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Inter: un passo indietro
E’ stato un lunch match tremendo per l’Inter,surclassata per 90 minuti da una splendida Atalanta,che si conferma bestia nera per la Beneamata. Alla fine termina 4 a 1 per i padroni di casa con gol di Hateboer,Icardi,Mancini, Djimsiti e il Papu Gomez, ma il passivo poteva essere ben peggiore se non fosse stato per Handanovic,miglior giocatore dell’Inter. E se il tuo portiere è il migliore in campo,e nonostante ciò perdi 4 a 1,dovresti farti due domande.
Indice
Cosa non ha funzionato?
E’ stato il giorno peggiore di questi due anni di Spalletti. Logico dire che non abbia funzionato nulla.L’Inter esce ridimensionata da Bergamo. I tifosi sperano che Bergamo sia soltanto una rondine che non faccia primavera, ma l’Inter,come ha anche confermato Spalletti nel post-gara, negli anni ci ha abituati a cali piuttosto pericolosi. E’successo anche l’anno scorso:ed era successso sempre in questo periodo.Ora alla banda nerazzurra spettano due settimane di pausa per le Nazionali per poter riflettere e correggere i propri errori.Poi si tonerà in campo:prima con il Frosinone e poi con il Tottenham. E a Londra non ci sarà la possibilità di sbagliare.
Ora analizziamo con ordine cosa è andato storto.
Il match
Sin dal primo minuto è stato sbagliato da tutti l’approccio alla gara, ma il reparto che più ha deluso, è stato paradossalmente,quello su cui l’Inter aveva costruito le sue fortune, ovvero la difesa. Solo sei gol presi nelle precedenti 11 giornate che l’avevano resa la difesa meno perforata d’Italia, mentre ieri ne ha presi 4.
Ancora più paradossale che l’Inter abbia sofferto principalmente in qualcosa in cui eccelleva:le palle alte. Finora aveva incassato zero goal da palla inattiva: ieri ne ha presi due di testa in meno di 30 minuti. Non sono stato solo sbagliate le marcature,ma è stato proprio l’atteggaimento remissivo a saltare all’occhio. Sempre secondi sulle palle, mai un contrasto vinto, mai un cenno di ripresa,mai una scossa d’animo.
L’inter ha rifiutato di giocare contro una squadra storicamente inferiore (e questa è principalmente colpa di Spalletti) ed oltre a ciò,ha rifiutato di combattere in campo,e questa è colpa (principalmente)dei giocatori.Finora l’Inter si era dimostrata una squadra-guerriera che ci credeva fino all’ultimo,basti vedere Genova e i due match di Champions a San Siro ,che aveva fatto ben sperare i suoi tifosi.Spero per loro che quello di ieri sia stato solo un passaggio a vuoto, almeno per quanto riguarda questa ‘Garra’ che aveva contraddistinto l’Inter.
Spalletti
Ha rinunciato a giocare contro l’Atalanta. Forse dovrebbe iniziare ad abbandonare questo atteggiamento di inferiorità e dovrebbe ricordarsi che allena l’Inter, storicamente uno dei club più importanti d’Italia e dovrebbe iniziare a proporre gioco. Le fortune della sua Inter erano state:la difesa, il gioco aereo,lo spirito combattivo e le invenzioni dei singoli.
Ieri sono mancate tutte e quattro e di fatto l’Inter non è scesa in campo.Dovrebbe provare più soluzioni e rischiare un gioco più offensivo,da ‘big’.Nessuna critica sul modulo,alcuna suoi giocatori.Come mai Lautaro, preso per risolvere questo tipo di partite,non è sceso in campo? E come mai Perisic,ancora non pervenuto quest’anno,gode di una titolarità fissa?
Gli uomini
L’unico che si è salvato è stato Handanovic, il che è tutto un dire. Partita horror della difesa: Skriniar ha disputato la sua peggiore partita da quando veste la casacca nerazzurra, D’Ambrosio e Asamoah sono stati letteralmente surclassati sule fasce da Gosens e Hateboer (non Cafu e Roberto Carlos) e si contendono la palma del peggiore in campo, insieme a Brozovic.
Il croato è stato espulso al 92′ ed è mancato sia in fase difensiva che di costruzione,lui che di solito è il faro. Va detto che non è stato per nulla aiutato da Vecino e Gagliardini (preferito a Joao Mario), che invece di fare ‘legna’hanno fatto acqua .Impietoso Perisic, bruttissima copia del giocatore devastanate che può essere; impietoso anche Keita entrato al posto di Politano (migliore in campo tra i giocatori di movimento), anche lui brutta coipia della versione vista alla Lazio.
Icardi,si sa,non è un giocatore che partecipa alla manovra e tocca pochi palloni a partita.In partite come queste ne tocca pochissimi. Segna però su rigore il gol dell’1 a 1, dando qualche speranza alla sua squadra.
Atalanta show
Se l’Inter ha giocato così male non è solo per suo demerito, ma anche per una stratosferica Atalanta. La partita della banda di Gasp (sempre con il dente avvelanto quando incontra la sua ex squadra) è stata uno spettacolo per gli occhi. Pressing a tutto campo,gioco palla terra, cambio di ruoli, spinte sulle fasce: c’è tutto il manifesto del Gasperismo. Emblematico il primo goal: assist dell’esterno sinistro Gosens e gol di Hateboer,esterno destro.
Ma è stata una prova convincente di tutta la squadra. Djimsiti e Mancini hanno azzerato ogni minimo attacco dell’Inter e sono andati entrambi in gol (terzo centro consecutivo per l’italiano) testimoniando la propensione al gol dei difensori atalantini. Partita super anche del centrocampo,ma il vero spettacolo è stato davanti con Ilicic, Gomez e Zapata, completamente interscambiali in ogni ruolo,che non hanno fatto vedere una palla a tutta la retroguardia dell’Inter.
Lo sloveno ha letteralmente giganteggiato in campo ed ha fornito due assist;Il Papu è tornato in gol,con una delle prodezze delle sue;la punta colombiana invece è stato il primo attaccante ( in due anni!) a surclassare Skriniar,sul piano fisico e tecnico. Uno spettacolo:se giocasse così tutte le partite (e non solo contro l’Inter) potrebbe tranquillamente reclamare un posto Champions.
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Pioli-Napoli, ci siamo: De Laurentiis prepara un triennale
Pioli-Napoli, quella che era una voce anticipata proprio da noi di Calcio Style, sta trovando sempre più conferme. Vediamo qui di seguito in dettaglio.
Le parole di circostanza di Giorgio Furlani al termine della gara di ieri sera contro l’Inter non devono di certo fuorviare. Ovviamente l’intento della dirigenza è quello di non destabilizzare l’ambiente in vista della gara di sabato contro la Juventus ed in generale per provare a centrare il secondo posto in campionato che assicurerebbe la presenza in Champions League la prossima stagione.
La decisione tuttavia è stata presa, Stefano Pioli lascerà l’AC Milan in estate per volare a Napoli dove lo attenderà una sfida complicata, ma stimolante allo stesso modo. Più o meno la stessa situazione di quando, cinque anni fa, si è trovato sulla panchina del Milan.
Stando alle ultime nostre indiscrezioni, Pioli avrebbe già comunicato alla squadra la sua partenza e si starebbe accordando proprio con lo stesso De Laurentiis il quale ha pronto per lui un triennale da 3,5 milioni a stagione più bonus legati al raggiungimento di determinati obiettivi.
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Milan, Pioli via al 100%: settimana decisiva per il successore | Abbandonata la pista Conte?
Milan, continuano i ragionamenti in casa rossonera per il successore di Stefano Pioli. Questa sarà una settimana decisiva per arrivare ad una soluzione condivisa.
Le certezze a oggi sono due: Pioli lascerà il Milan e nel mese di gennaio c’è stato un accordo di massima con Antonio Conte. Tutto il resto è noia, come cantava Califano, o quasi. Abbiamo letto sentito in questi ultimi giorni decine di nomi per il prossimo allenatore. Siamo passati da Lopetegui a Fonseca, da Pellegrini a Potter, da Xavi ad Allegri, fino ad arrivare a Thiago Motta e al tecnico leccese, coi quali a gennaio i contatti erano stati più assidui.
Juventus e Milan stanno tuttavia avendo un comportamento speculare. Una parte delle rispettive dirigenze starebbe caldeggiando Conte, il quale gradirebbe in egual misura sia la soluzione bianconera che quella rossonera, perché rispetterebbero la volontà di rimanere in Italia e possibilmente vicino a Torino. Conte alla Juventus e Motta al Milan? Soluzione possibile, ma ci risulta che l’attuale tecnico del Bologna stia accelerando per sostituire Allegri.
Quindi Conte al Milan? Non è matematico, né scontato, nonostante una grossa fetta dei tifosi rossoneri starebbe in queste ore acclamando il suo nome. Parte della dirigenza è contro l’arrivo di Conte e lo stesso Ibrahimovic, che invece lo vuole, si trova al momento in un forte stato di difficoltà. Imporsi da ultimo arrivato, oppure ragionare su un profilo condiviso? A occhio potrebbe prevalere la seconda scelta, tuttavia continuiamo a registrare contatti con Conte. Non abbandoniamo di certo questa pista.
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Milan, Furlani:” Pioli è il nostro allenatore. Il mercato sarà più soft”
Milan, si è presentato alla fine della gara contro l’Inter davanti alle telecamere l’Amministratore Delegato rossonero. Leggiamo qui di seguito le sue parole.
Un mix di dichiarazioni catalogabili alla voce Cose che un tifoso in questo momento non vuole sentire. Tuttavia, come spesso accade, Giorgio Furlani si presenta con massima disponibilità prima e spesso anche dopo le partite. Come quest’ultima persa ai danni dell’Inter. Una sconfitta che fa male, sesto derby consecutivo perso e scudetto consegnato ai nerazzurri.
Poche parole, forse di circostanza, ma piuttosto chiare e decise:” L’allenatore è Stefano Pioli e confermo questa cosa. Siamo concentrati sul finire bene la stagione. Sulla parte sportiva chi riferisce a Gerry Cardinale siamo io, Moncada e Ibrahimovic. Poi è lui che prende la decisione finale. Abbiamo un secondo posto da difendere, noi facciamo la squadra per vincere, ma non sempre si riesce. Quest’anno il lavoro sul mercato sarà un po’ più soft”.
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