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Inter, Inzaghi: “Per allenare l’Inter bisogna essere abituati, vogliamo il primo trofeo stagionale”
Il mister dell’Inter Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa in vista del match di Supercoppa contro la Lazio, in programma domani alle 20:00
Inter, le parole di Inzaghi
Di seguito le parole dell’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi in vista del match di Supercoppa contro la Lazio in programma domani:
Che partita si aspetta?
“È il primo obiettivo stagionale, l’abbiamo vinta negli ultimi due anni e vogliamo vincerla anche quest’anno. Però come l’Inter ci sono Napoli, Fiorentina e Lazio che hanno la stessa ambizione”.
Novità sul mercato?
“Ho una società importante che ci sta pensando, io sono soddisfatto dei quattro attaccanti che abbiamo in rosa che in questa prima parte di stagione ci hanno dato soddisfazioni”.
Ci sarà tanto turnover?
“Per quanto riguarda le scelte, ho ancora un allenamento e mezzo, quello di oggi e di domani. Abbiamo avuto la partita di sabato a Monza, poi abbiamo fatto un allenamento a Milano e dovrò fare delle valutazioni molto attente.
I ragazzi ci sono tutti, a parte Cuadrado che è rimasto a Milano. Dovrò fare delle scelte, essendo una finale da giocare in due partite dovrò farle attentamente. Ora penso solo a domani con la Lazio“.
Arrivate qui da favoriti, in Supercoppa e in campionato. Come si gestisce la pressione
“Diciamo che per allenare e giocare all’Inter bisogna essere abituati… Io la vivo molto tranquillamente, per quanto riguarda le ambizioni che abbiamo qua è il primo trofeo stagionale ma ce la giochiamo con altre squadre.
Cercheremo di fare del nostro meglio, sapendo che domani incontreremo una squadra in striscia positiva, che nell’ultima partita in cui abbiamo vinto ci ha creato difficoltà”.
Si è passati da lepre a cacciatore a guardie e ladri. Si vuole alzare il livello di dialettica?
“Ho sentito e letto qualcosina…. Penso sia una normale dialettica del mondo del calcio, è tanti anni che lo vivo e quindi lo conosco.
Io quello che posso dire è che senz’altro in campionato c’è un bellissimo duello fra Inter e Juventus, ma non dimenticherei il Milan: è lì a pochi punti, con un’ottima rosa che ora sta bene. Penso che la lotta coinvolga anche loro”.
Dispiace rientrare in Italia con un asterisco in classifica?
“È una cosa che si tiene in conto, bisogna essere bravi a ragionare partita dopo partita.
In carriera è una cosa che ricorre spesso, quando allenavo la Lazio un anno ho avuto un recupero con l’Udinese per maltempo, un altro anno ho avuto la gara rinviata col Torino, con l’Inter a Bologna… È una cosa che dobbiamo considerare”.
Lukaku non l’ha votata al The Best…
“Ha votato tre grandissimi colleghi, bravissimi. Io posso dire che a Londra lunedì sera non ero solo, ero insieme al mio staff, ai miei dirigenti, al presidente, ai ragazzi di quest’anno e dell’anno scorso che mi hanno permesso di arrivare lì. Sono molto soddisfatto di essere stato nominato nei tre e sono contento così”.
Il potere logora chi ce l’ha o chi non ce l’ha?
“Dipende dai punti di vista… Io come ho detto prima dico che bisogna guardare la gara dopo, sono contento del momento e se potessi cambierei solo il risultato della gara col Bologna: avremmo meritato di più”.
Com’è cambiato Simone Inzaghi dalla vittoria della Supercoppa con la Lazio e com’è cambiata la Lazio?
“Il mio percorso alla Lazio fa sì che non sarà mai una partita come le altre per me, è una squadra che mi ha fatto diventare uomo, prima da giocatore e poi da allenatore.
Le partite con la Lazio non saranno mai uguali, è normale. Oggi è una squadra che, anche nell’ultima di campionato in cui abbiamo vinto, ci ha creato parecchie difficoltà e non mi sembrava così in crisi come veniva dipinta.
Domani è cambiata la formula, è nuova per tutti quanti, a partire da noi allenatori: bisognerà pensare alla partita di domani, sappiamo che non ci saranno supplementari e ci prepareremo anche per i rigori”.
Siete in vantaggio per lo scudetto….
“Stiamo facendo un grandissimo percorso, poi c’è un’altra squadra che sta facendo un percorso analogo e il Milan che non mollerà fino alla fine”.
Un messaggio ai tifosi arabi dell’Inter?
“Di sostenerci, come hanno fatto lo scorso anno. Sappiamo che ce ne sono tanti qua e cercheremo di renderli felici come l’anno scorso”.
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Udinese, per la difesa si guarda in Austria
L’Udinese che si è salvata all’ultimo tuffo dell’ultima giornata è in attesa se sarà ancora Cannavaro il tecnico: intanto si muove sul mercato.
Secondo quanto riporta il portale Kurier.at, l’Udinese torna a sondare il Rapid Vienna per il difensore Leopold Querfeld, classe 2003.
Il difensore era già stato cercato dal club friulano la scorsa estate senza però non affondare mai il colpo con il Rapid: ora Leopold Querfeld ha un valore di mercato di circa 5 milioni di euro.
Il 29 agosto 2023 viene convocato per la prima volta in nazionale maggiore, con cui esordisce il 23 marzo 2024 nell’amichevole vinta 0-2 in casa della Slovacchia
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Milan, una dirigenza di principianti: Lautaro insegna | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, abbiamo assistito, ancora una volta, ad una vittoria dei nostri cugini interisti i quali sono riusciti a trattenere uno dei loro principali giocatori.
Una dirigenza di principianti, questo il titolo del mio editoriale che va a spiegare come il trio Moncada-Ibrahimovic-D’Ottavio debba ancora mangiarne di pagnotte, come si dice dalle mie parti.
La gestione Antonio Conte è stata a dir poco grottesca, con Ibrahimovic che faceva mercato con il leccese, Moncada che nel frattempo parlava con qualsiasi altro allenatore e Furlani a rincorrere la sostenibilità in un’annata nella quale invece il Milan può spendere senza guardare troppo i conti.
La questione Lautaro Martinez è lì da vedere. Si è arrivati a una soluzione in tempi estremamente brevi, lui chiedeva 12 milioni, l’Inter ne ha messi sul piatto 9, stretta di mano e firma sul contratto. E tutti conosciamo le vicende economiche attuali dei neroazzurri.
Proviamo per un attimo a ragionare da Milan, o meglio, da dirigenza del Milan. Si iniziano i colloqui a gennaio, come ad esempio per Maignan. Si va avanti mesi senza trovare una soluzione, sembra però che 6 milioni vadano bene. Che fanno i rossoneri? Fanno firmare per 6? Assolutamente no, tirano la corda e propongono 5,5…e così via. Un gioco al ribasso, a mio parere stucchevole, che porta il giocatore a guardarsi intorno. È così sta accadendo per molti profili.
Quanto servirebbe al Milan uno come Marotta. Dirigenti non ci si improvvisa.
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Antonio Conte al Napoli, è fatta!
Accordo raggiunto tra Antonio Conte e il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentis. Il tecnico salentino ha firmato fino al 2027.
E’ fatta, Antonio Conte sarà, per i prossimi, tre anni il tecnico del Napoli.
La firma dovrebbe arrivare già all’inizio della prossima settimana.
L’accordo è stato raggiunto, stipendio e bonus compresi. La presentazione dovrebbe avvenire al Teatro San Carlo di Napoli.
Antonio Conte è per il Napoli il primo colpo di mercato. Il messaggio da parte del presidente è chiaro: il Napoli merita di più e lo scorso anno non è stato all’ altezza delle aspettative.
Conte è apprezzato per il suo carisma e per essere un “vincente”. A lui si devono i risultati della Juventus “Stellare” e le basi che hanno portato l’Italia a vincere l’Europeo 2020.
Estimatore del 3-5-2 e di un calcio propositivo e votato all’ attacco, il tecnico leccese ha gettato le fondamenta per il Napoli che verrà. Il Napoli è già molto competitivo e ripartirà da alcuni giocatori cardine.
Su tutti Kvaratskhelia, che è considerato incedibile: soprattutto se dovesse partire Osimhen.
Per il mercato è pronto qualche innesto. Con l’ arrivo di Conte in panchina si guarda in casa Juventus: su tutti a Chiesa. Il leccese progetta il “suo Napoli“, che è pronto per essere tra i protagonisti del prossimo campionato.
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