata di farlo”.
Fiorentina, le parole di Goretti in conferenza stampa

Momento della squadra.
“Nelle ultime partite credo di aver visto dei passi in avanti, oggi siamo tornati indietro. ogni palla buttata in area di rigore dimostrano che non c’è una sufficiente connessione e un grado di fiducia tra i giocatori, e questo dimostra che siamo obbligati a trovarla in una situazione che è difficile, molto difficile, ma è vietato mollare, è vietato cedere terreno, ma è vietato retrocedere”.
Vanoli.
“Chi fa un’analisi con un giusto spirito critico è ben accetto sempre. Più volte bisogna prendere decisioni anche drastiche, a volte decise, bisogna capire la situazione, , bisogna essere realisti e bisogna agire”.
Rigore contestato da Kean e Mandragora.
“Questa è una cosa che non mi piace e non è neanche la prima volta che la facciamo, quindi non mi piace doppiamente”.
Notizie
Lazio, Lotito denuncia minacce e pressioni: “Costretto a rivolgermi alle istituzioni”
Il presidente della Lazio presenta denuncia dopo intimidazioni, campagne diffamatorie e notizie false tese – secondo i pm – a spingerlo a cedere il club. Cinque gli indagati.
Il patron della Lazio, Claudio Lotito, rompe il silenzio e passa al contrattacco. Il presidente biancoceleste ha presentato denuncia per una serie di minacce, pressioni e false informazioni circolate via social, mail e telefonate anonime, che – secondo quanto riferito – miravano a costringerlo a vendere la società.
“Mi sono rivolto alle istituzioni perché, più volte, sono stato minacciato di morte. Ho raccontato tutto ciò che è accaduto e l’autorità giudiziaria ha poi agito di conseguenza”, ha dichiarato Lotito.
Lazio, la reazione di Lotito
Nel decreto di perquisizione, i magistrati parlano di “un disegno ampio e unitario” volto da un lato a diffondere notizie false per abbassare il valore del titolo in Borsa, e dall’altro a indurre l’azionista di maggioranza a cedere il pacchetto di controllo. Gli indagati avrebbero utilizzato i social e una testata online, “Millenovecento”, per rilanciare notizie infondate sulla presunta vendita imminente della Lazio e sull’idea attribuita a Lotito di far retrocedere volontariamente la squadra per ottenere il cosiddetto “paracadute” economico.

Diverse le segnalazioni che hanno dato il via all’inchiesta: uno striscione esposto in piazza del Parlamento con la scritta “Lotito libera la Lazio”, una telefonata con minacce di morte e varie e-mail dal contenuto offensivo. Le indagini proseguono per chiarire la portata del presunto piano di pressione ai danni del presidente biancoceleste.
Esteri
Turchia, caso scommesse in SuperLig: in manette anche calciatori di Galatasary e Fenerbahce
Nuovo scandalo scommesse nel mondo del calcio. In Turchia sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone tra arbitri e tesserari. Tra i fermati anche calciatori di Fenerbahce e Galatasaray.
Non si ferma lo scandalo legato alle partite pilotate per le scommesse scoppiato in Turchia negli scorsi mesi. Come riportato dai media turchi, nella giornata di oggi sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone, tra cui 29 calciatori e ex arbitri. Spiccano tra gli indagati anche alcuni tesserati dei due club più importanti della SuperLig, Fenerbahce e Galatasaray.
Si tratta di Mert Hakan Yandas, centrocampista 31enne dei gialloneri di Istanbul, e Metehan Baltac, difensore della formazione giallorossa.

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Turchia, l’inchiesta sul mondo del calcio si allarga
L’inchiesta sulle scommesse con tentativo di combine è emersa a fine ottobre dopo le indagini della procura di Istanbul in seguito alle dichiarazioni dell’ex presidente delle Federcalcio turca, Ibrahim Haciosmanoglu, secondo il quale era stato scoperto molti arbitri attivamente coinvolti in scommesse sportive. Le indagini della procura si sono concentrate inizialmente sui direttori di gara, per poi allargarsi anche verso i tesserati del club.
Il coinvolgimento di calciatori anche dei club più importanti della nazione getta ulteriore ombre sul sistema calcio della Turchia.
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