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Juventus: La vigilia di campionato
“Ora noi…o risorgiamo come squadra o cederemo un centimetro alla volta uno schema dopo l’altro fino alla disfatta”. Con queste parole Al Pacino caricava la propria squadra nel celeberrimo film Ogni maledetta domenica. Ed è proprio con parole simili che immaginiamo l’allenatore della Juventus Thiago Motta rammentare ai suoi l’importanza della gara contro l’Empoli.
Un solo risultato
Per i bianconeri e soprattutto per Motta la sfida ai toscani può rappresentare una sorta di ultima spiaggia. Non tanto perché la sua panchina scricchioli, ma piuttosto per ravvivare un ambiente che ormai sembra aver perso ogni tipo di fiducia nei confronti di questo gruppo.
La batosta di Napoli con un secondo tempo impresentabile e l’umiliazione in Champions dal Benfica hanno messo il carico da 11 sulle già presenti difficoltà di un gruppo che vive di exploit estemporanei.
Proprio pochi giorni fa Danilo, ormai ex Juve, sottolineava come non ci sia più quel senso di appartenenza che lui stesso aveva avuto modo di conoscere nei primi anni a Torino. Erano gli anni di Sarri, la Juventus era già a fine ciclo ma quantomeno aveva una dirigenza che rispecchiava i valori che oggi sembrano mancare.
“La Juventus è sempre stata famiglia – ha detto il brasiliano – è sempre stata l’uno per l’altro, è sempre stata la cura dei dettagli e l’aspetto umano. E questo si è un po’ smarrito negli ultimi sei mesi e credo che gli ultimi risultati ed eventi siano dovuti in gran parte alla perdita di questa identità.” Ecco, l’identità. Quella che in campo ancora non si è quasi mai vista perché la direzione intrapresa dal “Motta ball” è tutt’altro che chiara.
Rincorsa al quarto posto
In attesa di capire se anche quest’anno l’Italia potrà contare sul quinto posto per la qualificazione alla prossima Champions League, la Juventus sta affannosamente proseguendo la corsa sulla Lazio. Dopo un gennaio di fuoco ora i bianconeri avranno, sulla carta, un calendario più abbordabile. Fallire appuntamenti contro le cosiddette medio-piccole potrebbe essere davvero deleterio.
Nel mezzo inoltre si giocherà il doppio incontro con il PSV Eindhoven che sarà valido per staccare il pass degli ottavi in Champions League. Traguardo che, qualora dovesse essere raggiunto, rappresenterebbe un’iniezione di fiducia (e milioni) che alla Juventus serve come l’ossigeno in questo momento.
In difesa è ancora emergenza
Come se non bastasse, piove sul bagnato per Thiago Motta. A sua discolpa infatti l’ex allenatore del Bologna ha dovuto far fronte ad un’emergenza infortuni, soprattutto in difesa, che non accenna a placarsi.
Dopo gli innesti di Renato Veiga e Alberto Costa, che sembravano poter rimpolpare un reparto ridotto all’osso, ecco che gli stop di Kalulu (3 settimane), Savona e Cambiaso fanno nuovamente scattare l’allarme. Per questo è possibile l’esordio per i due nuovi acquisti, chiamati a dare delle risposte fin dai primi giorni in bianconero.
A centrocampo si giocano due posti Locatelli, Thuram e Douglas Luiz, la cui titolarità è legata all’esordio di Veiga. Qualora infatti l’ex Chelsea dovesse accomodarsi in panchina, scalerebbe Locatelli in difesa come contro il Benfica con conseguente maglia dal 1′ per il brasiliano.
In avanti sembra invece ancora favorito Kolo Muani, che dovrebbe essere supportato da Yildiz, Koopmeiners e Gonzalez. Per quest’ultimo aperto il ballottaggio con Conceciao. Tra i pali rientra Di Gregorio.
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Fiorentina, il rigore della discordia: parla Gudmundsson
La Fiorentina è in una crisi sempre più nera, che si esprime anche attraverso i rifiuti da parte dei giocatori a calciare i rigori. Almeno secondo Vanoli.
Fiorentina-Sassuolo, cosa è successo?
Nella partita tra Fiorentina e Sassuolo, persa dai Viola, c’è stato un calcio di rigore trasformato da Rolando Mandragora. Ma subito era nata una discussione tra Mandragora e Moise Kean su chi dovesse tirarlo.
Dopo la partita, l’allenatore viola Paolo Vanoli in conferenza ha dichiarato che il rigorista ufficiale era Gudmundsson, ma che secondo lui l’islandese “non ha voluto calciare”.
Fiorentina, la risposta di Gudmundsson
Gudmundsson ha smentito categoricamente la versione di Vanoli. In un commento sotto un post social ha detto che “non ha mai rifiutato un rigore” e che “non litigherebbe mai con un compagno davanti a uno stadio pieno”.
In pratica: un altro giocatore, secondo lui, ha preso spontaneamente la palla per calciare, e lui non ha opposto resistenza, per evitare tensioni davanti ai tifosi.
Una Viola in crisi profonda
La sconfitta contro il Sassuolo peggiora una situazione già drammatica: la Fiorentina ricopre l’ultimo posto in classifica.
Per Vanoli, il problema è soprattutto mentale: nella sua conferenza ha denunciato una mancanza di spirito di squadra, troppi alibi, poca “forza da uomini”.
Cosa significa per la squadra?
Il dissidio pubblico tra allenatore e giocatore, anche se mediato via social, svela molte delle tensioni e della sfiducia che aleggiano nello spogliatoio. Se da un lato Vanoli tenta di rimettere ordine e responsabilizzare la squadra, dall’altro Gudmundsson cerca di difendere la sua immagine e il rapporto con i compagni.
In ogni caso, l’episodio del rigore evidenzia come la crisi della Fiorentina non sia solo tecnica, ma anche (forse soprattutto) psicologica e relazionale.
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Cagliari-Roma, le ultimissime dall’Unipol Domus: Borrelli e Ferguson guidano gli attacchi di Pisacane e Gasperini
Alle ore 15:00 andrà in scena la sfida pomeridiana tra Cagliari e Roma all’Unipol Domus. Un incrocio tra ambizioni salvezza e vertice della classifica.
Cagliari–Roma sarà il match del pomeriggio di questa domenica di serie A, che sta vivendo un turno suddiviso su tre giorni e che si concluderà domani.
I padroni di casa hanno raccolto finora 11 punti, e per ora sono fuori dalla zona retrocessione, e ambiscono a tenere a distanza le inseguitrici.
Dal lato capitolino, invece, attualmente la classifica dice quarto posto con 27 punti, frutto di nove vittorie e quattro sconfitte.
Ultime Cagliari
Dopo la parentesi Coppa Italia, Pisacane torna a puntare sui titolarissimi.
Perciò Caprile difenderà i pali, con Zappa, Deiola e Luperto in difesa.
A centrocampo agiranno Palestra, Adopo, Liteta, Folorunsho e Obert, mentre in attacco Esposito affiancherà Borrelli.
Ultime Roma
Gasperini non può concedere cali di tensione ai suoi, soprattutto alla luce del risultato di ieri dell’Inter, che è scattato a +3 sui giallorossi, in attesa degli impegni di Napoli e Milan.
La settimana che va ad iniziare sarà caratterizzata dall’impegno in Europa League contro il Celtic, ma all’Unipol Domus sarà schierata la formazione migliore, senza calcoli.
L’unico dubbio riguarda l’attacco, con Ferguson che dovrebbe partire dal 1′, ma occhio a Dybala e Baldanzi, nel caso si dovesse puntare sull’attacco leggero.
Probabili formazioni
Cagliari (3-5-2): Caprile; Zappa, Deiola, Luperto; Palestra, Adopo, Liteta, Folorunsho, Obert; S.Esposito, Borrelli. Allenatore: Fabio Pisacane
Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, N’Dicka, Hermoso; Celik, Cristante, Kone, Tsimikas; Soule, Pellegrini; Ferguson. Allenatore: Gian Piero Gasperini
La squadra arbitrale
Arbitro: Zufferli
Assistenti: Tegoni – Fontemurato
Quarto ufficiale: Di Marco
Var: Guida
AVar: Pezzuto
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Fiorentina, Goretti: “Non siamo squadra. I tifosi sono venuti a Reggio Emilia, noi no”
Roberto Goretti commenta a DAZN e in conferenza stampa la sconfitta della Fiorentina contro il Sassuolo, analizzando uno dei momenti più difficili della storia recente viola.
Roberto Goretti ha parlato ai microfoni di DAZN dopo Sassuolo-Fiorentina, analizzando uno dei momenti più bui e delicati della squadra viola nelle ultime settimane.
Sul momento buio:
“C’è una presa di coscienza ancora più forte della situazione – ha spiegato Vanoli –. Dopo Bergamo la società ha chiamato i nostri tifosi, ma noi no. Abbiamo dimenticato di venire in Reggio Emilia e dimostrato che non siamo squadra. Ci sono aspetti positivi, ma oggi questo non è successo. Se non si trova la chiave emotiva per risolvere il blackout, continueremo a partire male, e questo non va bene”.
Sulla partenza positiva e la mancanza di fiducia:
“Se non c’è fiducia tra compagni, collaborazione e aiuto reciproco, diventa chiaramente una situazione difficile. Bisogna ritrovare le piccole cose che, messe tutte insieme, sono determinanti. E’ ora passata di farlo”.
Fiorentina, le parole di Goretti in conferenza stampa

Momento della squadra.
“Nelle ultime partite credo di aver visto dei passi in avanti, oggi siamo tornati indietro. ogni palla buttata in area di rigore dimostrano che non c’è una sufficiente connessione e un grado di fiducia tra i giocatori, e questo dimostra che siamo obbligati a trovarla in una situazione che è difficile, molto difficile, ma è vietato mollare, è vietato cedere terreno, ma è vietato retrocedere”.
Vanoli.
“Chi fa un’analisi con un giusto spirito critico è ben accetto sempre. Più volte bisogna prendere decisioni anche drastiche, a volte decise, bisogna capire la situazione, , bisogna essere realisti e bisogna agire”.
Rigore contestato da Kean e Mandragora.
“Questa è una cosa che non mi piace e non è neanche la prima volta che la facciamo, quindi non mi piace doppiamente”.
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