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Inter, addio Vidal: il peso sui conti nerazzurri
L’Inter, a fine giugno, dirà addio ad Arturo Vidal. L’ex centrocampista della Juventus ha fatto sapere di voler andarsene, con conseguente risparmio. Ma quanto? Andiamo a scoprirlo.
Siamo ai titoli di coda di una storia breve, ma intensa. L’Inter e Arturo Vidal si diranno addio a fine stagione. Il cileno, tramite vari canali social e non , ha espresso il suo desiderio di lasciare Milano.
Il giocatore, arrivato all’Inter nel 2020, ha avuto poco spazio e ha trovato poca continuità in nerazzurro. Le prestazioni del Vidal che, con la maglia della Juventus, componeva uno dei centrocampi più forti d’Europa, non si sono mai concretizzate in maglia nerazzurra.
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Prima con Antonio Conte e poi con Simone Inzaghi, il cileno ha avuto un rendimento altalenante, con degne prestazioni, alternate da qualche battuta a vuoto. Per questo, e anche per altri motivi, tra poco più di 40 giorni le strade dell’Inter e di Vidal si divideranno.
L’Inter, dal canto suo, può ritenersi soddisfatta, contando il risparmio che avrà liberando spazio salariale, nonché il taglio sul bilancio. Quanto si alleggerirebbero, dunque, i conti dell’Inter con l’addio a Vidal?
A questa domanda ha provato a rispondere Calcio e Finanza. Il portale ha ipotizzato due scenari: la cessione definitiva operata dall’Inter a un altro club, oppure la risoluzione del contratto.
Parlando di una cessione, bisogna dire che il giocatore è iscritto nel bilancio dell’Inter per 2.250.000 euro. Il suo valore, al 30 giugno 2022, sarà di 750mila euro, e sotto a questa cifra i nerazzurri non potranno cederlo, per non rischiare di creare una minusvalenza.
A questa cifra, ovviamente, va aggiunto l’ingaggio che l’Inter gli pagherebbe nella prossima stagione, pari a circa 9,5 milioni di euro. Il risparmio per i nerazzurri, in questo caso, sarebbe di 12,45 milioni di euro.
La seconda ipotesi, quella della risoluzione, invece, è più articolata. Secondo varie fonti, nel contratto sottoscritto da Vidal con l’Inter, sarebbe stabilita una buonuscita di 4 milioni di euro in caso di cessione anticipata del rapporto.
Se dovesse materializzarsi questo scenario, posto che questa somma potrebbe essere caricata sulla stagione 2021/2022, la quota lorda si attesterebbe sui 5,24 milioni di euro. A questa somma, poi, l’Inter dovrebbe aggiungere l’ingaggio annuale, cioè 8,52 milioni di euro lordi, cioè 6,5 netti.
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Monza: ostacoli politici per intitolare il Brianteo a Berlusconi
Il Monza, nelle vesti di Adriano Galliani, ha già da tempo inoltrato la richiesta al Comune, ma il buon esito però è frenato da ostacoli politici.
Monza, ancora nessun passo in avanti col Comune.
L’intenzione della società brianzola è chiara ed è messa nero su bianco sui banchi delle autorità competenti, ovvero intitolare lo stadio Brianteo a Silvio Berlusconi.
Sarebbe un atto di riconoscenza verso chi ha fatto tanto e un omaggio a vita per onorare la sua scomparsa.
Il Comune deve valutare ogni aspetto ed è per questo motivo che Egidio Longoni, vice-sindaco in carica, durante la trasmissione “Monza, una città da Serie A” ha preso ancora tempo in merito.
Secondo lo stesso Longoni, il fattore politico può avere una rilevanza fondamentale ai fini della scelta perché la figura del Berlusconi investitore prescinde da quella politica.
“Ci sarà da riflettere sul tema ideologico e politico. Un conto è Berlusconi che investe nel Monza e nella città, un conto è Berlusconi in politica e questo divide. Io mi asterrei dal votare, certamente però va ringraziato lui e Galliani per quanto hanno fatto.”
A buon intenditor poche parole. La lunga attesa e le dichiarazioni del vice-sindaco già di per sé possono risultare un’indicazione su quella che sarà la decisione finale, anche se di fronte ad un nobile gesto ci si aspetterebbe, per una volta, che la politica potesse restare fuori.
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Ibrahimovic a Casa Milan:” Voglio Conte”
Ibrahimovic a Casa Milan, noi di Calcio Style avevamo scritto questa mattina di un incontro con la dirigenza. Emergono alcuni particolari di quanto si sarebbero detti i diretti interessati.
Ibrahimovic questa mattina si è recato a Casa Milan per parlare con il resto della dirigenza. Un appuntamento concordato e che fa capire come le cose adesso si stiano muovendo piuttosto in fretta.
Da quanto è emerso, in base a indiscrezioni di fonti molto vicine alla galassia Milan, lo svedese avrebbe invocato a gran nome l’unico vero obiettivo per la panchina della prossima stagione: Antonio Conte.
Non sappiamo se la sua sarà una battaglia contro i mulini a vento, oppure alla lunga riuscirà a ottenere quanto voluto, fatto sta che intorno al nome di Conte c’è parecchia attenzione e le valutazioni sono in corso.
Continuiamo invece a non avere alcun riscontro su Van Bommel, uno dei tanti nomi circolati in questi ultimi giorni.
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Gravina, che attacco a Lotito: “Pensa di gestire il calcio a suo piacimento. Come può essere patron, senatore e consigliere?”
Il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha attaccato duramente il Presidente della Lazio Lotito in un’intervista a “Il Foglio“.
Le parole di Gravina su Lotito
❝Vado d’accordo e ho ottimi rapporti con moltissimi presidenti della Serie A, ma ci sono soggetti che pensano di gestire il mondo del calcio a proprio piacimento. Mi riferisco in particolare a Lotito e al lotitismo. C’è una strategia evidente della Lega Serie A. Dobbiamo capire fino in fondo come sia possibile che in Italia alcuni personaggi possano fare parte del consiglio federale e del consiglio di Lega, oltre che proprietari di una società di calcio e senatori della Repubblica.❞
La dura presa di posizione di Gravina nasce da alcune parole pronunciate proprio dal patron bianco celeste Claudio Lotito, che recentemente si era espresso in questi termini in un’intervista al Corriere della Sera:
❝La Serie A produce ricavi per tutti. Si assume la responsabilità sotto tutti i punti di vista e poi non è in grado di incidere nelle scelte strategiche, anzi le subisce. La Lega di A non vuole fare contestazioni, ma tirarsi fuori dal sistema (come succede in Inghilterra): le norme che sono oggi alla base di questo sistema non sono compatibili con la realtà.❞
Le schermaglie verbali (a distanza) si inseriscono in un contesto di perdurante scontro fra la Lega Serie A e la Federazione Italiana Giuoco Calcio. Uno scontro di potere che nasce nell’ambito di un desiderio di ambo le parti di riformare il sistema calcio, ma con una redistribuzione delle cariche e del peso politico istituzionale che sta generando un pericoloso muro contro muro fra le due parti in causa.
(@Corriere) #Lotito in Commissione cultura, istruzione e sport: “La serie A produce ricavi per tutti, si assume la responsabilità sotto tutti i punti di vista e poi non è in grado di incidere nelle scelte strategiche, anzi le subisce. La Lega di A non vuole fare contestazioni, ma…
— Valerio Pieraccini (@ValePieraccini) April 24, 2024
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