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Italia: le probabili scelte di Mancini
Mancano poco piu’ di 72 ore al match piu’ importante dell’Italia nel girone di qualifica per il mondiale.
Affrontiamo la Svizzera, gia’ incontrata e battuta agli Europei in modo piuttosto convincente. Giochiamo in casa e questa conta moltissimo. Mancini sa di non poter sbagliare e crediamo si affidera’ agli uomini che gli danno piu’ garanzie.
La difesa
In porta ovviamente Donnarumma. E’ un portiere diverso rispetto alla scorsa estate. Non gioca con continuita’ nel suo club e questo (lo dico da ex portiere) e’ alquanto penalizzante. In gergo si dice “gli manca la porta dietro”.
Quello del numero e’ un ruolo particolare, delicato e alquanto complesso. Spettera’ a Donnarumma calarsi da subito con la testa nel match riabituandosi a pressioni che in questo momento ha smesso di vivere.
Dietro la coppia centrale (salvo impedimenti fisici) e’ quella storica: Bonucci Chiellini. Difficilmente sbagliano l’approccio a match da dentro e fuori.
Ma in questo ruolo va fatta una riflessione piu’ ampia. I sopra citati giocatori devono infatti giocare contro il piu’ temibile degli avversari: il tempo. Va quindi individuato ora un loro sostituto affidabile.
Sia ben chiaro: Acerbi e Bastoni sono due validissime alternative. Ma hanno caratteristiche simili. Entrambi dominanti, mancini di piede, statura alta e movenze compassate. In poche parole non sono due “scattisti”.
Gianluca Mancini e Rafael Toloi sono a pieno titolo due giocatori in orbita azzurra. Ma il romanista in questa fase sconta la crisi del suo club. Ha perso sicurezza ed il cambio voluto da Mourinho (difesa da 4 a 3) non lo aiuta.
Ecco che allora ci permettiamo di suggerire un nome al nostro CT: il laziale Luiz Felipe. Ha il doppio passaporto italo brasiliano e potrebbe giocare non avendo mai esordito con la nazionale carioca. Deve ovviamente scegliere ma se fossimo in lui non ci penseremmo due volte a dire di si all’Italia.
Troviamo alquanto improbabile una sua convocazione coi verde oro. Il suo gioco sull’anticipo ed il suo temperamento sarebbero utilissimi alla causa azzurra. Ma avremo modo di riparlarne in futuro.
Sulle fasce dietro Di Lorenzo a destra e Emerson a sinistra. Non si scappa. Aspettando ovviamente il recupero di Leo Spinazzola. Lo sfortunato difensore della Roma e’ un’arma insostituibile per i nostri colori. E’ l’unico degli italiani (ed uno dei pochi in Europa) che porta la palla sulla linea di fondo.
Da quella posizione i cross in mezzo sono decisamente piu’ pericolosi per le difese avversarie. E niente e’ piu’ difficile per un esterno basso che arrivare a fondo campo per servire i propri compagni. Come alternative Calabria del Milan e Biraghi della Fiorentina.
Il centrocampo
A centrocampo Jorginho e Barella hanno la maglia assicurata. Verratti e’ nuovamente indisponibile e allora ecco che dovrebbe toccare a Locatelli. Il nostro tecnico ama i giocatori coi piedi “educati”. L’assenza del suddetto Verratti (a cui e’ andata sommandosi quella di Pellegrini un altro inamovibile di questo gruppo) ha spinto il CT a chiamare Cataldi.
Il laziale e’ titolare nel suo club e puo’ giocare da centrale e da interno destro. Ha dinamismo e buone geometrie e meritava la convocazione. Come la merita ovviamente Pessina dell’Atalanta, un altro dai piedi buoni.
Dentro la lista dei convocati rientra anche Tonali. Anche egli sa giocare a calcio e nel suo Milan primatista si e’ ormai ritagliato uno spazio assai considerevole. Pobega del Torino e’ l’altra grande novita’. Segno inconfutabile che Mancini segue tutte le squadre e non solo le cosiddette big.
L’attacco
Davanti come punta centrale un solo nome, Ciro Immobile. Parliamoci chiaro: non ci sono alternative. Immobile fa gol a raffica da anni. Ed ora gioca a tre nella sua Lazio sarriana. In nazionale fa fatica a far gol. Ma Mancini non ci rinuncia mai dall’inizio.
Corre per tre. Mette sotto pressione le difese avversarie. Va a prendersi la palla sulle fasce ed apre il campo per gli inserimenti centrali. Taglia continuamente il fronte d’attacco, attacca la profondita’ a palla scoperta. Viene incontro per gli uno/due coi centrocampisti. Difficile chiedere di piu’ ad una punta.
Belotti e’ appena rientrato. Raspadori gioca nel Sassuolo da “sotto punta”. Caputo nella Samp sta facendo fatica e non gioca le coppe. Kean non convocato. Nella sua Juve non e’ titolare ed e’ out per un affaticamento.
Sugli esterni Insigne a sinistra. A destra potrebbe toccare a Chiesa. Nell’ultima parte dell’Europeo vinto ha giocato lui. La sua alternativa e’ Berardi ma in quel ruolo ci starebbe benissimo anche Zaniolo.
Purtroppo questo benedetto ragazzo e’ spesso fuori per infortunio. La sua struttura fisica imponente e’ la sua forza ed al tempo stesso la sua debolezza. Strappa come pochi le partite e quando parte in velocita’ e’ quasi immarcabile. Ma paga questo strapotere fisico con affaticamenti muscolari che lo obbligano spesso ai box. Peccato.
Si gioca venerdi come detto, alle 20 e 45. L’anti vigilia del match gli azzurri torneranno a far visita ai piccoli ricoverati dell’ospedale pediatrico Bambino Gesu’.
Era una promessa fatti a quei cucciolotti e torneranno ad incontrarli con la coppa vinta nella magica notte di Wembley. Una bellissima iniziativa da lodare. Ed un’altra promessa da perseguire.
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Da Cabrini a Evani: il Re dei Giocattoli arriva all’Univpm
Dall’Univpm (Università Politecnica delle Marche) ai riflettori di Rtv38, nota emittente toscana. Il tutto all’insegna del savoir-faire tra testimonial sportivi e marketing di gran classe. In questi anni il suo Monopoly ha fatto divertire vari personaggi del calcio e dello sport quali Antonio Cabrini e Chicco Evani, ma anche Massimo Boldi, grande tifoso rossonero. Stavolta ha conquistato l’attenzione di numerosi studenti giunti in aula ad ascoltare le sue ‘chicche’ manageriali. Davvero una giornata super, all’insegna dell’adrenalina, quella di giovedì all’Univpm, trascorsa in compagnia dell’imprenditore Michael Rothling (nei panni di docente). L’Università Politecnica delle Marche ha ospitato un seminario di Marketing sotto la regia di Prof. Valerio Temperini, docente esperto comunicazione e marketing, sempre molto attento anche alle dinamiche sport e territorio. Nell’occasione Rothling, imprenditore, ci ha detto due cose sul metodo Moneyball (Milan).
Illustre ospite del convegno Michael Rothling, imprenditore del mondo Toys e ideatore Monopoly Luxury Line. Giovane e lungimirante imprenditore, ma ancor prima imprenditore di successo. Rothling si è confrontato giovedì per oltre due ore con i ragazzi del Corso di Laurea Triennale – Dipartimento Management. Piacevole e dinamico il suo intervento nel seminario Marketing presso la Facoltà di Economia Giorgio Fuà (Univpm – Ancona). Tra consigli ai giovani e interessanti aneddoti imprenditoriali, sotto la regia di Prof. Temperini (esperto marketing e comunicazione) ne esce fuori un siparietto del tutto inaspettato.
La Monopoly Luxury Line (limited-edition dedicata a Capri, Viareggio e Forte dei Marmi) è pronta a trasformarsi presto in una autentica tesi di laurea. Una ragazza tenace e con le idee molto chiare ha infatti parlato con Rothling riguardo a tale ‘ghiotta’ possibilità da sfruttare. D’altronde se col Monopoly… ci gioca anche Chicco Evani… 110 e lode è assicurato!
Nelle aule del capoluogo marchigiano un Michael Rothling (sotto le sue parole rilasciate ai nostri microfoni sul metodo MONEYBALL MILAN)in casual look ha spaziato dall’imprenditoria alla comunicazione, interagendo con gli studenti. Il tutto tra i recenti successi della ‘Monopoly Luxury Line’ (Capri, Forte dei Marmi e Viareggio), eventi vari e l’impatto ecosostenibile e di design della sua linea giocattoli ‘Dimian’.
‘Game for Tourism’ è stato l’evento dedicato, presso gli spazi A1 – Dipartimento di Management (circa 200 posti a sedere), dal titolo “Strategie di marketing innovative: dal game alla promozione turistico territoriale”.
LE DICHIARAZIONI SUL METODO MONEYBALL MILAN
“Il metodo Moneyball in casa Milan è tutto da scoprire, lo dico da imprenditore”, queste le parole sul calcio del giovane imprenditore Michael Rothling. Gli algoritmi sono una novità per il calcio italiano e staremo a vedere che performance porterà questo innovativo sistema di management basato su data analysis, codificazione di principi ed excpective goals. A mio avviso potrà essere un Milan molto forte in futuro. Un club che spenderà capitale credo in modo efficace, intelligente e lungimirante. E un sistema di management che, lo ribadisco, può essere in grado di far cambiare idea agli scettici, soprattutto nel nostro paese…”. Sotto la puntata di Rtv38 su Rothling all’Univpm.
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Le rose calcistiche più preziose? L’Inghilterra regna sovrana
In termini di rose di giocatori dal valore molto elevati non ci sono rivali: l’Inghilterra e i suoi top club regnano sovrani. E in Italia? Ecco la situazione.
Consultando la classifica stilata da Transfermarkt delle prime squadre per valore complessivo della rosa non dovrebbero sorprendere le prime posizioni.
La prima, come prevedibile, è presidiata saldamente dal potentissimo Manchester City di Guardiola, a quota 1,27 miliardi di euro; in seconda posizione regna sovrano l’Arsenal, con 1,12 miliardi di valore; la top 3 è chiusa dal Real Madrid, forte di una rosa da 1,04 miliardi.
A seguire il PSG con un valore complessivo di 1,02 miliardi, di cui solo Mbappé vale la mostruosa cifra di 180 milioni di euro. Al quinto, invece, il Bayer Monaco (929,45 milioni).
Non solo Inghilterra: le italiane
La squadra italiana che può vantare la rosa di giocatori più ricca è anche la neo-campionessa matematica del campionato di Serie A: l’Inter, che ha una rosa che vale 622,35 milioni.
A seguire, troviamo il Milan a quota 533,45 milioni, il Napoli (513,15 milioni), la Juventus (19esima con 490,20 milioni), l’Atalanta (29esima con 349,60 milioni), la Roma (35esima con 327,65 milioni).
Poi una new entry: il Bologna, Bologna 44esimo con 254,55 milioni di rosa. A chiudere la classifica delle top italiane la Fiorentina (46esima, 248,40 milioni) e, infine, la Lazio (52esima, 227,63 milioni).
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Gravina: “Serie A e arbitri sono autonomi. E su Lotito…”
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato ai microfoni di Radio 24 dell’autonomia del campionato di Serie A e della classe arbitrale italiana.
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è intervenuto all’interno del programma radiofonico Tutti convocati su Radio 24 soffermandosi sull’autonomia che godono la Serie A e la classe arbitrale. Inoltre il numero uno della Federazione si è espresso anche sulla posizione di Claudio Lotito.
Le parole di Gravina
“Chi conosce le dinamiche nel mondo del calcio e le abbina alle regole dell’economia non fatica a capire che la Serie A gode della massima
autonomia. È autonoma nell’organizzare i propri tornei, nella determinazione e nella valorizzazione dei suoi brand e in modo particolari nella gestione dei diritti tv”. Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, a “Tutti Convocati” su Radio 24.
“Manca l’organizzazione della giustizia ma questo per legge dello Stato e statuti federali del Coni, spetta alla Figc. Sul tema delle licenze dipende da una legge dello Stato. – aggiunge il numero uno del calcio italiano a Radio 24 -. L’autonomia degli arbitri? Oggi gli arbitri sono davvero autonomi. Sono già tanto autonomi. Il complottismo, purtroppo, fa parte di chi ritiene che ci possa essere comunque e sempre un pizzico di scarsa serenità. Bisogna fare una netta distinzione, e ci arriveremo a, breve, fra l’assetto tecnico, che è al top a livello internazionale, e la parte politica”.
Gravina ribadisce il pensiero su Claudio Lotito: “Non ho espresso parole dure. Si parla di conflitti di interesse e invasioni di campo, ho solo
chiesto semplicemente chiarezza sul suo ruolo effettivo”.
Per quanto riguarda Euro2024, Gravina ha proseguito a Tutti convocati:
“Le vibrazioni sono positive, siamo persone coi piedi per terra, molto pragmatici, perché abbiamo un girone di ferro ma lo affronteremo con
la consapevolezza che l’Italia è campione d’Europa uscente e ha il dovere di restituire entusiasmo ai tifosi dopo che è scemato per la
mancata qualificazione al campionato del Mondo 2022”.
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