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Lazio: che rinnovo per Immobile! Caicedo scalpita
Felipe Caicedo cerca più spazio all’ interno della rosa a disposizione di Simone Inzaghi, sta lavorando duramente nel centro sportivo di Formello e ha approfittato della sosta per cercare di raggiungere la forma migliore e lottare per un posto in squadra.
Naturalmente l’imminente inizio dell’Europa League schiuderà qualche possibilità in più per l’attaccante ecuadoriano che cosi avrà più occasione di mettersi in mostra e risalire qualche gerarchia nei pensieri dell’allenatore piacentino che a parole ha sempre parlato in maniera ottimale del giocatore e ha sempre espresso massima fiducia.
In europa il posto da titolare dovrebbe essere il suo e cosi potrà sfruttare più minutaggio per mettersi in mostra rispetto ai 5 minuti giocati in campionato contro il Frosinone, già l’anno scorso in Europa fece parecchio bene, ora spera che la storia si ripeta anche se l’insidia chiamata Alessandro Rossi è sempre dietro l’angolo.
Rinnovo Immobile
Accordo trovato su ogni punto tra la Lazio e l’attaccante partenopeo Ciro Immobile,è imminente la firma sul contratto che legherà la punta al club biancoceleste fino al 2023.
Il contratto ha una cifra base di 3 milioni di euro e bonus che saranno di 100 mila euro ogni 10 gol realizzati, quindi 100 mila al raggiungimento dei 10 gol,200 mila dopo 20 gol e 300 mila dopo 30, questa è la novità nel nuovo accordo trovato ,l’anno scorso non era presente, si fermava a 20, l’ultimo bonus riguarda un obiettivo di squadra e sarà di 250 mila euro se si centrerà la Champions League.
Se ogni bonus verrà conseguito il calciatore percepirà 3,5 milioni all’anno, un vero e proprio record nell’era Lotito, cifra mai raggiunta sotto la sua gestione ma strameritata visto l’importanza e l’apporto dato da questo giocatore alla causa biancoceleste con gol a raffica realizzati in due anni.
Anche Leiva rinnova
Cerca di trattenere tutti i big, la lazio, cosi dopo aver offerto il rinnovo a immobile, Milinkovic e Luis Alberto, e dopo aver trovato praticamente l’accordo ai due capitani Lulic e Radu ora è il turno di Lucas Leiva.
Arrivato da un anno, ma già leader di questa squadra,ha cancellato il ricordo di Lucas Biglia e ha spinto il presidente Lotito ad offrirgli un ruolo dirigenziale quando si concluderà la carriera da calciatore.
Ora c’è ancora bisogno di lui in campo,l’ex Liverpool è imprescindibile.
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Milan, Scaroni: “San Siro? Ma quale Scala del Calcio?”
Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha partecipato oggi al Festival dello Sport e ha affrontato temi cruciali legati alla sostenibilità economica del calcio italiano e all’importanza di migliorare le infrastrutture, argomento particolarmente rilevante per il futuro del club rossonero.
Durante il suo intervento, Scaroni ha discusso il bilancio del Milan, ribadendo l’importanza di mantenere un equilibrio finanziario solido per competere ai massimi livelli, soprattutto in un contesto economico sempre più sfidante.
Un altro tema centrale è stato il progetto del nuovo stadio per Milan e Inter, con un focus particolare sulla situazione di San Siro.
Scaroni ha sottolineato la necessità di accelerare i piani infrastrutturali e di dotarsi di un impianto moderno, essenziale per sostenere la crescita economica dei due club e attrarre nuove fonti di ricavi.
La questione del nuovo stadio è da tempo in discussione e ha suscitato diverse opinioni, ma Scaroni ha ribadito che la costruzione di una struttura all’avanguardia è un passo imprescindibile per restare competitivi sia a livello sportivo che finanziario.
In conclusione, l’intervento del presidente del Milan ha evidenziato come l’innovazione infrastrutturale e la sostenibilità economica siano le chiavi per il futuro del calcio italiano, sottolineando che senza stadi moderni e un quadro economico più stabile, sarà difficile per i club italiani mantenere il passo con le principali squadre europee.
Le sue parole:
“Io sei anni fa ho detto che lo stadio di San Siro andava rifatto, perché è vecchio e obsoleto. Volevo abbatterlo e costruirlo uno di fianco. Mi dicevano: “Ma tu sei pazzo, vuoi buttare giù la Scala del Calcio?”.
E io rispondevo: “Ma quale Scala del Calcio, è un vecchio manufatto”
Ora l’ipotesi che stiamo esaminando con attenzione è quella originaria, costruire un nuovo stadio nella zona di San Siro: mantenere delle cose del vecchio stadio, ma dotare la città di un nuovo stadio. Ne ho parlato con il Sindaco anche questa mattina.
Poi c’è l’ipotesi di costruire un nuovo stadio a San Donato Milanese ed è una possibilità, abbiamo già investito 40 milioni di euro”
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Southgate spegne le voci sullo United: “Non allenerò quest’anno”
Gareth Southgate, alla conferenza ad Atene dell’ECA, ha voluto fare chiarezza sul suo futuro: molto discusso dopo l’addio ai Tre Leoni.
Dopo i recenti risultati negativi, la posizione di Erik ten Hag è tornata in bilico. Il sogno del Manchester United sarebbe Simone Inzaghi, che però non si libererà (se si libererà) prima della fine della stagione.
Manchester United, le parole di Southgate
In caso di esonero immediato, però, i Red Devils avrebbero bisogno di una soluzione immediata. Difficile l’ipotesi caretaker, dato che manca molto al termine di una stagione che vedrà gli inglesi dover essere competitivi su tutti i fronti. Per questo motivo uno dei nomi più gettonati (da tempo) è quello di Gareth Southgate.
L’ex-commissario tecnico della Nazionale Inglese è libero dopo la fine del suo rapporto con i Tre Leoni. Il suo contratto sarebbe dovuto scadere il prossimo 31 Dicembre, ma il tecnico inglese si è dimesso subito dopo la finale degli ultimi Europei: persa contro la Spagna. Da quel momento, il suo futuro è stato molto discusso.
Quello dell’inglese è un profilo da sempre molto gradito alla dirigenza dello United e non è la prima volta che il suo nome viene accostato all’Old Trafford. Tuttavia, a spegnere le voci attorno al suo nome ci ha pensato lo stesso Southgate: con delle dichiarazioni rilasciate alla conferenza dell’ECA, tenutasi ad Atene.
“Non allenerò il prossimo anno, sono certo di questo. Ho bisogno di tempo per prendere la decisione giusta. Quando viene fuori da un lavoro importante, in cui hai avuto un ruolo importante, hai bisogno di dare al tuo corpo e alla tua mente del riposo.”
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Leonardo: “Nel calcio sta diventando complicato pianificare oltre i due-tre anni, tanti speculano”
Oltre ad essere stato un giocatore dalle indubbie qualità tecniche, Leonardo in passato ha ricoperto diversi ruoli nel Milan: così come i temi toccati nell’intervista.
Al secolo Leonardo Nascimento de Araujo, ha vestito maglie prestigiose. PSG, Flamengo, San Paolo, Valencia e Milan, di cui ha ricoperto il ruolo di allenatore nel 2009-10. La sua carriera lo ha portato poi a ricoprire ruoli dirigenziali, prediligendoli alla panchina.
L’intervista a Leonardo
Intervenuto nel corso del Festival dello Sport di Trento, l’ex dirigente e allenatore ha voluto esprimersi su quello che rappresenta il calcio. Ad oggi, forse, in balia di “speculatori.”
Il calcio-investimento: “Ci sono diverse modalità di investimento. Io credo nei progetti a lungo termine, anche se nel calcio sta diventando complicato pianificare oltre i due-tre anni e in questo mondo è difficile fare un progetto a breve termine anche perché tanti investitori speculano“.
Il modello PSG e Milan: “In dieci anni il PSG ha saputo costruire un brand solido. Per esempio, invece, il Milan ha cambiato in dieci anni ben quattro proprietari: così è difficile costruire progetti funzionanti. Sono sempre più rari i casi di presidenti che riescono a gestire un club per molti anni. Se ripenso alla mia esperienza, è iniziata con Silvio Berlusconi, un uomo importante per il calcio e l’Italia“.
Proprio sul capitolo legato ai rossoneri Leonardo si sofferma, analizzando il momento di Fonseca e la proprietà americana e, come del resto sembra essere in voga nel pallone, l’investitore a stelle e strisce:
“Fonseca è l’uomo giusto per il Milan? Chi sono io per dirlo… Ha appena cominciato e tutti gli allenatori hanno bisogno di tempo, sembra una cosa banale ma è così.”
Milan-bis: ” Io sto bene a casa, non ho molta intenzione di tornare nel calcio come ha fatto prima. Come allenatore sicuramente è fuori discussione, ma neanche come direttore sportivo, dopo aver finito con il Psg ho deciso che avrei preso un’altra strada che sicuramente sarà nel calcio, perché è la mia vita, ma in una modalità diversa. Su Ibrahimovic e sul nuovo ruolo diciamo che non rispondo.
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