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Juventus, quanto pesa la Champions sul bilancio?

Se c’è una cosa che la nuova Champions League ha insegnato alla Juventus, è che ogni singola partita ha un peso enorme. Non solo per la classifica, ma anche per i guadagni
Ogni partita conta e la Juventus ha perso la sua occasione

Khéphren Thuram parla con Teun Koopmeiners ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
In una competizione che quest’anno si presenta più remunerativa che mai, ogni punto conquistato e ogni traguardo raggiunto possono tradursi in cifre che fanno la differenza per il bilancio di un club. Per la Juventus, l’obiettivo di qualificarsi direttamente agli ottavi di finale sarebeb stato fondamentqle anche per avere una sicurezza maggiore di riuscita. La cifra in palio per chi accede senza passare dai playoff è di 13 milioni di euro, di cui 11 milioni per il passaggio agli ottavi e 2 milioni per il passaggio diretto. Tuttavia, anche chi arriva agli ottavi passando dai playoff accumulerà 12 milioni totali, 11 dei quali per la qualificazione e 1 per l’accesso ai playoff. Ovviamente però con il rischio di tornare a casa.
La posizione all’interno della classifica sarà fondamentale
Nonostante tutto, per la Juve non è ancora tutto perduto. L’importanza di rimanere in una posizione alta nel girone resta cruciale. Arrivare tra il nono e il sedicesimo posto garantisce un premio di 2 milioni per l’accesso ai playoff.
I guadagni finora accumulati
Finora sono 18,62 i milioni di euro ottenuti per la partecipazione alla fase a gironi, la cifra cresce ulteriormente con i 3,3 milioni derivanti dalla posizione attuale in classifica. La parte più consistente arriva dai diritti televisivi: ben 21,14 milioni di euro per il mercato italiano, con un ulteriore 9,27 milioni dalla quota non europea legata al ranking storico. A questi numeri vanno aggiunti i 8,4 milioni derivanti dalle vittorie e dai pareggi in campo: tre successi, ciascuno premiato con 2,1 milioni, e tre pareggi che portano un bonus di 700mila euro ciascuno.In sostanza, la Vecchia Signora ha già incassato un totale di 60,73 milioni di euro, una cifra che conferma quanto la Champions League sia elemento fondamentale nei bilanci di un club di alto livello e chge ambisce al massimo.
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Roma, Ghisolfi: “Siamo passati attraverso la tempesta”

Florent Ghisolfi, direttore sportivo della Roma, ha condiviso le sue opinioni sulla sfida imminente contro il Parma in Serie A, in un’intervista con Sky Sport.
Il Direttore Sportivo della Roma, Florent Ghisolfi, ha condiviso le sue riflessioni sullo stato attuale della squadra e sulla prossima partita contro il Parma in un’intervista con Sky Sport. Ghisolfi ha riconosciuto che la squadra ha affrontato diverse sfide, ma ha espresso fiducia nel futuro.
Roma, le parole di Ghisolfi
“Nessuno può negare che abbiamo avuto le nostre difficoltà“, ha dichiarato Ghisolfi. “Quando sono arrivato in estate c’era un contesto difficile. Tuttavia, abbiamo affrontato la tempesta e non ci siamo arresi. Oggi, abbiamo una buona organizzazione e siamo in linea con le aspettative della proprietà.”
Ghisolfi ha parlato anche dell’allenatore Claudio Ranieri, affermando: “Siamo allineati con lui. Non è qui per i soldi o il suo ego. È qui per la Roma e sta facendo bene.”

FLORENT GHISOLFI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Riguardo al mercato dei trasferimenti, Ghisolfi ha affermato: “Siamo d’accordo sui giocatori da prendere. Non chiediamo tempo, siamo la Roma e dobbiamo sempre aspirare a vincere. Ma dobbiamo lavorare per essere forti in futuro. La proprietà ha un progetto ambizioso.”
Inoltre, Ghisolfi si è espresso sui futuri rinnovi contrattuali di due giocatori della squadra, Pisilli e Svilar, definendoli “il futuro della Roma”.
“L’arbitraggio contro il Porto? Faccio i complimenti alla squadra e allo staff per la prestazione offerta in queste condizioni. Questo però è il passato, pensiamo alla sfida dell’Olimpico con un buon arbitro e i nostri tifosi”, ha concluso Ghisolfi.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
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Ultim’ora, la Wada squalifica Sinner: l’entità dello stop

Ultim’ora, la Wada ha deciso di squalificare Jannik Sinner per il caso Clostebol. Vediamo, qui di seguito, l’entità dello stop del tennista.
Jannik Sinner squalificato per 3 mesi. E’ questa la sentenza diramata dalla Wada, l’agenzia antidoping internazionale, per il Caso Clostebol, dopo un accordo tra le parti.
Il tennista altoatesino, entrato al centro delle cronache per il famoso fatto della pomata rilevata a un controllo, quindi, tornerà a calcare i campi a partire dal 4 maggio.
Nei giorni scorsi, tramite i media, la Wada aveva chiesto 1 o 2 anni di squalifica per Sinner.
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Milan, se cade Conceicao pronto Ancelotti: un sogno che può diventare realtà | Tutti i dettagli

Milan, sta girando intorno alla galassia rossonera una notizia clamorosa che sta letteralmente elettrizzando addetti ai lavori e tifosi stessi. Noi racconteremo qui di seguito cosa è arrivato in redazione.
Un’operazione complessa, sensibile a diverse varianti e soprattutto ancora del tutto incerta, tuttavia gli scricchiolii interni con Conceicao sono reali e verificati. Del tecnico portoghese non piacciono i modi, i toni e certe intemperanze dovute a una gestione non ottimale del carattere e delle sue emozioni.
Un allenatore da Milan deve avere un dresscode differente, soprattutto prima e dopo le partite, gestire le conferenze stampa e quant’altro. Motivo per il quale Conceicao potrebbe lasciare a fine stagione.
Il successore quindi potrebbe essere Carlo Ancelotti il quale in estate con ogni probabilità lascerà Madrid. Il Milan, lo ricordiamo, potrebbe essere interessato da un cambio di proprietà o da un ingresso di nuovi soci al fine di rilevare la totalità delle quote in un arco temporale prefissato. Motivo per il quale a gennaio il modus operandi sul mercato è stato del tutto all’opposto dai soliti comportamenti di Redbird e soprattutto non è stato guardato l’algoritmo.della presenza e della voce di Cardinale nemmeno l’ombra e l’idea che il mercato l’abbiano condotto altri non è più una sola supposizione.
Una nuova proprietà e l’arrivo di Mauro Tassotti potrebbero dunque spianare, quantomeno aprire, la strada verso il ritorno di Ancelotti. Dal Punto di vista tecnico, il club sta già lavorando per blindare Walker, Joao Felix e Leao, agevolando le definitive uscite di Okafor e Chukwueze.
Sacrifici importanti, ma calcolati saranno quelli di Maignan, Theo Hernandez e Tomori, non necessariamente tutti e tre insieme, ma come detto, saranno nel caso sostituiti adeguatamente. Per la porta si parla ancora di Carnesecchi e per la difesa si lavora già adesso per Antonio Silva. A centrocampo quasi sicuro Ricci e per l’attacco Lucca, ma come sempre attenzione alle opportunità di mercato che si creeranno in estate.
La volontà è quindi quella di rinforzare la squadra in ogni reparto, conditio sine qua non per potere vedere Ancelotti sulla panchina. Il tecnico di Reggiolo pretenderebbe “certe garanzie” e una squadra forte, il Milan ci sta lavorando.
Aggiungiamo che Ancelotti ha sempre detto di non volere allenare fino a 80 anni, il ritorno al Milan potrebbe essere vista come una scelta di cuore per aprire un ciclo e terminare la sua carriera nel club che lo ha visto raggiungere le vette più alte della sua carriera da giocatore e da allenatore. Un atto non dovuto, ma di forte, fortissima riconoscenza verso chi ha saputo credere in lui, vincendo la scommessa su tutta la linea.
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